Mi pare davvero che siamo ad una convergenza pressoche' assoluta circa i paletti fondamentali che vorremmo chiarire, ribadire e esprimere nel caso in cui fosse necessario farlo...
Quoto
Eagle, ma e' come se lo facessi per il 99% di questo forum, e parlo a livello personale, in questo momento ne' per conto del CAI ne' di alcuna cricca.
Provero' a riassumere quelli che ritengo gli elementi fondamentali da cui partire per stendere i nostri "articoli":
1-
La montagna E' di chi la rispetta (amplieremo, ma ci siamo capiti)
2-
Frequentazioni 'massive' delle terre alte non gia' regolamentate dalla Legge Regionale in oggetto, sono assolutamente da regolamentare (esempio bike-parks e risalite furgonate ripetute con precisa e determinata regolarita' e comprovato e verificabile danno al territorio privato o demaniale)
3-
Gli utilizzatori di mezzi a basso/bassissimo impatto ambientale montano -quali la MTB- che vengano usati con le stesse modalita' e rispetto di norma utilizzati nella pratica dello escursionismo alpino, ne assumono di fatto gli stessi diritti, eccezione fatta per casi isolati e verificabili da denunciarsi alle autorita' competenti
4-
Si assume il codice NORBA/CAI MTB (o quello che vedremo magari di raffinare in seguito e NON importa affatto se in parte copiato), quale codice di autoregolamentazione disciplinare per il cicloescursionista in MTB, in difetto della applicazione del quale valgono le norme citate in quesi articoli nonche' in quelli della citata Legge Regionale e sanzioni relative (da scrivere probabilmente)
>>> Proposta proposta proposta
Dal mio punto di vista sono pronto a proporre nelle Sedi opportune e con il diritto di parola che ci verra' concesso (questa volta parlo di CAI MTB), che:
il censimento della sentieristica -effettuato da una Commissione di esperti- sia volto UNICAMENTE alla identificazione delle sole aree, sentieri, tracce, boschi che debbano essere OGGETTO di specifica regolamentazione autorizzata in quanto identificabili come luoghi ad alta frequentazione che al momento del censimento fosse ritenuta da proteggere da tale fruizione massiva. Va da se' che sino a che tale specifica regolamentazione non verra' redatta e posta in essere, i fruitori cicloescursionisti come su definiti, potranno transitare in tali aree.
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Siccome al momento non mi viene in mente altro -di piu' da aggiungere-, a livello di paletti fondamentali, ritengo che da qui si possano gia' sviluppare una bella serie di possibili articoletti...
Da qui si potrebbe partire per 'smontare' la iniziativa (per ora sibillina) della legge di regolamentare e censire pochi sentieri in regione dove 'relegare' i cicloescursionisti. Ben vengano invece le iniziative Regionali atte a definire, censire ed identificare specifici sentieri "ciclopedonali" opportunamente palinati di interesse per cosi' dire piu' turistico.
-In short-: dobbiamo far vedere che: praticando la nostra passione per la MTB, con la nostra esperienza, le nostre forze (le diverse associazioni), il nostro rispetto per l'ambiente, ci siamo auto-regolamentati, perche' vogliamo bene e facciamo bene al territorio e all'incentivazione dell'utilizzo corretto dello stesso, divertendoci in sicurezza.
Tutto questo puo' coesistere con l'agonismo nelle sue diverse specialita' della MTB ed i bike parks sempre se soggetti alle opportune regolamentazioni e responsabilita' da parte degli enti organizzatori / gestori degli stessi.
Che ne dite ?
ciau Apo