Riflessioni di un ignorante coinvolto nelle restrizioni riguardanti la peste suina.
Sarò prolisso
Premessa: trovo che queste restrizioni per tutta la provincia di Genova siano semplicemente figlie di una tradizione nata da un paio d’anni, quella delle decisioni alla buona prese per colmare una enorme incapacità organizzativa e non solo, ma ritenendo che il comune cittadino sia un benemerito idiota da limitare con metodi radicali, ovviamente non rendendosi conto che trattando così le persone gli si ritorcerà contro in breve tempo, ma transeat.
Andiamo a vedere le criticità uscite fuori per questa pesta suina:
- Gli escursionisti e biker passando in zone contaminate raccolgono materiale infetto spargendolo in giro: ebbene una soluzione, già indicata più volte dai comuni dell’entroterra finora non ascoltati, potrebbe essere quella di invitare gentilmente o fare una legge (ma che equivale a invitare gentilmente, visto che è infattibile monitorarla) a portarsi dietro una soluzione disinfettante (compatibile con l’ambiente) da spruzzare sulle suole o gomme al termine del giro nei boschi. Un po’ come si faceva se non erro per l’aviaria, dove all’ingresso di alcuni luoghi ti facevano passare le scarpe su di un tappeto intriso di disinfettante. Soluzione che se non azzera il problema lo riduce di molto, soluzione utile, poco invasiva, comprensiva dalla quasi totalità delle persone che non avrebbero problemi a metterla in pratica. Si potrebbe obiettare che ci sarà sempre un piccola percentuale di NO-spray che non attuerebbero la disposizione riducendo il risultato, ma solo dei benemeriti cretini potrebbero credere che tra le 800.000 persone di Genova e provincia coinvolte nel divieto (escludendo l'alessandrino), esauste dopo la vicenda del ponte Morandi, dalla situazione pandemica (come il resto d’Italia) e dalla situazione di paralisi autostradale che si protrae da due anni, non ci sia qualcuno che vada ugualmente a farsi una scampagnata per tutta la primavera (e poi chissà ancora per quanto) infischiandosene allegramente del decreto, spoiler: saranno molti !
- Gli escursionisti e/o biker disperdono i gruppi dei cinghiali facendoli scappare: risposta, ahahahaha ! , vorrei conoscere chi ha tirato fuori sta baggianata e andare assieme a lui nei boschi a cercare questi branchi di cinghiali terrorizzati dal passaggio di un escursionista o biker (che nella loro vita di cinghiale avranno già visto centinaia di volte) che scappano per km valicando valli e montagne in preda al terrore. Ci prendete per idioti o utenti della domenica ? Avete mai incontrato un cinghiale sul sentiero ? se siete fortunati scappa di qualche decina di metri a lato del sentiero per poi tornare a grufolare poco dopo nel medesimo punto, se NON siete fortunati non si schioda di li e siete voi a dover cambiare strada. I cinghiali possono percorrere lunghe distanze se inseguiti dai cacciattori coi loro cani al seguito o ancor di più se braccati da un branco di lupi che li insegue per ore, il legislatore non ha pensato però di leggiferare indicando ai lupi di non inseguire le prede e/o ai cinghiali di farsi mangiare sul posto.
- Bisogna tutelare gli allevatori, comparto importante dell'export italiano: chiedo precisamente quali allevatori ? gli stessi che utilizzano il 70% (SETTANTA PER CENTO) degli antibiotici usati complessivamente in italia ogni anno, portando a batteri sempre più resistenti e pericolosi anche per l'uomo ? o forse a quelli che allevano gli animali in condizioni igieniche inesistenti, promiscue, creando le condizioni perfette per spillover o zoonosi, tipo ad esempio l'aviaria ? o forse quelli che davano da mangiare le farine animali alle mucche facendole impazzire (e poi in certi casi vendendole ugualmente per il consumo umano) ? O ci si riferisce al classico tenero allevatore che tiene i suoi annimali nel prato, li accarezza ogni giorno e gli scende una lacrima ogni volta che deve trasformare il suo maiale in salame ? Che sicuramente qualcuno ci sarà. Per carità noi consumatori non facciamo i puri verginelli, vogliamo la carne a pochi spicci, questa è la conseguenza. Ma perlomeno che non ci prendiamo per i fondelli con storie strappacuore. Tra l'altro io sono d'accordo gli allevatori devono essere tutelati, ma in primis da loro stessi principale causa dei loro problemi.
Vogliamo ridurre il problema della peste suina, ecco le mie soluzioni da ignorante in materia:
1. chiedere di disinfettare suole e materiali al termine di ogni gita, con apposita soluzione disinfettante da indicare.
2. creare un video istituzionale di max 5 minuti oltre che materiale "cataceo" che spiega bene cosa sia la peste suina, come si diffonde, cosa provoca e come comportarsi e chi contattare se si ritrova una carcassa di animale. Materiale da distribuire chiedendo la collaborazioni di tutte le numerose associazioni presenti sul territorio, che lo divulghino sui loro siti o gruppi Whatsapp, Telegram ecc.
In pratica fare esattamente l'opposto di quando disposto finora, e cioè rendere la cittadinanza attiva nella sorveglianza e nel monitoraggio del territorio, invece di chiudere tutto e mandare le famose squadre di tecnici a setacciare centinai di kmq di bosco in cerca di cinghiali.
Vorrei chiudere con questa nota a latere:
faccio presente, che se è vero che suole e pneumatici sono una delle cause della diffusione della malattina, in questo primo week end di chiusura innumerevoli trekker e biker si sono spostati nei territori vicini fuori dal divieto e siccome da nessuno è stato indicato di pulire e disifettare il materiale, quelle stesse gomme o suole che per mesi hanno calpestato i suoli contaminati dalla peste suina ora sono a girare nei territori puliti. Quindi, se prendiamo appunto per vero quanto detto, grazie a questa ordinanza il virus è già stato diffuso sui sentieri dei territori esterni. Complimenti, applausi vivissimi
Ma tanto ora sappiamo che quando il virus dilagherà in altre zone, perchè dilagherà in altre zone, la colpa sarà esclusivamente e nuovamente del solitario trekker che correva nei boschi senza mascherina spargendo visrus a tutto spiano, vi ricorda qualcosa ?
ps. uno dei cighiali morti per peste suina è stato trovato nel centro città di Genova, tanto per...