Qui i consigli, gli aiuti e le esperienze....dei CUBISTI

david_jcd

Redazione
11/8/05
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Fortezza (BZ)
Visita sito
aspetta...capiamoci:spetteguless:
il BB30 è lo standard ''concorrente'' a shimano;cioè NON è shimano...il che significa che NON funziona...bene come shimano
a livello di trasmissioni shimano è la n°1 con un bel vantaggio sugli inseguitori.
per fortuna CUBE monta SOLO guarniture shimano e mc shimano!:il-saggi:
...effettivamente shimano è una delle poche certezze, quando si parla di bici, dai freni alle ruote ai pedali, oltre che trasmissione...
Senza dimenticare le scarpe!
 

spino72

Biker novus
Sono un neofita nel campo della mtb e per vari motivi ne devo acquistare una ma sono indeciso non sulla marca ma sulla tipologia.
Sono unao stradista smanettone che fa 70 corse all'anno comprese gf e mf. per voi mi conviene una front oppure una full.
Vi chiedo pareri e consigli.
Ha per i soldi no problem per l'acquisto. LA marca della mtb è la CUBE.
:duello:
 

The_Evil

Biker marathonensis
11/7/07
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Anywhere in Hell
www.discosucks.it
Sono un neofita nel campo della mtb e per vari motivi ne devo acquistare una ma sono indeciso non sulla marca ma sulla tipologia.
Sono unao stradista smanettone che fa 70 corse all'anno comprese gf e mf. per voi mi conviene una front oppure una full.
Vi chiedo pareri e consigli.
Ha per i soldi no problem per l'acquisto. LA marca della mtb è la CUBE.
:duello:

Ciao e benvenuto nella sezione CUBE!

Entrambe le bici hanno i pro e i contro...

A mio modestisssssimo parere fai bene a prendere una full da XC con escursioni "modeste" come la AMS o la Sting.
Hai il vantaggio di avere l'ammortizzatore dietro che ti aiuta nelle discese e nei terreni sconnessi (salvaguarda anche la schiena!), ma sono bici adattissime anche a pedalare e alle salite!

Non preoccuparti del famoso effetto "bobbing" perchè le cube ne sono completamente "esenti" e poi puoi sempre bloccare l'ammo!
 

IddoCop

Biker grossissimus
15/4/07
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Bressanone (BZ)
www.cubeforum.it
Sono un neofita nel campo della mtb e per vari motivi ne devo acquistare una ma sono indeciso non sulla marca ma sulla tipologia.
Sono unao stradista smanettone che fa 70 corse all'anno comprese gf e mf. per voi mi conviene una front oppure una full.
Vi chiedo pareri e consigli.
Ha per i soldi no problem per l'acquisto. LA marca della mtb è la CUBE.
:duello:

Ciao e benvenuto nel Forum Cube. Dopo i consigli di The Evil che condivido.....posso solo fare un'appunto. Se punti su una biga esclusivamente per uso agonistico vai di Front REACTION, gran bella bici, però se l'uso agonostico è solo una parte dell'uso che ne vuoi fare allora vai di Full e stai su una AMS, che ha in'impostazione XC però è una Full.



AMS_pro_blau.jpg


Reaction_black.jpg
 

IddoCop

Biker grossissimus
15/4/07
5.456
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Bressanone (BZ)
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[size=+1]affrontiamo ora un'altro argomento di componenti della nostra mtb[size=-1] che e' quello della zona sella e reggisella.
[size=+1]reggisella :[size=-1] il reggisella non va affatto sottovalutato infatti esso e' il diretto responsabile del nostro concort, insieme alla sella, ma e' soprattutto quello deputato a sostenere la maggior parte del nostro peso circa il 60/65% di esso. Quindi una rottura porterebbe a rovinose cadute con conseguenze anche notevoli. Il reggisella va sempre tenuto sotto controllo e al minimo segno di cedimento provvedere subito alla sua sostituzione. Alcune regole da seguire per essere sicuri di avere una buona dose di sicurezza sono :
Il reggisella deve stare dentro al tubo del telaio per almeno 7/8 cm se cosi' non e' meglio sostituirlo oppure provvedere subito, infatti non ha i centimetri sufficienti per prevenire rotture da forti urti e sollecitazioni. Questa situazione si puo' verificare o perche' il telaio che si e' acquistato non e' delle misure giuste, e quindi dobbiamo alzare troppo "la sella", tramiti appunto l'innalzamento del "sotto sella", oppure perche' siamo noi a sbagliare la posizione di fissaggio ostinandoci ad alzare troppo l'elemento.
Disegno del telaio particolare : Tubo superiore molto corto o lungo o piantone molto curvato in una particolare tipologia di bici puo' portare a dover cambiare il nostro reggisella per migliorare la posizione di guida.
Controllare periodicamente se attorno e lungo il reggisella e nel supporto di aggancio della sella vi siano segni di cedimento e periodicamento estrarlo per evitare che quest'utlimo si "ossidi" al tubo del telaio, evento non raro se non si lurbificano le parti a contatto di tanto in tanto. L'acqua il fango la polvere si infiltrano dappertutto e spesso un biker non esperto tende a pulire e lubrificare bene meccanismi quali i freni il movimento centrale il cambio ecc.. E trascurare il reggisella. Pulire il sottosella e la sua meccanica e' un'altra operazione da compiere periodicamente nonche' controllare le viti di serraggio e le "conchigliette" che stringono la sella.
La sostituzione del reggisella puo' anche avvenrire come sempre piu' spesso accade solo per il piacere di cambiare il vecchio modello con uno nuovo che ci attira particolarmente, negli ultimi anni i modelli si sono moltiplicati sempre piu' a favore della robustezza dai pesi contenuti e dalle forme sempre piu' accattivanti.
[size=+1]struttura e tipi di reggisella :[size=-1]
[size=+1]i tubi :[size=-1] essi possono essere mediamente di buona lunghezza circa 35 cm anche se il misurere l'effettiva lunghezza di un tubo non e' semplice perche' ognuno misura secondo il tenere in considerazione o meno anche il morsetto o altri elementi ancora. Il modo migliore per vederne la giusta lunghezza e' tenere in considerazione la misura che parte dall'inizio del morsetto alla fine del tubo.
[size=+1]morsetti reggisella :[size=-1] in media sono di due tipi a una o due viti, non esistono differenze sostanziali di sicurezza o altro in genere tra i due sistemi. L'unico punto ove prestare attenzione e' il giusto posizionamento della sella sul morsetto infatti in quasi tutte le selle vengono riportare delle misure micrometriche, che stanno ad indicare entra quali centrimetri si puo' stringere la sella nel morsetto. Non bisogna mai arretrare od avvicinare troppo la sella uscendo dalle misure indicate perche' si rischia che la sella ceda o si muova non essendo adeguatamente centrata e quindi stabile. Meglio anche se nei morsetti reggisella quest'ultimo sia zigrinato e non lisco puo' cosi' garantire un migliore grip e la vito verra' stretta meglio. Esistono inoltre zigrinature molto sottili ed altre piu' larghe, meglio le prime, perche' consentono una taratura migliore del posizionamento della sella. Per finire la maggior parte dei reggisella, ormai, hanno la struttura d'appoggio della sella praticamente a contatto con il tubo reggisella il che porta alla lunga ad indolenzimenti causati da contatto tra struttura d'appoggio ed il tubo del telaio che genera cosi' un maggior trasporto di vibrazioni. E' meglio acquistare reggi sella che lascino un po' di spazio tra struttura d'appoggio sella e rubo e acquistare selle che anch' esse lasciano un po' di spazio tra struttura d'appoggio sella e struttura d'appoggio reggisella, insomma selle con i classici archetti "sottosella".
[/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size]
 

IddoCop

Biker grossissimus
15/4/07
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fino a 10 anni fa [size=-1]le forcelle delle nostre mountain bike erano rigorosamente rigide con diversi tipi di forme e composizioni, ma pur sempre rigide. Con il passare degli anni pero' ecco che l'esigenza di escogitare dei metodi per ammortizzare megli gli urti con il terreno ha portato all'evoluzione della forcella che da rigida e' diventata ammortizzata. L'unico modo per ammortizzare un po' le asperrita' del terreno era, a forcelle rigide, quella di sgonfiare un po' la pressione dei copertoni che pero' variava da terreno a terreno e non si doveva esagerare altrimenti aumentava il rischio forature. Attualmente invece ci troviamo di fronte al problema opposto e cioe' capire quale sia la migliore scelta in mezzo a tanti modelli ognuno dei quali con tecniche costruttive diverse tra di loro. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza:
[size=+1]le forcelle si dividono sostanzialmente in 3 categorie che ne distinguono l'uso piu' appropriato.[size=+1]
da cross country
da freeride
da downhill
[size=+1]cross country.[size=-1] essa e' leggera ed esile ed ha un livello di escursione medio-basso e cioe' che spazia dai 70 fino ai 100 mm. Sono tutte ad una sola piastra e si trovano in commercio con funzionamenti che spaziano dallo stretto indispensabile, e cioe' montate su mtb di bassa gamma, con escursioni dai 35 ai 60 mm, fino alle tecnologie piu' moderne con escursioni dai 70 ai 100 mm, magari bloccabili e piu' costose.
[size=+1]le forcelle per freeride[size=-1] invece sono in genere piu' lunghe e possono essere sia a piastra singola che doppia e vantano dai 105 - 150 mm di escursione media. E' ovvio che a escursioni e lunghezze piu' generose corrisponde un aumento di peso, che pero', nella pratica del freeride, passa in secondo piano. Sono montate raramente su telai rigidi e nel caso della doppia piastra, il suo montaggio necessita di telai gia' predisposti. Quindi i telai full sono quelli che maggiormente montano questo tipo di forcelle. Le momopiastra da freeride sono anche montate su telai da dual per le gare "tipiche" di competizione estrema di questo genere di agonismo, si possono trovare, quindi, tecnologie molto avanzate per avere la massima performance.
[size=+1]le forcelle da downhill [size=-1]sono una categoria a parte, infatti sembrano piu' smontate dalle motociclette e adattate alle bici che forcelle da mtb. Infatti la loro tecnologia e' tutta rivolta verso la robustezza estrema alla quantita' di escursione e alla precisione del sistema idraulico. Quindi hanno pesi che ne sconsigliano l'uso per altre discipline, sono impossibili da montare per affrontare salite e le loro escursioni spaziano dai 200 fino ai 300 mm.
[size=+1]oltre ha queste tipologie d'uso [size=-1]dobbiamo dividere le forcelle anche per la loro tecnologia che ne modifica, sia la prestazione, che il prezzo d'acquisto le 3 categorie sono:[size=+1] entry level
performance
racing
[size=+1]le entry level :[size=-1]sono forcelle meno costose e usano materiali e tecnologie che permettono di mantenere un equilibrio tra prezzo e prestazione. In genere esse adottano sistemi di funzionamento identici alle loro sorelle maggiori ma con semplificazioni costruttive che ne riducono il prezzo. In genere sono regolabili solo nella durezza del gruppo elastico e non nell'idraulica e montano il sistema di ammortizzazione composto da elastomeri microcellulari che si possono poi, a scelta, montare con 3 diversi tipi di durezza.[size=+1]
le forcelle performance :[size=-1] sono caratterizzate da una corsa che non scende mai sotto gli 80 mm e da un livello di prestazione molto simile alle racing, che rappresentano il top della gamma, ma che tendono ad avere un prezzo piu' ragionevole. Questo tipo di forcella e' gia' considerato ampiamente adatto per l'agonistmo, ed e' la scelta migliore per chi non vuole spendere delle cifre folli, pur di avere l'ultimo grido della tecnologia e del peso, a favore di una forcella comunque gia' ampiamente adatta per le gare agonistiche.[size=+1]
le racing :[size=-1] sono le forcelle con la tecnologia piu' moderna e pensate per contenere i pesi senza sacrificare la funzionalita' ai massimi livelli, il tutto a discapito del prezzo che risulta il piu' alto del mercato. Esse sono le forcelle dell'agonistmo per eccellenza montate dai professionisti e da tutti coloro che amano spendere per rincorrere l'ultimo grido tecnologico e la prestazione a tutti i costi piu' elevata.
[size=+1]attualmente le escursioni delle forcelle associate ai vari tipi di mtb sono: 35-60 mm mtb di bassa gamma
70 - 100 mm mtb cross country
100 - 130 mm mtb trail
100 - 150 mm mtb enduro
150 - 200 mm mtb freeride
200 - 300 mm downhill
[size=+1]sistemi di funzionamento : [size=-1]i sistemi di ammortizzazione si diversificano da forcella a forcella e da marca a marca, in genere sono:[size=+1]
t e c n i c a - m a r z o c c h i :
Open bat : [size=-1]molle immerse in un bagno d'olio libero che, semplicemente versato all'interno delle gambe della forcella, frena, lubrifica e delimita il polmone d'aria inferiore.
[size=+1]flyghit :[size=-1] e' come l'open bath ma senza molle elicoidali in acciaio, l'elemento elastico e' dato da semplice aria in pressione.
[size=+1]x-fly :[size=-1] funzionamento aria olio, ma invertito e cioe' olio negli steli sopra e aria nel fodero sotto. L'olio con questa tecnica non contribuisce a lubrificare la forcella interna e nemmeno il suo affondamento, ma si espande quando e' surriscaldato.
[size=+1]
t e c n i c a - m a n i t o u :
Tpc twin piston chamber : [size=-1]camera idraulica a due pistoni coassiali contrapposti. Uno frena la fase di esentsione e l'altro di compressione. Il sistema e' inoltre asimmetrico e cioe' in una gamba della forcella troviamo il gruppo elastico e nell'altra l'idraulica
[size=+1]tpc+ evoluzione del tpc :[size=-1] i pistoni sono tre, due frenano la fase finale della compressione con un pistone fisso e l'altro movente, e la prima fase dell'affondamento e' invece gestita da un solo pistone.
[size=+1]mars air response system :[size=-1] gruppo elastico elastomeri piu' aria compressa ad alta pressione per tpc, ove la camera pneumatica si comprime meno di quanto la forcella si accorci.
[size=+1]
t e c n i c a - r o c k s h o x :
C3 push-pull :[size=-1] cartuccia idraulica sigillata dall'esterno e regolabile. Con una sola vite e' possibile regolare la frenatura idraulica in compressione e quella in estensione.
[size=+1]hydracoil:[size=-1] sistema aperto a molle in bagno d'olio libero, simile alla open bath
[size=+1]hydraair : [size=-1]sistema uguale al dual air, ma con molla negativa elicoidale anziche' aria compressa. Nella gamba destra c'e' dell'olio libero anziche' una cartuccia sigillata, il tutto per la frenatura in estensione e in compressione.
[size=+1]dual air :[size=-1] tre camere pneumatiche una negativa e due positive. Quella negativa fa comprimere la forcella e annulla l'attrito iniziale. Con il bilanciamento delle tre camere si ottiene la taratura della forcella.
[size=+1]all travel :[size=-1] quattro molle elicoidali due positive e due negative. Quattro distanziali in resina removibile. Se si spostano i distanziali in direzione delle molle negative o per quelle positive si aumenta l'escursione da 80 a 100 mm oppure da 80 a 63 mm.
[size=+1]
t e c n i c a - c a n n o n d a l e :
Lefty : [size=-1]una doppia piastra che concentra tutto in una gamba sola opportunatamente dimensionata e quindi vien menzionata non propriamente come "forcella".[size=-1]

[size=+1]i tipi di forcella : [size=-1]le forcelle possono essere costruite in due diversi modelli : Telescopiche o a parallelogramma articolato.
[size=+1]telescopiche :[size=-1] sistema sicuramente piu' diffuso funziona con un sistema di tubi che scorrendo l'uno contro l'altro detto a "cannocchiale" affiancando le ruote generano l'ammortizzazione. I tubi esterni si chiamano foderi e quelli interni steli. Nella maggioranza dei casi la ruota e' agganciata ai foderi ma in rare occasioni puo' anche essere agganciata agli steli, il sistema cosi' ottenuto, si "chiama a steli rovesciati". La forcella e' poi attaccata al telaio grazie a un elemento detto "piastra", "crociera" o testa forcella, nel caso quest'elemento non sia singolo ma doppio viene chiamato a "doppia pistra". Infine l'archetto e' detto "ponticello" e che nelle forcelle collega rigidamente i foderi impedendo che essi si mouvano in modo non omogeneo.
[size=+1]a parallelogramma articolato :[size=-1]in questo modello i foderi sono collegati al canotto di stezo e mancano completamente gli steli. Due bielle collegano i foderi al canotto, e lo spostamento dei foderi rispetto al canotto determina il movimento ammortizzante secondo la direzione delle bielle, arcuata a "j" o piu' raramente rettilinea.
[size=+1]modelli scomponibili o a monoblocco :
Modelli scomponibili :[size=-1] alcune forcelle hanno la possibilita' di smontare la loro struttura in tutte le sue parti. Il vantaggio e' che risulta piu' facile la sostituzione di parti danneggiate nonche' la manutenzione risulta piu' facile e curata.
[size=+1]monoblocco steli-canotto-testa :[size=-1]gli steli sono in genere in lega di alluminio o in acciaio nei modelli piu' economici e la testa della forcella puo' essere forgiata oppure, tramite sistema cmc ricavata dal pieno.
[size=+1]forcella monoblocco-archetto :[size=-1], : E' spesso in magnesio pressato e fuso o puo' essere ottenuto per incollaggio in questo caso le parti che compongono il monoblocco possono anche essere composti da materiali differenti o realizzati separatamente, leghe di magnesio composito e alluminio.
[/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size][/size]
 

IddoCop

Biker grossissimus
15/4/07
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[size=+1]non sporcare :[size=-1]quando si esce con la nostra mountain bike, sia per allenamento agonistico o per semplice cicloturismo ricordarsi di non gettare mai a terra nessun genere di sporcizia. Dalle carte delle barrette energetiche ai resti di qualsiasi contenitore di cibi o bevande. La soluzione migliore e' riporle in un sac- chetto che ci premuniremo di portare da casa. Una volta usato riporlo nello zaino o in una delle tasche della maglietta.
[size=+1]rispettare la proprieta' privata :[size=-1] anche se siamo su strade sterrate, sentieri, o nei boschi esistono dei divieti a cui dobbiamo sempre prestare attenzione. Che spaziano dalla proprieta' privata fino a divieti di transito generici oppure specifici come nelle aree protette o nei parchi, dove possiamo transitare solo in appositi sentieri e non in altri.
[size=+1]rispetto degli escursionisti a piedi:[size=-1] su qualunque sentiero ci si avventuri bisogna sempre tenere a mente che si possono incontrare escursionisti a piedi, visto che i sentieri sono di tutti e tutti hanno il diritto di usarli. Quindi moderare la velocita' nei punti dove non c'e' sufficiente visibilita'. Questo accorgimento puo' risultare facile per il semplice escursionista e molto difficile per chi si allena per agonismo che anche in discesa deve cercare l'allenamento nelle traettorie. Pero' questo non lo esclude dall'usare comunque prudenza.
[size=+1]usare sempre il casco :[size=-1] l'uso del casco protettivo e' di vitale importanza nelle uscite in mountain bike come lo e' altrettanto in quelle su strada, magari nelle uscite invernali dove per gli agonisti e' tempo di esercitare le doti di fondo. La strada e' anche piu' pericolosa del sentiero ma molti non ci credono. Nelle uscite in single-trek poi e' molto probabile una caduta che spesso e' di minima entita' ma che puo' diventare pericolosa se si batte la testa senza adeguata protezione. Per farsi veramente male basta cadere, anche da fermo, battendo il capo.
[size=+1]procedere su sentieri e strade :[size=-1] per il rispetto del territorio bisogna cercare di restare il piu' possibile su sentieri strade e mulattiere senza calpestare pascoli, colture e se dobbiamo uscire da suddetti sentieri cerchiamo di lasciare le cose come le abbiamo trovate. Esempio fili per il bestiame, cartelli, cancelli ecc..
[size=+1]rispetto dell'ambiente :[size=-1] cerchiamo sempre di rispettare la natura che ci circonda, quindi di non arrecare danno alla flora ma anche alla fauna, come animali selvatici o domestici non accendere fuochi non rovinare sentieri e mulattiere.
[size=+1]evitare il transito su sentieri affollati :[size=-1]se siamo appassionati di mountain bike sia agonisti che semplici cicloturisti conosceremo sicuramente una grande quantita' di sentieri dove amiamo allenarci o divertisi con semplici escursioni o impegnativi esercizi. Quindi sapremo evitare i posti dove durante la settimana, magari la domenica, vi e' un'aumento di persone o di appassionati, onde evitare situazione di tensione con altre persone ma anche rispettare il territorio: In quanto piu' persone contemporaneamente transitano sullo stesso sentiero e' piu' il fondo di quest'ultimo si modifica e spesso si puo' rovinare.
[size=+1]avvertire sempre gli organi preposti in caso di incendi :[size=-1] se si avvistano degli incendi non esitare [size=+1]assolutamente[size=-1] di avvisare gli organi di difesa del territorio preposti o le forze dell'ordine, abbandonando anche l'allenamento o la semplice escursione. L'avvisare in maniera repentina puo' salvare lo stesso territorio su cui amiamo allenarci o divertici cosi' potremo farlo ancora in futuro nello stesso posto.
[size=+1]prestare soccorso in caso di incidenti :[size=-1] come in alta montagna o in qualsiasi altro posto vale la regola dell'aiuto immediato in caso si sia testimone, anche da lontano, di incidenti a persone. L'omissione di soccorso vale anche nei boschi. Puo' capitare di assistere a incidenti anche di fauna selvatica e non e anche qui vale lo stesso principio dell'avvisto in caso di incendio.
[size=+1]massimo rispetto delle aree protette :[size=-1]se per caso ci si trova a transitare in aree protette come parchi, oasi, riserve cercare di rientrare se e' possibile, e se proprio non possiamo farne a meno, restare tassativamente sul sentiero osservando scrupolosamente ogni cartello che si incontra per evitare di incorrere in divieti. Se dovessimo, prima di partire, sapere gia di dover transitare in una di queste aree informarsi dei divieti e delle eventuali norme o vincoli da seguire.
[size=+1]indossare abbigliamento adeguato :[size=-1]molto importante soprattutto nei mesi invernali dove scende il buio presto o comunque se si pensa di rientrare tardi la sera, usare abiti fluorescenti e sempre in grado di renderci ben visibili agli automobilisti o ad altri biker o persone che si incontrano nei sentieri con poca luce. [/size][/size]
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IddoCop

Biker grossissimus
15/4/07
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non usare mai prodotti a base di benzina, petrolio, cherosene, gasolio, perche' prodotti troppo aggressivi e non biodegradabili che possono arrecare danni non solo alla bicicletta ma anche all'ambiente, parte integrante, tra l'altro del nostro sport.
Cercate quindi prodotti biodegradabili in negozi di biciclette o al supermarket, basta soffermarsi un'attimo a leggerne le caratteristiche.
Evitare di lavare la bici con acqua ad alta pressione perche' l'acqua cosi' sparata verso le parti piu' delicate puo' inserirsi ed infiltrarsi nei meccanismi e rovinarli, l'uso di una semplice spugna o di un panno pulito e' l'ideale, possiamo aiutarci con una pompa da giardino. Si possono usare poi spazzole per le ruote e un vecchio spazzolino da denti per le parti meccaniche piu' piccole, o parti del telaio difficilmente raggiungibili.
Pulirete meglio se staccherete le ruote e capovolgerete la bicicletta, cosi' da potervi dedicare alla pulizia, non solo del telaio, con piu' comodita', ma anche di tutte le altre parti che vedremo descritte in questa sezione dedicata alla manutenzione e alla pulizia delle parti della nostra bicicletta.
 

IddoCop

Biker grossissimus
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deve essere sempre ben pulito e lubrificato e bisogna controllare che la ghiera di fissaggio sia serrata, in modo, che tutti gli ingranaggi siano ben saldi tra di loro. Saponi per piatti, cioe', molto sgrassanti, sono il meglio, il solito vecchio spazzolino e sufficiente per fare un buon lavoro, per togliere lo sporco tra le varie corone basta un panno ripiegato piu' volte inserito poi attentamente strofinato, esistono comunque attrezzi specializzati per una miglior pulizia. Controllate poi l'usura del pacco pignoni, si considera da cambiare, quando la catena comincia a saltellare perdendo aderenza tra i denti, tra l'altro, anche pericoloso, perche' sotto lo sforzo della pedalata una perdita di aderenza significa anche cadere, se si e' in piedi, o forti scatti che possono procurare lesioni alle ginocchia da seduti.
Queste regole valgono per qualsiasi pacco pignoni sia esso da 7 corone o da 8 o 9.
 

IddoCop

Biker grossissimus
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Deve essere sempre pulita e lubrificata, siccome e' un'operazione che dobbiamo fare abbastanza spesso, perche' la catena e' il cuore della trasmissione, la nostra attenzione deve essere particolarmente assidua, mentre molti la trascurano, e visto che la sua pulizia va fatta frequentemente e' meglio acquistare un puliscicatena che e' formato da una vaschetta con delle spazzole ove si inserira' la catena e facendola girare essa verra' pulita al meglio usando semplice sapone o sgrassanti appositi meglio biodegradabili, questo strumento vi fara' perdere meno tempo con risultati migliori. Dopo la sgrassatura e il lavaggio dobbiamo lubrificare i lubrificanti da usare sono quelli al Teflon per giornate calde e quelli altamente viscosi per quelle piovose, una volta distribuiti sulla catena bisogna far girare i pedali per alcuni minuti per far penetrare bene il lubrificante tra le maglie. Verificare poi che nessuna maglia faccia attrito con quelle vicine o con il deragliatore, e che sia corretta la lunghezza della catena stessa. Basta proseguire in questo modo : Posizionare la catena su entrambi gli ingranaggi piu' piccoli e verificare la tensione, essa deve risultare, in questa posizione, leggermente lenta. Molto utile risulta l'acquisto di uno smagliacatena che deve pero' essere specifico per la catena in questione, e cioe' a sette, otto o nove velocita'. Sostituire la catena quando le maglie prendono gioco l'una sull'altra quando flette troppo di lato o quando emette un ronzio o vibra.
 

IddoCop

Biker grossissimus
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e' importante la sua corretta posizione rispetto al terreno, la si vede infatti, spesso in posizioni errata, come impennata di punta o al contrario con la punta a scivolo verso il basso. Essa deve invece essere il piu' perfettamente all'ineata con il terreno, alcuni usano addirittura la livella. Una volta perfettamente orizzontale dobbiamo cercare la sua giusta posizione che e' soggettiva, ma soltanto, sono consigliate, piccole correzioni. Poi si prosegue con il settaggio in avanti o indietro anche qui in modo soggettivo, tutte le selle possono infatti scorrere, in orizzontale, tuttavia non bisogna mai posizionarle troppo indietro o in avanti, per evitare rotture o deformazioni del carrello metallico che regge lo scafo imbottito. Dobbiamo di tanto in tanto lubrificare i punti di contatto dello scafo con il carrello per evitare cigolii e striduli, poi basta colare un po' di olio tra reggisella morsetto e telaietto.
 

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