Allora, dopo circa un mese passato con la Stumpy vi racconto come va.
Premetto che la mia ex bici era una rigida del 1992 e che prima di acquistare la Specialized ho provato una Scott scale in carb. una Genius, una Giant Reign 2, una Epic.
Ho scelto la Expert perchè non volevo rinunciare al brain.
La qualità che più mi ha stupito della Stumpjumper è la pedalabilità: telaio compatto, rigido torsionalmente, trazione eccellente, leggerezza, posizione perfetta, forca abbassabile e il brain.
Dal brain mi aspettavo molto, ma in verità non avevo le idee molto chiare. Pensavo a qualcosa che gestisse il pro-pedal o qualcosa del genere e che mi consentisse per lo più di non stare a smanettare con il pomello blu tutte le volte che cambiava la pendenza. In realtà fa molto di più e me ne sono accorto alla prima salita: gestisce la trazione ottimizzando il rendimento della pedalata ed elimina l'unico difetto macroscopico del propedal (il bobbing): con fondo scorrevole o leggermente scassato lascia il carro bloccato, si sale e ci si alza sui pedali come su una front; se le condizioni del fondo peggiorano la sospensione posteriore comincia a lavorare e non appena si passa l'ostacolo il carro si riblocca aumentando il rendimento della pedalata. Il tutto senza che ci si accorga o quasi delle transizioni tra le varie fasi di lavoro della sospensione.
E' in effetti un sistema intelligente, non perchè sblocchi al momento giusto la sospensione, ma perchè non appena finisce l'ostacolo il carro è di nuovo rigido come una roccia. E' fantastico.
E' vero, ha una certa soglia di sblocco (registrabile con il fade) e quindi non è così sensibile sui piccoli urti. Questo penalizza solo nelle salite molto tecniche, sulle quali conviene aprire il registro del fade almena a 7 clikc dal tutto chiuso, ma nelle alre situazioni io almeno non gradirei una sensibilità estrema del carro il cui lavoro porterebbe ad un rendimento inferiore in pedalata.
In salita dunque con la forca a 120 mm e brain a 4/5 click dal tutto chiuso si ha un mezzo camaleontico: rigido e nervoso se il fondo è compatto, pronto però a regalare una trazione commovente non appena il fondo lo richiede e poi di nuovo rigido e nervoso pochi cm dopo. Che dire l'unica cosa che rimpiango di una front è il peso ridotto, ma la Stumpy maschera i suoi chili con una certa classe.
Queste qualità unite ad una precisione di guida notevole si ritrovano sui sentieri dove spesso mi trovo a ricercare i passaggi più difficili perchè in realtà si rilevano i più divertenti: radici, scalini, contropendenze, rocce, uno spasso.
In discesa, se il fondo non è devastato, le caratteristiche del telaio e le sospensioni invitano a tenere ritmi molto elevati. La bici spiana il terreno consentendo anche repentini cambi di traiettoria e perdonando eventuali errori. Ottima la qualità della frenata che unita alla burrosità della Talas garantisce un notevole grip sull'anteriore.
In discesa tecnica la Stumpjumper non è uno schiacciasassi. Intendiamoci scende ovunque, ma con accortezza, gradisce la guida in punta di forchetta ribadendo la sua precisione e la qualità delle sue sospensioni, ma quando provo a mollare su fondi molto accidentati faccio fatica a mantenere la traiettoria scelta e mi sembra di avvertire i limiti della forca che a parer mio non è così rigida alla torsione.
Come cala il ritmo e la guida si fa fluida allora la bici ritrova il suo equilibrio e al sua ragion d'essere.
Il mio assetto prevede forca a 65 psi e rebound a 10 da tutto chiuso. Ammo a 190 psi. Brain a 5 click dal tutto chiuso per l'80% dei percorsi e a 7 click su discese tecniche, con rebound a 5 dal tutto chiuso.
E' la mia prima bici "vera" sono entusiasta e ci tengo a precisarlo.
complimenti bella recensione!
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