[img] Da Ponte nelle Alpi al Grenen (DK) in bicicletta

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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rosetta

Biker superis
11/3/09
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Trieste
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Molto interessante questa tappa, davvero singolare la villa di mattoni semi-gotica abbandonata nel mezzo di un campo perfettamente raso, incredibile!
Tutta questa archeologia industriale o architettonica, però, cattura l'occhio e viene da chiedersi la storia di quei posti: le case abbandonate, le stazioni in rovina (la gente non si nuove più in treno? hanno tutti la macchina? eppure sembrano zone così povere...) sono luoghi affascinanti, ma anche inquietanti.

Bel racconto, ottomilainsù!
 

ottomilainsu

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15/12/09
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Su per i monti
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Molto interessante questa tappa, davvero singolare la villa di mattoni semi-gotica abbandonata nel mezzo di un campo perfettamente raso, incredibile!
Tutta questa archeologia industriale o architettonica, però, cattura l'occhio e viene da chiedersi la storia di quei posti: le case abbandonate, le stazioni in rovina (la gente non si nuove più in treno? hanno tutti la macchina? eppure sembrano zone così povere...) sono luoghi affascinanti, ma anche inquietanti.

Bel racconto, ottomilainsù!

Di fondo quella zona ha una economia che si regge sull'agricoltura, sia durante la DDR sia oggi, un po' di turismo lo si ha sulla costa dove esistono parecchi stabilimenti balneari.
Si trovano molti resti di archeologia industriale e le infrastrutture sono ancora quelle antecedenti alla seconda guerra perchè durante la DDR non si fece nulla da queste parti, si rimise in sesto quello che c'era ma nulla più.

Dopo la riunificazione molte ferrovie furono chiuse perchè da un lato molti poterono finalmente acquistare un'auto, dall'altro c'erano linee che servivano località quasi deserte, paesini di poche decine di abitanti.

Va detto che il servizio ferroviario tedesco è anni luce avanti al nostro, anche sulle linee secondarie.
Un altro mondo, noi in questo siamo il terzo mondo dell'Europa.

La villa abbandonata mi ha impressionato, avessi io una residenza così bella!
 

ottomilainsu

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11/ Torno “all’ovest”


La città di Rostock ha un centro storico non molto esteso ma ben curato, spicca il municipio barocco in una piazza che rammenta i fasti dell’Hansa.

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Un tram Skoda mi ricorda il passato DDR, quando i tram erano cecoslovacchi, i camion IFA, le auto Trabant, le radio Tesla, le vacanze bulgare...


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Giù, al porto oggi turistico, un vecchio rompighiaccio a vapore è in mostra e gli fa compgania un tripudio di barche e velieri d’ogni dimensione.


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C’è anche un monumento del recente passato, un po’ sinistro a dir la verità.

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La strada per Warnemunde, porto commerciale e scalo per itraghetti per la Scandinavia, è lunghetta.
Qui fa bella mostra una nave da crociera, ormeggiata a poca distanza da una nave della marina militare tedesca.

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Warnemunde è una bella località di mare, nella breve estate baltica è ben frequentata, la spiaggia è affollata.

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Ma io sono in bici, il tempo è splendido anche se soffia una brezza non proprio favorevole, quindi via lungo la costa!

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Terminata la località balneare la costa diventa naturale, qui si passa solo a piedi o in bici.

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Arrivo a Kuhlungsborn, bella cittadina sul Baltico.
I tedeschi apprezzano molto certi servizi turistici che da noi sono scomparsi da tempo: in questa amena località di mare ha il suo capolinea una ferrovia a scartamento ridotto esercitata ancora con locomotive a vapore e carrozze d’epoca, per la gioia degli appassionati grandi e piccini.

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Da qui a Wismar mi godo il paesaggio, su e giù per le colline con vista sul mare... peccato che mi dimentichi di scattare qualche foto in più.
Wismar è una elegante città che conserva preziose testimonianze del suo passato, dal porto la vista sul centro storico fa meditare: qui hanno scelto di non costruire palazzi e di lasciare che la città vecchia si faccia vedere fin da lontano.
Penso all’Italia, dove uno spazio così ampio di un porto che ha cessato la sua funzione non sarebbe stato trasformato in piazza, ma bensì preda della speculazione edilizia.
Per metterci dentro chi e che cosa, non si sa.

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Nel duomo, capolavoro del “gotico di mattoni”, spesso risuonano le note dell’imponente organo.
L’anno scorso, qui, mi capitò di ascoltare estasiato un concerto “di allenamento” dell’organista, tanto che ritardai non poco il mio proseguimento.
Quest’anno ahimè niente prove, pazienza.

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La bella piazza di questa città anseatica ha al centro l’antica fonte di acqua potabile, monumento storico.

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Da Wismar, per evitare di ripercorrere un tratto già fatto l’anno scorso, prendo un trenino che mi porta fino a Lubecca.
Torno all’ovest, si fa per dire.
Arrivo in una stazione antica ma rimodernata con ottimo gusto, accogliente e pulita.

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Lubecca è una magnifica città, da sola vale un viaggio fin quassù, è la capitale del “gotico di mattoni”.
Per la mancanza di pietre da costruzione adatte in queste zone si costruirono tutti i monumenti ricorrendo ai laterizi.
Dopo essermi sistemato faccio un giro serale, “l’ora blu” potrebbe permettermi qualche bella foto.

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L’ingresso in città avveniva attraverso questa imponente porta, più di rappresentanza che difensiva.

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La cattedrale è impressionante, le sue torri sono alte 125 metri, interamente costruite in mattoni, le strette vie e i porticati del centro offrono dei suggestivi scorci.

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Oggi ho percorso in bici 105 km, altri 80 in treno.
Domani proseguirò per lo Schleswig-Holstein, ho deciso che in Danimarca arriverò in bici e invece che puntare su Copenhaghen andrò fino all’estremità settentrionale, il Grenen, seguendo la costa.

Questo è il bello di girare senza una meta predefinita e prenotata, si adatta il giro in base a quello che si riesce a fare e all’estro del momento.
Le previsioni meteo indicano bel tempo per i prossimi giorni, perchè rinunciarvi per viaggiare in nave o in treno?
Meglio usarli per il ritorno.

11/ continua.

P.S.: se volete vedere altre foto di Lubecca, non preoccupatevi. al ritorno ho fatto tappa nuovamente qui, abbiate pazienza.
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
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Quei gabbiotti sono tipici di tutte la spiagge del nord, dall'olanda alla germania, servono per prendere il sole (quel poco che c'è) e ripararsi dal vento (ce n'è sempre tanto) nello stesso momento o-o
 

ottomilainsu

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Mi viene in mente la scena del film "A qualcuno piace caldo" sulla spiaggia, con Tony Curtiss travestito da petroliere miliardario mentre parla con Marilyn Monroe...

Il problema maggiore è il vento, da quelle parti soffia con notevole intensità e costanza, se l'itinerario è controvento... :specc:
 

ottomilainsu

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12/ Verso lo Schleswig-Holstein

Da Lubecca mi dirigo verso nord, intendo arrivare fino a Kiel e se possibile proseguire anche un po’ oltre.
Il tempo è bello ma il vento è forte e laterale, quando la strada si volge ad ovest è contrario.
La sezione frontale e laterale maggiorata dai bagagli in questi casi rende ulteriormente faticoso procedere.

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Attraverso la regione denominata “Holsteinische Schweiz”, Svizzera dell’Holstein, probabilmente per la conformazione del territorio, collinare con molte foreste, fiumi e laghi.
In alcuni punti pare proprio di essere tra le Alpi, assenza delle montagne a parte.

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La zona è bella, turistica e presenta scorci molto piacevoli.
La cittadina di Plon è in riva ad un ampio lago, in precedenza ero passato per Eutin, città natale del compositore Carl Maria Von Weber, ma lo leggo solo ora sulla guida.

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Anche oggi penso più a pedalare che a scattare foto, mi guardo molto attorno ma quando penso che ci sarebbe stata l’occasione per una foto... sono già avanti.

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Arrivo a Kiel nel primo pomeriggio, tra uno spuntino e una curiosata qua e là il tempo passa alla svelta.
La città si trova in fondo ad un lungo estuario che la protegge dalle tempeste del Baltico.
Qui la marineria è una tradizione, la città si sviluppa lungo le banchine del porto che è lunghissimo.
Tutto il lungomare è percorso da una ampia paseggiata pedonale e ciclabile, non c'è traccia di auto in sosta che possano intralciare.

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Kiel è una città conosciuta per la sua industria pesante, navale e meccanica industriale.

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Il tempo passa, decido che è opportuno andare un po’ avanti e sfruttare bene la bella giornata, in fondo ho percorso solo 100 km finora.
Dalla mappa stradale rilevo che una pista ciclabile costeggia il Nord-Ostsee Kanal, il canale che unisce Mar Baltico a Mare del Nord tagliando la penisola dello Jutland.
Realizzato tra il 1887 e il 1895 è un canale di 98 km che oggi è il più frequentato al mondo come numero di navi.
Merita senz’altro un’occhiata.
Solo che mi perdo tra le industrie meccaniche di Kiel, invece che imboccare la ciclabile imbocco il cancello della Voith, devo tornare indietro e...

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... perdo oltre un’ora per la strada in più e l'attesa del traghetto che mi porterà sulla sponda settentrionale dove parte la pista ciclabile.
La nota positiva è che il traghetto è gratuito, quello che mi lascia un po’ perplesso è la stazza della bagnarola, pomposamente chiamata “Adler I”

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Dalla chiusa sta per entrare nel canale questa barchetta, noi salpiamo e...

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... passiamo subito a poppa della nave cisterna.

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Comunque la visibilità è ottima, il tempo perfetto e l’acqua calma, si attracca senza problemi.

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Dalla sponda opposta scatto qualche foto, stavo per finire qui dentro:

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Non che mi sarebbe dispiaciuto visitare la Voith, per la verità, ma non credo che sarei stato accolto come avrei voluto.

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Ancora una foto alle navi in attesa di uscire dal canale...

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Poi via di corsa, vorrei arrivare fino a Rendsburg.

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Difatti arrivo a Rendsburg, ma ho calcolato un po’ male la distanza, sono ben 55 km da Kiel.
Tra Kiel e Rendsburg non ci sono che piccoli paeselli, quindi non mi riesce di trovare alloggio.
Giungo in città verso le 20.30, mi metto in cerca di un hotel ma scopro con disappunto che la maggior parte di essi è chiusa, siamo in bassa stagione.
Colmo della sfortuna ho pure una gomma bucata, perde pressione lentamente per cui la rigonfio con la pompa, per un po’ terrà spero...
Prima che sia troppo tardi penso a cenare, l’unico posto che trovo facilmente è un fast food, non è il caso di fare troppo i delicati, in fondo almeno potrò chiedere informazioni utili.
Così trovo che c’è un hotel, mi tocca tornare indietro per qualche chilometro, ormai è buio e per fortuna ho un faro che illumini la strada.
Sono le 22 passate quando finalmente metto piede in camera.
Giornata bella, piacevole, ma ormai mi stavo preparando per dormire da qualche parte...

Alla fine ho percorso 155 km, 850 metri di dislivello con in regalo pure una foratura.

12/ continua
 

Billo

Biker spectacularis
18/1/05
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Nella Fucina di eroi.
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1 Front race-1 Front enduro-1 BDC
la mia più assoluta ammirazione e stima!!
a questo punto metto la Germania come itinerario estivo con la signora. (in auto sigh sob).
complimenti!! o-o
 

margherita7642

Biker infernalis
31/12/08
1.975
-11
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Bergamo
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hai cominciato bene con panorami stupendi i mezzo alla natura...e poi quasi ti infili in quella fabbrica,fori e ti fai qualche km gratuito per poter dormire:hahaha:...beh complimenti per la tenacia,!!!!:celopiùg::celopiùg:
viaggiando da soli, questi momenti credo siano più pesanti da affrontare,ma una volta superati ti rendono orgoglioso di te stesso!!!o-o
alla prox
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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13/ Nel paese dei Vichinghi

Siamo già al 7 agosto.
Mi sveglio con tutta calma, faccio una colazione superabbondante al ricchissimo buffet dell'hotel, poi riparo la foratura.
Una stramaledetta scheggia di vetro di bottiglia di birra :rosik:che purtroppo è un articolo assai comune in Germania.
Così mi rimetto in viaggio che sono le 10 del mattino passate da un bel po'.
Per la verità mi fermo quasi subito, perchè a Rendsburg c'’è una meraviglia della tecnica di inizio ‘900.
Per superare con la ferrovia il canale senza limitare il passaggio alle navi maggiori si dovette costruire un’'opera imponente.
Ancora oggi il Rendsburger Hochbrücke è il più lungo ponte ferroviario d’'Europa: è alto 42 metri sul pelo dell'acqua, lungo 2486 metri (7,5 km complessivamente con le rampe di accesso), la campata principale è di 317 metri.

Per la sua costruzione furono impiegate 17740 tonnellate di acciaio con 3,2 milioni di chiodi.

Il tutto costruito tra il 1911 e il 1913!



Ora penso che, se qualcuno di voi da piccolo ha avuto il plastico del trenino o ce l’'ha tutt’oggi, proverebbe la mia stessa impressione: quella di trovarsi di fronte ad un gigantesco plastico in scala 1:1.

Resto per un po’' a guardare, giro attorno a questo enorme elicoide e scatto qualche foto.



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Comincio il viaggio verso nord che è già mezzogiorno.

Quando vedo queste cose penso a quanto siano più civili da queste parti.
Le bici hanno la precedenza su tutti ai semafori.

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Una cosa che non vi posso far apprezzare è il vento: semplicemente tremendo, tra l’'altro io sono diretto verso nord-ovest, il vento soffia costantemente da ovest e spesso la strada piega verso quella direzione.
Per fortuna le salite sono minime, qualche collinetta di pochi metri, ma la velocità resta comunque bassa e non vi dico la fatica in certi tratti...
Arrivo a Schleswig, graziosa cittadina che ha dato il nome alla regione.
Qui, nel castello che ospita le raccolte museali della città, è allestita l’'esposizione della nave vichinga di Nydam, risalente circa al 360 d.C., ritrovata in perfetto stato di conservazione in una torbiera danese e qui trasportata.
Il museo cittadino è interessante ma il suo contenuto è nulla in confronto a questa nave, ritrovata assieme ad una enorme quantità di armi e oggetti, probabilmente affondata per una cerimonia rituale.

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Su imbarcazioni di questo tipo i vichinghi sono giunti fin sulle sponde dell’'America del Nord.

Vien da pensare dato che, a ben guardare, queste navi non sono nient’'altro che un semplice scafo di legno di piccole dimensioni.

Eppure... avete presente, per chi era piccolo negli anni ‘70, i cartoni animati di Vicky il Vichingo?


Eccomi verso il centro di Schleswig; notate le erbe mosse dal "venticello"?


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Altro cartello che in Italia è impossibile o quasi da trovare (il mio preferito!)

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Le viuzze di questa città mostrano la sua origine di borgo marinaro, con casette semplici in stile scandinavo.

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Il cimitero occupa la piazza centrale, una visione del tutto insolita per noi, che abbiamo avuto la visita “civilizzatrice” di Napoleone.

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In serata, dopo una faticosa pedalata quasi sempre controvento, arrivo a Bredstedt dove trovo un tranquillo e semplice alloggio.

Oggi ho percorso solo 104 km, si fa per dire, dato che le visite ai musei hanno richiesto la loro meritata parte di tempo e il vento ha fatto da padrone.

Comunque la strada per domani è ben indicata.



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Domani finalmente arriverò in Danimarca, al confine mancano circa 40 km, prima però devo fare una sosta a Niebull.

13/ continua
 
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