Prezzi bici straniere in Italia e differenze con il resto d'Europa

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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sembola

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una nera e l'altra pure
il mercato delle bici non funziona come un normale mercato con richiest/offerta, e non credo neppure che tutti i biker italiani (che in media guadagnano meno di tedeschi e francesi) siano cosi' ben disposti a spendere di piu' rispetto agli amici europei, il problema che e' "o cosi' o pomi'"

C'e' una alternativa di mercato per comprare da qualcuno che vende a prezzi piu' bassi (siti web stranieri a parte)?
Direi di no visto che l'ìmportatore (cito a caso) di Intense, di Ibis e qual si voglia altra marca, e' sempre solo uno....cosa deve farsi concorrenza da solo abbassando i prezzi?

La realta' e' che il nostro e' un mercato di nicchia regolato, non dalle regole del grande mercato ma da quello del piccolo mercato, ovvero io solo ho quello che vuoi e lo paghi quanto pare a me, i vari distributori non hanno nulla di diverso dai grandi marchi della moda, l'unico problema e' che noi non abbiamo gli outlet :-)

Che ci sia un importatore per nazione è perfettamente normale e lecito, trattandosi di merce che proviene da paesi extracomunitari. Però i negozianti non sono costretti a servirsi dall' importatore/distributore nazionale, una volta che un bene viene immesso in commercio in un paese UE non è possibile restringerne in alcun modo la vendita in altro paese. La legge è chiara e ci sono numerosi casi di giurisprudenza a sostegno.
A questo punto è il caso di chiedersi perchè i negozianti italiani continuano a servirsi di importatori nazionali anzichè comprare all'estero e offrire lo stesso prodotto ad un prezzo più conveniente. Evidentemente non hanno convenienza a farlo, il che è perfettamente legittimo da parte loro ma non può configurare un monopolio che non esiste.

Sulle motivazioni di acquisto, cioè su quanto un consumatore italiano sia disposto a spendere per il "prestigio" di quello che compero, resto dell' idea che siamo un paese molto sensibile al fascino della "griffe", e il mercato ciclistico non fa eccezione. Passare un'ora all' imbocco di uno dei percorsi classici delle Dolomiti, per esempio al Fanes, è molto istruttivo: i tedeschi solo raramente hanno mtb di "grande marca", gli italiani quasi unicamente quelle. Il che non è un male di per sè, ognuno è libero di scegliere come spendere i propri soldi, e ci mancherebbe il contrario. Però se sceglie la bici o la polo firmata non può poi lamentarsi del prezzo.


E sempre citando "meditate gente, meditate"
Si potrebbe meditare che ha poco senso frignare per i prezzi alti di certi prodotti quando ci sono fior di alternative, sia per acquistare lo stesso prodotto da chi lo vende a meno, sia per acquistare altri prodotti sostanzialmente equivalenti (salvo al bar).
 
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andrea182

Biker urlandum
6/12/07
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venezia
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Passare un'ora all' imbocco di uno dei percorsi classici delle Dolomiti, per esempio al Fanes, è molto istruttivo: i tedeschi solo raramente hanno mtb di "grande marca", gli italiani quasi unicamente quelle..
Verissimo,io vado sempre in ferie in Austria e vedo solo Cube,Ghost,Radon..poche Canyon per la verita' e molte Specialized.Io ho una Mojo, acquistata perche' provata ( e ammirata) dai Scavezzon bros.Ma prima di arrivare a cio' ho valutato di acquistare Cube o Canyon e non l'ho fatto perche' il rapporto di fiducia e amicizia che mi lega ai mitici fratelli mi ha consentito di diluire la spesa ( sicuramente superiore) nel tempo senza nessun vincolo temporale.
OT per Davide di DSB : Andrea Scavezzon mi ha detto che con orgoglio custodisce la prima fattura emessa e intestata a loro ( non so quanti anni fa) della DSB !!!
 

DRAGOREX

Biker forumensus
29/11/08
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Io credo che sembola abbia ragione quando dice che vigono le leggi del mercato, anche quando questo è di piccole dimensioni, cosa che fra l'altro non sono sicuro che lo sia in riferimento a quello della mtb.
Aggiungo che il mercato in realtà cosa è? Risposta banale: siamo noi.
Da qui sembrerebbe logico sostenere che noi siamo la causa del nostro male, che siamo un popolo tendenzialmente poseristico, ecc. ecc. e che alimentiamo il meccanismo con la nostra frenesia del marchio/prodotto.

A questo punto però vi racconto di una cosa che mi è capitata qualche anno fa.
Ero alla ricerca di un televisore nuovo, ancora producevano i crt quindi si parla di 7/8 anni fa almeno (non ricordo bene), mi informo sulle riviste di settore, avevo delle esigenze specifiche ed alla fine individuo l'oggetto: un panasonic (quindi prodotto non europeo).
Cerca in Italia lo trovo da mediaworld a 1.999 € (te lo porti a casa da solo) che era il prezzo ufficiale di listino Italia; dopodichè mi imbatto in un motore di ricerca tedesco che mi da una serie di siti (tedeschi, ovvio) dove potevo trovare lo stesso televisore. Alla fine lo compro a 1.350 € compreso le spese di spedizione, e il televisore è arrivato con un pancale sotto!, quindi una spedizione costosa e non abborracciata alla meglio.
Ora in questo caso si parla di elettronica di massa, un marchio non particolarmente prestigioso (non era un Loewe o un B&O), un prodotto che comunque sia per l'italiano che per il tedesco veniva dall'altra parte del mondo. Perchè il tedesco lo paga il 30% meno? In questo caso, venendo a mancare i presupposti di oggetto di nicchia, poseristici (non era un plasma/lcd ma un normale tubo catodico) faccio un pò fatica a dare la colpa al consumatore italiano spendaccione come alibi, propendo a pensare ad un importatore estremamente avido ed a un meccanismo a me sconosciuto che lo consente.
A questo punto giro la domanda: perchè le leggi del mercato in Italia consentono ai distributori/importatori margini così elevati rispetto agli altri paesi (che dopo tutto questo giro è il quesito del topic)? Quale è questo meccanismo? Non è che ci sono cartelli per difendere le posizioni acquisite (cosa tra l'altro non nuova in Italia)?
Ritengo quindi che non si possa addossare al consumatore italiano il 100% delle cause ma che ci sia una importante corresponabilità da parte dei distributori/importatori.
Rimedi? Non ne vedo di praticabili. Noi facciamo parte di una community, siamo parte di una nicchia particolarmente consapevole ed intraprendente e magari siamo in grado di "punire" il distributore locale trovando un concorrente più competitivo altrove ma la stragrande maggioranza dei biker non è così. Si rivolgono al sivende local più fornito, qualcuno più intraprendente magari allarga i suoi orizzonti a qualche provincia/regione vicina ma più in la non va. Comunque sia rimangono invischiati nella rete dei distributori nazionali che possono continuare a fare il bello ed il cattivo tempo.
Si potrebbe sostenere che è proprio questa nostra "provincialità" ad essere la causa del nostro male e l'origine del potere sfruttato dai distributori ma mi sembra francamente superficiale e riduttivo; non spiegherebbe secondo me l'esempio del televisore e, tutto sommato, non credo che siamo così completamente arretrati rispetto ad un consumatore straniero.

Scusate per la prolissità e per qualche discorso che potrebbe essermi venuto un pò contorto.
 
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DRAGOREX

Biker forumensus
29/11/08
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Il problema era che on line in Italia c'era mediaworld che lo vendeva a 2000 come in negozio, non ricordo altre soluzioni on line italiane perché stavano li di prezzo ed a quel punto mi conveniva il mediaworld dove almeno risparmiavo le spedizioni.
I negozi on line tedeschi erano anche negozi fisici, molti infatti prevedevano anche il ritiro a mano; di molti guardavo anche le immagini dei locali per rendermi conto se rischiavo il bidone o meno. Di uno, questa volta newyorchese, dove ho preso la macchina fotografica (enormi margini di risparmio anche li), addirittura mi arriva ancora tutti gli anni il catalogo (da NY!). Anche quello ha muri fisici (e che muri, è grande come un quartiere).
 

Daniele77

Biker ultra
29/9/06
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Dragorex credo che hai descritto benissimo lo stato attuale del mercato Italiano in molti settori ci sono meccanismi a volte complessi che permettono anche a piccoli distributori di creare monopoli (vendo poco e caro ma guadagno lo stesso) che grazie alla mancanza di un fattore importante come la concorenza (misteriosamente) purtroppo frenano lo sviluppo del mercato stesso e in Italia di questi esempi ce ne sono tantissimi in vari settori in parte anche per colpa di noi consumatori (dovremmo comperare tutti in Germania o Gran Bretagna?).:duello:
 

MXL

Biker perfektus
9/6/06
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Il problema era che on line in Italia c'era mediaworld che lo vendeva a 2000 come in negozio, non ricordo altre soluzioni on line italiane perché stavano li di prezzo ed a quel punto mi conveniva il mediaworld dove almeno risparmiavo le spedizioni.
I negozi on line tedeschi erano anche negozi fisici, molti infatti prevedevano anche il ritiro a mano; di molti guardavo anche le immagini dei locali per rendermi conto se rischiavo il bidone o meno. Di uno, questa volta newyorchese, dove ho preso la macchina fotografica (enormi margini di risparmio anche li), addirittura mi arriva ancora tutti gli anni il catalogo (da NY!). Anche quello ha muri fisici (e che muri, è grande come un quartiere).

Molto spesso i prezzi dell'online differiscono dal prezzo del negozio, pure mediaworld. E non sempre si puo' ritirare in negozio per evitare la spedizione.
I mercati dell'elettronica e delle bici sono pero' troppo differenti, secondo me, per paragonarli. Altra cosa, non vorrei sbagliare ma mi pare che anni fa la germania avesse l'iva minore che da noi. Poi aggiungi i volumi ecc.. ecco spiegato le differenze di prezzo.

Concordo con quanto affermi che l'italia e' un mercato strano, con una buona dose di apparenza sulla sostanza.

Molto interessante invece il discorso dei negozi che si affidano solo agli importatori nazionali e non agli altri UE, pensavo che non lo potessero fare. Non e' che le aziende hanno delle politiche interne che lo vietano? Cioe' se il meracato (tiro a caso) inglese di intense vende molto (tiro sempre a caso) e quindi ha dei prezzi ridotti, il negozio che ho sotto casa andasse a comprare intense in uk non sarebbe una sorta di concorrenza sleale? Quantomeno nelle politiche di intense? Se non sbaglio ci sono dei distributori europei per alcuni marchi, che coprono tutta l'EU e questo sarebbe il vero monopolio se impongono ai negozi usa di non spedire oltreoceano.
 

DRAGOREX

Biker forumensus
29/11/08
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Molto spesso i prezzi dell'online differiscono dal prezzo del negozio, pure mediaworld. E non sempre si puo' ritirare in negozio per evitare la spedizione.
I mercati dell'elettronica e delle bici sono pero' troppo differenti, secondo me, per paragonarli. Altra cosa, non vorrei sbagliare ma mi pare che anni fa la germania avesse l'iva minore che da noi. Poi aggiungi i volumi ecc.. ecco spiegato le differenze di prezzo.

Concordo con quanto affermi che l'italia e' un mercato strano, con una buona dose di apparenza sulla sostanza.

Molto interessante invece il discorso dei negozi che si affidano solo agli importatori nazionali e non agli altri UE, pensavo che non lo potessero fare. Non e' che le aziende hanno delle politiche interne che lo vietano? Cioe' se il meracato (tiro a caso) inglese di intense vende molto (tiro sempre a caso) e quindi ha dei prezzi ridotti, il negozio che ho sotto casa andasse a comprare intense in uk non sarebbe una sorta di concorrenza sleale? Quantomeno nelle politiche di intense? Se non sbaglio ci sono dei distributori europei per alcuni marchi, che coprono tutta l'EU e questo sarebbe il vero monopolio se impongono ai negozi usa di non spedire oltreoceano.

Secondo me l'hai fatta troppo facile. È vero che avevano l'IVA più bassa ma era al 17%, rimane quindi un 27%, una differenza enorme da spiegare che non puoi certo liquidare accennando ai volumi, ecc. Forse è vero che qualche volta il prezzo on line può essere inferiore a quello in negozio ma noi non lo sappiamo per certo se è il nostro caso, mentre so che il mediaworld voleva 2000 anche on line ai quali poi aggiungeva le spedizioni.
Elettronica e bici saranno anche mercati tanto differenti come dici ma mi sembra che il risultato è lo stesso.
Ritengo invece, come te mi sembra di capire, che ci deve essere qualche meccanismo protezionistico che rende il mercato interno un feudo personale del distributore che è riuscito a metterci le mani, con le conseguenze di cui si sta discutendo.
Quando poi poche aziende, onore al merito loro, riescono a mettere le mani su più marchi contemporaneamente allora si viene a creare un oligopolio.
A questo punto a spezzare la catena dovrebbero essere i negozianti rivolgendosi a distributori esteri ma, come il sembola, seriamente non ne vedo il motivo (dal loro punto di vista).
 

ymarti

Biker imperialis
16/9/03
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Milano
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Specialized Demo 8 26 oldschool & Nukeproof Mega 29 newschool
Per quanto riguarda i guadagni ti assicuro che non contano. Se hai qualche amico che lavora in banca prova a chiedere se non gli è mai capitato di approvare prestiti per l'acquisto di bici. Io ne ho visti parecchi

Mai successo per la bici.....ma si per tutto il resto ( da telefonini !!!!!!!! a auto passando per vacanze, crociere....)! E' incredibile e a volte da non credere....
Ciao
PS: moglie e tre carissimi amici lavorano in quel ramo da anni....forse nelle finanziarie e' diverso...
 

Blissest

Biker urlandum
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Rispondo un po' a tutti quelli che mi hanno citato in ordine sparso:

Lasciamo perdere i post cancellati, ognuno ha le suo opinioni in merito, Mi sembra pero' che Lepus tu abbia un po' la coda di paglia visto che non ho citato in nessun modo che voi amministratori abbiate dei Bonus dai distributori, cosa che anche se fosse non mi scandalizzerebbe affatto.

Il mercato delle bici non e' regolato da una normale legge della domanda e dell'offerta perche' solitamente sul territorio i negozi hanno l'esclusiva di questa o di quella marca ed quindi viene meno (internet escluso) la concorrenza che porterebbe ad abbassare il prezzo. E' un mercato che si rifa' un po' a quello del lusso, ovvero io ti vendo a questo prezzo tanto non ho praticamente concorrenti sul mio territorio e quindi posso fare il buono ed il cattivo tempo.

Internet poi esiste fondamentalmente solo per quello che riguarda gli accesori perche' chi comprerebbe un telaio intero in germania (per esempio) con il rischio di avere grossi problemi in caso di garanzia?
Questo porta inevitabilmente a dover comprare sul territorio nazionale.

Da quel che so poi i vari distributori hanno comunque l'esclusiva per un marchio e rivendere chesso' Scott potrebbe dare problemi, mi dite che non e' cosi'? Allora perche' rivendere prodotti Apple sul territorio nazionale che non siano passati da Apple italia puo' portare a sanzioni da parte di Apple stessa? La logica e' sempre quella, l'esclusivita' della distribuzione e' comunque protetta se non dalla legge dalle case costruttrici stesse.

Poi mi fermo perche' e' un argomento senza fine.
 

alexx89

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Il mercato delle bici non e' regolato da una normale legge della domanda e dell'offerta perche' solitamente sul territorio i negozi hanno l'esclusiva di questa o di quella marca ed quindi viene meno (internet escluso) la concorrenza che porterebbe ad abbassare il prezzo. E' un mercato che si rifa' un po' a quello del lusso, ovvero io ti vendo a questo prezzo tanto non ho praticamente concorrenti sul mio territorio e quindi posso fare il buono ed il cattivo tempo.

Internet poi esiste fondamentalmente solo per quello che riguarda gli accesori perche' chi comprerebbe un telaio intero in germania (per esempio) con il rischio di avere grossi problemi in caso di garanzia?
Questo porta inevitabilmente a dover comprare sul territorio nazionale.

Da quel che so poi i vari distributori hanno comunque l'esclusiva per un marchio e rivendere chesso' Scott potrebbe dare problemi, mi dite che non e' cosi'? Allora perche' rivendere prodotti Apple sul territorio nazionale che non siano passati da Apple italia puo' portare a sanzioni da parte di Apple stessa? La logica e' sempre quella, l'esclusivita' della distribuzione e' comunque protetta se non dalla legge dalle case costruttrici stesse.

Poi mi fermo perche' e' un argomento senza fine.
_Sei proprio certo di conoscere il meccanismo di domanda e offerta? la bici è un bene normale e non un bene di lusso o altri tipi di bene che l'economia politica considera
_Se te non hai il coraggio di comprare all'estero problemi tuoi, ma non accampare scuse come le garanzie: se ne è già parlato, sono balle gigantesche
_:nunsacci::nunsacci::nunsacci:mi rifai il discorso scott-apple? io non l'ho capito


A questo punto giro la domanda: perchè le leggi del mercato in Italia consentono ai distributori/importatori margini così elevati rispetto agli altri paesi (che dopo tutto questo giro è il quesito del topic)? Quale è questo meccanismo? Non è che ci sono cartelli per difendere le posizioni acquisite (cosa tra l'altro non nuova in Italia)?
Ritengo quindi che non si possa addossare al consumatore italiano il 100% delle cause ma che ci sia una importante corresponabilità da parte dei distributori/importatori.
Rimedi? Non ne vedo di praticabili. Noi facciamo parte di una community, siamo parte di una nicchia particolarmente consapevole ed intraprendente e magari siamo in grado di "punire" il distributore locale trovando un concorrente più competitivo altrove ma la stragrande maggioranza dei biker non è così.

_lo consentono perchè esiste quel meccanismo chiamato libero mercato.
_non diciamo fesserie sui cartelli. e poi che come funzionerebbero questi cartelli?
_i rimedi si sono già detti mille volte: compra altrove, trattare con il negoziante, non pretendere di comprare una cosa che non ci si può permettere ( e quest'ultima è fondamentale)
_nicchia? a me non sembra che siamo poi così pochini. Se poi qualcuno non sa usare google e non sa cercarsi informazioni per spendere meno affari suoi
 

LEPUS

ModeraTROLL Shardaniensis
21/11/06
17.004
1
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SOUTH SARDINIA
www.sigmalambdafoto.com
OT: blissest l'unica risposta che ho dato a te era per i messaggi cancellati... Il resto era per rispondere ad altri post, che ho trovato realmente fastidiosi e molesti per via delle insinuazioni implicite in essi, letti in questa discussione.
Ci tengo a precisare questo perchè tu l'hai chiamata coda di paglia ma, sappi, che così non è e che, se mi sento attaccato nella mia integrità morale, allora mi imbestialisco... E non poco.

Tutto ciò che possiedo me lo sono comprato con lo stipendio che mi sudo ogni giorno facendo l'operaio.
E visto che ci siamo:
telaio usato, forcella di importazione ufficiale, componentistica quasi tutta comprata da CRC oppure online.... E come vedi non sparo a zero su un importatore... SEMPLICEMENTE: il canale italico non mi fa avere quello di cui necessito in beve tempo???? Bene.... Frugo a rete e vedo chi mi conviene!
 

DRAGOREX

Biker forumensus
29/11/08
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Arezzo
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_lo consentono perchè esiste quel meccanismo chiamato libero mercato.
_non diciamo fesserie sui cartelli. e poi che come funzionerebbero questi cartelli?
_i rimedi si sono già detti mille volte: compra altrove, trattare con il negoziante, non pretendere di comprare una cosa che non ci si può permettere ( e quest'ultima è fondamentale)
_nicchia? a me non sembra che siamo poi così pochini. Se poi qualcuno non sa usare google e non sa cercarsi informazioni per spendere meno affari suoi

Lo consentono perché NON c'è il libero mercato dal lato dell'offerta: te cliente puoi fare quello che vuoi (comprare altrove ecc.) ma se non consenti l'ingresso ad altri offerenti i pochi che detengono il mercato (oligarchia) fanno quello che vogliono. Cosa è un fantomatico "cartello"? Wikipedia te lo spiegherà se ne hai voglia.
Secondo te differenze di prezzo con percentuali a 2 cifre si possono annullare perché in Italia c'è gente che vuol comprare quello che non si può permettere o chiedendo lo sconto al sivende?
Mai sostenuto che fosse un mercato di nicchia anzi, l'ho messo in dubbio.

Ribadisco a scanso di equivoci: per risolvere il problema alla radice dovrebbero entrare nuovi competitors nel lato offerta. Mutamenti comportamentali d'acquisto da parte nostra possono limitare il problema per il singolo acquirente ma non avremo mai una massa critica in grado di imporre l'abbassamento dei prezzi.
 

alexx89

Biker forumensus
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Bergamo
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Lo consentono perché NON c'è il libero mercato dal lato dell'offerta: te cliente puoi fare quello che vuoi (comprare altrove ecc.) ma se non consenti l'ingresso ad altri offerenti i pochi che detengono il mercato (oligarchia) fanno quello che vogliono. Cosa è un fantomatico "cartello"? Wikipedia te lo spiegherà se ne hai voglia.
per quanto riguarda i cartelli so cosa sono, volevo che tu mi spiegassi dove li vedi nel mondo delle bici. I cartelli sono vietati dall'antitrust quindi se ne sei così sicuro contatta l'AGCM è fai una denuncia.
Per quanto riguarda l'oligarchia: al limite puoi parlare di monopolio (visto che una marca è importata da un solo importatore, vedi DSB e intense) ma come già spiegato nei post precedenti non esiste monopolio. Per essere chiari in EU c'è il libero scambio delle merci, con la presenza di parecchi offerenti. Il mercato Italia è un sotto-mercato se così lo vogliamo chiamare.

Secondo te differenze di prezzo con percentuali a 2 cifre si possono annullare perché in Italia c'è gente che vuol comprare quello che non si può permettere o chiedendo lo sconto al sivende?
no, esistono perchè si vuole comprare quello che non ci si può permettere per fare i fighi (leggi poser) e se tu avessi letto tutti i post fino a qui (cosa che spero tu abbia fatto) avresti sicuramente letto qualche pagina fa che la differenza fra CRC (per esempio) e il listino italiano si attesta spesso intorno al 10% sconto tipico dei sivende.
Mai sostenuto che fosse un mercato di nicchia anzi, l'ho messo in dubbio.
ho detto mercato? non mi pare, leggi meglio. comunque te hai scritto

DRAGOREX ha scritto:
Noi facciamo parte di una community, siamo parte di una nicchia particolarmente consapevole ed intraprendente e magari siamo in grado di "punire" il distributore locale trovando un concorrente più competitivo altrove ma la stragrande maggioranza dei biker non è così.

o-o
 

menmaatra

Biker superis
21/8/08
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Monaco-Udine
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....
Internet poi esiste fondamentalmente solo per quello che riguarda gli accesori perche' chi comprerebbe un telaio intero in germania (per esempio) con il rischio di avere grossi problemi in caso di garanzia?
Questo porta inevitabilmente a dover comprare sul territorio nazionale.

....

Mi dispiace dissentire da questo punto.
La garanzia vale sempre e (da felice possessore di una ROSE - tedesca) se hai problemi te li risolvono in velocitá se in garanzia.
Mi hanno cambiato un teliao (errata misura) in 10 gg e riparato l´rp23 in 7 gg (inclusi 1-2 gg di spedizione in andata ed altrettanti in ritorno.
Secondo me, visto che siamo in Europa, dobbiamo trovare i prodotti di interesse al prezzo piu giusto anche fuori dall´italia.
Per ricollegarmi al discorso della televisione in germania, ho comprato una canon 1000d con 2 obiettivi e scheda di memoria al Saturn (negozio fisico) a 50 euro in meno del mediaworld (che PERÓ offriva un singolo obiettivo)....
Qui il discorso on-line vale poco...
In Europa il discorso é: quanto una persona é disposta a pagare un prodotto? 100euro. In italia decidono 200 euro e se lo vuoi ti devi adattare a spendere il doppio.... e ce ne sono tante di persone che pagano di piu..
ciao
Mat
 

ale87fr

Biker superis
19/1/08
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Molini di Triora
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no, esistono perchè si vuole comprare quello che non ci si può permettere per fare i fighi (leggi poser) e se tu avessi letto tutti i post fino a qui (cosa che spero tu abbia fatto) avresti sicuramente letto qualche pagina fa che la differenza fra CRC (per esempio) e il listino italiano si attesta spesso intorno al 10% sconto tipico dei sivende.

Ancora???????????????????????
Io parlo sempre di me e ti dico che se voglio mi compro altre 50 uzzi come quella che ho, anche da DSB, ADESSO!!!
Ma perche devo spendere 1400€ in piu????????????????????????
Questo è il problema non poser o non poser.....
 

alexx89

Biker forumensus
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Ancora???????????????????????
Io parlo sempre di me e ti dico che se voglio mi compro altre 50 uzzi come quella che ho, anche da DSB, ADESSO!!!
Ma perche devo spendere 1400€ in piu????????????????????????
Questo è il problema non poser o non poser.....

non ti piacciono i prezzi DSB? apri un'azienda tua proponiti come importatore ad intense e fai i prezzi che vuoi oppure compra all'estero. In Italia c'è DSB che ti piaccia o no e non vedo perchè dovrebbe abbassare i prezzi quando vende comunque il volume che a lui va bene con questi prezzi. Se anche questo ti sembra senza senso apriti un'azienda tua e mandala avanti, poi puoi andare in giro ad insegnare al mondo come gestire un'azienda facendo favori ai clienti.
Ti invito a vedere il problema dal lato opposto: perchè DSB deve guadagnare 1400 euro in meno?
 

Daniele77

Biker ultra
29/9/06
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UZZILAND VR
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Alexx89:
no, esistono perchè si vuole comprare quello che non ci si può permettere per fare i fighi (leggi poser) e se tu avessi letto tutti i post fino a qui (cosa che spero tu abbia fatto) avresti sicuramente letto qualche pagina fa che la differenza fra CRC (per esempio) e il listino italiano si attesta spesso intorno al 10% sconto tipico dei sivende.
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Alexx89 credo che tu sia un pò impreciso e qualunquista.
Il topic è Prezzi bici straniere in Italia e differenze con il resto d'Europa che non centra nulla con quello che hai scritto (si vuole comprare quello che non ci si può permettere per fare i fighi) e se tu avessi letto bene i post vedi che la differenza di listini sono mediamente del 20% e a volte oltre che diventa 10% con il classico sconto dei sivende.
Purtroppo tenere i listini maggiorati del 10/20% del prezzo più basso che si può trovare fuori da l'Italia per alcuni distributori è diventato un vizio e la regola da quì credo che sia nato il topic.
Grazie anche a queste politiche tipiche del mercato Italiano (vendo poco e guodagno uguale) alla lunga portano a un impoverimento numerico del mercato e disinteresse da parte dei costruttori che lasciano carta bianca al primo interessato tanto non abbiamo numeri in quel paese.
 

alexx89

Biker forumensus
1/4/10
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leggendo il post di daniele77 ho notato che oltre ad essere qualunquista ed impreciso sono (siamo) parecchio OT. Se il problema è capire perchè ci sono prezzi diversi mi pare che DSB e qualche moderatore l'abbiano spiegato bene parecchie pagine fa, quindi per evitare altre sterili polemiche invito chi a problemi su come la penso a farmelo sapere in MP. Grazie
 
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STEFANOCIN

Biker serius
7/2/08
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Prov. di Modena
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Alexx89:
no, esistono perchè si vuole comprare quello che non ci si può permettere per fare i fighi (leggi poser) e se tu avessi letto tutti i post fino a qui (cosa che spero tu abbia fatto) avresti sicuramente letto qualche pagina fa che la differenza fra CRC (per esempio) e il listino italiano si attesta spesso intorno al 10% sconto tipico dei sivende.
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Alexx89 credo che tu sia un pò impreciso e qualunquista.
Il topic è Prezzi bici straniere in Italia e differenze con il resto d'Europa che non centra nulla con quello che hai scritto (si vuole comprare quello che non ci si può permettere per fare i fighi) e se tu avessi letto bene i post vedi che la differenza di listini sono mediamente del 20% e a volte oltre che diventa 10% con il clessico sconto dei sivende.
Purtroppo tenere i listini maggiorati del 10/20% del prezzo più basso che si può trovare fuori da l'Italia per alcuni distributori è diventato un vizio e la regola da quì credo che sia nato il topic.
Grazie anche a queste politiche tipiche del mercato Italiano (vendo poco e guodagno uguale) alla lunga portano a un impoverimento numerico del mercato e disinteresse da parte dei costruttori che lasciano carta bianca al primo interessato tanto non abbiamo numeri in quel paese.

la penso esattamente come te.
 
Stato
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