il mercato delle bici non funziona come un normale mercato con richiest/offerta, e non credo neppure che tutti i biker italiani (che in media guadagnano meno di tedeschi e francesi) siano cosi' ben disposti a spendere di piu' rispetto agli amici europei, il problema che e' "o cosi' o pomi'"
C'e' una alternativa di mercato per comprare da qualcuno che vende a prezzi piu' bassi (siti web stranieri a parte)?
Direi di no visto che l'ìmportatore (cito a caso) di Intense, di Ibis e qual si voglia altra marca, e' sempre solo uno....cosa deve farsi concorrenza da solo abbassando i prezzi?
La realta' e' che il nostro e' un mercato di nicchia regolato, non dalle regole del grande mercato ma da quello del piccolo mercato, ovvero io solo ho quello che vuoi e lo paghi quanto pare a me, i vari distributori non hanno nulla di diverso dai grandi marchi della moda, l'unico problema e' che noi non abbiamo gli outlet
Che ci sia un importatore per nazione è perfettamente normale e lecito, trattandosi di merce che proviene da paesi extracomunitari. Però i negozianti non sono costretti a servirsi dall' importatore/distributore nazionale, una volta che un bene viene immesso in commercio in un paese UE non è possibile restringerne in alcun modo la vendita in altro paese. La legge è chiara e ci sono numerosi casi di giurisprudenza a sostegno.
A questo punto è il caso di chiedersi perchè i negozianti italiani continuano a servirsi di importatori nazionali anzichè comprare all'estero e offrire lo stesso prodotto ad un prezzo più conveniente. Evidentemente non hanno convenienza a farlo, il che è perfettamente legittimo da parte loro ma non può configurare un monopolio che non esiste.
Sulle motivazioni di acquisto, cioè su quanto un consumatore italiano sia disposto a spendere per il "prestigio" di quello che compero, resto dell' idea che siamo un paese molto sensibile al fascino della "griffe", e il mercato ciclistico non fa eccezione. Passare un'ora all' imbocco di uno dei percorsi classici delle Dolomiti, per esempio al Fanes, è molto istruttivo: i tedeschi solo raramente hanno mtb di "grande marca", gli italiani quasi unicamente quelle. Il che non è un male di per sè, ognuno è libero di scegliere come spendere i propri soldi, e ci mancherebbe il contrario. Però se sceglie la bici o la polo firmata non può poi lamentarsi del prezzo.
Si potrebbe meditare che ha poco senso frignare per i prezzi alti di certi prodotti quando ci sono fior di alternative, sia per acquistare lo stesso prodotto da chi lo vende a meno, sia per acquistare altri prodotti sostanzialmente equivalenti (salvo al bar).E sempre citando "meditate gente, meditate"