18/ Inizia il viaggio di ritorno.
Ebbene si, purtroppo ora che sono arrivato, che mi sono ambientato, bisogna tornare a casa.
Un modo traumatico di tornare sarebbe quello di prendere il primo aereo, o un treno rapido e trovarsi l'indomani di nuovo in Italia.
Invece per rendere meno tragico il ritorno decido che potrò prendermela un po' comoda, fare ancora alcune tappe e vedere dei luoghi che all'andata per la necessità di andare a Berlino avevo saltato.
Torno sul Grenen per un ultimo sguardo a questa terra.
Torno verso Skagen, prenderò un treno per Fredrikshavn e poi Odense, dove mi fermerò per una visita alla città.
Questo binario, che passa tranquillamente in mezzo ale case, è usato per far giungere le merci al porto che è piuttosto attivo.
Le foto non possono trasmettere l'odore di pesce in lavorazione che proviene dai capannoni.
Eccomi in stazione, dove una moderna automotrice è pronta.
Ecco come i danesi hanno risolto il problema di fissare le bici sul treno: via alcuni sedili, dei pannelli di legno, una serie di robusti elastici e la bici non scappa da nessuna parte.
Notare la luminosità data dagli enormi finestrini, altro che gli oblò dei nostri catorci.
Cambio a Fredrikshavn, ho una mezz'oretta per un giro in città.
Il viaggio per oggi termina a Odense, la città di Hans Christian Andersen.
L'indomani mattina faccio un giro in centro, qui sono nel quartiere più antico, quello dove Hans Christian Andersen visse e operò.
Il museo a lui dedicato, all'esterno un teatrino ospita degli spettacoli per i bambini.
Poi una visita al Danske Jernbanmuseum è d'obbligo.
La "mitica" Nohab, la locomotiva diesel simbolo per quarant'anni delle ferrovie scandinave, costruita su licenza General Motors negli anni '50 e ancora oggi operativa in molte compagnie ferroviarie di mezzo mondo.
In pratica un gigantesco motore diesel 2 tempi a 16 cilindri da 2000 cavalli montato su
ruote.
Una volta le ferrovie venivano ispezionate così: davanti il cantoniere, dietro due a pedalare!
All'esterno una automotrice del 1927 fa dei brevi viaggi per i visitatori del museo.
Non ho scattato foto, ma in questo museo una intera sala è dedicata ai mitici mattoncini Lego: i bambini possono divertirsi costruendo tutto quello che la loro fantasia suggerisce.
Inconcepibile in Italia.
Dalla stazione si vede l'affollatissimo parcheggio delle biciclette, questo è solo uno dei tanti che attorniano la stazione.
Ahimè, si parte, destinazione Lubecca, dove mi fermerò per incontrare un amico che sta viaggiando pure lui per l'Europa, purtroppo in macchina.
Primo cambio a Fredericia.
Padborg, stazione di confine con la Germania, altro cambio.
Nuovo cambio a Neumuenster.
Questo è il "triebwagen" per Bad Oldesloe; il capotreno dello "Schleswig-Holstein-Express" lo ha pronunciato con una vago tono da "trabiccolo", in realtà è un moderno e silenzioso parente del nostro Minuetto.
A Bad Oldesloe ultimo cambio, salto su una Doppelstock ultimo modello, probabilmente la migliore carrozza a due piani che esista al mondo.
Questo è l'interno, notare lo spazio e soprattutto la pulizia!
In perfetto orario, senza il benchè minimo patema d'animo per le numerose coincidenze sempre perfettamente rispettate, arrivo a Lubecca in serata.
Trovo in stazione ad aspettarmi Mauro che è in viaggio verso la Danimarca e, su mio consiglio, ha deciso di sostare a Lubecca.
18/ continua.