Dal Duron in poi sotto una pioggia fitta e solo in divisa estiva e manicotti, pedalavo come un automa e con la speranza che quella discesa fosse il più breve possibile.
Se pre l'anno scorso subito al danter, dopo solo 5 minuti dalla partenza, avevo già i pesci rossi nelle scarpe!
alle mani ho sofferto le pene dell'inferno, i piedi ero a posto, non li sentivo più
Le mani erano tumefatte... per non parlare dei piedi...
e per le mani?
ok, ma non lo dite a nessuno
mi porto sempre dietro il mio famoso "kit survivor" a costo zero:
i guanti rubati nel reparto frutta del supermercato, i sacchetti per mettere la frutta sulla bilancia (già decurtati con le forbici).
premetto che già al Pordoi ho tolto la maglia della divisa ed ho indossato, solo sull'intimo, la giacca in goretex gorebikewear, che ho usato per pedalare tutto l'inverno in notturna con neve, ghiaccio, nebbia;
transitando per ultimo devo anche lamentarmi per le condizioni in cui avete lasciato il percorso, la discesa dal Pordoi era infangata e scivolosa oltre misura....ma...l'ho fatta in sella tutta
arrivato in Val Duron coi guanti zuppi, li ho tolti, ho imbustato le mani nei guanti della frutta,ho rinfilato i guanti ed ho continuato, dopo 5 minuti avevo già gli arti a 30°.
quando da pioggia siamo passati a grandine, ho estatto il cappuccio dalla comoda sede del colletto ed ho detto a voce alta "adesso fai quello che ti pare...tanto io a Selva ci arrivo"
ai piedi io non soffro, quindi non li ho imbustati nei sacchetti che avevo.
arrivato a Selva, in giardino ho aperto la pompa, lavato bene la bike, poi ho messo la canna sopra la testa, per una bella doccia integrale al vestiario infangato,
mentre i compagni, già tutti vestiti per la cena mi guardavano divertiti
questo è quanto....faccio di solito, che io vada in montagna o in appennino, a piedi o in bike