Mi trova d'accordo fino ad un certo punto.....penso che anche nei paesi degli occhi a mandorla esistano reparti di Controllo Qualità e/o Assicurazione Qualità. Magari questi reparti sono dislocati nei paesi occidentali (USA, Europa). Il problema è solo dato dagli AQL (acronimo di acceptance quality levels per chi non sa; livelli di qualità accettabili) che ci si prefigge, ovverosia dalla percentuale di unità difettose del lotto definite "accettabili"; un lotto avente tale percentuale di difettosi è accettato.
Più questi AQL sono "sfidanti" (esempio zero non conformità, tutto perfetto in pratica), più hai costi.
Ciao!
Ogni azienda manifatturiera che ha base nei paesi emergenti citati e che vuole stare correttamente sul mercato globale ha un suo ufficio qualità. Tutte le principali aziende infatti sono certificate ISO; tuttavia, come ha correttamente detto Alberto, per ricevere un prodotto di alta qualità, senza rischi di ritardo a causa di un lotto respinto, con qualità costante nelle diverse forniture, si è obbligati ad avere del personale qualificato in loco che di norma è inviato direttamente dall'azienda. I costi di queste operazioni limitano la possibilità di outsurcing alle aziende più piccole.
Per chiarezza, nei miei precedenti interventi non dico espressamente che alcuni marchi importanti stiano approfittando della produzione in paesi emergenti per incrementare i propri margini sulle nostre spalle; per dire ciò bisognerebbe avere molti più elementi.
Riprendo il precedente post di Kap per fare un esempio:
Santa Cruz produce telai di fascia alta utilizzando le seguenti risorse critiche:
- materie prime di prima scelta
- know-how ai massimi livelli
- mano d'opera qualificata per le saldature
Per mantenere l'elevata qualità dei prodotti ha bisongo di queste tre componenti sempre; ad un certo punto nascono problemi con la mano d'opera... i motivi possono essere vari: mancanza di ulteriore mano d'opera, problemi di costo della mano d'opera, problemi di qualità causati dalla manod'opera ecc. Questi problemi vincolano la crescita di SantaCruz in termini di numeri prodotti o addirittura di costi che potrebbero anche aumentare. A questo punto l'azienda prende in considerazione l'idea di portare la parte di produzione a maggior intensità di mano d'opera (unica risorsa su cui si può risparmiare in maniera considerevole) a Taiwan.
Una volta identificata l'azienda manifatturiera a cui appoggiarsi viene inviato il personale di Santacruz che si occupa del controllo qualità sugli approvvigionamenti e sulla produzione, mentre R&S e le altre funzioni critiche restano alla casa madre. A Taiwan il basso costo della manod'opera permette una produzione di qualità equivalente (e a volte superiore) rispetto a quella in patria (ciò avviene da una parte per l'esperienza degli operai di quelle zone che da anni sono specializzati in queste attività, ma soprattutto per la possibilità di dedicare più tempo ad ogni singola operazione, visto il costo limitato del lavoro*).
Il prodotto continua ad essere un prodotto eccellente anche se parte della produzione è stata esternalizzata, permettendo all'azienda di superare il collo di bottiglia che era stato causato dai problemi con la mano d'opera locale.
Se così fosse il comportamento di SantaCruz sarebbe ineccepibile; i costi sarebbero comunque giustificati dalla qualità ancora elevata del prodotto e dalla presenza costante di un controllo diretto di SantaCruz su ogni fase produttiva in USA o altrove.
Quando questo non succede per spinte speculative o semplice opportunismo tutto questo discorso salta e si può dire che le aziende si approfittano della situazione di mercato che si è creata; c'è anche da dire che, in quest'ultimo caso, prima o poi ci si trova a fare i conti con problematiche varie che nel tempo danneggiano l'immagine aziendale e del marchio, obbligando ad un riposizionamento sul mercato (riduzione di prezzi) o, peggio, alla scomparsa del marchio (o magari alla sua acquisizione).
Comunque tornando a cose più terra-terra, resta il fatto che vedere che un telaio da DH costa 2/3/4 mila euro quando in India la nuova citycar della Tata a 4 porte viene venduta all'equivalente di 1.500 euro come minimo lascia un po' perplessi.......
* riporto un esempio che conosco: nel sud della Cina ci sono azienda che fanno stampaggio di materiali non ferrosi con una qualità nettamente migliore rispetto alle aziende europee semplicemente per il fatto che lo stampo viene pulito circa 10 volte più frequentemente rispetto all'europa.