Aspetto il resoconto !
Galeotta fu la visita in FM Bike. Stasera vi racconto tutto.
Galeotta fu la visita in FM Bike. Stasera vi racconto tutto.
Attendiamo resoconto!Galeotta fu la visita in FM Bike. Stasera vi racconto tutto. :D
Ciao! Guarda, mi vanto con fierezza della mia parsimonia estrema e il metterci anche un solo euro fa diventare il pragmatismo veramente zelante.Dico la mia da profano, dunque, porta pazienza.
A me pare che nel tuo progetto ci sia così tanto entusiasmo da farti perdere un po' di lucidità.
Non so quanta esperienza hai, ma io, nella mia ignoranza, cercherei di essere più pragmatico.
Come scrivevo sopra, niente carbonio: diffido del materiale per il mio bisogno.Ottima l'idea di farsi fare il telaio su misura ma, se volessi la bici dei "miei sogni", molto probabilmente lo sceglierei in carbonio, anche se non rientra nella tradizione delle monster cross.
Magari, con passaggio cavi interno, completamente guidato.
Anche io, fino poco tempo fa, ero pieno di paranoie ma, dopo aver preso confidenza (ho assemblato una MTB Front AM in carbonio per la mia compagna), ritengo sia la soluzione migliore.
Leggerissimo, assorbe/smorza bene le vibrazioni, resistente e, alla peggio, anche riparabile.
Poi, come saprai, ci sono diverse tipologie di carbonio, dunque, ti consiglierei di informarti su quella che, eventualmente, potrebbe fare al caso tuo. Costi permettendo.
Sganciare una ruota con cambio al mozzo può risultare più laborioso, sono a conoscenza del cons. Quello più importante rimane il costo.Il cambio al mozzo lo conosco appena ma, sicuramente fa lievitare costi e peso, oltre a limitare l'"accessibilità meccanica", quindi lo eviterei.
Mi piacerebbe un monte aprire un gioiello del genere ma non lo farei, come non lo faccio con il cambio dell’auto.Anche perché, per quanto sia affidabile, la volta che dovesse rompersi, non so se saresti in grado di intervenire. Io no.
Ovvio, cosa che faccio già.Con una buona trasmissione tradizionale, invece, hai affidabilità e relativa semplicità di manutenzione/riparazione/sostituzione, in tutta autonomia.
Questa è cosa che già perde appeal: oggi uso con soddisfazione una tripla con cassetta 9v: se l’opzione Rohloff dovesse tramontare (sempre per la mia citata parsimonia) potrei portarla sulla nuova bici oppure, ma solo se lo studio dello sviluppo metrico e della rapportatura ne evidenziasse i benefici, passare alla doppia. Il monocorona 11/12v non mi soddisfa.Inoltre, avresti la possibilità di apportare modifiche (upgrade) in futuro, ad esempio, per ridurre ancora il peso.
Niente carbonio.Del resto, se preferisci la ruota da 27,5" al posteriore, apprezzeresti anche la leggerezza del telaio in carbonio e del cambio tradizionale, che permetterebbero di avere una bici davvero agile e reattiva.
Te lo dico da grammofobico, eh!
Mi trovo benissimo con il QR e allo stesso tempo non ho nulla contro il PP. La cosa verrà da sola: se dovessi adottare il Rohloff, per quanto disponibile anche in QR, questo richiederebbe una nuova ruota completa e a quel punto passerei al PP. Se invece rimanessi con l’attuale trasmissione allora sarebbe così anche per le ruote.Infine, per le ruote, ti consiglio due bei perni passanti stealth.
Questo perché, quando ho assemblato la mia prima front (in alluminio), anche io ho scelto un telaio col QR, proprio per poterci mettere le ruote della vecchia MTB e contenere i costi.
Poi, però, quando assemblato la MTB della consorte, con perni passanti, mi sono reso conto che sono una soluzione di gran lunga migliore: più robusti, senza eccentrici da regolare, zero stress sul telaio e ruote sempre perfettamente "in asse", senza margine di errore.
In altre parole, ho capito a mie spese (e me ne sono pentito) che i QR sono una soluzione vecchia e superata, di certo meno efficiente rispetto ai perni passanti. Specialmente a quelli stealth.
Anche perché, sempre dal mio punto di vista, se ci tieni veramente a realizzare la bici ideale per te, dovresti mantenere uno standard elevato, con tutti i componenti sullo stesso livello.
Quindi, l'idea di farmi fare un telaio su misura (tanta roba!!!) e poi montare le ruote coi QR, mi pare un controsenso.
Quasi come un insulto al telaio stesso.
E chi c’ha fretta? Con Michele sono d’accordo che ci rivedremo per i dettagli.Insomma, il mio umilissimo consiglio e quello di pensarci con molta calma e di prenditi il tempo necessario per studiare bene le varie possibilità, altrimenti, dopo poco tempo, potresti pentirti di qualche scelta "avventata" e sarebbe un vero peccato.
Subito Michele agguanta la stampa dell'email che gli inviai qualche giorno fa ma prima di approfondire lo aggiorno subito sull'opzione, maturata nel frattempo, del mozzo Rohloff. La cosa un poco lo spiazza, ammettendo che non ci ha mai avuto a che fare. Siccome pure io sono un tipo concreto, afferro il Mac che ho in borsa e apro con lui il manuale utente e di installazione dello Speedhub. Valutiamo assieme le opzioni disponibili e le quattro soluzioni di "torque anchoring" possibili, convenendo che: a) si può fare, b) qualora decidessi di proseguire con lo Speedhub dovrò procure il pezzo
affinché possa realizzare il carro e/o il forcellino in funzione di questo. Allo scopo gli inoltro il manuale.
Si, l’estetica è stata l’elemento decisivo: il costo è analogo a un telaio in acciaio di altri artigiani. Mi rendo conto che risulterà piuttosto rigido, forse solo mitigato dalla curva del tubo piantone. Posso aumentare un po’ il fuorisella e magari usare un reggisella da 27,2.Praticamente la scelta dell'alluminio sarebbe solo dal punto di vista estetico? Perché andresti a fare un telaio molto rigido e con ruota piccola al posteriore visto che fai prevalentemente sterrato forse meglio in acciaio
Non sei l'unico!sono veramente curioso di vedere cosa verrà fuori!
Ah ecco!!!Non avete capito niente. Va benissimo la sua scelta: telaio in alluminio, mullet, cambio al mozzo e cavalletto. Tutto in ottica "bici scattante".
E i cavi lunghi allora sono per i "bar spin"!!!Non avete capito niente. Va benissimo la sua scelta: telaio in alluminio, mullet, cambio al mozzo e cavalletto. Tutto in ottica "bici scattante".
Abito anche io nella putrida pianura padana, un po più a ovest, più o meno i percorsi sono gli stessi: campi, strade devastate, argini, Ticino, ecc.Faccio una breve premessa: vivo nella bassa bergamasca praticamente in assenza di rilievi, tanto più che per trovare dislivelli già un po' significativi ho prima almeno 25-30 km di trasferimento. In questi mesi, a causa delle ben note zone colorate che ancora impediscono di caricare la bici in auto per raggiungere altre mete, mi sono trovato a percorrere quasi esclusivamente (puntatine a nord a parte) le campagne della zona, comprese tra i fiumi Adda, Brembo, Serio e Oglio e devo dire che... mi piace e pure molto.
I fondi sono: asfalto (il minimo necessario: appena ho accesso ai campi mi ci butto), sterrato compatto, quello scassato e massacrato dai trattori, pietraie, sentieri boschivi, a volte ghiaia o anche sabbia. Non disdegno il passaggio per campi, più o meno incolti e contadini permettendo. In inverno il tutto diventa melma: quella molle inconsistente, quella appiccicosa ma anche quella ghiacciata. Freddo a parte, tralasciando anche le cazziate di mia moglie nel tornare a casa lurido come un verme, mi sono divertito come un matto durante i mesi passati.