@giovi@ le azioni aggressive,"al limite", quelle che ci mettono poco a diventare scorrettezze sia nei fatti che secondo i regolamenti, ci sono sempre state, ed è inevitabile che ci siano, in tutti gli sport che consentono il contatto. Ed i grandi campioni, quelli che mettono tutto sè stessi, spesso sono anche degli scorretti, potenziali od effettivi, proprio per questa loro enorme pulsione alla vittoria.
La differenza, a mio modesto parere, è come questa aggressività viene incanalata. Una cosa è dare tutto (ed anche di più) nel giocarsi una gara o un campionato, come nei casi citati di Capirossi e Senna, un'altra è la "vendetta" a freddo. Nel primo caso, pur con tutti i distinguo del caso sul confine tra azione di corsa o di gioco e scorrettezza, la cosa fa parte del gioco. Le "vendette" invece non solo sono antisportive, ma presentano tutti i rischi materiali senza alcun vantaggio, se non quello "morale" di sentirsi "ripagati": senza contare che anche i torti iniziali spesso lo sono in maniera molto soggettiva.
Poi è ovvio che gli sportivi in quanto esseri umani possono sbroccare e combinarla grossa, sono cose che succedono. Posso capirli ma personalmente non riesco a giustificarli sotto nessun punto di vista. Sono sportivi, per cui dovrebbero avere l'esperienza e la capacità di affrontare e sopportare anche i rovesci della sorte senza perdere la testa, e sono professionisti, per cui devono essere in grado di fare la loro parte in maniera adeguata.
La differenza, a mio modesto parere, è come questa aggressività viene incanalata. Una cosa è dare tutto (ed anche di più) nel giocarsi una gara o un campionato, come nei casi citati di Capirossi e Senna, un'altra è la "vendetta" a freddo. Nel primo caso, pur con tutti i distinguo del caso sul confine tra azione di corsa o di gioco e scorrettezza, la cosa fa parte del gioco. Le "vendette" invece non solo sono antisportive, ma presentano tutti i rischi materiali senza alcun vantaggio, se non quello "morale" di sentirsi "ripagati": senza contare che anche i torti iniziali spesso lo sono in maniera molto soggettiva.
Poi è ovvio che gli sportivi in quanto esseri umani possono sbroccare e combinarla grossa, sono cose che succedono. Posso capirli ma personalmente non riesco a giustificarli sotto nessun punto di vista. Sono sportivi, per cui dovrebbero avere l'esperienza e la capacità di affrontare e sopportare anche i rovesci della sorte senza perdere la testa, e sono professionisti, per cui devono essere in grado di fare la loro parte in maniera adeguata.
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