Per quella che è la mia esperienza ritengo che le aziende di successo vadano a produrre a Taiwan/India/Cina non per ridurre i prezzi di vendita (almeno in maniera consistente), ma per avere maggiori margini
Tutto corretto.
Però spesso l’andare in “Asia” non è una scelta strategica (migliorare i margini), bensì tattica (risposta da follower alla necessità di ridurre i costi per poter sopravvivere, ossia continuare a fare utili) .
Nella maggior parte dei casi delocalizzare è una scelta “forzata”, necessaria non per aumetare i margini, ma per mantenere gli attuali o far si che non vadano a zero.
Andare a produrre a Taiwan per vendere prodotti a metà prezzo non ha senso (sempre parlando di numeri di prodotti di nicchia come sono attualmente i telai da DH/FR)...
Quoto.
Infatti non lo fa nessuno: sarebbe un processo “deflazionistico”, ossia antieconomico ed insostenibile dal punto di vista industriale e di sostenibilità del “marchio”.
.... non vedo perchè alcuni marchi con l'abbattimento dei costi di produzione debbano continuare a mantenere prezzi folli a solo vantaggio dei loro guadagni netti ....
Il prezzo è il risultante di una strategia e di una “equazione di costo/opportunità”, non è la variabile iniziale sulla quale basare la soluzione.
Il prezzo deve essere coerente con un grande numero di elementi.
Fermo restando il fatto che il guadagno netto resta la priorità numero uno di un’azienda, fino a quando il punto di equilibrio tra domanda ed offerta viene “soddisfatto” da un determinato prezzo alto, il prezzo resta “alto”
Solo in caso di monopolio, o attraverso l’intevento dello Stato con un “prezzo ombra”, è possibile spostare l’equilibrio in modo “artificioso” e “non efficiente”.
Il profitto non è mai “troppo” se la domanda resta maggiore o uguale all’offerta, tenendo sempre presente la sostenibilità ed equilibrio della struttura dei costi aziendali.
Purtroppo è un tema molto articolato, difficile da smarcare in poche righe.
Per cinica convenienza economica
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finchè c'è gente che è disposta a pagare certe cifre (esagerate/gonfiate) perchè l'azienda dovrebbe ridurre i prezzi? oltre ad avere maggiori utili, si hanno più possibilità di investire in comunicazione che fa da volano a questo circolo vizioso.
certe situazioni (speculazioni) si esauriscono nel tempo, in altri casi durano molto di più (vedi Timberland o Ralph Laurent, per fare due esempi...)
Esatto! Riprende quanto sopra
Il cartonio, carissimo, di Santa e Rocky è cinese! (minchia, peggio che se fosse di Taiwan.........).
!
Luogo comune.
Dalla Cina escono dei veri propri gioielli, ma anche delle ciofeche.
Hanno tutto il continuo di tecnologia per produrre dal peggiore al migliore dei modi.
Guarda nella moda: dove credi venga realizzata la tomaia degli stivali da 2.000€ al paio delle stars di hollywood? In cina! E lo fanno maledettamente bene.
Può non piacere ma le capacità dei saldatori e esperti nelle lavorazioni a volte è molto superiore a quella europea/usa. Quindi oltre ad un abbassamento dei costi, la qualità a volte ne migliora anche.
Giustissimo!
Non dimentichiamoci che Fiat è made in Italy, eppure a nessuno verrebbe voglia di inneggiare alla “qualità italiana”.
Allo stesso modo Ferrari è made in Italy, eppure ci sono belle differnze.
Anche il BigMac è made in Usa, così come le auto GM (tutto tranne gioielli).
Se si parla di made in Japan allora si parla di eccellenza per definizione, perché per loro la
cura produttiva fa parte della cultura.
Ma per il resto del mondo generalizzare è non corretto: ogni settore ha i propri interpreti, ed ogni settore presenta “vantaggi comparati” differenti da stato a stato, da regione a regione, da provincia a provincia.
Prima di tutto vorrei spiegare, secondo il mio punto di vista, perchè una Ancillotti non costa piu' di tante altre prodotte a Taiwan..........Alberto Ancillotti
Tutto spiegato magistralmente riassumendo i concetti più importanti, che mi permetterei di sottolineare:
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competenza distintiva = saper fare una cosa meglio di altri.
Ad esempio potete prendere Mr Ancillotti, fargli avere la cittadinanza a Taiwan, operarlo dai chirurghi plastici di Nip/Tuck per fargli avere gli occhi a mandorla, ma resterà sempre un geniale artigiano italiano, con intuizioni preziose circa il corretto funzionamento di una macchina da DH. La cosa importante è permettegli di stare vicino ai top rider per comprenderne le necessità e di stare a contatto con la produzione per garantire la famosa (in giappone) Total Quality, ossia qualità dal primo all’ultimo passaggio (metodo Kamban per chi vuole approfondire).
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vantaggio competitivo = insieme di fattori che permette di “vendere meglio degli altri” un’idea, un prodotto, un processo.
Non è imporatante dove venga realizzato un prodotto (purchè sia prodotto dove i paradigmi tecnologici sono all’avanguardia), l’importante è che vi siano competenze distintive e vantaggio competitivo, in modo da fare un prodotto "migliore all'interno della propria fascia di prezzo di riferimento"
Per Tutti: in una biga da oltre 6.000€, quante e quali sono le componenti fabbricate non in ASIA?
Dove vengono prodotte (non parlo di “assemblatura) queste componenti, che sono quelle che determinano più del 50% del prezzo di una biga top gamma:
- Fox 40 – RC4 – DHX5
- Forca boxxer
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Freni: Formula the one o Hope o Avid Code
- Mozzi: hope – nuke proof (credo che gli hadley siano made in Usa)
- Cerchi
mavic
- Ss Cane Creek
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Ruote - raggi - mozzi dt swiss