La sveglia è fissata alle 5:30 e, visto che non mi aspetta nessuno, so già che fino alle 6:00 non mi schioderò dal letto.
Ma......
Ma "quella dell'ADSL" stamattina comincia ad urlare alle 5:00.
Riesce a svegliare pure me; mi alzo e ce ne andiamo in cucina, a fare colazione, io e lei.
Per me il caffè biscotti e del latte freddo, per lei un paio di Cantucci.
Quando finisco di sorseggiare il caffè noto la palpebra calante e ne approfitto per adagiarla di nuovo tra le braccia di Morfeo, "quella dell'ADSL".
La "sveglia" stamattina è stata più efficace del solito, ne deriva che esco esattamente all'ora prevista, più o meno.
Ancora non tutti i sensi sono pronti e la mente un po' vacilla: dimentico il casco in garage e le ciabatte proprio non ne vogliono sapere di agganciarsi ai miei pedali
Shimano.
Ripristino gli errori e parto.
Iniziare con 4 chilometri di salita per 300 metri di dislivello, con le gambe che sembrano essere rimaste a letto, è sempre un'impresa. Stamattina però sono solo, nessuno mi aspetta, imposto il ritmo giusto e pedalo tranquillamente.
Arrivato in vetta, infilo il giacchetto, che sarà inutile per la pioggia che non arriverà ma ottimo per la discesa fino al ritrovo del Parco del Marano, dove un'umida e bassa foschia attende me e gli altri Adricoastini.
Il mio biglietto (che alla fine risulterà pure vincente) dice 10. Gli altri nove stanno ancora scaricando le MTB dalle auto e non sono pronti per partire.
Seguo la freccia arancione e mi avvio da solo, salutando un compagno di squadra che è ancora alla spasmodica ricerca di un caffé.
Mi avvio sulla prima salitella, ancora non conscio di essere partito prima dei primi; arrivato allo sterrato noto che le mie
ruote lasciano la traccia..... e non ce ne sono altre. Il percorso è lì che aspetta solo me; gli altri non ci sono, i primi non si vedono; imposto il giusto ritmo di crociera e continuo.
Gli amici "salini" hanno tirato fuori il solito bel percorso, con passaggi classici che si intervallano con tratti inediti (almeno per me). Ogni tanto mi volto per vedere se arrivano i primi: niente!
I saliscendi si susseguono, di asfalto non se ne vede più già da un pezzo, vigne, coltivi, le creature della campagna si stanno svegliando e salutano il mio passaggio.
Ora il percorso rientra verso OVEST, dopo essersi diretto per un buon tratto verso EST; vedo in lontananza, sull'altro versante della valle, un gruppo di bikers; sono sicuramente i primi; ho un grande vantaggio, almeno dieci minuti, ora capisco che passerò da solo il resto della mattinata.
Arrivo al ristoro che ancora stanno preparando, sono in fermento per l'arrivo del gruppone, io comunque trovo ciò che mi serve: mangio, mi disseto, saluto e proseguo.
La pioggia di ieri non è arrivata in questa parte del percorso, ma mi dirigo verso Montescudo, seguendo le frecce e le bandelle che continuano ad essere lì solo per me.
Il percorso si impenna, il fondo diventa molle, arriva il fango, proseguo ancora solo.
La giornata ora è splendida, non troppo calda, la pioggia prima prevista per la mattinata arriverà solo nel pomeriggio; i sentieri sono i soliti dei "salini" ma oggi me li gusto da solo, incurante di dover trovare il percorso perché altri lo hanno studiato al posto mio, incurante di seguire il ritmo dei miei compagni di squadra che in gran parte si son dedicati ad altre attività.
Ora tutti sono svegli, uomini ed animali, saluto quelli che incontro e continuo a pedalare.
Arrivo a quello che immagino essere il punto più alto della giornata ed inizio a scendere; poco dopo, un altro gruppo di "salini" mi attende al secondo ristoro; qui è tutto pronto, si meravigliano che io arrivi da solo; criticano le mie gomme, inadatte al fango, li pernacchio e proseguo; alla mia partenza ancora nessuno che stia arrivando al ristoro.
Ora la discesa è impegnativa, non corro troppo, voglio sentirmi il gusto di andare in MTB scorrermi addosso; arrivo a valle, svolto a destra e proseguo.
Leggeri saliscendi, prima su brecciata poi su asfalto, mi conducono al guado e subito dopo altri due "salini" compagni di tante mie pedalate, oggi si occupano di superviosionare il passaggio dei bikers.
Li saluto mentre pulisco il pacco pignoni dall'erba, rimonto in sella e riparto.
Ultimo tratto di sterrato, vedo da lontano un'aspra salita, dubito di riuscire a pedalarlo, ci provo, sbando, piede a terra!
No, non posso permetterlo, non c'è nemmeno nessuno che mi può sfottere, rendendo divertente la disfatta.
Torno indietro.
Pulisco le
scarpe che non vogliono aggangiarsi, controllo il rapporto, testa bassa e su!
Pedalo e capisco che stavolta l'avrò di vinta, arrivo soddisfatto in cima, allungo il rapporto e me ne vado verso l'arrivo.
Non c'è nessuno, tutto tranquillo, solo qualche altro "salino" che prepara il ristoro finale; controllo i premi: ho vinto!
Fortunatamente il premio contiene anche una sacca che....... conterrà il premio, una volta sulle mie spalle.
Ho visto pochi amici oggi, ma ho percorso un'adriatic coast in modo forse irripetibile, in solitaria con 230 biker che mi seguivano...... bello! Per stare in compagnia ci saranno ben altre occasioni.
Ora mi raggiunge Simone, altro mio compagno di squadra che non sapevo avrebbe partecipato, stamattina; dice di avermi intravisto, poco dopo la partenza, mentre stava andando ad iscriversi; dice che ha cercato di fare tutto in fretta ed è partito subito per cercare di raggiungermi ma di non essere più riuscito a vedermi, neppure all'arrivo dei ristori. Era evidentemente destino che stamattina dovevo godermela tutta da solo.
Facciamo un po' di chilometri assieme verso casa, lo invito qui sul forum: lo aspettiamo!
Per concludere, inevitabili complimenti ai ragazzi delle Saline, che hanno preparato un ottimo percorso (è la parte che mi interessa di più), non dimenticando i giusti ristori e la necessaria assistenza: grazie.
Alla prossima.