sinceramente non ho ancora compreso quanto siano penalizzanti o vantaggiosi i passaggi a diametri 2.5 - 2.6 rispetto ai classici 2.3-2.4..
sicuramente per un utilizzo stile di guida enduro sono piu i vantaggi che gli svantaggi considerato grip e stabilità in discesa.
Premesso che la mia bici è trail (occam tr 2018 '29 con forcella da 140 anzichè 130) e il mio utilizzo e i miei limiti di guida mi impongono un assetto più trail che AM/enduro ho la sensazione che senza eccedere la classica 2.3 post - 2.4 ant sia soluzione di compromesso, tra tenuta, pedalabilità e scorrevolezza..
Non sono un amante del cicloturismo, dello scorrevole fine a se stesso, ho comunque la sensazione che pneumatici gripposi e larghi rendano mediamente più pesante la pedalata. Su salite su fondi compatti sicuramente si sente un maggiore sforzo, sullo scassato o molto morbido si guadagna qualcosa, ma forse il vero compromesso sta nell'insieme girp, manico, approccio..
Vedo e sento chi preferisce gomme "standard" 2.3 anche su bici più "prestanti" e ci va dappertutto dicendo che non gli servono piu grossi e chi invece sostiene che gomme da 2.6 non siano penalizzanti e danno molti vantaggi anche in salita..
mi ricordo che c'erano teorie di rotolamento che prevedevano che un 2.6 a una certa velocita e con una certa impronta non avrebbe dato maggiori difficolta di un pneumatico piu stretto, ma ancora oggi non mi è chiarissimo..
é vero che su fondi sconnessi le fatbike, malgrado i pesi non piuma salgono agevolmente per il grip dell'impronta maggiorata, ma probabilmente su fondi piu compatti la verità sta in mezzo..
Su sabbia o terreno molle una impronta larga, probabilmente a prescindere dal disegno e dalla qualità del grip, sale molto meglio di un analogo con impronte "standard", non so quanto si paga in termini di maggior fatica su uscita mista di 30-40 km invece...