Ho letto qualche giorno fa la questione posta da questo gruppo di negozianti contro CRC.
I commenti già espressi anche con citazioni specifiche delle leggi europee non fanno altro che sottolineare la difficoltà che molti soggetti ( commercianti e distributori) hanno nel confrontarsi con un mercato ( interenet) che sempre di più si andrà ad ampliare e per vari ordini di motivi: convenienza, semplicità, elevata soddisfazione dei clienti finali (consumatori).
Il problema che questi signori, così come in altri settori accade, non intendono perdere le loro oramai piccole posizioni di mercato, intendendo ancora oggi "spremere" il cliente senza mai immaginare di fare la sostanziale differenza con l'unica moneta che possono spendere: il servizio pre e post vendita.
Indubbiamente esistono commercianti che correttamente riescono a contemperare la propria esigenza di profitto con una puntuale applicazione di un servizio che qualunque consumatore apprezza.
Personalmente compro da tempo in tutti i miei sport con internet ma mi sono sempre correttamente posto con il commerciante nella condizione di trovare una via mediana che lasciasse contento me per il servizio e lo stesso commerciante di non aver perso un cliente.
Per motivi professionali mi interesso di mercato e concorrenza e devo dire che sul mercato italiano (altra area merceologica) si assistono ad episodi che lasciano basiti per il contenuto di certe affermazioni poste da distributori o costruttori in punto di prezzi e concorrenza.
Di fatto vi sono numerosi casi di primarie aziende che utilizzano, o tentano, una persuasione molto poco "morale" sull'imposizione di prezzi ( di fatto impongono al commerciante finale uno sconto max del 5 - 10% del prezzo al pubblico) sulla base dell'assunto o così oppure possono sussistere difficoltà nell'approvigionamento.
Alle rimostranze specifiche su leggi europee e nazionali oltre al fatto che il mercato non assorbe la merce a quel prezzo fanno la voce grossa iniziando a ritardare consegne o altro.
Tutto ciò per evidenziare che ancora i consumatori devono essere spennati, nonostante le difficoltà economiche ed il fatto che questi "signori" (si fà per dire) producono sempre a prezzi sempre più bassi e molte volte prima di spostare le produzioni in paesi convenienti hanno adeguatamente percepito la cassa integrazione dallo Stato.
Per concludere dico che il Medioevo è passato e le guerre di posizione non possono durare perchè oramai i consumatori per logica e necessità (sempre meno soldini in tasca) non hanno interesse a farsi spennare, quindi o si adeguano e migliorano la loro offerta oppure il progresso li spazza via.