Parliamo di birra e vino...

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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sembola

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E' comunque interessante notare questo: storicamente il più vecchio birrificio noto è il Weihenstephaner (la cui fondazione risale al 1040 o 1146 a seconda dei documenti che si prendono in considerazione) che produce appunto birra di frumento: questo indica che la birra originaria prodotta in Europa era effettivamente una birra di frumento mentre le birre comunemente note oggi (quindi quelle fatte prevalentemente o esclusivamente con malto d'orzo) sarebbero tutte successive. Questo almeno considerando ciò che è storicamente documentabile.

In realtà la birra si è sempre fatta con quello che c'era a disposizione, poteva essere grano, orzo, avena o segale ( o mais, di là dall' oceano...) : chiaro che la grande disponibilità del grano suggerisce che fosse un ingrediente molto usato. La prevalenza dell'uso del malto d'orzo è comunque relativamente recente e deriva anche e soprattutto dalla volontà di differenziare le catene di approvigionamento dei cereali: grano e segale per il pane, orzo per la birra.
E comunque nelle Weizen c'è tra il 30 ed il 60 per cento di orzo ;-)
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
Comincio io, attratto dal colore della lattina (verde) ho preso un paio di Ceres...
Quando l'ho sorseggiata sono rimasto un po' disgustato dal sapore, poi guardando meglio la lattina ho scoperto che era birra alla canapa :roll:
Per Ceres devi prendere in bottiglia, la Red Erik etichetta rosso e la Undfiltred etichetta oro...per me le migliori ti tutta la gamma Ceres...;-)
 

Andrea80bz

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Li vedi solo a fine mese, quando finiscono i money ...ad inizio mese sono nei bar e fin che ce n è viva il re...;-)
d'accordo, ma anche al bar non credo che prendano un Barbaresco, al massimo un Raboso o simili.
per il resto non conosco in dettaglio queste dinamiche...
 

sembola

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d'accordo, ma anche al bar non credo che prendano un Barbaresco, al massimo un Raboso o simili.
per il resto non conosco in dettaglio queste dinamiche...
Diciamo che al bar o comunque nei locali ci possono essere dinamiche che si allontanano dal gusto personale e si avvicinano all' immagine... ;-)
 

Andrea80bz

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Diciamo che al bar o comunque nei locali ci possono essere dinamiche che si allontanano dal gusto personale e si avvicinano all' immagine... ;-)
si ma dato che qui qualcuno ha detto che la differenza tra un alcolista e un "sommelier" è sottile (se non inesistente), mi sembra opportuno specificare che un alcolizzato propriamente detto è uno che ha sviluppato una dipendenza fisica quindi ha bisogno dell'alcol come l'eroinomane ha bisogno dell'eroina, quindi che beva 2 vermut, 3 rossi o 5 birre anche di infima qualità a lui cambia poco. Dopodichè che anche un intenditore/buongustaio possa abusarne in una certa misura (senza diventare per questo un alcolizzato in senso stretto) è certamente possibile, ma restano comunque 2 realtà completamente diverse.
 
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McMurphy

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Penso che la Poretti non si batta..
Pensa che a casa mia la birra di consumo, tanta resa poca spesa, è la poretti 4 luppoli, acqua, malto d'orzo, orzo, luppolo e stop.
5 gradi abbastanza profumata, amara al punto giusto per i miei gusti.
Invece non mi piacciono proprio, Tuborg, Heineken, anche la Moretti base la bevo con meno gusto rispetto a 20anni fa (quand'era sicuramente più buona, lo so, sono monotono :mrgreen: )
 

Andrea80bz

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Sì, la Moretti tutto sommato era una buona birra.
Da un po' che non la bevo più.
Attualmente l'unica lager che prendo ogni tanto è la Bitburger.
 

McMurphy

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Non ho prove a supporto di quanto sto per scrivere ma secondo me quella che una volta era la morettona (moretti da 66cl) come la chiamavano noi, ora e la baffo d'oro e la base è peggiorata
 
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si ma dato che qui qualcuno ha detto che la differenza tra un alcolista e un "sommelier" è sottile (se non inesistente), mi sembra opportuno specificare che un alcolizzato propriamente detto è uno che ha sviluppato una dipendenza fisica quindi ha bisogno dell'alcol come l'eroinomane ha bisogno dell'eroina, quindi che beva 2 vermut, 3 rossi o 5 birre anche di infima qualità a lui cambia poco. Dopodichè che anche un intenditore/buongustaio possa abusarne in una certa misura (senza diventare per questo un alcolizzato in senso stretto) è certamente possibile, ma restano comunque 2 realtà completamente diverse.
Parliamoci chiaro, senza fare i finti tonti, chi beve alcolici e si dice sommelier o intenditore, degustatore etc, lo fa per lo stesso scopo di chi è alcolista (senza avere una patologia da dipendenza ovviamente). E lo scopo è ottenere l'effetto psicoattivo dell'alcol etilico.
Se il vino e la birra non contenessero alcol non ci sarebbe nessun industria dietro e nessun degustatore/sommelier di succo d'uva analcolico, non ci sarebbe nessuna "tradizione centenaria" delle varie zone etc.
Per la birra analcolica che purtroppo bevo perché non posso bere la normale, i miei amici degustatori mi parlano male.

Poi se uno vuole illudersi che lo fa per altri motivi o per il gusto è libero di raccontarsi balle da solo.
Niente di male ovviamente, lo facevo anche io, lo faccio pure con il caffè
 

Burìk

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Non ho prove a supporto di quanto sto per scrivere ma secondo me quella che una volta era la morettona (moretti da 66cl) come la chiamavano noi, ora e la barro d'oro e la base è peggiorata

Aaah allora non sono il solo. Sarà che con l'età si sbarellano le papille gustative, ma io quella degli anni '80/'90 me la ricordo MOLTO più aspra e saporita.
 
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Dico la mia:
birra IPA (tra le mie preferite Menaresta Verguenza o Nano Verguenza,Lupuloid del birrificio Beavertown -guardate il sito super; birrificio fondato dal figlio dei dire straits) oppure la Nora di Baladin che è una delle poche birre che nessuno é riuscito a copiare (poi con grano Khorasan KAMUT).
Vino? Inferno (della cantina Pietro Nera, ottenuto da uve Nebbiolo, localmente denominate chiavennasche) molto molto buono.

OT: ma che dire dei whiskey? Ecco che vi cito Smokehead (una rarità, super torbato, da orgasmo) oppure Lagavullin 10 anni.

Bevo raramente (in vacanza 100 mL di vino a pasto o una media birra, 25 mL di nettare tornato a seconda) ma mi piace farlo bene. O credo di farlo. Tuttavia quello che bevo di alcolico mi piace tantissimo. Basta non esagerare!
Detto ciò, buona integrazione a tutti!
 

Andrea80bz

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Parliamoci chiaro, senza fare i finti tonti, chi beve alcolici e si dice sommelier o intenditore, degustatore etc, lo fa per lo stesso scopo di chi è alcolista (senza avere una patologia da dipendenza ovviamente). E lo scopo è ottenere l'effetto psicoattivo dell'alcol etilico.
L'effetto psicoattivo che l'alcolista ricerca è completamente diverso dall'effetto psicoattivo ricercato da uno che non è alcolista. L'alcolista ha una dipendenza fisica, significa che ha la necessità di attivare in modo molto intenso la via dopaminergica meso-limbica (via centrale della gratificazione che va dall'area tegmentale ventrale del mesencefalo al nucleo accumbens nella parte antero-mediale del sistema limbico, via che viene potentemente attivata anche da oppioidi e cocaina). Un alcolista che non assume alcol va rapidamente in una crisi di astinenza piuttosto grave. La dipendenza fisica da alcol inoltre si sviluppa solo con assunzione di quantitativi molto alti e in modo continuativo nel tempo.
AL contrario uno che beve alcolici senza avere una dipendenza fisica, ricerca un effetto completamente diverso dell'alcol che riguarda l'attivazione dei recettori del GABA (neurotrasmissione inibitoria diffusa a livello centrale), che produce un effetto ansiolitico e in parte euforizzante, e questo è appunto un effetto che si verifica con assunzioni di quantitativi decisamente minori. Inoltre un consumatore di alcolici che non ha sviluppato dipendenza fisica non avrà appunto alcuna crisi di astinenza se non assume alcolici ma al massimo sviluppa una dipendenza psicologica.
Quindi anche dal punto di vista neurochimico si tratta di due situazioni totalmente diverse.
 
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L'effetto psicoattivo che l'alcolista ricerca è completamente diverso dall'effetto psicoattivo ricercato da uno che non è alcolista. L'alcolista ha una dipendenza fisica, significa che ha la necessità di attivare intensamente la via dopaminergica meso-limbica (via centrale della gratificazione che va dall'area tegmentale ventrale del mesencefalo al nucleo accumbens nella parte antero-mediale del sistema limbico, via che viene attivata anche da oppioidi e cocaina). Un alcolista che non assume alcol va rapidamente in una crisi di astinenza piuttosto grave. La dipendenza fisica da alcol inoltre si sviluppa solo con assunzione di quantitativi molto alti e in modo continuativo nel tempo.
AL contrario uno che beve alcolici senza avere una dipendenza fisica, ricerca un effetto completamente diverso dell'alcol che riguarda l'attivazione dei recettori del GABA (neurotrasmissione inibitoria diffusa a livello centrale), che produce un effetto ansiolitico e in parte euforizzante, e questo è appunto un effetto che si verifica con assunzioni di quantitativi decisamente minori. Inoltre un consumatore di alcolici che non ha sviluppato dipendenza fisica non avrà appunto alcuna crisi di astinenza se non assume alcolici ma al massimo sviluppa una dipendenza psicologica.
Quindi anche dal punto di vista neurochimico si tratta di due situazioni totalmente diverse.
Dal punto di vista puramente fisiologico sarà pure così, ma occorre riconoscere che l'efficacia psicoattiva è alla base della storia (e del successo) delle bevande alcoliche. La storia della birra prodotta perchè l'acqua non era sana è appunto una storia, visto che già i greci sapevano che bastava bollire l'acqua per sanificarla ;-)
 

Andrea80bz

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Dal punto di vista puramente fisiologico sarà pure così, ma occorre riconoscere che l'efficacia psicoattiva è alla base della storia (e del successo) delle bevande alcoliche.
anche la pratica sportiva ha un effetto psicoattivo..ma c'è una differenza tra uno che non può fare a meno di una certa cosa (dipendenza fisica) e uno che fa una cosa per il piacere di farla. per il resto anche lo sport può portare a dipendenza fisica in certi casi estremi e le basi neurochimiche non sono molto diverse da chi è dipendente da una certa sostanza.
 

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L'effetto psicoattivo che l'alcolista ricerca è completamente diverso dall'effetto psicoattivo ricercato da uno che non è alcolista. L'alcolista ha una dipendenza fisica, significa che ha la necessità di attivare in modo molto intenso la via dopaminergica meso-limbica (via centrale della gratificazione che va dall'area tegmentale ventrale del mesencefalo al nucleo accumbens nella parte antero-mediale del sistema limbico, via che viene potentemente attivata anche da oppioidi e cocaina). Un alcolista che non assume alcol va rapidamente in una crisi di astinenza piuttosto grave. La dipendenza fisica da alcol inoltre si sviluppa solo con assunzione di quantitativi molto alti e in modo continuativo nel tempo.
AL contrario uno che beve alcolici senza avere una dipendenza fisica, ricerca un effetto completamente diverso dell'alcol che riguarda l'attivazione dei recettori del GABA (neurotrasmissione inibitoria diffusa a livello centrale), che produce un effetto ansiolitico e in parte euforizzante, e questo è appunto un effetto che si verifica con assunzioni di quantitativi decisamente minori. Inoltre un consumatore di alcolici che non ha sviluppato dipendenza fisica non avrà appunto alcuna crisi di astinenza se non assume alcolici ma al massimo sviluppa una dipendenza psicologica.
Quindi anche dal punto di vista neurochimico si tratta di due situazioni totalmente diverse.
Io non conosco nessuno che di punto in bianco starebbe senza bere birra o vino così senza particolari motivi, parlo di consumatori abituali ma ovviamente non alcolisti.
La dipendenza è a tutti i livelli, chi ne beve di più avrà una dipendenza più marcata e chi ne beve meno avrà una dipendenza più facile da vincere.
Lo stesso vale per i danni che è stra provato che l'alcol comporta, il veleno lo fa la dose.

Ma il mio discorso è un altro, ed è che senza il contenuto di psicoattivo nel vino e nella birra questa discussione non esisterebbe e i colli del veneto sarebbero boschivi, e in pianura avremmo granturco. Questo te lo garantisco. Non c'è altro motivo per cui esiste il culto di queste bevande, checché ne dicano quelli con l'aria da intellettuali (di sto ca***) che si danno molti "degustatori".
 
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anche la pratica sportiva ha un effetto psicoattivo..ma c'è una differenza tra uno che non può fare a meno di una certa cosa (dipendenza fisica) e uno che fa una cosa per il piacere di farla. per il resto anche lo sport può portare a dipendenza fisica in certi casi estremi e le basi neurochimiche non sono molto diverse da chi è dipendente da una certa sostanza.
Certamente tra chi si fa una birra al giorno e chi si ubriaca tutti i giorni ci sono diversi ordini di grandezza di differenza.

Quello che volevo dire è che senza la presenza di tale effetto psicoattivo probabilmente l'umanità non avrebbe investito tante risorse nell' ingegnerizzazione di un processo naturale, e che la cultura del bere non esisterebbe.

Quanto a quello che scriveva @fafnir, per me la birra è anche e soprattutto una questione di gusto. Se ci fossero birre analcoliche all'altezza di quelle tradizionali non mi farei scrupolo a berle ed eliminare così una sostanza oggettivamente pericolosa, nonchè una fonte di calorie in eccesso. Il problema è che, come ho già scritto, sono proprio cattive.
 
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Certamente tra chi si fa una birra al giorno e chi si ubriaca tutti i giorni ci sono diversi ordini di grandezza di differenza.

Quello che volevo dire è che senza la presenza di tale effetto psicoattivo probabilmente l'umanità non avrebbe investito tante risorse nell' ingegnerizzazione di un processo naturale, e che la cultura del bere non esisterebbe.

Quanto a quello che scriveva @fafnir, per me la birra è anche e soprattutto una questione di gusto. Se ci fossero birre analcoliche all'altezza di quelle tradizionali non mi farei scrupolo a berle ed eliminare così una sostanza oggettivamente pericolosa, nonchè un fonte di calorie in eccesso. Il problema è che, come ho già scritto, sono proprio cattive.
Tutto sommato alcune non sono male, soprattutto le weizen. Certo non è la stessa cosa, è come bere la Ben cola al posto della coca cola...
 

fafnir

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Non critico nessuno io pagherei per poter bere ancora vino o birra normale, ma sto troppo male con la sinusite e non ne vale la pena
 

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...il veleno lo fa la dose.
Per le sostanze cancerogene questo principio non vale :spetteguless:

Ma il mio discorso è un altro, ed è che senza il contenuto di psicoattivo nel vino e nella birra questa discussione non esisterebbe e i colli del veneto sarebbero boschivi, e in pianura avremmo granturco.
Sicuramente l'effetto psicoattivo è alla base della storia e della cultura del bere, ma non possiamo escludere che bevande fermentate sarebbero state prodotte lo stesso. I nostri mercati sono pieni di alimenti utili ma non indispensabili alla vita...

Questo te lo garantisco. Non c'è altro motivo per cui esiste il culto di queste bevande, checché ne dicano quelli con l'aria da intellettuali (di sto ca***) che si danno molti "degustatori".
La produzione delle bevande fermentate è di fatto una parte della cultura (sia popolare che "alta") di un popolo. Il motivo per cui questa cultura esiste è insignificante agli effetti pratici.
 

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