Commercianti contro ChainReaction

sembola

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OT: il decreto legge 135/2009 ha cambiato un po' le cose per quanto riguarda la possibilità di utilizzare la dicitura 'made in Italy'.. ;-)

Ho dimenticato di aggiungere "ai fini doganali" :soffriba:

Si tratta comunque di una misura pesantemente contestata dall'imprenditoria (perchè imponeva regole valide solo per l'Italia, col risultato che la stessa camicia cinese con i bottoni applicati in Francia poteva riportare l'etichetta "made in France"), inapplicata (in mancanza dei previsti decreti di attuazione) e inapplicabile poichè non notificata preventivamente alla Commissione Europea, cosa accaduta anche alla legge 55/2010 sull' etichettatura del tessile e delle calzature.
 
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mattex82

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I negozi già ti fanno pagare una qualsiasi cosa per la mano d'opera... dovrebbero guadagnare su quello e qualche cosa anche sui pezzi, non spilare soldi da tutte le parti! Allora vogliamo dire qualche cosa anche di Canyon? Prendiamo la STRIVE ES 9 e la Mondraker Dune RR, similissime nel montaggio eppure ci sono 1500? di differenza!

W Chain!!!!
 

kikhit

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Ho dimenticato di aggiungere "ai fini doganali" :soffriba:

Si tratta comunque di una misura pesantemente contestata dall'imprenditoria (perchè imponeva regole valide solo per l'Italia, col risultato che la stessa camicia cinese con i bottoni applicati in Francia poteva riportare l'etichetta "made in France"), inapplicata (in mancanza dei previsti decreti di attuazione) e inapplicabile poichè non notificata preventivamente alla Commissione Europea, cosa accaduta anche alla legge 55/2010 sull' etichettatura del tessile e delle calzature.

io ero rimasto alla sua pubblicazione in GU.. ;-) utile precisazione!
 

luca19721

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Date un po' un'occhiata ai negozi che vendono sul mercatino: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showgroups.php

46 negozi da tutta Italia usano questa piattaforma per ampliare il loro bacino di clienti. Quarantasei, e aumentano continuamente. Per me sono un'enormità, e tanti di loro sono ormai abituali negozi del forum, da anni. Segno che per sopravvivere e magari vivere bene i mezzi ci sono, bisogna solo uscire dal guscio e non vedere internet come Satana in persona.

Il cartello dei negozi spagnoli è una cagata pazzesca destinata a fallire.

....queste iniziative mi fanno sempre un po' paura....( e la spagna, nonostante sia avanti per rispetto all'italia per certe cose, ha pur sempre un passato politico ed economico retrogrado e conservatore )...ma in ambito UE non vorrei che esistano delle leggi europee bislacche , che potrebbero aiutare la mossa di dimostrare che CRC fa concorrenza sleale
 

sembola

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,,,ma in ambito UE non vorrei che esistano delle leggi europee bislacche , che potrebbero aiutare la mossa di dimostrare che CRC fa concorrenza sleale

Le leggi che vietano determinate pratiche sono tutt'altro che "bislacche": se non altro perchè cose come l'abuso di posizione dominante, la concorrenza sleale o l'ostacolo alla libera circolazione delle merci vanno contro l'interesse del consumatore.

Se ritengono che ce ne sono gli estremi facciano denuncia alla Commissione Europea. Se no si possono bellamente attaccare al tram.
 

nightstalker

Biker novus
6/11/10
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Ho letto qualche giorno fa la questione posta da questo gruppo di negozianti contro CRC.
I commenti già espressi anche con citazioni specifiche delle leggi europee non fanno altro che sottolineare la difficoltà che molti soggetti ( commercianti e distributori) hanno nel confrontarsi con un mercato ( interenet) che sempre di più si andrà ad ampliare e per vari ordini di motivi: convenienza, semplicità, elevata soddisfazione dei clienti finali (consumatori).
Il problema che questi signori, così come in altri settori accade, non intendono perdere le loro oramai piccole posizioni di mercato, intendendo ancora oggi "spremere" il cliente senza mai immaginare di fare la sostanziale differenza con l'unica moneta che possono spendere: il servizio pre e post vendita.
Indubbiamente esistono commercianti che correttamente riescono a contemperare la propria esigenza di profitto con una puntuale applicazione di un servizio che qualunque consumatore apprezza.
Personalmente compro da tempo in tutti i miei sport con internet ma mi sono sempre correttamente posto con il commerciante nella condizione di trovare una via mediana che lasciasse contento me per il servizio e lo stesso commerciante di non aver perso un cliente.
Per motivi professionali mi interesso di mercato e concorrenza e devo dire che sul mercato italiano (altra area merceologica) si assistono ad episodi che lasciano basiti per il contenuto di certe affermazioni poste da distributori o costruttori in punto di prezzi e concorrenza.
Di fatto vi sono numerosi casi di primarie aziende che utilizzano, o tentano, una persuasione molto poco "morale" sull'imposizione di prezzi ( di fatto impongono al commerciante finale uno sconto max del 5 - 10% del prezzo al pubblico) sulla base dell'assunto o così oppure possono sussistere difficoltà nell'approvigionamento.
Alle rimostranze specifiche su leggi europee e nazionali oltre al fatto che il mercato non assorbe la merce a quel prezzo fanno la voce grossa iniziando a ritardare consegne o altro.
Tutto ciò per evidenziare che ancora i consumatori devono essere spennati, nonostante le difficoltà economiche ed il fatto che questi "signori" (si fà per dire) producono sempre a prezzi sempre più bassi e molte volte prima di spostare le produzioni in paesi convenienti hanno adeguatamente percepito la cassa integrazione dallo Stato.
Per concludere dico che il Medioevo è passato e le guerre di posizione non possono durare perchè oramai i consumatori per logica e necessità (sempre meno soldini in tasca) non hanno interesse a farsi spennare, quindi o si adeguano e migliorano la loro offerta oppure il progresso li spazza via.
 
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kingfrank

Biker serius
19/11/06
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mah questa di anti-crc non la sapevo, a me sembra un piagnisteo organizzato.
purtroppo per loro, oltre al prezzo, i migliori negozi on-line hanno anche un servizio pre e post vendita che è di gran lunga migliore di molti negozi fisici.
forse invece di piangere lavorassero su come migliorare la propia attività sarebbe utile......ah già le lacrime escono aggratis e magari restando anche seduti.....

p.s. nell' mtb di marchi che "discriminano" lo shop on-line ne esistono già.....è vero però non sono tutti....
 

ACE65

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Cmq se tutto ciò è fatto contro l'e-commerce, è un clamoroso autogol, anche se gli spagnoli sono famosi per le battaglie contro i mulini a vento :hahaha:
Se tutto ciò è fatto invece contro CRC, se ne può discutere, la comunità europea non si è mai proposta a tutela dei piccoli contro le multinazionali, e probabilmente fare un cartello contro il più grosso e-commerce del mondo, potrebbe far ripensare le strategie di vendita alle aziende che hanno permesso a CRC di ingigantirsi così.

CIAO :rock-it::rock-it::rock-it:
 

pisolo io

Biker ciceronis
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terni
www.2010gravityteam.it
x un negozio on line che ci fa risparmiare qualcosina!!!!!!!!!!!!
I soldi non si trovano sotto le pietre x strada e i prezzi sono veramente assurdi,c'è un ricarico veramente da paura.
Se i commercianti abbassassero un pochino il loro guadagno tanti problemi non ci sarebbero
 

sembola

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Se tutto ciò è fatto invece contro CRC, se ne può discutere, la comunità europea non si è mai proposta a tutela dei piccoli contro le multinazionali...
Mi sembra un'opinione difficilmente dimostrabile. La legislazione e la giurisprudenza in tema di antitrust e di ostacoli alla circolazione delle merci dicono il contrario :prost:

... e probabilmente fare un cartello contro il più grosso e-commerce del mondo, potrebbe far ripensare le strategie di vendita alle aziende che hanno permesso a CRC di ingigantirsi così.
Un cartello vero e proprio sarebbe contrario alle leggi comunitarie :spetteguless: Ma a parte questo, è tutto da vedere se le aziende possono permettersi di perdere un canale di cendita di questo tipo. Forse RockShox sì, visto che la gran parte del suo business è nell' OEM, ma molti altri marchi no di certo.
 

ACE65

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Mi sembra un'opinione difficilmente dimostrabile. La legislazione e la giurisprudenza in tema di antitrust e di ostacoli alla circolazione delle merci dicono il contrario :prost:


Un cartello vero e proprio sarebbe contrario alle leggi comunitarie :spetteguless: Ma a parte questo, è tutto da vedere se le aziende possono permettersi di perdere un canale di cendita di questo tipo. Forse RockShox sì, visto che la gran parte del suo business è nell' OEM, ma molti altri marchi no di certo.

Io guardo ad esempio alle battaglie, per il "Parmisan" o altre specialità Italiane copiate e vendute da multinazionali tedesche, o l'olio d'oliva.
Vero che un cartello vero e proprio è contro le leggi europee, ma non è impossibile, metti ad esempio che tutti gli e-commerce italiani si mettano in una cooperativa che va da un fornitore e gli dice "o mi fai i prezzi che fai a CRC o mi rifornisco da altre parti". Certo che tutto ciò può valere se hai numeri simili o superiori.
Tra le ditte che possono farne a meno c'è anche la Fox visto che hanno tre forcelle in croce.

CIAO :rock-it::rock-it::rock-it:
 

sembola

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Io guardo ad esempio alle battaglie, per il "Parmisan" o altre specialità Italiane copiate e vendute da multinazionali tedesche, o l'olio d'oliva.
Si tratta di cose completamente differenti, che dipendono principalmente dall'inerzia (per non dire di peggio) dei governi nazionali, evidentemente in tutt'altre faccende affaccendati. Prova a vendere un formaggio chiamato "Camamberto" e poi vediamo che accade ;-)

Vero che un cartello vero e proprio è contro le leggi europee, ma non è impossibile, metti ad esempio che tutti gli e-commerce italiani si mettano in una cooperativa che va da un fornitore e gli dice "o mi fai i prezzi che fai a CRC o mi rifornisco da altre parti". Certo che tutto ciò può valere se hai numeri simili o superiori.
E' corretto, a patto però che si arrivi ad un volume che faccia massa critica, e su questo ho qualche dubbio, basta dire che il mercato tedesco è sei volte quello italiano... E poi ho forti dubbi che in Italia ci sia la voglia di consorziarsi con gruppi d'acquisto come accade già in Germania.
 

alexx89

Biker forumensus
1/4/10
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E poi ho forti dubbi che in Italia ci sia la voglia di consorziarsi con gruppi d'acquisto come accade già in Germania.

Anche se lo facessero, non andrebbero incontro alle leggi che vietano i consorzi anti concorrenziali? Mi sembra di ricordare che ci fosse qualche disposizione in merito nel diritto commerciale. Ricordo male?:nunsacci:
 

sembola

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Anche se lo facessero, non andrebbero incontro alle leggi che vietano i consorzi anti concorrenziali? Mi sembra di ricordare che ci fosse qualche disposizione in merito nel diritto commerciale. Ricordo male?:nunsacci:
Non ci vedo nulla di anticoncorrenziale in un gruppo di aziende che che si consorzia per gli acquisti in modo da sfruttare il volume per spuntare migliori prezzi. :nunsacci: Per inciso, è quello che mi risulta avvenire da tempo in Germania sul materiale Shimano.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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Non ci vedo nulla di anticoncorrenziale in un gruppo di aziende che che si consorzia per gli acquisti in modo da sfruttare il volume per spuntare migliori prezzi. :nunsacci: Per inciso, è quello che mi risulta avvenire da tempo in Germania sul materiale Shimano.

E' giusto.
Quello di formare consorzi di acquisto (io li avevo chiamati "gruppi di acquisto" ma è una definizione che di addice maggiormente ai compratori finali) mi pare la miglior risposta per cercare di ottenere dai grandi marchi almeno un trattamento pari a quello di CRC.
I grandi acquisti presso un produttore dovrebbero permettere di spuntare prezzi + bassi, quindi permettere una vendita al dettaglio scontatissima.
 

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