Punt ...non solo piacenza.......

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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beep beep

Biker serius
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bici a due ruote
STO TORNANDO....NO SONO TORNATO!! TUTTA L'ALTA VAL NURE

Finalmente dopo l'operazione al menisco di fine maggio, ho deciso di sospendere la fisioterapia e di farmi la fisio personalizzata, da solo, con il mio cavallo nuovo :-).
Non sono assolutamente al 100% sia fisicamente e anche come allenamento ma oggi ho voluto dare seguito al giro di sabato sulle Lame facendo un giro con la G maiuscola anche per testare a che punto sono ma soprattutto perchè sono stanco di fermo bici.
Partenza dal passo dello zovallo, in alta valnure, con Ricky ed Enrico in mezzo a nuvole basse che compromettono la visuale.
Percorriamo il sentiero, sistemato lo scorso anno, direzione lago nero e poi con pontage sul bue

bue.jpg

Dal monte bue... si sale ai 1800 mt. del monte maggiorasca (le nubi basse hanno offuscato lo splendido panorama)

maggiorasca.jpg

siamo prima scesi e poi risaliti verso la Rocca del Prete, parete di roccia con notevole strapiombo. Nel frattempo le nuvole si sono diradate.
Passiamo a prato cipolla e andiamo a passo Roncalla per iniziare la bella discesa su fontana gelata per poi risalire al passo crociglia e dirigersi ai piedi della Ciapa Liscia dove c'è una fonte di acqua che gela le mani. In breve ci troviamo a spingere per buona parte le bici per risalire, prima alla valle tribolata e poi al groppo rosso.

Il maggiorasca e la rocca del prete visti dal Groppo Rosso
groppo rosso.jpg

Saliamo ancora ... spingendo le bici al monte Roncalla
roncalla.jpg

e alla sommità della Ciapa Liscia
ciapaliscia.jpg

Prossima tappa nuovamente prato cipolla per una sosta rifocillante e poi ci sciroppiamo una discesa del bike park, la magada. All'inizio si presenta un po' scavata ma poi è da leccarsi i baffi.:yeah!:
Risaliamo ...passo della Lepre e poi passo del Tomarlo per poi risalire su una sterrata, passando per il prato grande sottostante il monte Bue, e spingendo a piedi le bike proprio appena sotto il bue... e qui inizia la discesa percorrendo la stessa strada dell'andata ovviamente al contrario. All'inizio è ostica in quanto ci sono parecchi sassi poi è scorrevole; si alternano dei rilanci in discesa con alcuni in salita agevole fino al rientro al passo dello zovallo.

Partenza della discesa con sfondo sul monte nero
nero.jpg

Così fatto il giro è di circa km.38 e dh+ 1700. E' impegnativo per le continue variazioni di quota che si recuperano anche con bici a spinta.
Ma per me il posto e la compagnia meritano (grazie ai miei compagni di giornata)...:sbavon:

Non sono un buon reporter, come il fratellone e Ilaria, ma ci provo...:loll: e poi così facendo almeno alterno il loro monopolio di splendide foto dei loro super giri che mi fanno non poca invidia..:-)
Quindi, direi che sto tornando o sono già parzialmente tornato dall'operazione al menisco..:-?:
 

miciolo

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COLLE DELLA RHO - RIFUGIO THABOR VALLE STRETTA (IT/FR)

Lo start è da Bardonecchia, dove inizialmente su asfalto (unico tratto dell'intero giro), e poi su sterrata ci addentriamo nella valle che porta al Colle della Rho.

La sterrata sale regolarmente con qualche strappetto prima in bosco di larici e poi in ambiente aperto:





Al Pian dei Morti la sterrata diventa sentiero:





Dopo un breve tratto di bici a spinta siamo al Colle della Rho, a 2.541 mt di quota sul confine con la Francia:



ci "proteggiamo" e siamo pronti per la prima discesa; inizialmente ripida e con parecchio smosso, poi iper flow su sentiero che degrada dolcemente:



















Ora il tratto + "duro" del giro: i 100 mt D+ che ci portano al Col de la Replanette





il sentiero si addolcisce ancora con i nevai del Monte Thabor a portata di .....bici:



Rifugio Monte Thabor in vista!!!





Appena sopra al Rifugio ci sono il Lac Rond e il Lac Long







Breve sosta al Rifugio e riprendiamo la discesa che, senza un km di asfalto, ci riporta a Bardonecchia passando x il Colle di Valle Stretta:



Gran parte di questa discesa l'avevamo già fatta nei giorni scorsi trovando un paio di passaggi in discesa infattibili. Ieri, grazie ai consigli di un conoscente in loco, uno di questi passaggi siamo riusciti ad evitarlo percorrendo un bel sentiero che in pochi fanno:







Seguendo il corso del torrente percorriamo, sino alla sterrata di Pian del Colle, uno scorrevolissimo sentiero con qualche rilancio:





Sulla parte finale del percorso del bike park raggiungiamo Campo Smith e scendendo sulla dx orografica del torrente chiudiamo il giro.

Giro che ci ha portato a percorrere 37 km x 1800 mt D+ straconsigliato !!!
 

miciolo

Biker obiettivus
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PASSO FOURNEAUX SETT. E PASSO GALAMBRA (ALPI COZIE)

Nel descrivere il giro indicato nel titolo devo ammettere che le foto ed il racconto sono senz'altro riduttivi rispetto alla bellezza dei luoghi. Certi scenari dopo il Passo Fourneaux Settentrionale sono da antologia.

Partiamo da Broue, un sobborgo sopra Bardonecchia, dove dopo pochi km di asfalto prendiamo la rilassante Decauville, sterrata utilizzata nel periodo invernale come pista da fondo; sino ad intercettare la polverosa strada che porta al Colle Sommeiller.

Con noi c'è Camillo, che ci accompagnerà x un tratto dell'itinerario tra fischianti marmotte:



La strada x il Colle Sommeiller sale con dolce gradualità:



anche se il cielo non sembra promettere nulla di buono:



Camillo pressato dalla ruspa che poi scoprirà destinata ad aprire il Passo ancora chiuso x neve:



A poco + di 2600 mt di quota ci dividiamo; Camillo continua verso il Colle Sommellier, io e ila verso il Passo Fourneaux Settentrionale , il Passo Galambra con discesa nella Valle Fredda

Io e Ila sappiamo già che ci sarà da spingere e da portare anche se qualche breve tratto lo si pedala:











Durante la salita ci raggiunge e ci supera @Herman65, alla conquista dei 3333 mt della Punta Sommellier



L'ascesa continua:



Herman65 nel frattempo raggiunge la sua meta:



A dire il vero un pensierino alla Punta Sommellier lo facciamo anche noi, ma il forte vento che spira sulle creste ci fa capire che i 3139 mt del Passo Forneaux sono + che sufficienti.

Il tratto tra il Passo Fourneaux Settentrionale ed il Passo Galambra è stupendo:













Da queste parti se non chiudi porte e finestre d'inverno va a finire che d'estate hai ancora quasi due metri di neve in casa:



Nel frattempo ci raggiunge Herman65 , con cui condividiamo buona parte della discesa:





ancora tanta neve:



poi pura libidine:













breve pausa tra prati di stelle alpine:



si continua la discesa tra pacifiche mucche:













A valle ritroviamo Camillo che pazientemente ci ha aspettato e con lui percorriamo il bel sentiero Gran Bea, che mi ricorda i Ru della Val d'Ayas



Altra perla da aggiungere agli itinerari fatti in questo magico territorio che è la Val Susa!!
 
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miciolo

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COLLE DELLE FINESTRE - COLLE DELL'ASSIETTA (TO)

Con noi in questo giro c'è Camillo che si è spostato in Val Susa x percorrere le strade su cui sono state scritte pagine epiche del Giro d'Italia. Sono sincero, non so nulla di tappe, di asfalto, di ciclisti che si chiamano Froome o De Luca, del Colle delle Finestre...
Camillo invece sa tutto, tempi, classifiche e pare che il Colle delle Finestre sia un luogo magico x chi va con le ruote strette.
Pronti via, si parte x il Colle delle Finestre abbinandolo con il Colle dell'Assietta con discesa finale non proprio da ruote strette ;-)

Partiamo da Balboutet ed iniziamo la "scalata" al famoso Colle passando x il Pian dell'Alpe



Camillo all'arrivo:



Ora inizia il giro mtb prendendo la sterrata per il Gran Serin passando alla base della Cima Ciantiplagna:

sterrata militare che dolcemente guadagna quota, senza difficoltà tecniche ma a tratti molto esposta:



















Tra una chiacchiera e l'altra, oltrepassiamo il Colle della Vecchia, la Stazione Eliografica a Punta Mezzodì sino a raggiungere i quasi 2.800 mt slm :





con alcuni tagli su sentiero e su sterrata poi arriviamo al Gran Serin:







Sempre su sentiero raggiungiamo il Colle dell'Assietta:









ed ora il tocco di Ila al giro, troppo semplice scendere dalla sterrata meglio un bel sentiero GTA che arriva in prox delle auto.

....nel frattempo nuvoloni neri si addensano sopra le nostre teste :nunsacci:

Inizialmente il sentiero parte molto bene x poi diventare molto freeride:












nel frattempo i nuvoloni neri iniziano a scaricare acqua mista a grandine; un pò la prendiamo (tanto è estate) ma poi decidiamo saggiamente di ripararci:



dopo mezz'ora smette e in parte a piedi e in parte in sella chiudiamo l'anello.

Gran terra il Piemonte x la mtb, sono tre settimane che andiamo quasi tutti i giorni facendo giri sempre diversi e sempre sopra i 2400/2500 mt slm sino a superare i 3000!!
 

miciolo

Biker obiettivus
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MONTE JAFFERAU mt 2.805

Ed eccoci arrivati all'ultima escursione del nostro intenso soggiorno in Val Susa.

La meta è il Monte Jafferau con il suo forte a 2.805 mt slm. La fortezza + alta d'Italia, non considerando lo Chaberton ora in territorio francese.

Lo start del giro è da Gleise, un sobborgo sopra Bardonecchia che ci permette di risparmiare qualche centinaio di mt di dislivello.
Saliamo x poco + di un km su asfalto sino ad iniziare la sterrata, appena prima dei Bacini, in direzione Fort Foens
La sterrata sale con tornanti impegnativi per poi spianare in prossimità del Forte:



Ora la sterrata guadagna quota pur essendo praticamente in piano grazie alla perizia del Genio Militare che l'ha costruita fine 800 pur non disponendo delle attuali tecnologie.

Intercettiamo la strada che sale da Salbetrand con una bella veduta sulle Grotte dei Saraceni:



Svoltati a sx la strada militare sale con pendenze più marcate ma sempre pedalabili:





Uno sguardo alla Valle Fredda, percorsa in discesa nell'itinerario che ci ha portato al Passo Forneaux Settentrionale:





Oltrepassato il Col Basset continuiamo a salire:



in prossimità dei Baraccamenti:



ancora un piccolo sforzo e siamo ai 2.805 mt di Fort Jafferau:





Consumiamo il nostro panino con una veduta a 360° sulle cime circostanti da urlo con un occhio al cielo.
Nuvole scure si alternano a sprazzi di sole.

Un breve tratto tra le rovine del Forte e sulla cresta:









Su ripido sentiero che taglia la sterrata fatta in salita ci portiamo al colletto sottostante:



Da qui inizia una picchiata su Gleise, dove abbiamo l'auto, da leccarsi i baffi.

La prima parte sino al Fort Foens è su un bel sentiero aperto ed esposto dove è vietato sbagliare:















Giunti a Fort Foens inizia un sentiero a tratti su moquette di aghi di pino che sembra costruito apposta x le bici:





qualche tratto dove occorre prestare un po' di attenzione:





...e quasi senza accorgercene ci ritroviamo alle auto.

Tirando le somme possiamo dire che la Val Susa è un comprensorio con svariati km e km di sentieri x tutti i gusti. In particolar modo Bardonecchia è la location ideale che ti permette di intraprendere giri sempre diversi senza doversi spostare x lunghi tragitti in auto.
Io e Ila in 3 settimane siamo riusciti a fare 14 escursioni x oltre ventimila mt D+ più una via ferrata.
....e non siamo riusciti, per limite di età e per mancanza di forze, a percorrere tutti gli itinerari che ci eravamo prefissati!!:il-saggi:
Ringrazio tutti coloro che hanno apprezzato i fotoreport ed ora passo e chiudo. :celopiùg:
 

miciolo

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MONTI TREVINE E AIONA (PR/GE)

mentre Ila si "rilassa" nelle frescura della Val Rendena in Trentino, io penso di unirmi al rientrante Paolino e alla famigerata 3E (Enrico, @edison , Elia) per una giornata sui sentieri tra il Monte Aiona ed il Monte Penna, al confine tra le province di Parma e di Genova.

Lo start è dal Lago delle Lame in territorio genovese, dove troviamo decine di "escursionisti" e di e-bikers che hanno scelto questa zona x sfuggire alla canicola della bassa.

Il giro è stato pensato e proposto da Paolino, ormai in questa zona conosce anche le pietre. :spetteguless:

Guadagnando velocemente quota, prima su sterrata e poi su bel sentiero, raggiungiamo sul versante Nord del Monte Aiona il Passo del Cirighetto:



Ora ci spostiamo in territorio parmense e, dopo aver ammirato la Nave, iniziamo la ripida ascesa del Monte Trevine:

prima nel bosco:



ed allo scoperto nella sua ultima parte:



Dal Monte Trevine si gode di una bella veduta sulle pareti del Monte Penna e del vicino Pennino:





Ora bella discesa sul Rifugio Faggio dei 3 Comuni (trovato chiuso):



Plachiamo sete e fame al Rifugio Le Casermette del Penna dopo un bel trasferimento, prima su sentiero e poi su strada via Passo del Chiodo.



Ora non ci resta che iniziare la salita al Monte Aiona; sino al Passo della Spingarda su sterrata e poi a spinta o spalla nell'ultimo tratto:





Finalmente in cima inizia la lunga discesa; prima su pratoni e poi su sentiero in faggeta:



c'ero anch'io!!! (foto del Paolino):



Nel complesso un gran bel giro che non credo rifarò a breve, almeno a questi ritmi. :il-saggi:

Mi sono accorto che del ciclista proprio non ho nulla.
Vedo la bici come un mezzo con cui praticare del sano escursionismo e ritornare alla base con qualche foto e niente +!!!
Grazie a Paolino x l'idea ed alla 3E x la compagnia.
 

Mandarin

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Ed eccoci arrivati all'ultima escursione del nostro intenso soggiorno in Val Susa.

La meta è il Monte Jafferau con il suo forte a 2.805 mt slm. La fortezza + alta d'Italia, non considerando lo Chaberton ora in territorio francese.

Lo start del giro è da Gleise, un sobborgo sopra Bardonecchia che ci permette di risparmiare qualche centinaio di mt di dislivello.
Saliamo x poco + di un km su asfalto sino ad iniziare la sterrata, appena prima dei Bacini, in direzione Fort Foens
La sterrata sale con tornanti impegnativi per poi spianare in prossimità del Forte:

...

Tirando le somme possiamo dire che la Val Susa è un comprensorio con svariati km e km di sentieri x tutti i gusti. In particolar modo Bardonecchia è la location ideale che ti permette di intraprendere giri sempre diversi senza doversi spostare x lunghi tragitti in auto.
Io e Ila in 3 settimane siamo riusciti a fare 14 escursioni x oltre ventimila mt D+ più una via ferrata.
....e non siamo riusciti, per limite di età e per mancanza di forze, a percorrere tutti gli itinerari che ci eravamo prefissati!!:il-saggi:
Ringrazio tutti coloro che hanno apprezzato i fotoreport ed ora passo e chiudo. :celopiùg:

Avete fatto dei giri magnifici tra Val di Susa e Francia. Ho solo l'imbarazzo della scelta per decidere quali copiarvi :mrgreen:

Intanto ho fatto la discesa dal Forte di Foens e confermo che quel sentiero è superbo.
 
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miciolo

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Avete fatto dei giri magnifici tra Val di Susa e Francia. Ho solo l'imbarazzo della scelta per decidere quali copiarvi :mrgreen:

Intanto ho fatto la discesa dal Forte di Foens e confermo che quel sentiero è superbo.
Lo scopo dei nostri foto report è proprio questo. Cercare di documentare con le foto gli itinerari percorsi.
Non carichiamo le tracce in rete in quanto tutte gli itinerari fuori Piacenza e fuori Val Rendena sono già stati caricati in rete da altri biker e non sono creati da noi.
..comunque con un po' di impegno è facile ricavarle leggendo i foto report.
Ila ha studiato la Val di Susa x due mesi ed alla fine non siamo riusciti neanche a fare tutti i giri che ci eravamo prefissati.

Dopo anni passati a girovagare Alpi, Appennini e la vicina Francia abbiamo iniziato a riconoscere gli utenti della rete che caricano tracce consone al nostro modo di andare in bici e le nostre foto vogliono essere un ulteriore tributo al giro.
Molto importanti sono poi altri due fattori:
Meteo favorevole, in tre settimane in Val Susa ha piovuto un ora e
la compagnia giusta con cui condividere queste "fatiche" . :prost:
 
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Mandarin

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Lo scopo dei nostri foto report è proprio questo. Cercare di documentare con le foto gli itinerari percorsi.
Non carichiamo le tracce in rete in quanto tutte gli itinerari fuori Piacenza e fuori Val Rendena sono già stati caricati in rete da altri biker e non sono creati da noi.
..comunque con un po' di impegno è facile ricavarle leggendo i foto report.
Ila ha studiato la Val di Susa x due mesi ed alla fine non siamo riusciti neanche a fare tutti i giri che ci eravamo prefissati.

Dopo anni passati a girovagare Alpi, Appennini e la vicina Francia abbiamo iniziato a riconoscere gli utenti della rete che caricano tracce consone al nostro modo di andare in bici e le nostre foto vogliono essere un ulteriore tributo al giro.
Molto importanti sono poi altri due fattori:
Meteo favorevole, in tre settimane in Val Susa ha piovuto un ora e
la compagnia giusta con cui condividere queste "fatiche" . :prost:

Giusto così. Dietro un giro in alta montagna ci deve essere il giusto "studio" dell'itinerario. Le foto che pubblicate (tra l'altro scattate davvero con cura) servono per sognare e come punto di partenza per la fase di "taglia e cuci" di tracce e sentieri :-)
 
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