Sulla Tofana di Rozes in MTB - un tentativo

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sembola

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lele er più;6725530 ha scritto:
non ho mai capito perchè la copertura assicurativa che copre i soci CAI non dovesse essere valida per chi praticasse il nostro bellissimo sport!
Lo sai che la mtb è un'attività "istituzionale" CAI e come tale coperta dall' assicurazione del tesseramento da almeno tre anni, vero? :spetteguless:
 

albert1978

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Infine un discorso economico: perchè la società deve pagare soccorsi per gente che va a fare attività estreme come queste? credo sia uno di quei casi in cui le spese di un eventuale soccorso andrebbero addebitate interamente agli infortunati (come avviene in quei casi di chiamata dell'elicottero per futili motivi).

Sinceramente, numericamente ritengo siano molto più sostenute le spese pubbliche sanitarie per le cure di malattie derivanti dal fumo (per i fumatori) ed altre derivanti da stili di vita contro la propria salute.
Ma forse, non essendo in prima pagina, passano in secondo piano e comunque non riceverebbero tutte queste critiche? :medita:
 
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Wu Ming

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Mi avete dato un'ottimo spunto,appena mi sentirò pronto tenterò di fare il palombaro-ciclista,questa mancava vero?
Facciamo a chi la spara più grossa?
Bici più paracadute? perchè no?

Mi spiace deluderti, ma ci ha già pensato un certo Vittorio Innocente, ma restano le biglie su ghiaccio, il lancio del borotalco controvento, la lippa subacquea.
 

teobg81

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io sono dell'idea che un limite oggettivo ce lo si deve pur porre.. andare su per una ferrata con bici in spalla francamente credo sia oltre questo limite, almeno per come la vedo io! Anche a me piacciono i giri dove si fa un po' di portage ma così è troppo..
 

ZioTeddy

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io sono dell'idea che un limite oggettivo ce lo si deve pur porre.. andare su per una ferrata con bici in spalla francamente credo sia oltre questo limite, almeno per come la vedo io! Anche a me piacciono i giri dove si fa un po' di portage ma così è troppo..
Ecco... x come la vedi tu....
Che tu veda un limite (tuo) non vuol dire che questo limite non sia più o meno superabile da altri.

Spero che non si arrivi a parlare di limiti in senso assoluto, sarebbe alquanto da supponenti e fuoriluogo IMO. I limiti hanno un range troppo vasto da persona a persona, da situazione a situazione, ecc.
 

babylonboss26

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io sono dell'idea che un limite oggettivo ce lo si deve pur porre.. andare su per una ferrata con bici in spalla francamente credo sia oltre questo limite, almeno per come la vedo io! Anche a me piacciono i giri dove si fa un po' di portage ma così è troppo..

negli sport estremi questo limite nn si può ''quantificare''. Ci sono atleti che scalano delle pareti altissime a mani nude e senza protezioni, gente che scala grattacieli tipo spiderman, altri che si lanciano nella stratosfera come se faccessero un tuffo in mare! Se si ponessero dei ''limiti oggettivi'' nn riuscirebbero nelle loro imprese, in fondo anche Cristoforo Colombo partì per un viaggio che all'epoca era verso l'ignoto, se avesse avuto delle remore, nn l'avrebbe mai intrapreso.
Alcuni uomini hanno una predisposizione, un ''talento'' nel fare determinate cose, nn credo siano dei pazzi, rispondono solo ad un loro lato caratteriale che sposta molto in là il limite della paura, che magari nella maggioranza delle persone, questo limite è molto risicato.

Detto questo, la critica verso questa impresa, almeno da parte mia, è puramente ''ironica'', sembrano quei video dove si danno delle forti mazzate sulle palle per vedere l'effetto che fà!!! Non ha nè un minimo di suspance, nè è un'impresa epica da ricordare negli annali. Il gesto atletico è indiscutibile, il fatto di salire su una parete con una bici legata sulle spalle è comica!:smile:
 

Jordan 27

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come diceva il gabbiano jonathan livingston ,c'e' chi si accontenta di becchettare tutta la vita mangime e chi invece la passa a sperimentare. chi vuole il massimo e' disposto a rischiare il massimo.
P.S. se si guardano le statistiche di incidenti in montagna si nota subito come ,la percentuale di incidenti a chi si allena con dedizione e fa dello spostare i limiti una propria ragione di vita,sia enormemente piu bassa rispetto a quella dei 350 giorni l'anno fantozzi e 15giorni grandi alpinisti
detto questo dopo tanti anni di attivita' in alpinismo mi sono reso conto come certi pensieri e comportamenti li possa capire solo chi e' nato con determinate caratteristiche ,senza per questo pensare che chi le ha e' meglio .
 

sembola

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detto questo dopo tanti anni di attivita' in alpinismo mi sono reso conto come certi pensieri e comportamenti li possa capire solo chi e' nato con determinate caratteristiche ,senza per questo pensare che chi le ha e' meglio .
Chi vola vale, e chi non vola è un vile? Già sentito :spetteguless:
 

bikerciuc

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come diceva il gabbiano jonathan livingston ,c'e' chi si accontenta di becchettare tutta la vita mangime e chi invece la passa a sperimentare. chi vuole il massimo e' disposto a rischiare il massimo.
P.S. se si guardano le statistiche di incidenti in montagna si nota subito come ,la percentuale di incidenti a chi si allena con dedizione e fa dello spostare i limiti una propria ragione di vita,sia enormemente piu bassa rispetto a quella dei 350 giorni l'anno fantozzi e 15giorni grandi alpinisti
detto questo dopo tanti anni di attivita' in alpinismo mi sono reso conto come certi pensieri e comportamenti li possa capire solo chi e' nato con determinate caratteristiche ,senza per questo pensare che chi le ha e' meglio .

il gabbiano Jonathan però, per fare le sue ardite acrobazie le ali le spiegava, non è che tentava di volare tenendole chiuse...

parafrasi e citazioni a parte...permettimi un paio di pensieri....

volere il massimo, rischiare il massimo sono due parole che non necessariamente devono rimanere in simbiosi nella stessa frase, moschettonare una via, una ferrata, un tiro non significa affatto sminuire il valore della propria impresa sportiva e del proprio exploit morale interiore.... a proposito... noto, ormai con una vena di stizza, che la cifra "sono salito così in alto per guardare nelle profondità di me stesso" (coniata credo da Messner) sta diventando insistente e usata per quello che è: pura autocelebrazione...

pisciare più corto... ho conosciuto guide alpine fortissime e mai ma dico mai nessuno ha giustificato il fatto di non usare protezioni o saltare rinvii quale che ne fosse la motivazione...stesse identiche cose mi hanno insegnato alla "Gerva" del CAI di Torino dove certo tra i docenti c'erano personaggi a vario titolo nei ranghi del CAAI e che hanno scritto anche pagine importanti dell'Alpinismo Italiano.

Qua invece si vuol far credere che avere "il grado" sia di per sè condizione necessaria e sufficiente a poter andare (egualmente sicuri) senza tenere a conto le regole di sicurezza che si sono evolute sulla base di tanti "voli" sprotetti di molti che ora arrampicano sulle grandi pareti del cielo.

Se decido per uno stile "total free" allora però non scelgo di salire per una ferrata, attacco chessò la via Dimai e me la faccio (lì vorrei vedere tanti eroi bravi a pigiare sui tastini) in slego con la bici o la madia della nonna sullo zaino semmai anche filmandomi mentre mi scaccolo sul passaggio chiave.
Se invece opto per una via "addomesticata" (questo è una ferrata per quanto impegnativa possa essere), in definitiva è un po' da spacconi o quantomeno superficiale non utilizzare le protezioni offerte....forse, direi, assimiliabile a camminare su un marciapiede cercando di non calpestare i chewing-gum appiccicati dalle sputazzate della gente per rendere artatamente più difficile qualcosa che, forse, così difficile ed eccezionale non è.

Una considerazione poi sull'enfasi del gesto atletico immortalato: oh, ma stiamo parlando di una via ferrata, mica di una prima salita con bici a spalle...ma a proposito...

guardate un po' che ha fatto Akrigg (che forse tanto picio non è) un annetto fa...
https://vimeo.com/42557564

forse la sua ferrata non sarà così lunga, fredda e difficile ma perchè lui in un contesto così dal min. 1.07 in poi è SEMPRE attaccato al cavo?????

fatevi delle domande, datevi delle risposte e ripigliatevi...l'eroismo da tastiera è deleterio quanto quello sulle pareti.
 

grrizli

Biker superis
come diceva il gabbiano jonathan livingston ,c'e' chi si accontenta di becchettare tutta la vita mangime e chi invece la passa a sperimentare. chi vuole il massimo e' disposto a rischiare il massimo.
P.S. se si guardano le statistiche di incidenti in montagna si nota subito come ,la percentuale di incidenti a chi si allena con dedizione e fa dello spostare i limiti una propria ragione di vita,sia enormemente piu bassa rispetto a quella dei 350 giorni l'anno fantozzi e 15giorni grandi alpinisti
detto questo dopo tanti anni di attivita' in alpinismo mi sono reso conto come certi pensieri e comportamenti li possa capire solo chi e' nato con determinate caratteristiche ,senza per questo pensare che chi le ha e' meglio .

Ma sei sicuro? Per me facendo il rapporto del numero di chi rischia e sposta i limiti e di quanti di loro ci lasciano la pelle, è altissimo, alpinisti estremi vecchi ce ne sono davvero pochi, per non parlare di altri sport.

Ciao.
 

Jordan 27

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per quanto mi riguarda non ho mai dato visibilita' a quello che faccio perche' l'ho sempre fatto solo per me stesso, anche lo spostare il limite,sinceramente non me ne frega gnente dell'approvazione o meno degli altri .
ho sempre cercato di proteggermi il piu' possibile ,ma se per portare a compimento una salita a cui tengo particolarmente in certi punti occorre prendersi dei rischi me li prendo.
P.S.non ho mai fatto una ferrata ,le toglierei tutte,portano gente in posti dove non dovrebbero stare(mancanza totale di preparazione)
 

Ispettore Zenigata

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concetto interessante... è quali sono i criteri (oggettivi) per distinguere le due cose?:nunsacci:

il rischio è una condizione che è insita in ogni tipo di attività, dal mettere giù il piede dal letto al base jump. L'unico sistema per eliminarlo è evitare di fare questa attività

Il rischio stupido, è quello si causa con dei comportamenti che aumentano la pericolosità dell'attività che si sta facendo.:medita:

Esempi pane e salame
Trombare= rischio
Trombare in auto a 150 Km/h= rischio stupido
Downhill=rischio
Downhill senza casco o protezioni=rischio stupido
Scialpinismo=rischio
Scialpinismo con rischio valanghe 4= rischio stupido
Arrampicata=rischio
Arrampicata saltando rinvii per andare più veloci= rischio stupido
 

kikhit

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il rischio è una condizione che è insita in ogni tipo di attività, dal mettere giù il piede dal letto al base jump. L'unico sistema per eliminarlo è evitare di fare questa attività

Il rischio stupido, è quello si causa con dei comportamenti che aumentano la pericolosità dell'attività che si sta facendo.:medita:

Esempi pane e salame
Trombare= rischio
Trombare in auto a 150 Km/h= rischio stupido
Downhill=rischio
Downhill senza casco o protezioni=rischio stupido
Scialpinismo=rischio
Scialpinismo con rischio valanghe 4= rischio stupido
Arrampicata=rischio
Arrampicata saltando rinvii per andare più veloci= rischio stupido

eh ma anche trombare senza avere fatto un ecg sotto sforzo può essere un rischio stupido quindi, soprattutto quando si è oltre i 50 anni?
 
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bikerciuc

Biker infernalis
il rischio è una condizione che è insita in ogni tipo di attività, dal mettere giù il piede dal letto al base jump. L'unico sistema per eliminarlo è evitare di fare questa attività

ispettore... a me sembrano i ragionamenti di quelli che fanno i piani di sicurezza col copia/incolla e includono nei rischi il seppellimento da terre di scavo anche nei rifacimenti dei tetti.

a volte andare più veloci, in montagna, significa essere più sicuri, specie se stai arrampicando su una via di ghiaccio o di misto e vuoi arrivare fuori dai pericoli (oggettivi = scariche di sassi, valanghe o cadute di seracchi x fare degli esempi) prima che - ad esempio - lo zero termico superi una certa quota.

a volte (pensa te) sui ghiacciai i ramponi è meglio toglierli (tipo sul firn o quando non hai l'antizoccolo e ti fanno zoccolo ad ogni passo ed è meglio che il tuo passo sia sicuro)...

tu vedi il mondo in bianco e nero ma esistono le sfumature...

che un'attività potenzialmente pericolosa NON si debba fare è un concetto discutibile che prevede la prevaricazione da parte di alcuni individui (anche quando questi si chiamino STATO) sulla volontà di altri... concetto che ritengo IRRICEVIBILE!

che i nostri amici del video avessero ogni sacrosanto diritto di provare a fare questa cosa è un principio di LIBERTA' individuale che NON può essere messo in discussione

che fosse una loro scelta utilizzare o meno le sicurezze è altrettanto fatto che attiene alla loro libertà individuale,

che l'evocato cattivo esempio sia oggetto dell'emulazione significa che qualcuno considera il prossimo assolutamente debole sotto il profilo psichico e assolutamente privo di SENSO CRITICO. Al riguardo, Ti confesso, sono dibattuto se confidare nella buona e antica selezione naturale darwiniana o ubriacarmi di fronte alla tristezza di un mondo pronto ad emulare chiunque faccia una cosa al di fuori del politically correct tanto per farla.

Diverso il merito a mio parere: il fatto non E' se Marco abbia fatto bene o male a pubblicare il video e se loro abbiano fatto bene o male a non moschettonare (affari loro)...Il fatto detestabile e contestabile è che si cerchi di giustificare un comportamento in ogni caso non prudente con l'evocazione del livello tecnico sufficiente...questo è quantomeno un concetto presuntuoso e pretestuoso, buono solo per chiacchere da bar o poco più... l' amore per la montagna tirato in ballo per ogni dove, imporrebbe, almeno per questione di stile, un profilo vagamente più basso.
 

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