[Sondaggio] Tu derapi?

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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sembola

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Ma generalmente lo spostamento è a danno di zone più distanti dai centri abitati, che prima erano più complesse da raggiungere per il biker medio e poco selvaggio e che improvvisamente si riempiono di gente che sfrutta il nuovo e comodo sentiero. Soprattutto con l'avvento dei gps da escursionismo questa "piaga" è ancora più evidente: un sentiero appena creato dopo pochi giorni lo trovi su OSM e con tanto di nome, così non ci si sbaglia... Insomma si fa presto a richiamare gente in aree dove prima giravano solo i cinghiali.

Siamo d'accordo: ma resta il fatto che l'impatto che si mette in atto in una zona "nuova" è compensato dall' impatto che non si fa più in altre zone: è oggettivamente un gioco a somma zero. Anzi, potrebbe nel lungo periodo essere una cosa positiva, perchè il danneggiamento di un ambiente non è lineare, ed è possibile che una distribuzione più uniforme provochi un impatto complessivamente minore.

Ovviamente salvo il fatto che si parli di sentieri creati dal nulla in aree tutelate senza alcuna autorizzazione. Sono casi rari, in genere si parla di ripuliture o riaperture di vecchie viabilità di bosco, anche perchè fare dei sentieri exnovo è un lavoro immane...
 

fra78s

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Al contrario: è una valutazione importante e necessaria proprio per valutare cosa si può e cosa non si deve fare in determinati ambienti. Le conseguenze delle attività umane non sono le stesse, perchè dipendono dalla qualità (es: scarponi, bici, bici che blocca le ruote, moto da enduro, modo da enduro che apre....), dalla quantità (un escursionista è diverso da diecimila) e dalle caratteristiche oggettive dell' ambiente (una cosa è una moto che passa su una mulattiera, un' altra una moto su un terreno umido).
a mio avviso la valutazione più importante da fare è che bisognerebbe limitare l'afflusso di gente in determinate zone, che siano a piedi, in bici e figuriamoci poi in moto!
 

fra78s

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Siamo d'accordo: ma resta il fatto che l'impatto che si mette in atto in una zona "nuova" è compensato dall' impatto che non si fa più in altre zone: è oggettivamente un gioco a somma zero. Anzi, potrebbe nel lungo periodo essere una cosa positiva, perchè il danneggiamento di un ambiente non è lineare, ed è possibile che una distribuzione più uniforme provochi un impatto complessivamente minore.

Ovviamente salvo il fatto che si parli di sentieri creati dal nulla in aree tutelate senza alcuna autorizzazione. Sono casi rari, in genere si parla di ripuliture o riaperture di vecchie viabilità di bosco, anche perchè fare dei sentieri exnovo è un lavoro immane...
non è detto e dimostrabile, ci sono tantissime variabili in gioco che forse solo un esperto conoscitore del posto dove si apre un sentiero potrebbe valutare!
 

resina65

Biker grossissimus
18/5/06
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imperia
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....
Ovviamente salvo il fatto che si parli di sentieri creati dal nulla in aree tutelate senza alcuna autorizzazione. Sono casi rari, in genere si parla di ripuliture o riaperture di vecchie viabilità di bosco, anche perchè fare dei sentieri exnovo è un lavoro immane...


non ne sarei così sicuro...
il lavoro è immane se vai a tracciare in una boscaglia, ma se vai in una pineta (ad esempio) o dove è piuttosto brullo (ginestre, vegetazione bassa, ecc.) non è così immane;
 
T

teoDH

Ospite
Guardate comunque che per pulire i sentieri non serve costruire sponde o scavare... basta un rastrello, una falce e una zappa, si riempiono i solchi, si creano o liberano gli scoli, si pulisce dai rami e dai massi mobili... in mezza giornata senza faticare troppo due persone sistemano qualche km di sentiero, anche perchè un sentiero naturale non è la traccia di un park, bisogna seguirne la morfologia senza stravolgerlo, altrimenti ci troveremmo con sentieri sempre uguali, la tracciatura è ben altra cosa, in quel caso ci sono metodi e regole da seguire, proprio per creare un sentiero o una traccia durevoli e ben inseriti nel contesto ambientale, e quello non è facile, ci sono testi, sopratutto in inglese... quindi non improvvisatevi trail builder se non sapete cosa e come fare, ma la pulizia e la manutenzione di sentieri esistenti sono alla portata di tutti...
 
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jayspeed

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scusami monorutula ti stimo fratello :celopiùg:
ma preso anche alla lettera quello che dici non mi convince a meno che non siamo in assenza di atmosfera e le tubless siano gonfiate col gas dei palloncini.

comunque complimenti all'ideatore della discussione mi sembra di rivedere le riunioni del CAI tra favorevoli e contrari agli spit in parete .

il risultato è sempre quello, il nostro ego è sempre superiore alla ragione
 

MauroS1

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Ahahaha forse è posto male il sondaggio... quanto bel buonismo!

Se per derapere intendete spararsi quei 20 metri di traverso giusto per sperare all'aria un po' di sassi ed alzare un po' di polvere... ok, no, è un po' che non lo faccio!
Ma spesso capita (diciamo praticamente sempre? A meno che non parliamo di gare con ricognizioni) di scendere per un sentiero a vista, impostando traiettorie che poi per forza di cose devi correggere al volo adattandoti a curve, dossi, sarri e canalette... metro dopo metro! E non so voi... ma io correggo col posteriore!
 

sembola

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a mio avviso la valutazione più importante da fare è che bisognerebbe limitare l'afflusso di gente in determinate zone, che siano a piedi, in bici e figuriamoci poi in moto!
Stai mettendo il carro avanti ai buoi :-)
Mi spiego meglio: decidere di limitare l'afflusso di persone in una zona non è un punto di partenza, ma appunto di arrivo al termine di una valutazione razionale che parte dalle caratteristiche della zona, dalle sue criticità e che può arrivare (o anche no) a porre dei limiti agli utilizzi, sia in quantità come dici tu ma anche in qualità, cioè alcune cose sì ed altre no. Se non altro vanno decise quali sono le "determinate zone", prima di decidere qual'è la strategia di conservazione.


non è detto e dimostrabile, ci sono tantissime variabili in gioco che forse solo un esperto conoscitore del posto dove si apre un sentiero potrebbe valutare!
Per affermare che la riapertura di percorsi prima non praticabili è dannosa si dovrebbe dimostrare che aumenta l'impatto complessivo, ed a mio parere è un po' difficile, visto che i biker non si moltiplicano per questo solo fatto.


non ne sarei così sicuro...
il lavoro è immane se vai a tracciare in una boscaglia, ma se vai in una pineta (ad esempio) o dove è piuttosto brullo (ginestre, vegetazione bassa, ecc.) non è così immane;
Certo, ma salvo appunto i casi di aree protette per determinati motivi su questi terreni un sentiero non richiederebbe nessun tipo di intervento se non giusto una rastrellata.

però se la mettete così anche gli animali selvatici e quelli al pascolo modificano l'ambiente, però non mi sembra che siano da criminalizzare, sono parte dell'ecosistema , come è l'uomo che va a piedi
Nessuno criminalizza "l'uomo che va a piedi". Ma anche "l'uomo che va a piedi" ha oggettivamente un impatto, sia perchè è inevitabile sia perchè nel numero c'è l'imbecille e il menefreghista anche in tale categoria (come in tutte): chi va per montagna sa che si trovano rifiuti in luoghi incredibili, anche dove non arriva l'escursionista casuale, quello apostrofato come "merendero".
Così come è pacifico che gli animali hanno un effetto sull' ambiente: anche se più che altro sono i comportamenti umani riferiti agli animali ad essere in discussione: per esempio, le praterie di crinale dell' Appennino ToscoEmiliano non sono naturali, ma sono state create per pascolare gli animali; o ancora, i ripopolamenti di specie alloctone che hanno alterato gli equilibri esistenti.

Tutto questo non certo per "criminalizzare" l'uomo o l'animale: semplicemente perchè si tratta di questioni che vanno considerate.


Ahahaha forse è posto male il sondaggio... quanto bel buonismo!

Dal Vocabolario online Treccani
buonismo s. m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversarî, o nei riguardi di un avversario,

Così ad occhio più che essere posto male il sondaggio, è completamente sbagliata l'obiezione :medita:
 

jayspeed

Biker serius
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secondo me nelle discussioni c'è qualche equivoco dovuto anche al fatto che i sentieri sono molto divesi e vanno affrontati anche con tecniche differenti e appropriate al luogo e terreno

tornando al quesito iniziale.

Si io Derapo anche se lo chiamo Spondare e NON lo faccio fine a se stesso ma quando è necessario per curvae o correggere e lo faccio senza inchiodare la ruota posteriore perchè non serve a un ghezzo tranne che spazzolare il terreno e perdere un sacco di velocità.

Quando invece si scende da pendii moooltoooo ripidi e anche con i freni tirati si prende velocità voi non fate piccole derapate DX SX controllate e generate da un leggero spostamento di peso laterale?

Nella guida freeride mi sembra sia un po' necessario o no?
Forse sono un bestia io
 

smilzon

Biker cesareus
Nessuno criminalizza "l'uomo che va a piedi". Ma anche "l'uomo che va a piedi" ha oggettivamente un impatto, sia perchè è inevitabile sia perchè nel numero c'è l'imbecille e il menefreghista anche in tale categoria (come in tutte): chi va per montagna sa che si trovano rifiuti in luoghi incredibili, anche dove non arriva l'escursionista casuale, quello apostrofato come "merendero".
Così come è pacifico che gli animali hanno un effetto sull' ambiente: anche se più che altro sono i comportamenti umani riferiti agli animali ad essere in discussione: per esempio, le praterie di crinale dell' Appennino ToscoEmiliano non sono naturali, ma sono state create per pascolare gli animali; o ancora, i ripopolamenti di specie alloctone che hanno alterato gli equilibri esistenti.

Tutto questo non certo per "criminalizzare" l'uomo o l'animale: semplicemente perchè si tratta di questioni che vanno considerate.

non mi riferivo sicuramente agli imbecilli che inquinano il bosco la cosa più assurda è che secondo me farebbero prima a portare la roba al centro di raccolta comunale piuttosto che in cima a una montagna , mi è capitato di vedere materassi, batterie,gomme su una montagna e di chiedermi come @azzo avranno fatto a portarcele!!Per il resto hai capito in pieno cosa intentevo dire riguardo l'impatto dell'umo.

Auguro a tutti un bel week end di pedalate!!!!!
 

Raga 91

Biker novus
1/3/11
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Dico la mia, per chi fa tutto questo buonismo sullo spreco della natura, forse allora è meglio che si prenda una bella bici in acciaio. L'alluminio viene ricavato con processi che richiendono una gran spesa di energia, il carbonio è ricavato dal petrolio tramite processi chimici e chimiche sono le stesse resine che vanno a indurirlo. Poi i freni a disco hanno l'olio che è un olio dot, difficile da smaltire e se finisce nell'ambiente fa grossi danni, meglio i v-brake.
Quindi prima di fare polemiche per una minima traccia sul terreno che dopo poco, basta una pioggia, torna come prima, è meglio che pensiate all'impatto ecologico che si ha per fare ste bici ipertecnologiche che si ha sotto al culo.
Una molto più semplice in acciaio, sarà più pesante, ma ha un'impatto ambientale irrisorio in confronto.
Riflettete gente, riflettete
 

Raistlin

Biker serius
Bloccare la ruota posteriore col freno cerco di evitarlo però come quando cado l'errore puo capitare ma cerco di evitarlo al massimo. Altra cosa è spazzolare una curva spondata (solitamente in bike park) con la sola velocita!
IMHO
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Dico la mia, per chi fa tutto questo buonismo...

Repetita iuvant:
Dal Vocabolario online Treccani
buonismo s. m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversarî, o nei riguardi di un avversario...

Cosa c'entra il buonismo? :nunsacci:

... è meglio che si prenda una bella bici in acciaio. L'alluminio viene ricavato con processi che richiendono una gran spesa di energia, il carbonio è ricavato dal petrolio tramite processi chimici e chimiche sono le stesse resine che vanno a indurirlo. Poi i freni a disco hanno l'olio che è un olio dot, difficile da smaltire e se finisce nell'ambiente fa grossi danni, meglio i v-brake.
Quindi prima di fare polemiche per una minima traccia sul terreno che dopo poco, basta una pioggia, torna come prima, è meglio che pensiate all'impatto ecologico che si ha per fare ste bici ipertecnologiche che si ha sotto al culo.
Una molto più semplice in acciaio, sarà più pesante, ma ha un'impatto ambientale irrisorio in confronto.
Riflettete gente, riflettete

In effetti sì, sarebbe il caso di riflettere prima di scrivere bestialità.
Perchè lo sanno tutti che il ferro non viene estratto dalle miniere , non viene trasformato in acciaio in altoforni che non richiedono grandi quantità di energia ed infine non viene lavorato in fabbriche che non usano (di nuovo) grandi quantità di energia e che non usano procedimenti potenzialmente inquinanti.
 
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