21/ ultima tappa in bici
Dunque... c'eravamo lasciati con la tappa a Sangerhausen, con la prmessa di concludere presto il racconto.
Da allora mi sono successi un po' di guai, non ultimo il PC scoppiato causa malware malefico.
Ho buttato nel cesso winzozz e sono passato a Linux, tra il recupero dei dati e un po' di faccende lavorative (tocca pure portare a casa la pagnotta!) ne è passato di tempo.
Bando alle ciance, la mattina del 16 agosto comincia l'ultima vera tappa in bici.
Ma prima ho previsto un trasferimento in treno, da Sangerhausena a Erfurt, poi Gera passando per Weimar.
A Sangerhausen c'è una stazione ferroviaria tale e quale a come era all'epoca della DDR.
Sinceramente mette un po' impressione, ma sarebbe un peccato se venisse cancellata anche questa testimonianza del recente e triste passato.
Erfurt è una bella città, tutto è stato rimesso a nuovo.
Una Wartburg d'epoca!
Motore 1000 cc 3 cilindri 2 tempi, vi lascio immaginare le emissioni...
Ancora uno sguardo al centro, poi via per Gera su un veloce "Regioswinger" 612, evoluzione del pendolino, treno diesel capace di raggiungere i 160 km/h.
Dalla stazione di Gera comincia l'ultima tappa.
Il centro è lindo e ordinato...
Non altrettanto si può dire dell'immediata periferia, assai degradata.
Però sulle corsie dei tram le bici possono andare!
Mi avvio lungo un percorso ricavato su una ferrovia abbandonata, le tracce qui sono ancora evidenti.
Quel disco arancione è un segnale di preavviso che il successivo è a via impedita, ovvero ci si deve fermare.
(vorrei portarmelo a casa, ma è un tantinello ingombrante...
)
Dopo questo casello la stradina diventa un sentiero, mi perdo nella foresta e finisco in un prato... la traccia è labile, comunque alla fine arrivo su una strada asfaltata!
La strada va su e giù per i fianchi della valle, poi si arriva qui: passaggio a livello a chiamata!
E' sempre chiuso, per passare si preme il bottone e te lo aprono.
Arrivo nel primo pomeriggio a Greiz, non ho fatto molta strada finora, il dislivello invece è abbondante.
Ora si torna verso Plauen; questa immagine, se non fosse per il binario nuovo, i pali per i ripetitori dei telefonini e la mancanza dei pali del telegrafo potrebbe benissimo essere stata ripresa sessant'anni fa.
I tipici orti tedeschi...
...lasciano il posto alla visione del Goeltzschltalbruecke, dove eravamo passati 21 giorni fa.
In pratica ho compiuto un percorso ad anello.
Ora si va su e giù per le colline, vale a dire che ogni volta sono almeno 100 metri di dislivello!
Uh! E i
freni ormai sono al lumicino, i pattini sono consumati quasi fino all'osso.
Non vorrei trovarmi quando piove su una discesa simile, cubetti di granito ormai levigati dal passaggio delle auto!
Tanto più che in fondo c'è un passaggio a livello.
Ah, dall'altra parte la salita è asfaltata, altrettanto ripida...
Ormai sono arrivato, dopo 90 km e oltre 1000 metri di dislivello (ricordate che ho 25 kg di bagaglio!) a Plauen prendo l'ultimo treno della sera e trovo alloggio a Hof.
Domattina si torna a casa.
Di buon'ora prendo il treno per Monaco.
A Monaco primo cambio, destinazione Innsbruck via Garmisch - Mittenwald.
Secondo cambio a Innsbruck.
Al Brennero c'è la solita commedia per fare il biglietto.
Va ben che l'Alto Adige è provincia autonoma e fa quello che vuole, ma non è possibile che all'estero non si possa fare un biglietto con destinazione Dobbiaco!
Devo farlo alla macchinetta, ce n'è una sola e non ne vuol sapere di accettare le monete da 1 euro...
Per fortuna un'anima pia mi viene in aiuto cambiandomi 10 euro, il capotreno (che probailmente è più disperato di me dato che queste scene le vedrà tutti i santi giorni...) fa aspettare un po' che tutti facciano il biglietto, si parte.
Il treno è il solito immondezzaio... ah dimenticavo, siamo in Italia!
A Fortezza tocca fare la solita gara di arrampicata per scendere dal treno, fare il sottopassaggio cercando di non precipitare, risalire sul moderno FLIRT della SAD e pure essere guardato storto da tre giovani rampanti simil-manager (?) che mugugnando accettano che mi sieda accanto a loro sull'unico posto disponibile.
Perchè ho una bici e sono forse un po' sudato dalla corsa per non perdere la coincidenza sono forse un paria?
Mah... a Neubrandenburg alla reception del Radisson-Sas, unico hotel che ho trovato in quella città, mi hanno detto "Welcome!", eppure ero sporco e sudato dopo una giornata intera sotto la pioggia.
Mah... magari poi quelli vivono in una topaia... valla a capire certa gente.
Insomma, sono arrivato a Dobbiaco.
Qui mi vengono a prendere, è troppo tardi per affrontare la ciclabile per Cortina e Calalzo, non sono attrezzato per pedalare al buio, avrei ancora 100 km da percorrere.
Anche per quest'anno è finita.
Con il solito trauma del ritorno, per riacclimatarmi mi ci vorrà un po' di tempo.