@wappo
Grazie per il tuo contributo che è importante per capire.
Come detto non me ne intendo di commercio al dettaglio, anche se molte delle cose che hai scritto le immaginavo.
sul discorso prezzi concordo con te: l'ho anche scritto in un msg precedente, dove però ho elencato anche tutti gli altri vantaggi dell'online.
Non compro online per il discorso prezzo ed io stesso dal mio negoziante di fiducia ottengo prezzi che sono praticamente uguali. qualche volta compro da lui, altre volte no. però è più un discorso di affetto personale che di reale piacere di comprare in negozio...
L'online ha altri millemila vantaggi (dal mio punto di vista) ed - in generale - è il trend del commercio, inutile girarci intorno.
il motivo di base forse sta nella prima riga del tuo messaggio: sei giovane ed hai deciso di aprire un negozio al dettaglio, di cui sei il solo titolare. Insomma hai abbracciato il "piccolo è bello" in cui io non credo.
Aprire uno shop online è sicuramente una scelta diversa, che richiede capitale in più, essere più grossi e quindi associarsi con altri ecc.
Cercavo solo di capire perchè siamo così affascinati dal "piccolo", dalla "bottega" e meno dall'organizzazione industriale.
Anche io ormai compro quasi solo online, le uniche cose che faccio fare al negozio ormai riguardano cuscinetterie e unità ammortizzanti, stop... il resto faccio io. Vorrei fare anche quello (cuscinetterie, ammo e forca come prue costruirmi le
ruote) ma la cosa richiederebbe una spesa che difficilmente verrebbe ammortizzata allo stato attuale (cioé per l'utilizzo che ne faccio da poco meno di 10 anni a questa parte). Discorso diverso se, come una volta, ne facessi un uso intenso (non è questione di Km o solo di km) e logorante (gare, allenamenti quotidiani) allora ne varrebbe sicuramente la pena.
Poi da biker evoluto (e per questo devo ringraziare il Forum ed i "mitici" ormai spariti da queste pagine che mi hanno "svezzato" da questo punto di vista) spesso cerco soluzioni particolari che un negozio fisico (grande o piccolo che sia) raramente ha, molto raramente... persino online a volte non è affatto semplice...
Detto ciò mi piace ed appoggio con tutto me stesso lo spirito e l'approccio di
@wappo, quando lo trovi il "negozietto" così te lo tieni stretto, ci vai anche se non devi comprare nulla (che poi con qualcosa esci lo stesso) per parlare di passioni comuni, di tendenze e soluzioni tecniche, a chiedere un consiglio o magari a darne qualcuno, ad attaccare la scimmia "ai bambini" come ad apprendere da chi ne ha viste e fatte di molte, dalle "vecchie glorie".
E questo non vale solo per il mondo MTB o ciclo in generale ma per tanti altri ambiti "di nicchia"... ogni "dimensione" di business ha le sue regole, i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi. Se c'è una cosa che questo contesto storico ci ha insegnato è proprio che l'assioma "grande è bello" (parliamo di business eh!
) è una boiata e che per essere "grande" devi fare tanti di quei compromessi che se quello non fosse stato il tuo preciso obiettivo dall'inizio ti troveresti solo ad esserti snaturato e ad aver perso quella che era la mission iniziale... a non divertirti più, a non essere soddisfatto e a volte senza manco farci sti gran soldi sopra.. è successo a molti, anche produttori, telaisti, ex agonisti... nomi (e marchi) anche molto noti.
Sono semplicemente modelli di business diversi, basta saperlo e muoversi di coseguenza senza dare troppo retta alle sirene del mainstream nazionalpopolare ma magari studiarlo proprio un po' di business per capire nel dettaglio il perché di certe scelte e perché fatte in un certo modo nei posti giusti risultano vincenti. Piccolo è bello se ci sai fare (e daje co ste metafore...
), se resti umile e dinamico, se sei inserito ed interconnesso con la scena locale, se ne fai parte...
Poi certo che se nella vita guardi unicamente al volume del fatturato a fine anno ovvio che un piccolo (generalmente, non è detto per forza) faccia meno volume di un medio come di un grosso, ma guardare quell'unico parametro e farlo diventare
"Il Parametro" che definisce la vita e le vite è una cosa che mi ricorda troppo gli "sfigati coi soldi" che incontri nei porti dove attraccano "quelli che contano" che stanno li a misurare i megayacht altrui per vedere se ce lo hanno "piccolo"... (e insisto
) una tristezza umana infinita che nessuna ricchezza potrà mai colmare...