Punt Parco Foreste Casentinesi

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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GattoQ

Biker paradisiacus
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OnOne Inbred 29" - Rewel 27,5 + Scapin Blato Gravelizzata + Marin Eldridge Grade (90's) da viaggio - OnOne Inbred 29"

gianlu71

Biker dantescus
29/11/06
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gianlu71.blogspot.com
Sto aspettando curioso la descrizione delle tue performance sul 229 e 227... :-)
performance rimandata causa meteo avverso...a reggio emilia pioveva sabato mattina..e fare 2 ore e un quarto di macchina con il rischio di prendere acqua non ne avevamo voglia...abbiamo comunque riparato con un bel monte mario-monte adone a sassomarconi :celopiùg:
@andrea....8,30? :nunsacci:
 

apenseri

Moderatur....... chi, io?
20/6/08
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R.R. 9.2 (AM)
performance rimandata causa meteo avverso...a reggio emilia pioveva sabato mattina..e fare 2 ore e un quarto di macchina con il rischio di prendere acqua non ne avevamo voglia...abbiamo comunque riparato con un bel monte mario-monte adone a sassomarconi :celopiùg:
@andrea....8,30? :nunsacci:

...zarola ..... ho sbagliato!!!!

9:30
CONFERMO 9:30

Scusate
 

PiTo90

Biker popularis
18/4/08
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mi piacerebbe aggregarmi xò sabato mattino devo andare a scuola!!se riesco a saltarla vengo molto volentieri,ma la vedo dura!!divertitevi nel parco e nelle foreste casentinesi!!ciauz
 

Barto

Biker marathonensis
24/6/06
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Vicino al mare
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old school
Scusate se m'intrometto,ma quando sento parlare del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi mi si apre il cuore, ormai è come una "droga" non riesco più a farne a meno!!! Ma ritorniamo a noi.....il 227 è difficile anche in discesa,nel senso che bisogna scendere...circa a metà diventa single-track molto stretto con a destra il dirupo che dà sul fosso fangacci ( attenzione a questo tratto in questa stagione è coperto di foglie e quindi molto scivoloso) poi dopo l'attraversamento di due ponticelli di legno ritorna decisamente più largo fino a dopo il bivio,non segnato sulla carta,per la cascata degli Scalandrini(favolosa..70 metri di caduta quando c'è acqua!!!) poi bisogna superare(solo a piedi) dei gradoni di roccia con corda per tenersi, infine ci si congiunge con il 229 per la lama. Personalmente, considero questo sentiero uno dei più belli del casentino da gustarsi esclusivamente a piedi oppure se uno vuole in mtb ma con la dovuta calma...Per il 229 invece,in discesa è veramente "vibrante" aquando arrivi alla Lama ti senti "scekerato" però il bello è anche questo! Mentre farlo in salita è veramente da eroi, penso che anche se ben allenati sia molto dura superare il fosso degli acuti senza metter piede a terra,in ogni caso solo nella stagione secca perchè adesso sul quel ciotolato umido la ruota dietro "sguilla" che è un piacere. Comunque sulla mia cartina è segnato solo in giù!! Se volete quando siete sul sentiero di crinale 00 in località la "Scossa" parte a destra una traccia di sentiero, poco visibile, non segnata con numero in quanto attraversa la riserva integrale, sulla carta del parco se ci fate caso è tratteggiato, e vi fà uscire su un tornante del 229 prima del fosso degli acuti.Può essere una variante carina per quando si arriva dalla Calla e si và in direzione la Lama.Lò fatta quest'estate in occasione di una manifestazione in mtb organizzata dal parco "bici e scarponi".
 

apenseri

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Scusate se m'intrometto,ma quando sento parlare del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi mi si apre il cuore, ormai è come una "droga" non riesco più a farne a meno!!! Ma ritorniamo a noi.....il 227 è difficile anche in discesa,nel senso che bisogna scendere...circa a metà diventa single-track molto stretto con a destra il dirupo che dà sul fosso fangacci ( attenzione a questo tratto in questa stagione è coperto di foglie e quindi molto scivoloso) poi dopo l'attraversamento di due ponticelli di legno ritorna decisamente più largo fino a dopo il bivio,non segnato sulla carta,per la cascata degli Scalandrini(favolosa..70 metri di caduta quando c'è acqua!!!) poi bisogna superare(solo a piedi) dei gradoni di roccia con corda per tenersi, infine ci si congiunge con il 229 per la lama. Personalmente, considero questo sentiero uno dei più belli del casentino da gustarsi esclusivamente a piedi oppure se uno vuole in mtb ma con la dovuta calma...Per il 229 invece,in discesa è veramente "vibrante" aquando arrivi alla Lama ti senti "scekerato" però il bello è anche questo! Mentre farlo in salita è veramente da eroi, penso che anche se ben allenati sia molto dura superare il fosso degli acuti senza metter piede a terra,in ogni caso solo nella stagione secca perchè adesso sul quel ciotolato umido la ruota dietro "sguilla" che è un piacere. Comunque sulla mia cartina è segnato solo in giù!! Se volete quando siete sul sentiero di crinale 00 in località la "Scossa" parte a destra una traccia di sentiero, poco visibile, non segnata con numero in quanto attraversa la riserva integrale, sulla carta del parco se ci fate caso è tratteggiato, e vi fà uscire su un tornante del 229 prima del fosso degli acuti.Può essere una variante carina per quando si arriva dalla Calla e si và in direzione la Lama.Lò fatta quest'estate in occasione di una manifestazione in mtb organizzata dal parco "bici e scarponi".
Intendi dire a sinistra, venendo dalla Calla, altrimenti non ho capito cosa intendi.

Perchè sabato non ti unisci a noi?
 

Barto

Biker marathonensis
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Ciao Aspensieri, venendo dalla Calla è sicuramente a sinistra hai ragione, io venivo da Prato alla Penna, in ogni caso quando sei alla "Scossa" con le spalle rivolte al Pratomagno guardando davanti a te c'è uno stradello forestale non è quello(muore più avanti) la traccia è tutto sulla tua destra.
Grazie per Sabato ma non riesco......anche a me capita spesso di fare il lupo solitario ma nel bosco si stà sempre bene!
 

GattoQ

Biker paradisiacus
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Scusate se m'intrometto,ma quando sento parlare del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi mi si apre il cuore, ormai è come una "droga" non riesco più a farne a meno!!! Ma ritorniamo a noi.....il 227 è difficile anche in discesa,nel senso che bisogna scendere...circa a metà diventa single-track molto stretto con a destra il dirupo che dà sul fosso fangacci ( attenzione a questo tratto in questa stagione è coperto di foglie e quindi molto scivoloso) poi dopo l'attraversamento di due ponticelli di legno ritorna decisamente più largo fino a dopo il bivio,non segnato sulla carta,per la cascata degli Scalandrini(favolosa..70 metri di caduta quando c'è acqua!!!) poi bisogna superare(solo a piedi) dei gradoni di roccia con corda per tenersi, infine ci si congiunge con il 229 per la lama. Personalmente, considero questo sentiero uno dei più belli del casentino da gustarsi esclusivamente a piedi oppure se uno vuole in mtb ma con la dovuta calma...Per il 229 invece,in discesa è veramente "vibrante" aquando arrivi alla Lama ti senti "scekerato" però il bello è anche questo! Mentre farlo in salita è veramente da eroi, penso che anche se ben allenati sia molto dura superare il fosso degli acuti senza metter piede a terra,in ogni caso solo nella stagione secca perchè adesso sul quel ciotolato umido la ruota dietro "sguilla" che è un piacere. Comunque sulla mia cartina è segnato solo in giù!! Se volete quando siete sul sentiero di crinale 00 in località la "Scossa" parte a destra una traccia di sentiero, poco visibile, non segnata con numero in quanto attraversa la riserva integrale, sulla carta del parco se ci fate caso è tratteggiato, e vi fà uscire su un tornante del 229 prima del fosso degli acuti.Può essere una variante carina per quando si arriva dalla Calla e si và in direzione la Lama.Lò fatta quest'estate in occasione di una manifestazione in mtb organizzata dal parco "bici e scarponi".
E io che vi avevo detto?


ATTENZIONE!
E' assolutamente vietato attraversare la Riserva Integrale di Sasso Fratino!!!

Io ho sempre saputo così; per questo non è segnalato come itinerario.
Che poi lo aprano per occasioni particolari .. questo è un altro discorso.
La Forestale vigila!

Per sicurezza varrebbe la pena telefonare al Corpo Forestale di Campigna o di Badia Prataglia per chiedere informazioni.
Se si fa i furbi e si viene colti nel fatto ci rimettiamo poi un pò tutti!

Poi se mi sbaglio (manacato aggiornamento..)
mi scuserò.
 
E io che vi avevo detto?


ATTENZIONE!
E' assolutamente vietato attraversare la Riserva Integrale di Sasso Fratino!!!

Io ho sempre saputo così; per questo non è segnalato come itinerario.
Che poi lo aprano per occasioni particolari .. questo è un altro discorso.
La Forestale vigila!

Per sicurezza varrebbe la pena telefonare al Corpo Forestale di Campigna o di Badia Prataglia per chiedere informazioni.
Se si fa i furbi e si viene colti nel fatto ci rimettiamo poi un pò tutti!

Poi se mi sbaglio (manacato aggiornamento..)
mi scuserò.


:il-saggi:Giusto quoto tutto:il-saggi:

E' assolutamente vietato attraversare la Riserva Integrale di Sasso Fratino!!!
 

Barto

Biker marathonensis
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Sono pienamente d'accordo con Voi, la riserva integrale è un patrimonio biogenetico uno dei più importanti d'Europa,ma il divieto c'è se tu ti avventuri fuori dai sentieri,giustamente!!! Ormai sono più di 5 anni che frequento il parco,e proprio quest'estate ho avuto modo di parlare con la Guardia Forestale, incontrata durante una mia escursione in mtb in cima a Monte Falco (1657metri) zona appunto protetta,in quanto crescono numerose piante e fiori particolarmente rari,appunto su questo divieto ho chiesto spiegazioni e gentilmente mi hanno risposto che se tu percorri e rimani sul sentiero non incorri ad alcuna sanzione, l'importante è avere PIENO RISPETTO della natura, non gettare immondizia e portare rispetto agli escursionisti a piedi.

Quindi stà nel buon senso di ognuno di noi rispettare questa regola!!
 

apenseri

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E io che vi avevo detto?


ATTENZIONE!
E' assolutamente vietato attraversare la Riserva Integrale di Sasso Fratino!!!

Io ho sempre saputo così; per questo non è segnalato come itinerario.
Che poi lo aprano per occasioni particolari .. questo è un altro discorso.
La Forestale vigila!

Per sicurezza varrebbe la pena telefonare al Corpo Forestale di Campigna o di Badia Prataglia per chiedere informazioni.
Se si fa i furbi e si viene colti nel fatto ci rimettiamo poi un pò tutti!

Poi se mi sbaglio (manacato aggiornamento..)
mi scuserò.

Certo che è vietato!
Penso che chiunque ci passi vicino, anche se non lo sa, se ne accorga ....... ci son più cartelli di divieto di accesso che alberi!!!

Per come la vedo io, non è possibile nemmeno che ci siano passati durante un'escursione "speciale", magari l'hanno solo costeggiata.

Oltretutto non credo nemmeno ci sia la benchè minima traccia di un sentiero, stradello, camminatoio ecc.. lo scopo è proprio quello di studiare cosa fa la natura se l'uomo non interviene nemmeno con la minima interferenza.
Ci dovrebbero anzi essere alberi caduti, smottamenti naturali ecc.. che senza l'intervento umano non permettono neppure un facile transito pedonale.
 

apenseri

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Sono pienamente d'accordo con Voi, la riserva integrale è un patrimonio biogenetico uno dei più importanti d'Europa,ma il divieto c'è se tu ti avventuri fuori dai sentieri,giustamente!!! Ormai sono più di 5 anni che frequento il parco,e proprio quest'estate ho avuto modo di parlare con la Guardia Forestale, incontrata durante una mia escursione in mtb in cima a Monte Falco (1657metri) zona appunto protetta,in quanto crescono numerose piante e fiori particolarmente rari,appunto su questo divieto ho chiesto spiegazioni e gentilmente mi hanno risposto che se tu percorri e rimani sul sentiero non incorri ad alcuna sanzione, l'importante è avere PIENO RISPETTO della natura, non gettare immondizia e portare rispetto agli escursionisti a piedi.

Quindi stà nel buon senso di ognuno di noi rispettare questa regola!!

Scusa ........ non vorrei che tu stessi confondendo l'area protetta con la riserva integrale: sono due cose ben diverse.
 

Barto

Biker marathonensis
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Dimenticavo, quel giorno che ho percorso il sentiero della "Scossa" ci siamo fermati e abbiamo fatto passare circa dieci persone a cavallo che provenivano dal fosso degli acuti, questo per dirvi che il sentiero è aperto a tutti, mtb,escursionisti a piedi e cavalli.
Alla Lama c'erano circa 200 persone,un ottimo ristoro e la Forestale al gran completo, solo per quel giorno avevano aperto alle automobili la forestale da Cancellino.

Buon Parco a Tutti!
 

Barto

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Nella Riserva Integrale,non viene toccata una foglia, addirittura gli alberi caduti vengono lasciati andare in decomposizione,inoltre non ci sono sentieri,il bosco è selvaggio ,primitivo. Il sentiero della "scossa", l'ingresso è poco visibile perchè non è segnato dal Cai in quanto riserva, ma poi si allarga e diventa uno stradello forestale ben distinto e battuto che si collega su un tornante del 229.
Vi assicuro che non si compie nessuna infrazione.... se si rimane sul sentiero!
 
Vi assicuro che non si compie nessuna infrazione.... se si rimane sul sentiero!


Non ne sono così tanto sicuro....

Segue articolo:


sasso_fratino_1.jpg
Purtroppo (e per fortuna) una riserva integrale non è accessibile se non agli studiosi che ne facciano motivata richiesta ed agli agenti del Corpo Forestale dello Stato.
Grazie al Corriere della Sera e ad una serie di articoli sui luoghi inaccessibili che quel quotidiano sta pubblicando, abbiamo avuto la fortuna di poter visitare Sasso Fratino guidati proprio dal Capo dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità, dott. Alessandro Bottacci.
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Salamandra e fungo
Così di buon mattino abbiamo raggiunto Badia Prataglia da dove, a bordo di un fuoristrada del Corpo Forestale, siamo giunti fino al crinale che separa la Foresta di Camaldoli da quella di Sasso Fratino.
Dal prato della Scossa, poi, ci siamo incamminati verso il cuore di un luogo unico, una porzione di foresta (quasi ottocento ettari) come non se ne vedono altrove. Il nucleo centrale ha costituito la prima riserva integrale italiana fin dal 1959, e da allora l’uomo non è più intervenuto a modificare gli equilibri naturali di quei luoghi.
faggio.jpg
A Sasso Fratino le piante nascono, crescono, invecchiano e muoiono, si corrompono e ritornano terra, senza che alcuno intervenga (segandole o anche solo spostandone i tronchi caduti); nessuno raccoglie funghi o qualsiasi fiore o pianta che vi si può incontrare. Persino le frane (importante quella del 1985) non vengono rimosse o movimentate. L’unico intervento umano concepito riguarda l’essenzialissima manutenzione dei pochi sentieri, utili al controllo del territorio ed allo studio della flora e fauna presenti.
Da quelle parti vivono coleotteri reperibili altrove soltanto in ambiente alpino, sanguisughe, salamandre dalla pelle maculata e salamandrine rarissime, gamberi di fiume, scoiattoli, tassi, lupi, daini, caprioli, cervi e chi più ne ha più ne metta. Lì ha costruito il suo nido una coppia di aquile reali che intorno al mezzogiorno svolazzano in cerca di cibo e che quest’anno per la prima volta hanno generato un aquilotto. A Sasso Fratino siamo in un paradiso terrestre che molto deve alla difficile accessibilità del suo territorio, una foresta dove gli alberi vivono anche da quattrocento anni.
faggio_1.jpg
Ci sono abeti bianchi che superano i quaranta metri di altezza, faggi che raggiungono e superano i sette metri di circonferenza ad un metro da terra, funghi di ogni genere che compiono l’intero loro ciclo vitale senza che alcuno li violenti; felci rare, muschi e licheni di ogni tipo (è in corso uno studio approfondito su di loro) grotte profonde e straordinari banchi rocciosi affioranti. Chiunque ami la natura e le sue manifestazioni, non può non gioire come un bambino di fronte a tanta magnificenza. Lì le piante morte ancora in piedi sono utili al picchio nero, che le spolpa per cibarsi degli insetti che ospitano e per farlo le riempie di piccoli crateri. Il fosso di Sasso Fratino tira acqua anche in piena estate e il concerto delle sue cascatelle, che risuona lontano nel silenzio del bosco, si tiene soltanto per gli animali.
In quattro ore di escursione abbiamo avuto la fortuna di incontrare caprioli, daini, cervi, scoiattoli, salamandre, insetti curiosi, funghi rari e molto altro.
faggio_2.jpg
Non sono in molti a sapere dell’esistenza della Riserva Integrale di Sasso Fratino, ma si tratta di una presenza della quale possiamo andar fieri noi tutti, che plaudiamo al Corpo Forestale dello stato per avercela conservata intatta nel cuore del Parco Nazionale della Foreste Casentinesi (giunto a contornarla una quindicina di anni or sono) Nel 2009 la riserva integrale compirà cinquant’anni dalla sua istituzione e l’evento verrà celebrato a dovere. Intanto si sta preparando una pubblicazione importante sulle essenze arboree del luogo, ma di quella parleremo a tempo debito.
Testo e foto Gianni Brunacci
 

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