Test Comparativo 29" e 26"

Pino Daniele

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@Pino Daniele: io dico che siccome l'iniziativa economica è libera (lo dice la Costituzione) nulla ti impedisce di fondare una casa di importazione o di produzione e "servire il popolo" adeguatamente. Magari poi ti rendi conto che di grasso che cola non ce n'è tantissimo e chi si comporta in maniera dimolto prudente hai i suoi motivi.

Tutto vero, in linea teorica... l'iniziativa economica è libera ma i contratti di esclusiva esistono. Nessuno può importare i modelli, le taglie non distribuite delle case importatrici per l'Italia.
Gli importatori stipulano contratti di esclusiva con le case produtrici con reglie rigidissime come la validità delle garanzie. Oggi Internet ha aperto ad un mercato globale che ci stà portando fuori da una situazione commerciale con regle medioveli ma i grossi gruppi cercano di ostacolare tutto ciò per tutelare i profitti.

Scusami so benissimo che conosci perfettamente queste cose, la mia è solo una precisazione.

Ciao Pino
 

sembola

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Tutto vero, in linea teorica... l'iniziativa economica è libera ma i contratti di esclusiva esistono. Nessuno può importare i modelli, le taglie non distribuite delle case importatrici per l'Italia.
Gli importatori stipulano contratti di esclusiva con le case produtrici con reglie rigidissime come la validità delle garanzie.
L'esistenza dei contratti di esclusiva non ti impedisce, se lo vuoi, di metterti sul mercato e proporti come importatore/distributore, sia ad aziende già presenti sul nostro mercato, che a quelle non distribuite. Per esempio, la già citata On-One ha prodotti di ottimo rapporto qualità/prezzo e non è distribuita in Italia...:spetteguless:
Inoltre ti segnalo che all' interno dell' Unione Europea vige la libera circolazione delle merci: per cui è perfettamente legittimo per un commerciante acquistare un bene da un importatore ufficiale che ha sede in un qualsiasi paese UE e rivederlo nel proprio paese, e qualunque disposizione del produttore per impedire una pratica del genere è illegale.

Oggi Internet ha aperto ad un mercato globale che ci stà portando fuori da una situazione commerciale con regle medioveli ma i grossi gruppi cercano di ostacolare tutto ciò per tutelare i profitti.
Non sono molto d'accordo.
Sul commercio online si parla spesso a sproposito, forse per via dell' "aura mistica" che aleggia intorno alla rete. Che indubbiamente ha portato (e porterà sempre di più) a dei cambiamenti nei canali distributivi, ma che per forza di cose non può fornire servizi tipici della distribuzione tradizionale. Per cui sì, il commerci online consente al consumatore di acquistare beni e servizi altrimenti difficilmente reperibili (esempio, un telaio 29er in USA o in UK o in Piemonte... ;-)) e/o a prezzi più bassi del negozio sotto casa: ma questo può valere solo in ambiti specifici e ristretti come certe nicchie di mercato, che riescono a sfruttare i volumi per abbattere i costi e quindi il prezzo finale, e che non richiedono competenze specifiche per la manutenzione o hanno una rete capillare sul territorio per farlo. Mi spiego meglio, se devo comperare una pedivella XT, ben venga l'online visto che la pago 120 euro contro i 200 (se va bene) di un negozio fisico: ma se non ho gli attrezzi per montarmela o non so farlo la convenienza viene meno (il meccanico sottocasa ha tutto il diritto di chiedermi 40 euro per montarla...). Se devo comperare una lavatrice online e la pago 50 euro meno che nella grande catena sottocasa, ma devo portare via la vecchia da me, faccio il famoso "guadagno di pottino". Infine, se compero una lavatrice (anche online) sono sicuro di non avere problemi con la garanzia e la manutenzione, visto che si tratta di prodotti di massa capillarmente assistiti sul territorio: se compro un telaio On-One e mi si crepa, devo rispedirlo in UK ed ecco che partono 60 euro e la convenienza.
Tutto questo per dire che l'online è una possibilità, ma non è un bengodi. E le grande aziende lo sanno benissimo, per cui non hanno nessuna necessità di ostacolare alcunchè, basta offrire servizi che attraverso una fibra ottica non si possono fornire.
 
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Pino Daniele

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L'esistenza dei contratti di esclusiva non ti impedisce, se lo vuoi, di metterti sul mercato e proporti come importatore/distributore, sia ad aziende già presenti sul nostro mercato, che a quelle non distribuite. Per esempio, la già citata On-One ha prodotti di ottimo rapporto qualità/prezzo e non è distribuita in Italia...:spetteguless:
Inoltre ti segnalo che all' interno dell' Unione Europea vige la libera circolazione delle merci: per cui è perfettamente legittimo per un commerciante acquistare un bene da un importatore ufficiale che ha sede in un qualsiasi paese UE e rivederlo nel proprio paese, e qualunque disposizione del produttore per impedire una pratica del genere è illegale.


Non sono molto d'accordo.
Sul commercio online si parla spesso a sproposito, forse per via dell' "aura mistica" che aleggia intorno alla rete. Che indubbiamente ha portato (e porterà sempre di più) a dei cambiamenti nei canali distributivi, ma che per forza di cose non può fornire servizi tipici della distribuzione tradizionale. Per cui sì, il commerci online consente al consumatore di acquistare beni e servizi altrimenti difficilmente reperibili (esempio, un telaio 29er in USA o in UK o in Piemonte... ;-)) e/o a prezzi più bassi del negozio sotto casa: ma questo può valere solo in ambiti specifici e ristretti come certe nicchie di mercato, che riescono a sfruttare i volumi per abbattere i costi e quindi il prezzo finale, e che non richiedono competenze specifiche per la manutenzione o hanno una rete capillare sul territorio per farlo. Mi spiego meglio, se devo comperare una pedivella XT, ben venga l'online visto che la pago 120 euro contro i 200 (se va bene) di un negozio fisico: ma se non ho gli attrezzi per montarmela o non so farlo la convenienza viene meno (il meccanico sottocasa ha tutto il diritto di chiedermi 40 euro per montarla...). Se devo comperare una lavatrice online e la pago 50 euro meno che nella grande catena sottocasa, ma devo portare via la vecchia da me, faccio il famoso "guadagno di pottino". Infine, se compero una lavatrice (anche online) sono sicuro di non avere problemi con la garanzia e la manutenzione, visto che si tratta di prodotti di massa capillarmente assistiti sul territorio: se compro un telaio On-One e mi si crepa, devo rispedirlo in UK ed ecco che partono 60 euro e la convenienza.
Tutto questo per dire che l'online è una possibilità, ma non è un bengodi. E le grande aziende lo sanno benissimo, per cui non hanno nessuna necessità di ostacolare alcunchè, basta offrire servizi che attraverso una fibra ottica non si possono fornire.

sul commercio online era propri questo che intendevo, tu lo hai spiegato meglio e in maniera chiara mentre sulle pratiche protezionistiche; mi è capitato di cercare di acquistare una bici in Olanda, di una rinomata casa Americana e accorgermi che non avrei potuto usufruire della garanzia in Italia. Chiaramente compravo in Olanda perché di quel modello in Italia non importavano la taglia S non perché costasse meno.
Penso che questo sia protezionismo legalo o no ma è un modo di ostacolare l'acquirente.

Ciao Pino
 

Ubaldo

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va bene scherzare ma forse le cose sono un po' differenti.
La garanzia rilasciata in Olanda non viene riconosciuta in Italia!
Questo è protezionismo
non c'entra proprio nulla...
Il venditore è quello che garantisce, stop.
Il fatto che le case produttrici si organizzino per garantire assistenza anche non da parte del venditore è un tipo diverso di garanzia.
 

tatanka68

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malvaglio
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Il codice del consumatore stabilisce che su qualsiasi prodotto nuovo acquistato in il Venditore DEVE dare 24 mesi di garanzia, mentre la garanzia offerta direttamente dal produttore (l'importatore è equivalente del produttore) è di 12 mesi, trascorsi i quali può rifiutarsi di riparare un bene in garanzia.
 

zeromeno

Biker paradisiacus
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va bene scherzare ma forse le cose sono un po' differenti.
La garanzia rilasciata in Olanda non viene riconosciuta in Italia!
Questo è protezionismo

forse non hai ben chiare alcune cose:
- l' IMPORTATORE è un soggetto privato: un imprenditore che a fronte di un impegno economico verso un fornitore si vede garantita una zona esclusiva di vendita
è piu' corretto parlare di DISTRIBUTORE
distributore è una attivita' economica cioè eroga un bene-servizio a fronte di un guadagno
fammi capire -nel tuo caso- qual'è il guadagno e quindi che servizio è tenuto a darti e che ti aspetti da lui:nunsacci:
 

sembola

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@pino daniele: il protezionismo è tutt'altra cosa, si tratta di una politica di protezione dei prodotti di produzione nazionale basata sull'imposizione di dazi sulle importazioni, ed è evidente che in questo caso non c'entra nulla. In tutta Europa chi risponde della garanzia è esclusivamente il venditore del bene, quindi l'importatore/distributore non c'entra (e non ci può entrare) nulla. Certo, se vuole può farlo, ma nessuno lo può obbligare.

@tatanka68: non esiste alcun obbligo del produttore/importatore a garantire la riparazione nei primi dodici mesi, chi risponde della garanzia è esclusivamente il venditore e per 24 mesi. L'equivalenza produttore-distributore riguarda gli obblighi relativi alla responsabilità derivanti dai prodotti, non la garanzia.
 

eventhepopesmokesdope

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va bene scherzare ma forse le cose sono un po' differenti.
La garanzia rilasciata in Olanda non viene riconosciuta in Italia!
Questo è protezionismo

Ma no, è sacrosanto... Se compri un prodotto in Germania perché costa meno il povero importatore Italiano non se ne può mica accollare la garanzia! I distributori sparirebbero!

E pensa agli acquisti negli USA. Un privato compra un telaio, si mette d'accordo con il negozio americano per farselo spedire dichiarando un valore minore. Il privato paga solo una frazione del dazio doganale.
Un importatore ovviamente non lo può fare, e va pure a pagare il dazio per intero. Il privato a questo punto rompe il telaio. Secondo te il povero importatore glielo deve pure sostituire? Come detto da Sembola, lo può fare, ma non può essere obbligato.
 

Ubaldo

Biker velocissimus
@pino daniele: il protezionismo è tutt'altra cosa, si tratta di una politica di protezione dei prodotti di produzione nazionale basata sull'imposizione di dazi sulle importazioni, ed è evidente che in questo caso non c'entra nulla. In tutta Europa chi risponde della garanzia è esclusivamente il venditore del bene, quindi l'importatore/distributore non c'entra (e non ci può entrare) nulla. Certo, se vuole può farlo, ma nessuno lo può obbligare.

@tatanka68: non esiste alcun obbligo del produttore/importatore a garantire la riparazione nei primi dodici mesi, chi risponde della garanzia è esclusivamente il venditore e per 24 mesi. L'equivalenza produttore-distributore riguarda gli obblighi relativi alla responsabilità derivanti dai prodotti, non la garanzia.
ma infatti... Ogni tanto si fa diritto civile for dummies... :D
 

eventhepopesmokesdope

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Credo - a occhio eh! - che la garanzia internazionale faccia parte di accordi tra case, distributori, e dealers. Qualche ditta di bici la applica. Il punto è che non è giusto che sia obbligatoria. Sarebbe troppo svantaggioso per i distributori e i negozianti.
 

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