O come Osero
Finalmente un giro senza partire da casa.
Interpretando, forse a nostro modo, le FAQ del Ministero in merito agli spostamenti x fare attività sportiva in zona arancione in mancanza nel comune di residenza delle infrastrutture necessarie (nel nostro caso le montagne) , oggi bici in macchina e su in Val Nure con destinazione Bettola!!!
La meta è il Monte Osero (1301 mt), uno dei primi monti dell'Appennino sullo spartiacque tra Val Nure e Val Perino.
Solitamente x raggiungere i pratoni sommitali del Monte Osero passiamo x il paese fantasma di Chiappa ma oggi no,
oggi si esplora!!
L'itinerario viene preparato con cura la sera prima da Ila e questo dovrebbe già essere indice di preoccupazione........ , se poi si aggiunge anche Paolino, ..ravanate assicurate!!
Alle nove, sferzati da un venticello non proprio primaverile siamo pronti x la partenza.
Subito guadagniamo quota su una mortifera strada con pendenze assassine prima asfaltata e poi sterrata:
Notiamo diversi cartelli che indicano la presenza di una Fornace risalente all'epoca romana di cui noi non avevamo mai sentito parlare.
Troviamo il sito archeologico, ma vediamo poco o nulla.
Leggendo un cartello capiamo che, x preservarla, hanno pensato bene di interrarla e seppellirla!!!! no-comment
Continuiamo a salire e raggiungiamo il Passo del Cerro.
Ora ci sarebbe una comoda strada asfaltata che porta prima a Leggio e poi a Calenzano ma noi siamo allergici al bitume e dobbiamo seguire l'itinerario tracciato da Ila.
Inizialmente tutto tranquillo:
molto bella la vecchia strada che collega Leggio a Calenzano:
esplorare nuovi sentieri è molto gratificante ma a volte anche molto impegnativo:
finalmente, dopo una bella ravanata in un bosco con parecchie piante cadute arriviamo sulla sterrata proveniente dalla Cappelletta che ben conosciamo:
e siamo sui pratoni sommitali del Monte Osero:
Arriviamo in cima x la classica foto:
Dopo aver azzerato i viveri, casco bel allacciato e giù:
Percorriamo in discesa il CAI 001 sino al paese Montosero:
Nostra intenzione è percorrere le belle discese chiamate Noli e Freeride che scendono a Bettola.
I primi duecento/trecento mt lineari sono un delirio di rovi e di alberi caduti:
Poi pian piano la situazione migliora, ma si vede che nella parte alta il sentiero è in stato di abbandono, nella parte bassa invece il trail si è mantenuto ed è sempre un piacere percorrerlo:
Arriviamo vivi alle auto, senza la possibilità di spegnere la sete con la birra di fine giro.
Nel complesso è stato un giro che ci voleva; ormai della ciclovia del Trebbia conosciamo anche i sassi!!!!
Finalmente un giro senza partire da casa.
Interpretando, forse a nostro modo, le FAQ del Ministero in merito agli spostamenti x fare attività sportiva in zona arancione in mancanza nel comune di residenza delle infrastrutture necessarie (nel nostro caso le montagne) , oggi bici in macchina e su in Val Nure con destinazione Bettola!!!
La meta è il Monte Osero (1301 mt), uno dei primi monti dell'Appennino sullo spartiacque tra Val Nure e Val Perino.
Solitamente x raggiungere i pratoni sommitali del Monte Osero passiamo x il paese fantasma di Chiappa ma oggi no,
oggi si esplora!!
L'itinerario viene preparato con cura la sera prima da Ila e questo dovrebbe già essere indice di preoccupazione........ , se poi si aggiunge anche Paolino, ..ravanate assicurate!!
Alle nove, sferzati da un venticello non proprio primaverile siamo pronti x la partenza.
Subito guadagniamo quota su una mortifera strada con pendenze assassine prima asfaltata e poi sterrata:
Notiamo diversi cartelli che indicano la presenza di una Fornace risalente all'epoca romana di cui noi non avevamo mai sentito parlare.
Troviamo il sito archeologico, ma vediamo poco o nulla.
Leggendo un cartello capiamo che, x preservarla, hanno pensato bene di interrarla e seppellirla!!!! no-comment
Continuiamo a salire e raggiungiamo il Passo del Cerro.
Ora ci sarebbe una comoda strada asfaltata che porta prima a Leggio e poi a Calenzano ma noi siamo allergici al bitume e dobbiamo seguire l'itinerario tracciato da Ila.
Inizialmente tutto tranquillo:
molto bella la vecchia strada che collega Leggio a Calenzano:
esplorare nuovi sentieri è molto gratificante ma a volte anche molto impegnativo:
finalmente, dopo una bella ravanata in un bosco con parecchie piante cadute arriviamo sulla sterrata proveniente dalla Cappelletta che ben conosciamo:
e siamo sui pratoni sommitali del Monte Osero:
Arriviamo in cima x la classica foto:
Dopo aver azzerato i viveri, casco bel allacciato e giù:
Percorriamo in discesa il CAI 001 sino al paese Montosero:
Nostra intenzione è percorrere le belle discese chiamate Noli e Freeride che scendono a Bettola.
I primi duecento/trecento mt lineari sono un delirio di rovi e di alberi caduti:
Poi pian piano la situazione migliora, ma si vede che nella parte alta il sentiero è in stato di abbandono, nella parte bassa invece il trail si è mantenuto ed è sempre un piacere percorrerlo:
Arriviamo vivi alle auto, senza la possibilità di spegnere la sete con la birra di fine giro.
Nel complesso è stato un giro che ci voleva; ormai della ciclovia del Trebbia conosciamo anche i sassi!!!!
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