[MENTION=20]muldox[/MENTION]: Simon mi ha detto che è proprio come diceva nel video. Il ritorno si velocizza nella seconda parte della corsa, cioe' quando l'ammo/forca e' piu' compresso, ma sulle grosse compressioni ritorna piu' velocemente
@muldox: Simon mi ha detto che è proprio come diceva nel video. Il ritorno si velocizza nella seconda parte della corsa, cioe' quando l'ammo/forca e' piu' compresso, ma sulle grosse compressioni ritorna piu' velocemente
Cioè il contrario di come ipotizzavo? Sarei proprio curioso di capire che vantaggi possa dare una sospensione che, partendo dal tutto compresso, si riestende velocemente nella prima parte e più lentamente nella seconda. Boh...![]()
Si. Se vieni al Bike Festival il 3 maggio possiamo parlarne direttamente con RS
...E non è pigro sui piccoli urti perchè il rapid recovery non implica una frenatura maggiore del solito per piccole compressioni.
Boh, secondo me l'idea non è di avere un ritorno più veloce del veloce anche sulla prima parte di corsa, ma l'unica è chiedere a loro.Ok, ma se ottimizzi il ritorno per le piccole asperità in forte sequenza, quindi discretamente veloce, la prima volta che la sospensione si comprime totalmente (o quasi) vieni sparato in orbita da un ritorno che è ancora più veloce del già veloce settato per la prima parte di travel. Io trovo che tutto ciò non abbia alcun senso, e sinceramente continuo a dubitare che il rapid recovery funzioni veramente in quel modo.
In effetti quando mi trovo a fare pezzi più lenti e tecnici mi trovo costretto a chiudere il rebound di uno o due scatti per evitare appunto di essere sparato in aria, e quindi appoggio pienamente la tua ipotesi.Sarebbe muy interessante, ma purtroppo la vedo dura.
Ok, ma se ottimizzi il ritorno per le piccole asperità in forte sequenza, quindi discretamente veloce, la prima volta che la sospensione si comprime totalmente (o quasi) vieni sparato in orbita da un ritorno che è ancora più veloce del già veloce settato per la prima parte di travel. Io trovo che tutto ciò non abbia alcun senso, e sinceramente continuo a dubitare che il rapid recovery funzioni veramente in quel modo.
In effetti quando mi trovo a fare pezzi più lenti e tecnici mi trovo costretto a chiudere il rebound di uno o due scatti per evitare appunto di essere sparato in aria, e quindi appoggio pienamente la tua ipotesi.
Immagino...Esattamente, e pensa cosa accadrebbe se dovessi affrontare una sequenza di drop...![]()
Immagino...
Alla fine tutta sta manfrina dell'innovazione del RR per un ritorno position sensitive.
Sì ma già ci "pensa" la sospensione stessa a toglierti d'impaccio in modo veloce, grazie alla restituzione di tutta l'energia accumulata all'assorbimento dell'impatto, energia che ha bisogno di un freno maggiore rispetto alla riestensione dopo un urto o una serie di urti di piccola entità. Imho.Io ci ho pensato un po', chiedendomi se veramente avesse senso la mia ipotesi.
L'idea è che quando l'ammo è tutto compresso succede di tutto, diventa più duro, si sta vicino ai fondocorsa, e non va bene. Quindi è meglio levarsi d'impaccio prima possibile e far estendere velocemente l'ammo. Non si viene disarcionati perchè la frenatura in estensione vera c'è, ma entra in azione più tardi. E non è pigro sui piccoli urti perchè il rapid recovery non implica una frenatura maggiore del solito per piccole compressioni.
Mmmh, non credo, alla fine i due circuiti di compressione e estensione sono sempre separati e si bypassano a vicenda, o sbaglio?Beh, in sè non sarebbe affatto male e risolverebbe la complicazione della doppia regolazione precedentemente introdotta su alcuni prodotti (Vivid, ad esempio). Il problema è che sembrerebbe lavorare al contrario rispetto a quanto si è sempre ritenuto più corretto.
In ogni caso in RS non sono nati ieri, quindi sono certo che una spiegazione ci debba essere, magari coinvolgendo altri parametri che sino ad ora non abbiamo considerato (ad esempio la velocità di compressione della sospensione.
Mmmh, non credo, alla fine i due circuiti di compressione e estensione sono sempre separati e si bypassano a vicenda, o sbaglio?
Non ti seguo... non capisco la parte in grassetto. A dissipare durante la compressione è la frenatura in compressione, che - si suppone - dissipa abbastanza da evitare il fondocorsa ma non troppo, per permettere di sfruttare tutta l'escursione. E che prende l'energia (cinetica, se vogliamo usare tecnicismi) del rider che cade (se parliamo di un drop) e la dissipa scaldando l'olio. La frenatura in ritorno dissipa invece l'energia contenuta nella molla o nell'aria compressa, di nuovo "trasformandola in calore" che scalda l'olio (e qui notiamo che tenere freddo un ammortizzatore non è di fatto possibile, anche cancellando tutti gli attriti. ma non c'entra). Ma non credo che il succo della frenatura in ritorno sia tanto disperdere energia di per sè, quanto evitare che la bici rimbalzi.Mah....
Io credo che avere un ritorno più veloce nella prima fase di estensione sia la soluzione ottimale se proprio si vuole un rebound position sensitive.
I motivi sono vari:
- durante un grosso urto, la sospensione assorbe e dissipa energia già nella fase di compressione, senza contare l'energia assorbita da braccia e gambe sempre nella fase di "compressione". Tarare una sospensione in modo che dissipi principalmente nella fase di ritorno è un grosso errore ( e mi capita di vederlo spesso sulle bici dei principianti quando mi chiedono consigli sulle tarature). Quindi il problema dell'essere sparati via non sussiste. E comunque sarebbe peggio con un ritorno veloce solo nell'ultima parte della estensione.
Al fine di dissipare l'energia dell'urto conta tanto la compressione quanto la successiva riestensione. Al punto che un setup utilizzato soprattutto sulle forcelle da vari pro-rider, vede la compressione molto frenata ed il ritorno molto sfrenato, proprio per avere il più possibile la forcella "sempre" estesa. Alla fine SE gran parte dell'energia è stata dissipata in compressione, l'energia che rimane da dissipare nella fase di estensione può essere comunque molto inferiore di quella iniziale e non sufficiente a produrre l'effetto "rimbalzo" anche con un ritorno sfrenato.Non ti seguo... non capisco la parte in grassetto. A dissipare durante la compressione è la frenatura in compressione, che - si suppone - dissipa abbastanza da evitare il fondocorsa ma non troppo, per permettere di sfruttare tutta l'escursione. E che prende l'energia (cinetica, se vogliamo usare tecnicismi) del rider che cade (se parliamo di un drop) e la dissipa scaldando l'olio. La frenatura in ritorno dissipa invece l'energia contenuta nella molla o nell'aria compressa, di nuovo "trasformandola in calore" che scalda l'olio (e qui notiamo che tenere freddo un ammortizzatore non è di fatto possibile, anche cancellando tutti gli attriti. ma non c'entra). Ma non credo che il succo della frenatura in ritorno sia tanto disperdere energia di per sè, quanto evitare che la bici rimbalzi.
Non so se si capisce quello che dico... insomma non penso che la questione sia quando far dissipare, se in compressione o in estensione. Tarare una sospensione in modo che dissipi principalmente in ritorno vorrebbe dire, alla fin fine, usare forti frenature in estensione e poca frenatura in compressione, e qui son d'accordo che non avrebbe senso.
Scrivi poco, ma scrivi bene...quotato!!Al fine di dissipare l'energia dell'urto conta tanto la compressione quanto la successiva riestensione. Al punto che un setup utilizzato soprattutto sulle forcelle da vari pro-rider, vede la compressione molto frenata ed il ritorno molto sfrenato, proprio per avere il più possibile la forcella "sempre" estesa...
Ah, ok, adesso mi è più chiaro anche il messaggio prima.Al fine di dissipare l'energia dell'urto conta tanto la compressione quanto la successiva riestensione. Al punto che un setup utilizzato soprattutto sulle forcelle da vari pro-rider, vede la compressione molto frenata ed il ritorno molto sfrenato, proprio per avere il più possibile la forcella "sempre" estesa. Alla fine SE gran parte dell'energia è stata dissipata in compressione, l'energia che rimane da dissipare nella fase di estensione può essere comunque molto inferiore di quella iniziale e non sufficiente a produrre l'effetto "rimbalzo" anche con un ritorno sfrenato.
Si, è vero. Nella selva oscura della mia mente c'è una distinzione più chiara, nel senso che evitare che la bici rimbalzi è lo scopo e disperdere energia è il modo per raggiungerlo. (in linea di principio si potrebbe raggiungerlo senza dissipare tutta l'energia)EDIT: e comunque "evitare che la bici rimbalzi" = disperdere energia![]()
Esatto!Adesso che ci penso forse è proprio questo il motivo per cui abbia senso frenare di più i primi cm di escursione, perchè è li che le oscillazioni vanno soppresse!
Il mio discorso era un altro: al di là della realizzazione dal punto di vista idraulico, ora c'è un solo registro ed il rapporto fra la velocità di estensione ad inizio e fine corsa è gestito "automaticamente". Sul Vivid c'erano invece due registri separati.