Salgo: se e' vero che il GPS aiuta l'individuazione dei percorsi e quindi alla loro fruizione anche -forse- massiva, e' anche vero che per rovinare dei boschi e fare i "gadani" non c'e' bisogno del GPS... !
(sulla MTB ci sono ormai parecchi libri, siti di percorsi, etc.etc.)
Vorrei solo ricordare che comunque la scelta CAI in merito, e' stata ed e' per la georeferenziazione con GPS dei percorsi. E questo accade sia in ambito CAI MTB LPV (x ora solo nella ns.zona - http://www.mtbcai.it/itinerari-ele.asp) che -per l'escursionismo-, come CAI Centrale. Leggo proprio una ultimissima notizia sulla Rivista del CAI che riporta di un nuovo Portale dei Sentieri Italiani sviluppato dal CAI Regione Lombardia in accordo con la Regione Lombardia (e per ora da cosa ho visto alimentato solo per quella regione), che -a quanto si evince- consentira' di essere "alimentato" in maniera controllata e strutturata, dagli stessi utenti (presumibilmente un minimo esperti in materia) del CAI ! (http://www.chartaitinerum.org).
Ricordo anche che in ambito LPV era stata diffusa e incoraggiata a livello delle singole Sezioni una attivita' appunto di definizione Catasto Sentieri con le identificazioni delle aree di competenza, ma onestamente dovrei chiedere a che punto sia. Sicuro non avevo sentito parlare di 'discriminare' tra sentieri esclusivi per l'escursionismo per pedoni da quello con bikes...
Ho letto anche io l'articolo sulla rivista e proprio perchè ritengo che sia un rischio inserire tutti i percorsi nella rete del catasto preferisco lasciare a chi se ne è assunto l'onere (ed a chi ne trae i relativi onori) fare il censimento di tutte la rete sentieristica regionale.
Infatti nell'ipotesi di applicazione rigorosa della norma, cioè quella volta a vietare la percorrenza in tutta la rete sentieristica al di fuori degli itinerari stabiliti, tutto ciò che non è censito è di libera percorrenza, quindi nel dubbio preferisco non essere proprio io con la mia traccia GPS a dare "informazioni" a chi un domani potrebbe utilizzarle contro il mio interesse.
Chiaramente questa è la mia opinione, che ciascuno può condividere o meno, ma ripeto nel dubbio preferisco lasciare che il fattore tempo giochi a mio favore (un operatore professionale con il suo GPS ci metterà il dovuto tempo prima di essere riuscito a fare il censimento di tutti i sentieri, una comunità di appassionati che utilizza i momenti della propria passione anche per contribuire alla redazione del catasto sentieri ridurrà esponenzialmente tale tempo) e che l'approssimazione delle rilevazioni fatte "professionalmente" contribuisca ulteriormente alla mia libera fruizione delle montagne.