se ci avete fatto caso quando la cronista rai glie lo aveva chiesto lui non ha detto NO, forse gli rimaneva un briciolo di coscienza, ha solo detto sentirò il legale e vedremo il dafarsi
dal corriere.it
Riccardo Riccò confessa. Davanti alla Procura antidoping del Coni, il ciclista ha ammesso di essersi dopato prima del Tour de France, dove è risultato positivo a due controlli. Lo ha spiegato, al termine dell'audizione, lo stesso ciclista in una conferenza stampa. «Dopo il Giro d'Italia - ha detto - ero stanco di testa e fisicamente. E ho preso questa sostanza (l'Epo di terza generazione, ndr). È stato un errore di gioventù. Ma al Giro ero pulito. Poi il mercoledì prima di partire... Non posso dire però, perché c'è un procedimento in atto, dove me la sono procurata».
«HO SBAGLIATO» - «Al Tour - ha continuato - ho fatto un sacco di controlli, due sono risultati positivi, ma tutti avrebbero dovuto essere positivi... Evidentemente il metodo non è buono al 100 per cento perché il prodotto dura un mese. Avere ammesso i miei sbagli penso sia un bel gesto, mi spiace però per i miei tifosi per i quali adesso non sono più un modello. Adesso sono un modello sbagliato. Un pensiero va anche alla mia squadra, mi scuso con i compagni che potrebbero avere perso il loro lavoro. Il messaggio che voglio mandare a chi crede in me, però, è che prima del Tour ho sempre vinto con le mie gambe». «Adesso non ho voglia di tornare in bici - ha aggiunto - vedremo più avanti. Non sono andato a chiedere clemenza, avevo un peso e me ne sono voluto liberare. Non chiedo niente, ho fatto quello che mi sentivo».