Prezzi bici straniere in Italia e differenze con il resto d'Europa

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Daniele77

Biker ultra
29/9/06
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UZZILAND VR
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quanto costa il 951 e quanto il demo?

Per tornare in topic (Prezzi bici straniere in Italia e differenze con il resto d'Europa) i listini dicono Telaio Demo 8 (con fox RC4) 2200 euro telaio 951 base (non FRO e con fox RC2) 2800 euri se non erro sono 600 euri;-)

Comperare un M9 in Francia o UK si risparmia circa il 15%(-500 Euro) del listino Italiano questo potrebbe essere uno dei motivi per qui se ne vendono di più?.:cucù:
Preciso che stò parlando dei listini che hanno i negozzi dei vari paesi perciò in teoria a pari condizioni par l'acquirente.
Se confrontiamo con i web store tipo CRC è meglio che lasciamo perdere il risparmio arriva al 20% (700/800euri) ma il confronto lo ritengo ingiusto visto che in teoria l'acquirente riceve due servizzi diversi.
 

CiroMan

Biker serius
16/1/04
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Istria
www.cressi-sub.hr
Cmq finalmente inizio a capire perchè in Francia,Germania e GB i prezzi sono inferiori,ma il perchè ciò accada anche in Slovenia e Croazia non mi è ancora chiaro :nunsacci:

Mah... potrei anche capire che i prodotti in Slovenia non siano piu cari che in Italia, pero (per mia sfortuna) se prendi la Croazia come esempio di paese con prezzi 'umani' mi sa tanto che hai fatto cilecca.

Io faccio un lavoro simile a quello che fa il Sig. Bonandrini - distribuzione di articoli per la subacquea, che ha molto in comune (almeno a parere mio) con la mtb. Problemi simili, stesso dilemma: diventare web shop oppure continuare a distribuire ai vari negozi. I pro e i contro sono quelli gia menzionati nelle prime pagine di questo thread (+ altri specifici di questo sport e di noi testardi croati). Pero devo dire che la tendenza (almeno per quanto riguarda i brand Europei con i quali lavoriamo) e quella di voler servire i negozi direttamente (bypassando il tramite - noi distributori), che in pratica diventa un problema visto che si parla di tantissimi articoli diversi (tutti con valore misero, in confronto ai vari telai, forcelle ed altri prodotti mtb) che di solito bisogna distribuire in un'arco di tempo molto limitato (si parla + o - della stagione estiva, quando avviene la maggiorparte delle vendite).

Da parte mia devo dire che, dopo + o - una ventina di anni di attivita, la nostra ditta probabilmente passera alla vendita on-line nonappena la Croazia (o almeno cosi si spera) entri in Europa.
 

Domingosh

Biker meravigliosus
9/6/03
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....Comperare un M9 in Francia o UK si risparmia circa il 15%(-500 Euro) del listino Italiano e questo potrebbe essere uno dei motivi per qui se ne vendono di più?.:cucù:
Preciso che stò parlando dei listini che hanno i negozzi dei vari paesi perciò in teoria a pari condizioni par l'acquirente.
Se confrontiamo con i web store tipo CRC è meglio che lasciamo perdere il risparmio arriva al 20% (700/800euri) ma il confronto lo ritengo ingiusto visto che in teoria l'acquirente riceve due servizzi diversi.


qualora non l'avessi vista, a pagina 1, c'è LA spiegazione

forse, nella foga delle Z, te la sei persa
 

Varne

Biker infernalis
1/4/08
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Posso ritenermi soddisfatto nel conoscere almeno tre negozi su cui DSB fa affidamento che reputo competenti, disponibili e convenienti (nei modi e nei termini dovuti). E' possibile che alcune aree d'Italia sia mal gestite (Davide, questo topic potrebbe essere anche fruttuoso per una revisione delle collaborazioni ;-) )




Ma una domanda: il Demo non ha vinto la WC DH? Non dovrebbe andare meglio di un 951 per tale pratica?:nunsacci:

Primo punto:anch'io ho sottolineato più volte che ci sono vari negozi che trattano i marchi di DSB e che sono veramente affidabili(devo ricitarli ancora per farvi capire che la mia non è una posizione unilaterale contro DSB e i negozi?) ma purtroppo condividono questo distributore con molti altri(e stesso discorso si può fare per tutte le ditte del settore) che invece fanno perdere clienti al mercato italico.
Secondo punto: che una bici vinca la WC o meno non la rende migliore di quella del rider arrivato ultimo perchè per fortuna nel nostro sport conta di più il manico che la biga.Senò per questo ragionamento nel 2011 si dovrebbero vendere solo Supreme dh e Demo. Personalmente reputo il Demo 2011 una bici più evoluta del 951 perchè appunto è un proggetto nuovo,non vecchio di 3 anni.Detto questo l'Intense mi affascina molto,per questo volevo prenderla anche se non è salita mai sul gradino più alto del podio.

CMQ MI FA PIACERE VEDERE LE PERSONE CHE REPUTANO INUTILE QUESTA DISCUSSIONE COMMENTARE E DIRE LA PROPRIA....FORSE COSI' INUTILE NON LO E' :celopiùg:
 

Varne

Biker infernalis
1/4/08
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Trieste
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Mah... potrei anche capire che i prodotti in Slovenia non siano piu cari che in Italia, pero (per mia sfortuna) se prendi la Croazia come esempio di paese con prezzi 'umani' mi sa tanto che hai fatto cilecca.
Ho citato la Croazia perchè più volte dei miei amici hanno comperato la bici lì a prezzi veramente bassissimi. Ah per non omettere dati ci tengo a sottolineare che almeno in Slovenia il mercato dell'usato è veramente poco proficuo.I negozi non ritirano l'usato ma al massimo tengono la bici in contovendita,e riescono a piazzarle a prezzi impensabili.Il negozio di Capodistria mi ha fatto l'esempio di un cliente che dopo pochi mesi ha voluto vendere la sua nuova yeti 303 e l'ha venduta per 1800 euro!!! Come detto più volte invece in Italia i negozi seri propongono delle permute più che dignitose,però se non si ha la fortuna di abitare nelle vicinanze di un sivende che lavora bene bisogna macinare i chilometri e per questo spesso l'offerta diviene poco conveniente
 

MxB

Biker popularis
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Mathi
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io mi sento MOLTO sfigato di vivere in italia...
...ma non per i 300 € in piu' che devo sborsare per un 951:medita:

:smile::smile:, anche se ci sarebbe da piangere......

....straquoto il discorso che non ci sono negozianti (per lo meno nella mia zona)in grado di trattare i prodotti che hanno o che per lo meno dovrebbero avere in negozio!!!IO la bici la voglio comprare dal mio negoziante di fiducia( come il prosciutto crudo o il formaggio) che ti consiglia, ti fa il filo,ti fa le famose 3 rate da negozio, ti telefona se gli è arrivato il nuovo "mostro", perchè anche lui stesso non vede l' ora di metterci le chiappe sopra! .....La pago anche il 10% in piu e Chain lo tolgo tranquillamente dai preferiti.....(MA poi mi sono svegliato tutto sudato e senza un rene!).....Verissimo comunque, i distributori dovrebbero curare molto di piu' la scelta di chi poi sul campo vende, o per lo meno dovrebbe, i loro prodotti...
 

sembola

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@daniele77: la tua non è assolutamente impertinenza, e perchè mai? :prost:

Però che il prezzo lo faccia il mercato è un dato di fatto. Non è l'unico parametro ovviamente, come è già stato scritto c'è anche un diverso volume di vendite che influenza costi e ricarichi e quindi il prezzo finale, ma l'aspetto della domanda del consumatore è assolutamente preminente in questi settori.

Messa giù più brutalmente, evidentemente in Italia c'è gente disposta a riconoscere un valore maggiore ai prodotti di un determinato marchio ed il prezzo si adegua di conseguenza. In altri paesi o c'è una diversa percezione dei marchi oppure una minore disponibilità economica, e di conseguenza i biker non sono disposti a pagare di più per una certa marca. Ed a quel punto o il prezzo cala o la bici resta nei magazzini.

Insomma non è questione di sentirsi sfigati, ma di sentirsi troppo fighi ;-)
 
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ziofujo

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@daniele77: la tua non è assolutamente impertinenza, e perchè mai? :prost:

Però che il prezzo lo faccia il mercato è un dato di fatto. Non è l'unico parametro ovviamente, come è già stato scritto c'è anche un diverso volume di vendite che influenza costi e ricarichi e quindi il prezzo finale, ma l'aspetto della domanda del consumatore è assolutamente preminente in questi settori.

Messa giù più brutalmente, evidentemente in Italia c'è gente disposta a riconoscere un valore maggiore ai prodotti di un determinato marchio ed il prezzo si adegua di conseguenza. In altri paesi o c'è una diversa percezione dei marchi oppure una minore disponibilità economica, e di conseguenza i biker non sono disposti a pagare di più per una certa marca. Ed a quel punto o il prezzo cala o la bici resta nei magazzini.

Insomma non è questione di sentirsi sfigati, ma di sentirsi troppo fighi ;-)

Appoggio il discorso del Sembola e aggiungo che passare da un sistema di vendita (distributori-negozi) ad un altro (diretto o on-line) presuppone un cambiamento importante nella struttura aziendale.
Si tratta di un investimento a livello di struttura e personale, spesso molto oneroso, i cui risultati possono essere positivi o negativi; DSB è una società che lavora bene e di successo, per che motivo dovrebbe cambiare sistema/struttura di vendita? perchè IO voglio una cosa a prezzo più basso???

Per quella che è la mia esperienza, esportando prodotti in circa 50 paesi nel mondo, opero principalmente con il sistema di un importatore in esclusiva per ogni paese, ad eccezione di 3/4 casi in cui, per stuttura della distribuzione locale, volumi di vendite e attitudine del mercato, devo operare con più distributori. Quotidianamente ricevo richieste dai piccoli distributori che mi chiedono forniture dirette per abbattere i costi, essere più competitivi e vendere (forse) di più: ogni volta, specie se si tratta di paesi con un grande potenziale, ripenso alla possibilità di modificare il sistema di vendita aziendale... poi faccio due conti: gestire più clienti necessita di maggiori risorse a livello di personale, più viaggi nel paese estero per 'gestire' la concorrenza, nuovi uffici, nuovo hardware, ecc.
Ma se l'azienda funziona ed è redditiva, chi me lo fa fare?

Meglio allora curare la propria rete attuale (e per questo alcune indicazioni provenienti dagli utienti riguardo a rivenditori DSB poco preparati o disponibili sono assolutamente utili) finchè questo sistema risulterà funzionale alla vita dell'azienda e soddisfa i marchi rappresentati.
 
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muldox

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Cube Stereo 29
Io trovo che questa polemica nasca principalmente dal fatto che molti in Italia non siano ancora abituati a vedere l'Europa come un'opportunità, qualcosa di più di un concetto geografico imparato a sQuola.
Se si ragionasse in termini di Europa, e non più di Italia, non avrebbe il minimo senso lamentarsi dei prezzi più alti rispetto ad altri paesi europei (ammesso che sia vero) denunciando monopoli che di fatto non esistono.
Sarebbe come se mi lamentassi del prezzo della frutta nel negozio del mio paesino quando ad un kilometro di distanza la posso comprare a metà prezzo (ed è ciò che faccio).
 
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teoDH

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Io trovo che questa polemica nasca principalmente dal fatto che molti in Italia non siano ancora abituati a vedere l'Europa come un'opportunità, qualcosa di più di un concetto geografico imparato a sQuola.
Se si ragionasse in termini di Europa, e non più di Italia, non avrebbe il minimo senso lamentarsi dei prezzi più alti rispetto ad altri paesi europei (ammesso che sia vero) denunciando monopoli che di fatto non esistono.
Sarebbe come se mi lamentassi del prezzo della frutta nel negozio del mio paesino quando ad un kilometro di distanza la posso comprare a metà prezzo (ed è ciò che faccio).

Mi spiace ma non concordo... l'europa si definisce unita ma è tutt'altro che unita, da anni cercano di vendercela come fosse l'america, ma sono solo chiacchiere... un francese si definisce francese, un italiano italiano, mai sentito nessuno definirsi europeo... gli americani sono americani, indipendentemente che siano della california o del new jersey

Se spendo dei soldi, preferisco darli ad un italiano che a un francese o un inglese, preferisco far girare l'economia del mio paese, e il mio paese non è l'europa, è l'italia!
 
Mi spiace ma non concordo... l'europa si definisce unita ma è tutt'altro che unita, da anni cercano di vendercela come fosse l'america, ma sono solo chiacchiere... un francese si definisce francese, un italiano italiano, mai sentito nessuno definirsi europeo... gli americani sono americani, indipendentemente che siano della california o del new jersey

Se spendo dei soldi, preferisco darli ad un italiano che a un francese o un inglese, preferisco far girare l'economia del mio paese, e il mio paese non è l'europa, è l'italia!


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Mi spiace ma non concordo... l'europa si definisce unita ma è tutt'altro che unita, da anni cercano di vendercela come fosse l'america, ma sono solo chiacchiere... un francese si definisce francese, un italiano italiano, mai sentito nessuno definirsi europeo... gli americani sono americani, indipendentemente che siano della california o del new jersey

Se spendo dei soldi, preferisco darli ad un italiano che a un francese o un inglese, preferisco far girare l'economia del mio paese, e il mio paese non è l'europa, è l'italia!

Scusa, ma che ------ nazionalista. Detta da una persona giovane fa venire i brividi.
 

Domingosh

Biker meravigliosus
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Da questa riflessione di Bonandrini mi viene spontaneo dire:

Allora ha ragione CRC?

Perchè alla fine, fa i numeri, fa marketing (oggi in europa nessun distributore sponsorizza un team di Coppa, CRC si), da un servizio imparagonabile a qualunque negozio, che a meno che non si abbia il culo di trovare il pezzo in casa, può metterci da uno a sei mesi a farti avere un pezzo

Io sono un sostenitore della realtà "distributore/negozio" e infatti compro da CRC solo quello che costa o la metà (e spesso capita) che in negozio, oppure che i miei canali di normale approvigionamento non hanno in casa, o non mi assicurano arrivi in tempi brevi.
Però, ormai stiamo raggiungendo i limiti, e se i negozianti, e ancor prima i distributori, non si decidono a darsi una svegliata, in bereve i mercati più piccoli verranno assorbiti in toto da realtà simili a CRC.

Punto primo: le tempistiche
E' inaccettabile ordinare qualcosa e riceverlo dopo 6 mesi, è inacettabile già riceverlo in tempi superiori alla settimana... capisco che i costi di trasporto gravino, ma se un negozio spera ancora di vendere qualcosa, deve essere in grado di accontentare il cliente.

Punto secondo: il servizio
Se pago un po di più, diciamo una media del 20% in più di un negozio on line, voglio avere un servizio: informazioni sui prodotti e le compatibilità, consigli sul montaggio, risoluzione rapida di eventuali grane.
Invece, anche a leggere il forum, ma per farsi un'idea basta girare un po di negozi, in giro trovi tanti incompetenti, spesso gente che nemmeno usa la bici, zero disponibilità a sbattersi quando ho bisogno di un ricambio o di un intervento in garanzia (AMG a parte).
So che la colpa è del negoziante, ma siccome a farci una figura di m è poi l'azienda o il distributore, anche da parte loro ci vorrebbero due cose: formazione sul prodotto e verifica delle competenze di un negoziante.
Invece, sempre più spesso vedi anche tra gli agenti, gente più impegnata a staccare l'ordine che a creare un rapporto... creare una lista di negozi certificati, ad esempio, potrebbe aiutare nella scelta del negozio giusto, e quindi amentare la soddisfazione del cliente

Punto terzo: marketing/sponsor
Se si parla di marketing, a me, in campo bici, viene in mente solo una cosa: visibilità e sponsorizzazione.
A parte lo sporadico caso di un bravo giovane valdostano, DSB/Bonandrini ha mai sponsorizzato qualche atleta con Yeti, Intense, Rocky o Santa Cruz?
Non è solo la paginona sulla rivista che fa vendere le bici, ma vedere i mezzi in gara che vincono, e che ottengono visibilità riflessa grazie anche agli atleti che sponsorizzano.

Se uno vende 100 telai, può anche pensare, secondo me, di investirne un paio su atleti che meritano.

Mi spiace ma non concordo... l'europa si definisce unita ma è tutt'altro che unita, da anni cercano di vendercela come fosse l'america, ma sono solo chiacchiere... un francese si definisce francese, un italiano italiano, mai sentito nessuno definirsi europeo... gli americani sono americani, indipendentemente che siano della california o del new jersey

Se spendo dei soldi, preferisco darli ad un italiano che a un francese o un inglese, preferisco far girare l'economia del mio paese, e il mio paese non è l'europa, è l'italia!


la seconda affermazione contraddice la prima
Pago, in genere, per un bene e per un servizio
Io non pago perchè il tizio è italiano. E' una assurdità innaturale, almeno per me. Diversamente, non dovrei neanche comprare una Intense ma solo una Bianchi Kavra :-(
 
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sembola

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Se spendo dei soldi, preferisco darli ad un italiano che a un francese o un inglese, preferisco far girare l'economia del mio paese, e il mio paese non è l'europa, è l'italia!
Liberissimo di farlo. Ma non di lamentarti se spendi di più... ;-)



Stamani ero di corsa (ed appena sveglio...) per cui non ho approfondito il concetto come sarebbe stato giusto, lo faccio ora.

Quando in questo post ho suggerito di comperare dove costa meno non avevo l'intenzione di sminuire la questione. Al contrario, ritengo che la scelta su cosa comperare e da chi comperarlo sia un potere importantissimo che noi tutti, in quanto consumatori, abbiamo e che dobbiamo esercitare, se riteniamo che certe situazioni siano sbagliate.
Lamentarsi del prezzo troppo elevato di un bene che si può sicuramente pagare meno altrove mi sembra invece solo un mugugno, cosa che a noi italiani riesce benissimo ma che ha un effetto pari a zero sia sul mercato che sulle nostre tasche. ;-)
 
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la seconda affermazione contraddice la prima
Pago, in genere, per un bene e per un servizio
Io non pago perchè il tizio è italiano. E' una assurdità innaturale, almeno per me. Diversamente, non dovrei neanche comprare una Intense ma solo una Bianchi Kavra :-(

Il cui telaio è fatto a Taiwan, inoltre il marchio Bianchi è in mano agli svedesi. Un incubo per teo :smile:
 
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