Bastano due colpi di seghetto per ovviare al problema, l'alluminio ma anche il carbonio sono piuttosto teneri...
L'ho fatto con la prima bici modificata, telaio in "acciaio": prima ho preparato un pezzo di tubolare in ferro piegato 20x10 spessore 1.5 mm, poi l'ho saldato sopra al tubo inferiore dx del carro, infine ho tagliato la parte di quest'ultimo che interferiva con la
catena: in questo modo l'asse della ruota era nella identica posizione iniziale.
Il problema con l'alluminio non è la tenerezza o meno, ma:
1) bisogna trovare un tipo di alluminio compatibile con quello del telaio;
2) si deve saldare con una procedura corretta, senza errori (argon insufflato anche dentro agli elementi tubolari, ad esempio);
3) occorre studiare una procedura per l'eventuale tempra del giunto saldato: dopo la fase di riposo (circa 3 settimane) non dev'essere troppo duro, ma neanche allo stato ricotto, ché si piegherebbe alla prima buca.
Non sono operazioni che si improvvisano.
Nel caso del carbonio: lasciate perdere l'ipotesi della modifica. L'unica possibilità è di costruire un intero forcellone in alluminio, imitandone altri esistenti.
In ogni caso, una volta effettuata la modifica (o ricostruzione) del forcellone, rimane comunque il problema del "bobbing": questo nasce dalla variazione della linea di tiro della catena (con le foto penso che si capirà meglio). In poche parole: quando aumenta la forza sulla catena la sospensione posteriore si estende, poi ritorna.
Non so nemmeno dire se un telaio costruito apposta per la pedalata retrograda potrebbe funzionare bene, in quanto dovrebbe avere il fulcro del forcellone nella zona in cui la catena si impegna nella corona, ovvero molto in basso.