300 risposte in 2 giorni, non male!
Cosa intendevo per derapata? Il posteriore che scivola sul sentiero, vuoi perché la ruota sia bloccata, vuoi perché uno sbanda più o meno in controllo.
L'effetto é lo stesso: spazzolata sul sentiero, traccia ben visibile, erosione. Finché lo si fa nei bike park, si presuppone che qualcuno rimetta a posto la pista. Sui sentieri "naturali", invece, spesso é motivo di conflitto con chi i sentieri li
cura, sopratutto se ci passano tanti biker.
Le foto di teodh mostrano una derapata controllata, ma l'effetto sul sentiero è identico, come ho citato prima.
Io trovo che lasciare segni su un sentiero, in generale, sia controproducente. E a chi dice che il sondaggio non dovesse andare nella home del forum dico solo che un po' di consapevolezza dell'ambiente in cui ci si muove non fa male a nessuno.
sono d'accordo in parte...
sono d'accordo sul fatto che sia auspicabile andare a fare i fenomeni nei baikpark e non sui sentieri naturali...
non mi convince invece in toto il paragone tra la driftata e il bloccaggio del posteriore per frenatura con conseguente derapata. Il mio punto di vista è che la sbandata controllata (drifting) possa essere indotta da un leggero colpetto di freno e da un successivo rilascio dello stesso, il posteriore sbandiera, si controsterza ma, di norma in questo caso il freno è aperto, l'erosione è sullo strato superficiale del terreno e può contribuire alla desertificazione del sentiero ma, in linea di massima, non incide in profondità (i distinguo a seconda dei terreni, delle curve e delle condizioni sono obbligatori). Driftare però significa essere molto bravi tecnicamente, e molto capaci a frenare.
Se invece mi appendo al freno posteriore e derapo a ruota bloccata ci sarà una prima fase in cui scavo un solco rettilineo, poi sbandiero e zappo tutto quello che si trova sulla traiettoria dei mei tasselli...questo è da considerarsi sì assolutamente distruttivo.
poi, giusto per evitare di venir crocifisso per queste mie affermazioni la mia linea di pensiero è inequivocabilmente questa:
- sul naturale ci si muove con prudenza e rispetto, senza fare troppo rumore, senza disturbare gli animali (nel limite della possibilità) ed avendo rispetto dei pedoni quand'anche ti fissassero inebetiti e rivettati nel bel mezzo di una sezione tecnica dove fermarsi potrebbe voler dire rischiare grosso.
- sul naturale si dovrebbe passare (dico dovrebbe perchè un po' cinghiale sono pure io) con la massima leggerezza possibile, si dovrebbe (io ci provo) cercare di essere oculati nella frenata e di valutarne l'anticipo in relazione all'aderenza possibile.
- sul naturale non dovrebbe esistere il concetto di intraversare la bicicletta, dovrebbe esistere, casomai la ricerca di una maggior difficoltà e di una, conseguente, minor velocità privilegiando un nose-press a una derapata.
- sul naturale la legge non scritta che tutti dovremmo aver presente è il rispetto incondizionato di tutto e tutti, questo perchè è un fatto di conservazione dei luoghi e una regola che ci permetterà di continuare a girare senza che spuntino i divieti.
purtroppamente, tutto ciò si riallaccia a un discorso sui grandi numeri che impostai qualche tempo fa... la montagna non è un posto per i grandi numeri...ed un grande numero conterrà, per postulato, un numero più elevato di idioti...
salut