Progetto Monster Cross ovvero "la macchina da fango"

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Eccomi. :-)
Appuntamento in FM Bike questa mattina alle ore 11.00. Arrivo alle 11.07, con irritazione perché apprezzo la puntualità e ci tengo ad essere puntuale ma prima un tir davanti a me fin dall'uscita di Desenzano e l'imprecisione del navigatore mi portano al ritardo. Arrivato mi trovo davanti quello che è un negozio e non quanto mi aspettavo, cioè un capannone industriale. Entrato una signorina mi accoglie chiedendomi di attendere nel negozio che appare comunque curato e con diverso materiale in esposizione, due minuti dopo si presenta Michele (Favarolo): un tipo sveglio che va subito al sodo, senza convenevoli se non il minimo indispensabile. Cosa che apprezzo.

Subito Michele agguanta la stampa dell'email che gli inviai qualche giorno fa ma prima di approfondire lo aggiorno subito sull'opzione, maturata nel frattempo, del mozzo Rohloff. La cosa un poco lo spiazza, ammettendo che non ci ha mai avuto a che fare. Siccome pure io sono un tipo concreto, afferro il Mac che ho in borsa e apro con lui il manuale utente e di installazione dello Speedhub. Valutiamo assieme le opzioni disponibili e le quattro soluzioni di "torque anchoring" possibili, convenendo che: a) si può fare, b) qualora decidessi di proseguire con lo Speedhub dovrò procure il pezzo affinché possa realizzare il carro e/o il forcellino in funzione di questo. Allo scopo gli inoltro il manuale.

Risolta la cosa mi invita a passare la porta che separa il negozio dall'officina e qui comincio a commuovermi: colonne per forature e alesature, piegatubi, dima per telai, stazioni di saldatura e altre belle e fascinose macchine. Ci fermiamo davanti ad un bancone e dalle cassettiere escono tubi di qualsiasi materiale: carbonio, acciaio e alluminio. Subito dopo un trillo di telefono lo distrae, pregandomi di attendere e invitandomi nel frattempo a "dare un'occhiata". Non mi faccio pregare ulteriormente e gli occhi cadono subito su un bel tubone di alluminio, bello grosso, e da lì la cupidigia si scatena nelle più smodate fantasie.
Michele, tornando e vedendomi attirato perdutamente dall'equivoco oggetto, se ne esce con un altro tubo di alluminio, più piccolo e dalla forma sfinata dicendo "questo assieme ci starebbe bene come tubo orizzontale".

IMG_5243.JPG

Obnubilato da cotanta possanza tubolare le mie convinzioni sul telaio in acciaio crollano miseramente: dal mio mazzo delle scuse ne pesco subito un paio all'uopo, che suonano più o meno così: "che te ne fai di un telaio eterno quando, ormai cinquantenne, potresti trovarti da 10/20 anni rintronato e su una sedia a rotelle, con un catetere davanti e uno dietro?" oppure "se non è massiccia che monster è?".
Ma la verità è più meschina: scopro di volere il tubone e di volerlo bello grosso!

Folgorato sulla via "del tabasco" (perché sento già pizzicare il di dietro) decido di farmi prendere le misure antropometriche: altezza, cavallo, tibia, perone, braccio, avambraccio, flessibilità del tronco e bacino ecc ecc.
A quel punto Michele mi invita a pc per progettare assieme la bici: fatti fermi i parametri antropometrici, gli altri parametri su cui giocare sono tanti: altezza del MC (che scelgo basso: 288 mm), lunghezza del carro (che sarà corto, sia per la ruota da 27,5" che per il tubo sella curvo (per un angolo complessivo di 73,2°), il fuorisella, la lunghezza del tubo sterzo e il suo angolo (71°), ecc ecc.
Ne esce qualcosa che già mi aggrada per le caratteristiche su carta di agilità e robustezza, ma che ancora necessita di ritocchi.
Dopo tanto lavoro, e ben oltre la pausa pranzo, decido di affidare a Michele la realizzazione del telaio, fermando il lavoro con una caparra. Ne esco con una stampa della simulazione della bici. Non trovo opportuno condividerla perché la ritengo di proprietà intellettuale di Michele, in quanto completa di tutte le quote: non ho avuto una indicazione chiara in merito ma io al suo posto la considererei così.

Ora devo meditare nel we se procedere con il mozzo Rohloff o tornare su una trasmissione tradizionale, poi tornare da Michele con gli appunti e le modiche da apportare.

Continua... :-)
 
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Dico la mia da profano, dunque, porta pazienza.
A me pare che nel tuo progetto ci sia così tanto entusiasmo da farti perdere un po' di lucidità.
Non so quanta esperienza hai, ma io, nella mia ignoranza, cercherei di essere più pragmatico.

Ottima l'idea di farsi fare il telaio su misura ma, se volessi la bici dei "miei sogni", molto probabilmente lo sceglierei in carbonio, anche se non rientra nella tradizione delle monster cross.
Magari, con passaggio cavi interno, completamente guidato.
Anche io, fino poco tempo fa, ero pieno di paranoie ma, dopo aver preso confidenza (ho assemblato una MTB Front AM in carbonio per la mia compagna), ritengo sia la soluzione migliore.
Leggerissimo, assorbe/smorza bene le vibrazioni, resistente e, alla peggio, anche riparabile.
Poi, come saprai, ci sono diverse tipologie di carbonio, dunque, ti consiglierei di informarti su quella che, eventualmente, potrebbe fare al caso tuo. Costi permettendo.

Il cambio al mozzo lo conosco appena ma, sicuramente fa lievitare costi e peso, oltre a limitare l'"accessibilità meccanica", quindi lo eviterei. Anche perché, per quanto sia affidabile, la volta che dovesse rompersi, non so se saresti in grado di intervenire. Io no.
Con una buona trasmissione tradizionale, invece, hai affidabilità e relativa semplicità di manutenzione/riparazione/sostituzione, in tutta autonomia.
Inoltre, avresti la possibilità di apportare modifiche (upgrade) in futuro, ad esempio, per ridurre ancora il peso.

Del resto, se preferisci la ruota da 27,5" al posteriore, apprezzeresti anche la leggerezza del telaio in carbonio e del cambio tradizionale, che permetterebbero di avere una bici davvero agile e reattiva.
Te lo dico da grammofobico, eh!

Infine, per le ruote, ti consiglio due bei perni passanti stealth.
Questo perché, quando ho assemblato la mia prima front (in alluminio), anche io ho scelto un telaio col QR, proprio per poterci mettere le ruote della vecchia MTB e contenere i costi.
Poi, però, quando ho assemblato la MTB della consorte, con perni passanti, mi sono reso conto che sono una soluzione di gran lunga migliore: più robusti, senza eccentrici da regolare, zero stress sul telaio e ruote sempre perfettamente "in asse", senza margine di errore.
In altre parole, ho capito a mie spese (e me ne sono pentito) che i QR sono una soluzione vecchia e superata, di certo meno efficiente rispetto ai perni passanti. Specialmente a quelli stealth.

Anche perché, sempre dal mio punto di vista, se ci tieni veramente a realizzare la bici ideale per te, dovresti mantenere uno standard elevato, con tutti i componenti sullo stesso livello.
Quindi, l'idea di farmi fare un telaio su misura (tanta roba!!!) e poi montare le ruote coi QR, mi pare un controsenso.
Quasi come un insulto al telaio stesso.

Insomma, il mio umilissimo consiglio è quello di pensarci con molta calma e di prenderti il tempo necessario per studiare bene le varie possibilità, altrimenti, dopo poco tempo, potresti pentirti di qualche scelta "avventata" e sarebbe un vero peccato.

;-)
 
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Dico la mia da profano, dunque, porta pazienza.
A me pare che nel tuo progetto ci sia così tanto entusiasmo da farti perdere un po' di lucidità.
Non so quanta esperienza hai, ma io, nella mia ignoranza, cercherei di essere più pragmatico.
Ciao! Guarda, mi vanto con fierezza della mia parsimonia estrema e il metterci anche un solo euro fa diventare il pragmatismo veramente zelante. ;-)
Ottima l'idea di farsi fare il telaio su misura ma, se volessi la bici dei "miei sogni", molto probabilmente lo sceglierei in carbonio, anche se non rientra nella tradizione delle monster cross.
Magari, con passaggio cavi interno, completamente guidato.
Anche io, fino poco tempo fa, ero pieno di paranoie ma, dopo aver preso confidenza (ho assemblato una MTB Front AM in carbonio per la mia compagna), ritengo sia la soluzione migliore.
Leggerissimo, assorbe/smorza bene le vibrazioni, resistente e, alla peggio, anche riparabile.
Poi, come saprai, ci sono diverse tipologie di carbonio, dunque, ti consiglierei di informarti su quella che, eventualmente, potrebbe fare al caso tuo. Costi permettendo.
Come scrivevo sopra, niente carbonio: diffido del materiale per il mio bisogno.
Il cambio al mozzo lo conosco appena ma, sicuramente fa lievitare costi e peso, oltre a limitare l'"accessibilità meccanica", quindi lo eviterei.
Sganciare una ruota con cambio al mozzo può risultare più laborioso, sono a conoscenza del cons. Quello più importante rimane il costo.
Anche perché, per quanto sia affidabile, la volta che dovesse rompersi, non so se saresti in grado di intervenire. Io no.
Mi piacerebbe un monte aprire un gioiello del genere ma non lo farei, come non lo faccio con il cambio dell’auto.

Con una buona trasmissione tradizionale, invece, hai affidabilità e relativa semplicità di manutenzione/riparazione/sostituzione, in tutta autonomia.
Ovvio, cosa che faccio già.
Inoltre, avresti la possibilità di apportare modifiche (upgrade) in futuro, ad esempio, per ridurre ancora il peso.
Questa è cosa che già perde appeal: oggi uso con soddisfazione una tripla con cassetta 9v: se l’opzione Rohloff dovesse tramontare (sempre per la mia citata parsimonia) potrei portarla sulla nuova bici oppure, ma solo se lo studio dello sviluppo metrico e della rapportatura ne evidenziasse i benefici, passare alla doppia. Il monocorona 11/12v non mi soddisfa.
Del resto, se preferisci la ruota da 27,5" al posteriore, apprezzeresti anche la leggerezza del telaio in carbonio e del cambio tradizionale, che permetterebbero di avere una bici davvero agile e reattiva.
Te lo dico da grammofobico, eh!
Niente carbonio. :-)
Infine, per le ruote, ti consiglio due bei perni passanti stealth.
Questo perché, quando ho assemblato la mia prima front (in alluminio), anche io ho scelto un telaio col QR, proprio per poterci mettere le ruote della vecchia MTB e contenere i costi.
Poi, però, quando assemblato la MTB della consorte, con perni passanti, mi sono reso conto che sono una soluzione di gran lunga migliore: più robusti, senza eccentrici da regolare, zero stress sul telaio e ruote sempre perfettamente "in asse", senza margine di errore.
In altre parole, ho capito a mie spese (e me ne sono pentito) che i QR sono una soluzione vecchia e superata, di certo meno efficiente rispetto ai perni passanti. Specialmente a quelli stealth.

Anche perché, sempre dal mio punto di vista, se ci tieni veramente a realizzare la bici ideale per te, dovresti mantenere uno standard elevato, con tutti i componenti sullo stesso livello.
Quindi, l'idea di farmi fare un telaio su misura (tanta roba!!!) e poi montare le ruote coi QR, mi pare un controsenso.
Quasi come un insulto al telaio stesso.
Mi trovo benissimo con il QR e allo stesso tempo non ho nulla contro il PP. La cosa verrà da sola: se dovessi adottare il Rohloff, per quanto disponibile anche in QR, questo richiederebbe una nuova ruota completa e a quel punto passerei al PP. Se invece rimanessi con l’attuale trasmissione allora sarebbe così anche per le ruote.
Insomma, il mio umilissimo consiglio e quello di pensarci con molta calma e di prenditi il tempo necessario per studiare bene le varie possibilità, altrimenti, dopo poco tempo, potresti pentirti di qualche scelta "avventata" e sarebbe un vero peccato.

;-)
E chi c’ha fretta? Con Michele sono d’accordo che ci rivedremo per i dettagli.
 
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cicluto

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Praticamente la scelta dell'alluminio sarebbe solo dal punto di vista estetico? Perché andresti a fare un telaio molto rigido e con ruota piccola al posteriore visto che fai prevalentemente sterrato forse meglio in acciaio
 

cicluto

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Epic Expert brain
Io comunque non userei il rohloff è un attrito in più e se ha dei limiti di coppia men che meno e neanche lo farei QR, se sei disposto a spendere per il rolohoff spendi una cifra irrisoria e monta un mozzo con perno passante
 

Ctulhu

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Subito Michele agguanta la stampa dell'email che gli inviai qualche giorno fa ma prima di approfondire lo aggiorno subito sull'opzione, maturata nel frattempo, del mozzo Rohloff. La cosa un poco lo spiazza, ammettendo che non ci ha mai avuto a che fare. Siccome pure io sono un tipo concreto, afferro il Mac che ho in borsa e apro con lui il manuale utente e di installazione dello Speedhub. Valutiamo assieme le opzioni disponibili e le quattro soluzioni di "torque anchoring" possibili, convenendo che: a) si può fare, b) qualora decidessi di proseguire con lo Speedhub dovrò procure il pezzo
affinché possa realizzare il carro e/o il forcellino in funzione di questo. Allo scopo gli inoltro il manuale.

Non far montare un rohloff da chi non lo conosce. Praticamente paghi qualcuno per fare un lavoro su cui ne sa quanto te. Scusa il giudizio un pò tranchant, ma se il mecca in questione fosse serio ti direbbe "guarda lascia stare, non conosco il tipo di cambio, vai a farti fare il lavoro da qualcuno che sa quello che fa".
 
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Praticamente la scelta dell'alluminio sarebbe solo dal punto di vista estetico? Perché andresti a fare un telaio molto rigido e con ruota piccola al posteriore visto che fai prevalentemente sterrato forse meglio in acciaio
Si, l’estetica è stata l’elemento decisivo: il costo è analogo a un telaio in acciaio di altri artigiani. Mi rendo conto che risulterà piuttosto rigido, forse solo mitigato dalla curva del tubo piantone. Posso aumentare un po’ il fuorisella e magari usare un reggisella da 27,2.
 
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elymaury

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Alluminio mai più troppo rigido poi per.una bici del genere il meno adatto. Anche il discorso Mullet che sia più scattante la bici non è vero al massimo più maneggevole nei sentieri ma può essere adatto per una bici da enduro. O fai un telaio in acciaio o meglio in titanio da un artigiano poi la monti o ne compri una bella e fatta. Il carbonio perché lo scarti ? Leggero reattivo e resistente in pratica il top soprattutto ora con Lu ultime fibre.
 
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olmo kavir 26''
Quando hai detto..ho appuntamento da FM ...già immaginavo che saresti venuto via col telaio! Ottima scelta, è uno dei pochi telaisti che nasce con la mtb, ha sempre lavorato su acciaio, alluminio e Carbonio, sono veramente curioso di vedere cosa verrà fuori!
 

ANDREAMASE

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una da strada, una no e una via di mezzo...
Sperando che il passaggio e lunghezza cavi sia più curato rispetto alla sua bici attuale, dalla quale non ci ha ancora detto quali componenti travaserà...
Il cavalletto di sicuro!
 

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una da strada, una no e una via di mezzo...
E le obsolete ruotacce con i qr...

Sbaglierò io ma trovo perlomeno poco sensato investire su un telaio su misura, da artigiano e montarlo con componenti di bassa gamma e/o obsoleti, lo trovo uno spreco di risorse.
 

Speak

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Banshee Titan
Faccio una breve premessa: vivo nella bassa bergamasca praticamente in assenza di rilievi, tanto più che per trovare dislivelli già un po' significativi ho prima almeno 25-30 km di trasferimento. In questi mesi, a causa delle ben note zone colorate che ancora impediscono di caricare la bici in auto per raggiungere altre mete, mi sono trovato a percorrere quasi esclusivamente (puntatine a nord a parte) le campagne della zona, comprese tra i fiumi Adda, Brembo, Serio e Oglio e devo dire che... mi piace e pure molto.
I fondi sono: asfalto (il minimo necessario: appena ho accesso ai campi mi ci butto), sterrato compatto, quello scassato e massacrato dai trattori, pietraie, sentieri boschivi, a volte ghiaia o anche sabbia. Non disdegno il passaggio per campi, più o meno incolti e contadini permettendo. In inverno il tutto diventa melma: quella molle inconsistente, quella appiccicosa ma anche quella ghiacciata. Freddo a parte, tralasciando anche le cazziate di mia moglie nel tornare a casa lurido come un verme, mi sono divertito come un matto durante i mesi passati.
Abito anche io nella putrida pianura padana, un po più a ovest, più o meno i percorsi sono gli stessi: campi, strade devastate, argini, Ticino, ecc.
Nel tempo ho provato diversi tipi di bici, ti faccio un elenco dalla più disagiata a quella con cui mi trovo meglio per giri lunghi:

- Gravel: va bene se fai quasi esclusivamente asfalto ma per giri massimo di un paio di ore, su sterrato è un disagio senza senso, t spacchi la schiena e ha parecchi limiti.

- MTB rigida: come la gravel, leggermente meglio su sterrato, sicuramente più bella e divertente da guidare, se tieni medie superiori ai 10K/h è devastante per schiena e braccia (infatti la uso per portare a passeggio il cane)

- Front o full da XC: posizione in sella veramente scomoda, sospensioni che lavorano al contrario di come dovrebbero quindi il confort rispetto a una rigida non cambia troppo. Sul guidato poco divertenti, in discesa vedi facilmente la morte in faccia

- Front da Trail/all mountain: qui iniziamo a ragionare, bella da usare con una posizione in sella umana, se le strade sono decenti è sopportabile ma come diventano scassate inizia a diventare scomoda anche lei (non sopporto dover smettere di pedalare per ammortizzare le buche). Interessante solo in percorsi in montagna solo se le discese non sono troppo scassaate e si conoscono a memoria

- Full da Trail: Ho una Banshee Phantom, è la bici perfetta, quella con cui ho fatto i giri più lunghi senza patire (quest'inverno con terreno pesante ghiaccio/fango anche 75Km), sugli sterratoni lunghi metti l'ammortizzatore in Pedal e buche o non buche continui a pedalare senza spaccarti la schiena, bella da usare (si guida, non è un cancello come le gravel o le XC) se la cava molto bene anche in discesa, scendi tranquillamente anche dai percorsi tecnici alpini o dai trail da enduro senza rischiare la morte (anzi se non è troppo scassato è veloce quanto un enduro)

La bici che vuoi fare tu mi sembra un mix delle prime tre che ho elencato......e miscelando tre tipi di merda differente non ti esce di certo della cioccolata !!
 
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