Ma generalmente lo spostamento è a danno di zone più distanti dai centri abitati, che prima erano più complesse da raggiungere per il biker medio e poco selvaggio e che improvvisamente si riempiono di gente che sfrutta il nuovo e comodo sentiero. Soprattutto con l'avvento dei gps da escursionismo questa "piaga" è ancora più evidente: un sentiero appena creato dopo pochi giorni lo trovi su OSM e con tanto di nome, così non ci si sbaglia... Insomma si fa presto a richiamare gente in aree dove prima giravano solo i cinghiali.
Siamo d'accordo: ma resta il fatto che l'impatto che si mette in atto in una zona "nuova" è compensato dall' impatto che non si fa più in altre zone: è oggettivamente un gioco a somma zero. Anzi, potrebbe nel lungo periodo essere una cosa positiva, perchè il danneggiamento di un ambiente non è lineare, ed è possibile che una distribuzione più uniforme provochi un impatto complessivamente minore.
Ovviamente salvo il fatto che si parli di sentieri creati dal nulla in aree tutelate senza alcuna autorizzazione. Sono casi rari, in genere si parla di ripuliture o riaperture di vecchie viabilità di bosco, anche perchè fare dei sentieri exnovo è un lavoro immane...