M come Menegosa ma ahimè anche come moto
Purtroppo nel giro di oggi abbiamo potuto riconstatare quanto danno possano fare i mezzi motorizzati ad un sentiero, soprattutto se percorso in condizioni umide.
Siamo in Alta Val Tolla tra le province di Piacenza e di Parma; partiamo con Paolino dall'area pic-nic di Pedina nei pressi di un giovane torrente Arda. L'area pic-nic non è facilmente individuabile per erba alta.
Primo obiettivo: il Monte Menegosa, che con i suoi 1356 mt ci fa sudare non poco in salita:
Tra una chiacchiera e l'altra ci sciroppiamo la salita, per un breve tratto su asfalto e poi su sterrato:
ma poi la musica cambia:
....itinerario che abbiamo già fatto altre volte e sappiamo quello che ci aspetta:
e siamo sulla cima Morfasso, una delle quattro cime del Monte Menegosa;
il meteo non è dei migliori, ma non piove:
Con una veloce degressione ci portiamo sul sentiero di cresta, stando ben attenti a dove mettere le ruote:
sull'impossibile sentiero in discesa:
raggiungiamo il sentiero CAI che ci collega al Monte Lama.
Il sentiero lo abbiamo sempre trovato rovinato dai mezzi motorizzati ma oggi + del solito:
schifati da tanta maleducazione, abbandoniamo il sentiero CAI x la direttissima che in 10/15 minuti ci conduce sulla sommità del secondo obiettivo di giornata: il Monte Lama:
qui i mezzi motorizzati non passano (ci sono alcuni punti dove non riescono a salire) ed infatti il sentiero è in ottime condizioni:
Sulla sommità del Monte Lama (1345 mt) Paolino riesce a scambiare anche due parole con i presenti:
e via verso il Castellaccio:
ora resta l'ultima ascesa di giornata: il Groppo di Gora o Goro:
spaziale!!
una preghiera alla Madonnina posta su uno sperone di roccia non adatto a che soffre l'esposizione:
e giù!!
Rientriamo percorrendo il classico sentiero che poi si trasforma in sterrata che ci riconduce all'area pic-nic dove avevamo lasciato le auto.
Purtroppo lo scempio continua.....
Noi questo giro non lo faremo + ed è un vero peccato perchè i sentieri CAI percorsi e trovati devastati passano in boschi bellissimi ma con un ecosistema molto delicato.
Se senti gli enduristi, la colpa è delle jeep dei cacciatori,
se senti i cacciatori, la colpa è dei trattori di chi fa legna,
se senti i boscaioli, la colpa è delle moto.
Morale: noi biker, insieme agli escursionisti, siamo l'anello debole della catena e purtroppo siamo quelli che non riescono ad utilizzare questi percorsi in sicurezza.
....e ci vorrebbe così poco.....
Purtroppo nel giro di oggi abbiamo potuto riconstatare quanto danno possano fare i mezzi motorizzati ad un sentiero, soprattutto se percorso in condizioni umide.
Siamo in Alta Val Tolla tra le province di Piacenza e di Parma; partiamo con Paolino dall'area pic-nic di Pedina nei pressi di un giovane torrente Arda. L'area pic-nic non è facilmente individuabile per erba alta.
Primo obiettivo: il Monte Menegosa, che con i suoi 1356 mt ci fa sudare non poco in salita:
Tra una chiacchiera e l'altra ci sciroppiamo la salita, per un breve tratto su asfalto e poi su sterrato:
ma poi la musica cambia:
....itinerario che abbiamo già fatto altre volte e sappiamo quello che ci aspetta:
e siamo sulla cima Morfasso, una delle quattro cime del Monte Menegosa;
il meteo non è dei migliori, ma non piove:
Con una veloce degressione ci portiamo sul sentiero di cresta, stando ben attenti a dove mettere le ruote:
sull'impossibile sentiero in discesa:
raggiungiamo il sentiero CAI che ci collega al Monte Lama.
Il sentiero lo abbiamo sempre trovato rovinato dai mezzi motorizzati ma oggi + del solito:
schifati da tanta maleducazione, abbandoniamo il sentiero CAI x la direttissima che in 10/15 minuti ci conduce sulla sommità del secondo obiettivo di giornata: il Monte Lama:
qui i mezzi motorizzati non passano (ci sono alcuni punti dove non riescono a salire) ed infatti il sentiero è in ottime condizioni:
Sulla sommità del Monte Lama (1345 mt) Paolino riesce a scambiare anche due parole con i presenti:
e via verso il Castellaccio:
ora resta l'ultima ascesa di giornata: il Groppo di Gora o Goro:
spaziale!!
una preghiera alla Madonnina posta su uno sperone di roccia non adatto a che soffre l'esposizione:
e giù!!
Rientriamo percorrendo il classico sentiero che poi si trasforma in sterrata che ci riconduce all'area pic-nic dove avevamo lasciato le auto.
Purtroppo lo scempio continua.....
Noi questo giro non lo faremo + ed è un vero peccato perchè i sentieri CAI percorsi e trovati devastati passano in boschi bellissimi ma con un ecosistema molto delicato.
Se senti gli enduristi, la colpa è delle jeep dei cacciatori,
se senti i cacciatori, la colpa è dei trattori di chi fa legna,
se senti i boscaioli, la colpa è delle moto.
Morale: noi biker, insieme agli escursionisti, siamo l'anello debole della catena e purtroppo siamo quelli che non riescono ad utilizzare questi percorsi in sicurezza.
....e ci vorrebbe così poco.....