Stavo scrivendo un post chilometrico sul perché e sul percome, ma faccio prima a portarvi un esempio. Ciclista in picchiata su stretta strada di montagna, supera un'auto che ha rallentato per far passare una moto, il ciclista la centra in pieno, portato via con l'elisoccorso, moto danneggiata. Nei panni del motociclista non vorreste avere la garanzia del risarcimento? Tanti auguri se quell'altro in torto marcio non è assicurato e dovete andare per vie legali perché non vuole sborsare, potete impiegare anni a recuperare i soldi, e ringraziate di non doverci rimettere.
Dipendesse da me,
tutti quelli che circolano con mezzi di qualunque tipo o comunque fanno attività con possibilità di contatto del prossimo, tipo lo sci, dovrebbero avere una RCT, altroché. Io con 150€/anno estendendo quella sulla casa ad animali e al sottoscritto per danni a terzi son coperto fino a 2 milioni di €. Se vi faccio male, se vi travolgo su un sentiero, se smuovo una pietra e vi centro sulla zucca, non vorreste essere certi di essere risarciti? L'assicurazione è a tutela del prossimo, mica è lì perché vi si vuol fare uno sgarbo. Va solo capito se in un domani ipotetico, dove tutti dovremo avere la nostra bella assicurazione, la propria RCT possa già coprire tutti i casi [leggasi: tutti i mezzi] senza bisogno di sottoscriverne una specifica.
PS l'incidente di cui sopra non è ipotetico, è successo la scorsa settimana a due passi da casa mia in montagna.
Detto ciò, leggete qua e al momento mettetevi l'anima in pace:
Dalla lettura del testo entrato in Cdm non risulta alcun obbligo di assicurazione
“Dall’Europa non arriva assolutamente alcun obbligo assicurativo per bici ed e-bike”. Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) interviene a seguito delle notizie riportate di alcuni organi di stampa, secondo cui il Consiglio dei ministri durante la seduta di ieri ha approvato uno schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2021/2118 UE, che estenderebbe l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi alle biciclette.
In una nota diramata nel pomeriggio di oggi l’associazione sottolinea che “dalla lettura della direttiva emerge chiaramente che il provvedimento riguarda i veicoli azionati esclusivamente da una forza meccanica, quindi da un motore. Per come entrato nel Consiglio di ministri, la bozza del decreto di recepimento non fa riferimento ad alcun obbligo assicurativo per le biciclette a pedalata assistita, né tantomeno per le biciclette muscolari – i cui funzionamenti sono determinati primariamente dall’azione della forza muscolare assistita nel caso delle e-bike da una forza meccanica che si interrompe sempre in assenza della prima – e conferma espressamente l’esclusione di questi veicoli dagli scopi della direttiva stessa”.
Alla luce di questi chiarimenti, ANCMA sottolinea nuovamente che “anche solo la miope prospettiva dell’assicurazione per le e-bike, il cui obbligo non è presente in nessuno stato europeo, rappresenta un fattore di forte preoccupazione per un settore trainante e per un mercato che solo l’anno scorso ha generato un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro”.