Purtroppo vivendo a Basilea confermo che in alcune cose la Svizzera è parecchio avanti (così come in altre indietro, tanto per non fare il solito Italiano disfattista).
Da biker posso comunque dire che è vero che le autorità sono più ricettive e tutto si discute e non viene ?calato dall?alto? ma è anche vero che i biker sono più consapevoli.
Mi verrebbe amaramente da aggiungere: come combattere contro le leggi anti mountain bike in Svizzera, visto che in Italia il cittadino dopo aver deposto la scheda nell'urna non ha più alcun modo di dire la sua.
ma non è proprio così....o meglio, ci si deve chiedere perché quando a livello regionale o provinciale vengono adottati provvedimenti di questo tipo il cittadino non ha più di tanto voce in capitolo.
E non è una questione di legislazione, di procedura, ecc., in quanto prima dell'approvazione di una legge regionale,a d esempio, le parti interessate vengono consultate eccome, nelle sedute della commissione del consiglio regionale che sta discutendo della proposta di legge in esame...
..e qui nasce il problema, perché non c'è, in Italia, una associazione o roba simile che sia in grado di rappresentare i mtbiker.
la colpa quindi non è tanto delle ammnistrazioni, che spesso legiferano senza ben conoscere la materia o partendo da posizioni pregiudiziali, ma che comunque, almeno per molti statuti regionali, devono consultare i rappresentanti dei gruppi interessati.
bensì il problema, compiendo una piccola rivoluzione copernicana nel guardare la questione, è nei biker che non sono in grado di essere opportunamente rappresentati.
FCI? in Trentino ai tempi dell'approvazione della legge se mal non ricordo fece più danno che altro, o almeno non fece proprio nulla...
IMBA? In Italia è inesistente, tempo fa mandai qualche mail al referente per l'Italia e non ricevetti mai alcuna risposta...
CAI? beh, qui dipende molto dalle realtà locali. In Piemonte ad esempio dove la mtb all'interno del cai è ben radicata ed anche bene accetata, promossa, ecc., rappresentanti Cai, molto recentemente, pare abbiano evitato, proprio in ambito di discussione in merito ad un decreto attuativo di una legge regionale che avrebbe regolamentato il transito di mtb sui sentieri adottando gli assurdi criteri trentini, di vedere approvati tali regolamenti, ottenendo la possibilità di cricolare senza particolari limitazioni.
In altre aree d'Italia il cai però non ha questa capacità e volontà di rappresentare, nel bene o nel male, gli interessi dei biker, quidi siamo punto e a capo.
Ma tutto questo per rimarcare il fatto che i processi decisionali e legislativi prevedono la consultazione delle parti interessate....salvo però che queste partio abbi9ano una rappresentanza ufficiale, per ovvi motivi.
EDIT:
Marco, mi ero perso il tuo post, scrivendo..