4 giorni che non scrive nessuno, il topic piange
Ci penso io, visto che mi sono quasi rimesso vi racconto come è andata domenica scorsa:
Finalmente dopo 3 mesi di stop/gare, indosso nuovamente la tutina del mio team, intenzionato a far bene e divertirmi.
Già prima di partire scopro che le pile del computerino mi avevano abbandonato, pazienza... non avrò il riferimento kilometrico, ma tanto il percorso lo conosco.
Partenza: tratto di pianura su asfalto e cerco di non mandare via i primi; lasciamo l'asfalto e la strada si impenna bruscamente. Mi metto a ruota di uno che conosco (e va molto più di me) e riesco a stare dietro il gruppetto di testa (della mia categoria, partenza a gruppi per categoria con un minuto di distacco). I primi 20 e rotti km di salita mi passano via abbastanza bene, sento le gambe che girano bene e sono fiducioso per la seconda parte del percorso. Ora inizia la discesa e.... devo aprire una parentesi:
Ho sostituito la piega flat con il low rizer giusto 2 giorni prima. Già in salita ho potuto apprezzare la minore nervosità e la posizione molto comoda, con le braccia più larghe mi sembrava di essere più... amio agio, respiravo meglio e andavo meno in affanno. Chiusa parantesi.
Mi butto in discesa e mi sorprendo nello scendere ad una velocità molto alta (per me), ho una sensazione di conduzione e controllo sconosciuto finora. La strada scorre veloce e passo agevolmente qualcuno che mi sembra letteralmente piantato. Manca circa un km alla fine della discesa (anche meno, su un totale di 5) quando, appena uscito da una curvetta a sx, sento il posteriore che si imbarca e tenta di 'sorpassarmi' a destra. Controllo la sbandata abbastanza tranquillamente, ero convinto di aver bucato e già pensavo allo stop per riparare quando la bici mi scompare da sotto il sedere ... mi ritrovo a faccia in giù, sollevo la testa e vedo le goccioline di sangue cadere a terra. Mi tiro in piedi, mi gira tutto e barcollo... Un biker si ferma, non ricordo di preciso ma dovrebbe aver detto che ero tutto stagliuzzato e mi dovrebbe aver chiesto come mi sentivo (non ricordo molto di quei minuti). tiro su la bici e mi ci appoggio, respiro, mi passo la mano sul viso e il guanto diventa di un bel rosso sangue. Forse non ho ancora risposto al biker che è fermo di fronte a me, sono confuso. Sollevo la bici per controllare che le ruote girassero dritte, risalgo e riprendo a scendere. la velocità media sarà di circa 1 metro l'ora, non riesco ad andare perfettamente dritto. Chiedo ad un commissario di percorso dove sia l'ambulanza, me la indica a pochi metri più in basso, dove la strada si ricollega con l'asfalto. Raggiungo l'ambulanza e finalmente mi siedo. Il dottore mi disinfetta, mi rendo conto di come sono malmesso. Mi dice che ho un taglio sul labbro e che ho bisogno di punti. Mi mette due cerottini che tengono la ferita chiusa e mi dice che se voglio essere accompagnato al pronto soccorso loro lo possono fare, "...ma la bici resta qui...".
MA SIAMO IMPAZZITI!!! Bevo, finalmente i vari giramenti sono finiti e mi sento meglio. Chiedo dove siamo rispetto al paese e mi avvio su asfalto, 10 km circa da fare. Non vi dico le espressioni di quelli in auto che incrociavo -(((
Arrivo in macchina, carico la bici, recupero il tesserino e rendo il numero, vado all'ospedale. In macchina mi sono finalmente specchiato, faccio paura. La faccia si è gonfiata (verrò poi paragonato ad un 'maritozzo'), ho sangue colato ovunque, la tuta è tutta lacera e sono sporco da morire.
Al pronto soccorso vengo classificato come 'verde' e aspetto quasi 4 ore prima di essere medicato
Nel frattempo è arriva mia moglie: rimane senza parole!!!
L'attesa mi ha permesso di verificare che, tutto sommato, non ho nulla di rotto e non mi sento poi così male, mi rimane l'incognita del taglio sul labbro.
Finalmente è il mio turno, mi spoglio e vengo disinfettato ovunque. Una bella dottoressa mi mette i punti previa dolorosissima anestesia locale (ho pianto ). Non riesco a contarli, ma sono tanti. Al termine l'aiutante, al quale chiedo quanti punti mi ha messo, mi sussurra "stai tranquillio, non potevi capitare in mani migliori". Ok, ne sono felice, ma a tutt'oggi non so quanti cavolo di punti mi hanno messo. Mi danno un camice azzurro per rivestirmi, la tuta andrà direttamente tra la spazzatura.
In una settimana mi sono sgonfiato, molte croste se ne sono andate, ieri ho tolto i punti ma il taglio è ancora incerottato (e lo deve rimanere per i prossimi 3 giorni).
Domenica mattina ho lavato la bici, c'era sangue sull'orizzontale, per il resto è andata bene, c'è solo un taglio sulla sella e, a vederla da dietro, mi sembra leggermente storta (la sella, non la bici).
Domani penso di andare a fare un giretto per vedere se è tutto a posto.
Ancora non riesco a ricordare esattamente l'accaduto, non ho ancora capito perchè la bici si è intraversata.
Ho ricevuto telefonate da ogni dove, gente che non aveva neanche il mio numero e che vedevo saltuariamente nei campi di gara, amici, la squadra, insomma in tanti.
Il manubrio low rizer è stato promosso a pieni voti, anche se forse mi ha fatto esagerare. Chi mi seguiva ha raccontato l'incidente ad un mio compagno di squadra: ho affrontato la discesa veramente forte, la sbandata al posteriore è stata accompagnata dalla perdita dell'anteriore e sono volato, sono atterrato ruzzolando e mi sono fermato di faccia
Che dire... poteva andare peggio.
Ci penso io, visto che mi sono quasi rimesso vi racconto come è andata domenica scorsa:
Finalmente dopo 3 mesi di stop/gare, indosso nuovamente la tutina del mio team, intenzionato a far bene e divertirmi.
Già prima di partire scopro che le pile del computerino mi avevano abbandonato, pazienza... non avrò il riferimento kilometrico, ma tanto il percorso lo conosco.
Partenza: tratto di pianura su asfalto e cerco di non mandare via i primi; lasciamo l'asfalto e la strada si impenna bruscamente. Mi metto a ruota di uno che conosco (e va molto più di me) e riesco a stare dietro il gruppetto di testa (della mia categoria, partenza a gruppi per categoria con un minuto di distacco). I primi 20 e rotti km di salita mi passano via abbastanza bene, sento le gambe che girano bene e sono fiducioso per la seconda parte del percorso. Ora inizia la discesa e.... devo aprire una parentesi:
Ho sostituito la piega flat con il low rizer giusto 2 giorni prima. Già in salita ho potuto apprezzare la minore nervosità e la posizione molto comoda, con le braccia più larghe mi sembrava di essere più... amio agio, respiravo meglio e andavo meno in affanno. Chiusa parantesi.
Mi butto in discesa e mi sorprendo nello scendere ad una velocità molto alta (per me), ho una sensazione di conduzione e controllo sconosciuto finora. La strada scorre veloce e passo agevolmente qualcuno che mi sembra letteralmente piantato. Manca circa un km alla fine della discesa (anche meno, su un totale di 5) quando, appena uscito da una curvetta a sx, sento il posteriore che si imbarca e tenta di 'sorpassarmi' a destra. Controllo la sbandata abbastanza tranquillamente, ero convinto di aver bucato e già pensavo allo stop per riparare quando la bici mi scompare da sotto il sedere ... mi ritrovo a faccia in giù, sollevo la testa e vedo le goccioline di sangue cadere a terra. Mi tiro in piedi, mi gira tutto e barcollo... Un biker si ferma, non ricordo di preciso ma dovrebbe aver detto che ero tutto stagliuzzato e mi dovrebbe aver chiesto come mi sentivo (non ricordo molto di quei minuti). tiro su la bici e mi ci appoggio, respiro, mi passo la mano sul viso e il guanto diventa di un bel rosso sangue. Forse non ho ancora risposto al biker che è fermo di fronte a me, sono confuso. Sollevo la bici per controllare che le ruote girassero dritte, risalgo e riprendo a scendere. la velocità media sarà di circa 1 metro l'ora, non riesco ad andare perfettamente dritto. Chiedo ad un commissario di percorso dove sia l'ambulanza, me la indica a pochi metri più in basso, dove la strada si ricollega con l'asfalto. Raggiungo l'ambulanza e finalmente mi siedo. Il dottore mi disinfetta, mi rendo conto di come sono malmesso. Mi dice che ho un taglio sul labbro e che ho bisogno di punti. Mi mette due cerottini che tengono la ferita chiusa e mi dice che se voglio essere accompagnato al pronto soccorso loro lo possono fare, "...ma la bici resta qui...".
MA SIAMO IMPAZZITI!!! Bevo, finalmente i vari giramenti sono finiti e mi sento meglio. Chiedo dove siamo rispetto al paese e mi avvio su asfalto, 10 km circa da fare. Non vi dico le espressioni di quelli in auto che incrociavo -(((
Arrivo in macchina, carico la bici, recupero il tesserino e rendo il numero, vado all'ospedale. In macchina mi sono finalmente specchiato, faccio paura. La faccia si è gonfiata (verrò poi paragonato ad un 'maritozzo'), ho sangue colato ovunque, la tuta è tutta lacera e sono sporco da morire.
Al pronto soccorso vengo classificato come 'verde' e aspetto quasi 4 ore prima di essere medicato
Nel frattempo è arriva mia moglie: rimane senza parole!!!
L'attesa mi ha permesso di verificare che, tutto sommato, non ho nulla di rotto e non mi sento poi così male, mi rimane l'incognita del taglio sul labbro.
Finalmente è il mio turno, mi spoglio e vengo disinfettato ovunque. Una bella dottoressa mi mette i punti previa dolorosissima anestesia locale (ho pianto ). Non riesco a contarli, ma sono tanti. Al termine l'aiutante, al quale chiedo quanti punti mi ha messo, mi sussurra "stai tranquillio, non potevi capitare in mani migliori". Ok, ne sono felice, ma a tutt'oggi non so quanti cavolo di punti mi hanno messo. Mi danno un camice azzurro per rivestirmi, la tuta andrà direttamente tra la spazzatura.
In una settimana mi sono sgonfiato, molte croste se ne sono andate, ieri ho tolto i punti ma il taglio è ancora incerottato (e lo deve rimanere per i prossimi 3 giorni).
Domenica mattina ho lavato la bici, c'era sangue sull'orizzontale, per il resto è andata bene, c'è solo un taglio sulla sella e, a vederla da dietro, mi sembra leggermente storta (la sella, non la bici).
Domani penso di andare a fare un giretto per vedere se è tutto a posto.
Ancora non riesco a ricordare esattamente l'accaduto, non ho ancora capito perchè la bici si è intraversata.
Ho ricevuto telefonate da ogni dove, gente che non aveva neanche il mio numero e che vedevo saltuariamente nei campi di gara, amici, la squadra, insomma in tanti.
Il manubrio low rizer è stato promosso a pieni voti, anche se forse mi ha fatto esagerare. Chi mi seguiva ha raccontato l'incidente ad un mio compagno di squadra: ho affrontato la discesa veramente forte, la sbandata al posteriore è stata accompagnata dalla perdita dell'anteriore e sono volato, sono atterrato ruzzolando e mi sono fermato di faccia
Che dire... poteva andare peggio.