[img] Da Ponte nelle Alpi al Grenen (DK) in bicicletta

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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Su per i monti
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Ehhh... magari!
Sono fermo da un po', sto preparando la proiezione delle diapositive di questo viaggio per domani sera a Belluno, abbiate pazienza...
Chi vuole venire sappia che domani, ore 20.45, a Belluno in sala E. Dal Pont "Bianchi" (in Viale Fantuzzi 11), terrò la proiezione da me medesimo commentata.
Per la conclusione qui datemi un po' di tempo ancora.
 

ottomilainsu

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Eccomi o, meglio, rieccomi.
Scusate, ma tra una cosa e l'altra s'è messo pure uno stramaledetto guaio al computer, ora lo ho rimesso a posto (più o meno).
Siamo alla penultima puntata...

20/ Giretto sull'Harz

E' ferragosto, il tempo è bello.
Speriamo bene, ovvero che ci sia posto sul treno.

Ecco come i tedeschi risolvono il problema dell'attraversamento di una strada senza creare barriere architettoniche.
Da noi... verrebbe considerato uno scempio architettonico, e allora... scale a gogò!

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La "nonnetta" del 1898 aspetta il suo turno, un treno speciale sarà il suo impegno di oggi.

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Il mio invece è un treno "normale" trainato da una macchina costruita nelle officine Karl Marx di Babelsberg negli anni '50 (sono macchine "nuove").

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Si parte, stracarichi di passeggeri e biciclette, la salita è costante e la locomotiva slitta costringendo i macchinisti ad un lavoro di "tira e molla" con la manetta del vapore.
Per la verità ho il sospetto che qualche slittata madornale sia più scenografica che altro.

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Ecco la cima del Brocken: un colle alto 1141 metri, un punto panoramico sulla pianura circostante, ai tempi della DDR territorio off-limits perchè sede di un centro di ascolto dello spionaggio del blocco orientale.
Oggi una attrazione per turisti, l'unica "montagna" della Germania settentrionale.
Per riavere la bici aspetto 10 minuti buoni, ero stato tra i primi a caricarla e giustamente la vedo per ultimo.

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La stazioncina del capolinea, piccola ma trafficata, basta vedere la webcam

http://www.hsb-wr.de/hsb_barrierefrei/webcams/brocken/brocken_bhf.htm

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Ridiscendo in bici, la strada incrocia la ferrovia e riprendo uno dei tanti treni in salita.

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Poi via, passo nella Sassonia-Anhalt con meta la Turingia.

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Arrivo nel tardo pomeriggio a Nordhausen, città industriale, in stazione comincio a farmi un'idea di come tornare verso casa.

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Ora si fila nella pianura, velocemente su una pista ciclabile rasata alla perfezione, liscia come un biliardo.

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In vista di Sangerhausen compare questa montagna, sono i detriti dello scavo delle miniere di anidrite.

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Un vera montagna, un cono di 150 metri di altezza.
L'attività estrattiva è cessata nel 1990.

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La tappa di oggi termina qui, dormo in un hotel ricavato in una Blockhaus 70.
Domani si va in giù, ultima tappa con un po' di bici.

20/ continua
 

ottomilainsu

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21/ ultima tappa in bici

Dunque... c'eravamo lasciati con la tappa a Sangerhausen, con la prmessa di concludere presto il racconto.
Da allora mi sono successi un po' di guai, non ultimo il PC scoppiato causa malware malefico.
Ho buttato nel cesso winzozz e sono passato a Linux, tra il recupero dei dati e un po' di faccende lavorative (tocca pure portare a casa la pagnotta!) ne è passato di tempo.

Bando alle ciance, la mattina del 16 agosto comincia l'ultima vera tappa in bici.
Ma prima ho previsto un trasferimento in treno, da Sangerhausena a Erfurt, poi Gera passando per Weimar.

A Sangerhausen c'è una stazione ferroviaria tale e quale a come era all'epoca della DDR.
Sinceramente mette un po' impressione, ma sarebbe un peccato se venisse cancellata anche questa testimonianza del recente e triste passato.

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Erfurt è una bella città, tutto è stato rimesso a nuovo.

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Una Wartburg d'epoca!
Motore 1000 cc 3 cilindri 2 tempi, vi lascio immaginare le emissioni...

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Ancora uno sguardo al centro, poi via per Gera su un veloce "Regioswinger" 612, evoluzione del pendolino, treno diesel capace di raggiungere i 160 km/h.

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Dalla stazione di Gera comincia l'ultima tappa.

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Il centro è lindo e ordinato...

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Non altrettanto si può dire dell'immediata periferia, assai degradata.

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Però sulle corsie dei tram le bici possono andare!

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Mi avvio lungo un percorso ricavato su una ferrovia abbandonata, le tracce qui sono ancora evidenti.
Quel disco arancione è un segnale di preavviso che il successivo è a via impedita, ovvero ci si deve fermare.
(vorrei portarmelo a casa, ma è un tantinello ingombrante... :mrgreen: )

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Dopo questo casello la stradina diventa un sentiero, mi perdo nella foresta e finisco in un prato... la traccia è labile, comunque alla fine arrivo su una strada asfaltata!

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La strada va su e giù per i fianchi della valle, poi si arriva qui: passaggio a livello a chiamata!
E' sempre chiuso, per passare si preme il bottone e te lo aprono.

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Arrivo nel primo pomeriggio a Greiz, non ho fatto molta strada finora, il dislivello invece è abbondante.

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Ora si torna verso Plauen; questa immagine, se non fosse per il binario nuovo, i pali per i ripetitori dei telefonini e la mancanza dei pali del telegrafo potrebbe benissimo essere stata ripresa sessant'anni fa.

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I tipici orti tedeschi...

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...lasciano il posto alla visione del Goeltzschltalbruecke, dove eravamo passati 21 giorni fa.
In pratica ho compiuto un percorso ad anello.

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Ora si va su e giù per le colline, vale a dire che ogni volta sono almeno 100 metri di dislivello!

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Uh! E i freni ormai sono al lumicino, i pattini sono consumati quasi fino all'osso.
Non vorrei trovarmi quando piove su una discesa simile, cubetti di granito ormai levigati dal passaggio delle auto!

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Tanto più che in fondo c'è un passaggio a livello.
Ah, dall'altra parte la salita è asfaltata, altrettanto ripida...

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Ormai sono arrivato, dopo 90 km e oltre 1000 metri di dislivello (ricordate che ho 25 kg di bagaglio!) a Plauen prendo l'ultimo treno della sera e trovo alloggio a Hof.
Domattina si torna a casa.
Di buon'ora prendo il treno per Monaco.

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A Monaco primo cambio, destinazione Innsbruck via Garmisch - Mittenwald.

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Secondo cambio a Innsbruck.

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Al Brennero c'è la solita commedia per fare il biglietto.
Va ben che l'Alto Adige è provincia autonoma e fa quello che vuole, ma non è possibile che all'estero non si possa fare un biglietto con destinazione Dobbiaco!
Devo farlo alla macchinetta, ce n'è una sola e non ne vuol sapere di accettare le monete da 1 euro...
Per fortuna un'anima pia mi viene in aiuto cambiandomi 10 euro, il capotreno (che probailmente è più disperato di me dato che queste scene le vedrà tutti i santi giorni...) fa aspettare un po' che tutti facciano il biglietto, si parte.
Il treno è il solito immondezzaio... ah dimenticavo, siamo in Italia!
A Fortezza tocca fare la solita gara di arrampicata per scendere dal treno, fare il sottopassaggio cercando di non precipitare, risalire sul moderno FLIRT della SAD e pure essere guardato storto da tre giovani rampanti simil-manager (?) che mugugnando accettano che mi sieda accanto a loro sull'unico posto disponibile.
Perchè ho una bici e sono forse un po' sudato dalla corsa per non perdere la coincidenza sono forse un paria?
Mah... a Neubrandenburg alla reception del Radisson-Sas, unico hotel che ho trovato in quella città, mi hanno detto "Welcome!", eppure ero sporco e sudato dopo una giornata intera sotto la pioggia.
Mah... magari poi quelli vivono in una topaia... valla a capire certa gente.

Insomma, sono arrivato a Dobbiaco.
Qui mi vengono a prendere, è troppo tardi per affrontare la ciclabile per Cortina e Calalzo, non sono attrezzato per pedalare al buio, avrei ancora 100 km da percorrere.

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Anche per quest'anno è finita.
Con il solito trauma del ritorno, per riacclimatarmi mi ci vorrà un po' di tempo.
 

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