Punt ...non solo piacenza.......

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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gigi58

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Dal Lago di Cancano a Livigno e ritorno.

Visto il tempo molto incerto con nuvoloni che non lasciano presagire niente di buono,decidiamo di fare un giro veloce di medio raggio.
Alla fine saranno 25 km.con 1200 mt d+.
Lo start è al Lago di Cancano che a ottobre sarà l'arrivo di una delle tappe più dure del giro d'Italia.
Dopo aver costeggiato il lago,su ampia sterrata inizia la prima impegnativa salita che si addentra nella Val Trela.
La salita è su sterrata....

IMG-20200814-WA0015.jpg

Arrivati al passo si apre un'ampia e verdissima vallata...

IMG-20200814-WA0006.jpg

Ancora qualche colpo di pedale e inizia un bellissimo single trail,dapprima in ampia radura poi a scendere nel bosco,molto flow e guidato,privo di difficoltà tecniche ma molto veloce e divertente.
Purtroppo nel frattempo quello che temevamo....si avvera!
Comincia a piovere.....!

IMG-20200814-WA0013.jpg

Arriviamo al lago di Livigno e al primo rifugio ci ripariamo dalla pioggia.
Attendiamo che la situazione migliori e dopo un paio d'ore siamo pronti per ripartire.
Il ritorno è su sterrata per circa 4/5 km,con pendenze anche impegnative!

20200814_110758.jpg

Alla fine della salita siamo al Passo Alpisella nella Valle omonima.

20200814_180431.jpg


20200814_185709.jpg

Ora inizia la discesa di ritorno al lago di Cancano su un'altrettanto sentiero veloce e flow molto guidato e divertente.

20200814_180324.jpg

20200814_181402.jpg

In breve siamo ai Laghi di Cancano e dopo aver percorso ancora la sterrata iniziale...al punto di partenza.
In breve ...un bel trail divertente in discesa e impegnativo a tratti in salita.
Alla prox!
:}}}:
 
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miciolo

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.
MONTE MENEGOSA E ....AFFINI (PC/PR)

Ecco come abbiamo passato il nostro Ferragosto lontano da grigliate, fette d'anguria e allegre brigate....

Lasciata Ila a scovare sentieri in Trentino, con Paolino invece si sale sui Monti + caratteristici dell'Alta Val d'Arda nel nostro Appennino con sconfinamento in quello Parmense x un breve tratto.

Partiamo dal solito parcheggio di Pedina, dove prendiamo quota su una deserta strada asfaltata che si trasforma poi in sterrata.

La meta odierna è il Monte Menegosa, fatto qualche mese fa con ila.
Monte su cui Paolino non è mai salito in bici sino ad oggi.

Si pedala quasi tutto tranne gli ultimi 150 mt di dislivello:





Il Monte Menegosa ha due cime, noi scegliamo la Cima Morfasso, quella meno peggio da un punto di vista ciclistico :omertà:











Ci spostiamo all'incrocio con il sentiero che porta all'altra cima, che non prenderemo, stando attenti a dove mettere le ruote:



bel crinale panoramico:



Dopo una non semplice discesa (a piedi) incrociamo il sentiero che porta al Monte Lama.
Con piacere siamo riusciti a pedalarlo tutto, complice anche il gran secco che ha asciugato le vasche provocate dai mezzi a motore:



Lo si pedala tutto meno gli ultimi 200 mt di dislivello per arrivare in cima al Monte Lama

Foto a testimonianza del nostro passaggio:



...e da veri selvatici andiamo via velocemente da quella che, + che una cima di un monte, mi è sembrata una sagra di paese.
Trattori e 4x4 ovunque, tavolate di grigliatori, camping improvvisati con tende, ...persino un campetto da pallavolo.......

Ci spostiamo allora sulla nostra ultima fatica odierna: il Groppo di Gora.
Qui grigliatori e merenderos devono avere, x la loro sicurezza, un tasso alcolemico nei limiti. :maremmac:

Ed infatti, a parte qualche escursionista, troviamo la via sgombra:



ecco che subentra l'agonismo che c'è in me!!
...un pò duro il cuscino ma va bene così!! :ronf:



Nel frattempo, non proprio molto lontano, rumoreggia un temporale:



La prima parte di discesa dal Groppo non è ciclabile, almeno x noi,
Paolino riesce comunque a tirarsi la bici in testa scendendo a piedi!!!
x fortuna aveva il casco :°°(:

Su bel sentiero prima e su una tecnica sterrata chiudiamo un giro che farà arricciare il naso ai puristi delle belle salite e delle belle discese,
......ma a noi oggi andava così||| :yeah!::yeah!:

Grazie Paolino x la birra e il caffè corretto (roba da anziani :il-saggi:) al bar di Lugagnano :prost:
 

gigi58

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Ecco come abbiamo passato il nostro Ferragosto lontano da grigliate, fette d'anguria e allegre brigate....

Lasciata Ila a scovare sentieri in Trentino, con Paolino invece si sale sui Monti + caratteristici dell'Alta Val d'Arda nel nostro Appennino con sconfinamento in quello Parmense x un breve tratto.

Partiamo dal solito parcheggio di Pedina, dove prendiamo quota su una deserta strada asfaltata che si trasforma poi in sterrata.

La meta odierna è il Monte Menegosa, fatto qualche mese fa con ila.
Monte su cui Paolino non è mai salito in bici sino ad oggi.

Si pedala quasi tutto tranne gli ultimi 150 mt di dislivello:





Il Monte Menegosa ha due cime, noi scegliamo la Cima Morfasso, quella meno peggio da un punto di vista ciclistico :omertà:











Ci spostiamo all'incrocio con il sentiero che porta all'altra cima, che non prenderemo, stando attenti a dove mettere le ruote:



bel crinale panoramico:



Dopo una non semplice discesa (a piedi) incrociamo il sentiero che porta al Monte Lama.
Con piacere siamo riusciti a pedalarlo tutto, complice anche il gran secco che ha asciugato le vasche provocate dai mezzi a motore:



Lo si pedala tutto meno gli ultimi 200 mt di dislivello per arrivare in cima al Monte Lama

Foto a testimonianza del nostro passaggio:



...e da veri selvatici andiamo via velocemente da quella che, + che una cima di un monte, mi è sembrata una sagra di paese.
Trattori e 4x4 ovunque, tavolate di grigliatori, camping improvvisati con tende, ...persino un campetto da pallavolo.......

Ci spostiamo allora sulla nostra ultima fatica odierna: il Groppo di Gora.
Qui grigliatori e merenderos devono avere, x la loro sicurezza, un tasso alcolemico nei limiti. :maremmac:

Ed infatti, a parte qualche escursionista, troviamo la via sgombra:



ecco che subentra l'agonismo che c'è in me!!
...un pò duro il cuscino ma va bene così!! :ronf:



Nel frattempo, non proprio molto lontano, rumoreggia un temporale:



La prima parte di discesa dal Groppo non è ciclabile, almeno x noi,
Paolino riesce comunque a tirarsi la bici in testa scendendo a piedi!!!
x fortuna aveva il casco :°°(:

Su bel sentiero prima e su una tecnica sterrata chiudiamo un giro che farà arricciare il naso ai puristi delle belle salite e delle belle discese,
......ma a noi oggi andava così||| :yeah!::yeah!:

Grazie Paolino x la birra e il caffè corretto (roba da anziani :il-saggi:) al bar di Lugagnano :prost:

...la prox volta "voglio" esserci anch'io!
:prost:
 

beep beep

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bici a due ruote
ASEREI - ALBARETO - ROCCHETTA - CAPPELLETTA

Stamattina, dopo aver tolto un'ospite (zecca) :twisted:preso nel giro di sabato, decido di andare a fare una pedalata in solitaria.
Partenza da Farini. Il tempo è incerto e si sentono tuoni in lontananza sui monti...:nunsacci: ma parto lo stesso e la scelta si rivela azzeccata in quanto non ho preso una sola goccia d'acqua (i temporali mi hanno schivato prima di dissolversi e lasciare spazio al sole :-) ).
Percorro la strada asfaltata in un'oretta che mi porta fino a Nicelli dove prendo la solita sterrata, passando per il fontanone che mi porta ai pascoli dell'Aserei
Aserei verso Val Trebbia (cielo quasi sereno)
IMG_20200817_113214.jpg
Aserei verso val nure dove devo andare (cielo un po' meno sereno...)
IMG_20200817_113239.jpg

Dopo scendo nei pascoli e risalgo sul monte Albareto (tutta in sella :sbavon:)
IMG_20200817_115400.jpg

Inizio a scendere sulla sterrata (a parte la parte alta ancora bella ...la strada secondo me è stata allargata diventando molto più semplice e meno appetibile) ma visto che sono in esplorazione, ad un certo punto prendo un bel trail a sinistra che ovviamente.... finisce. :omertà:
Beh.. faccio una bella ravanata in boschi di faggio stupendi fino a che trovo una strada da boscaioli che in discesa mi porta su una sterrata.
Non ho perso molto quota in quanto esco ad una frazione che si chiama Molinari vicino a Nicelli. :-?:
Mi dirigo verso Mareto e da lì percorro tutta la sterrata che mi riporta al fontanone e vado oltre fino a trovare un'altra sterrata a destra in discesa che porta sulla strada che da una parte va all'abitato di Campagna e dall'altra al passo Cappelletta.

Vista Aserei a fine discesa
IMG_20200817_134607.jpg

Mi dirigo verso la Cappelletta e inizio ad esplorare i trail che incontro. Sono trail da moto.

Monte Rocchetta (sopra il passo Cappelletta)
IMG_20200817_140230.jpg

e raggiungo la Cappelletta
IMG_20200817_141309.jpg

Da qui, direzione Farini e subito entro nel bosco a destra. Inizia una sterrata, in discesa, nella pineta per poi proseguire tutta coi sassi smossi dai mezzi motorizzati. La discesa è lunga ma è la maggior parte su sassi smossi fino al punto di arrivo a Farini.
Il giro così fatto non presenta difficoltà insormontabili: la prima salita è in asfalto (circa km.10) e poi le altre sono su sterrate (alcuni tratti sono rovinati dai mezzi motorizzati) e le discese sono tutte fattibili però sempre con attenzione perchè i sassi sono smossi e possono tirare qualche brutto scherzo..
Giro di km.41 e DH+ 1430.:-?:
 

gigi58

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Specialized
BORMIO 3000 - SUNNY VALLEY

Nonostante il tempo si sia rinfrescato e non promette niente di buono,stamattina rischiamo lo stesso e decidiamo in compagnia di Danilo di BORMIOBIKE di
ripetere la discesa da Bormio 3000 per S.Caterina.
Unica variante un nuovo sentiero che da Sunny Valley scende a S.Caterina....un sentiero che da diversi anni era quasi abbandonato...ma che da quest'anno è stato ripristinato e tirato a lucido.
Il sentiero parte da Sunny Valley e costeggia in parte il m.te Gavia nella valle Dell'Alpe.


Partiamo da Bormio con funivia....temperatura 15°...arriviamo in cima ai 3000....temperatura 0°gradi...per essere il 18 Agosto...non male! :!:
Se il buon giorno si vede dal mattino,cosa ci potrà riservare la giornata!
Cominciamo la discesa.

IMG-20200818-WA0006.jpg

Solita discesa su sassi smossi e arriviamo ai laghetti.

IMG-20200818-WA0005.jpg IMG-20200818-WA0004.jpg

La discesa prosegue sempre bella e in ampia vallata con stupendi panorami.

20200818_123936.jpg

Arriviamo a S.Caterina e prendiamo la funivia per Sunny Valley....arrivati iniziamo la discesa...dapprima molto flow.

20200818_123437.jpg

...raggiungiamo il bivio che a sx porta direttamente a S.Caterina V. e che già precedentemente ho descritto,noi...prendiamo il nuovo sentiero a destra.
Dopo una discreta rampa in salita,ma sempre pedalabile,raggiungiamo l'inizio della discesa.

20200818_124422.jpg

E ora iniziamo quella che sarà un'interminabile e stupenda discesa.:sbavon:
Il percorso tutto su single trail ripristinato è perfetto,inizialmente flow su sassi di piccole dimensioni...

20200818_210405.jpg 20200818_205913.jpg
IMG-20200818-WA0000.jpg

Poi man mano che si scende cominciamo a trovare tratti esposti...

20200818_125446.jpg 20200818_130353.jpg

...anche con catene...

20200818_130616.jpg

...e dopo.... un susseguirsi di tornantini su bel ripidone da affrontare in nose press...

20200818_130011.jpg 20200818_210309.jpg

...breve rampa in salita, ma sempre pedalabile...

IMG-20200818-WA0003.jpg
20200818_210536.jpg

...e dopo, da questo punto il sentiero diventa flow,veloce e guidato...

20200818_171555.jpg
IMG-20200818-WA0001.jpg

interrotto saltuariamente da sezioni
tecniche...

20200818_103459.jpg 20200818_171335.jpg


E così il percorso prosegue alternando a tratti alcune rampe...non impegnative...fino al raggiungimento del passo...

20200818_133018.jpg 20200818_133323.jpg
IMG-20200818-WA0007.jpg

La discesa è veramente interminabile.... il tempo intanto sembra sorriderci...e ampi spazi di sereno cominciano a illuminare la vallata.

20200818_131909.jpg

...arriviamo così,dopo parecchi km su single trail a intersecare il manto bitumato del Gavia...soddisfatti con un sorriso a 32 denti!

Breve pausa e ora la seconda parte della discesa....molto tecnica,che ci porterà a S.Caterina e che già avevo descritto nel racconto precedente dei TRE TREMILA.

IMG-20200811-WA0013.jpg

L' ultimo tratto prima del paese tutto su velocissimo sentiero flow nel bosco....giusta ricompensa per terminare quella che è stata una delle più lunghe e belle discese del comprensorio di S.Caterina V.

20200818_135458.jpg

Trail lungo di una 40 di km...dislivello positivo di 600/700 mt circa....visto l'utilizzo delle funivie...sia per Bormio 3000 che per Sunny Valley... dislivello negativo 3500 mt ...quindi un trail per chi a poca voglia di pedalare....ma per chi ha tanta voglia di divertirsi su sentieri e panorami stupendi!
Alla prox.
:}}}::yeah!:

Screenshot_20200831-140715_Trailforks.jpg

Vedi l'allegato VID-20200818-WA0057.mp4
 
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superskinny

weekend warrior
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Transition Patrol Ponderosa Green custom
BORMIO 3000 - SUNNY VALLEY

Nonostante il tempo si sia rinfrescato e non promette niente di buono,stamattina rischiamo lo stesso e decidiamo in compagnia di Danilo di BORMIOBIKE di
ripetere la discesa da Bormio 3000 per S.Caterina.
Unica variante un nuovo sentiero che da Sun Valley scende a S.Caterina....un sentiero che da diversi anni era quasi abbandonato...ma che da quest'anno è stato ripristinato e tirato a lucido.
Il sentiero parte da Sunny Valley e costeggia in parte il m.te Gavia.
Partiamo da Bormio con funivia....temperatura 15°...arriviamo in cima ai 3000....temperatura 0°gradi...per essere il 18 Agosto...non male! :!:
Se il buon giorno si vede dal mattino,cosa ci potrà riservare la giornata!
Cominciamo la disces

Solita discesa su sassi e arriviamo ai laghetti.



La discesa prosegue sempre bella e in ampia vallata con stupendi panorami.



Arriviamo a S.Caterina e prendiamo la funivia per Sunny Valley....e iniziamo la discesa...dapprima molto flow.



Raggiungiamo il bivio che a sx porta direttamente a S.Caterina e che già precedentemente ho descritto,noi...prendiamo il nuovo sentiero a destra.
Dopo una discreta rampa in salita,ma sempre pedalabile rraggiungiamol'inizio della discesa.



E ora iniziamo quella che sarà un'interminabile e stupenda discesa a S.Caterina...:sbavon:
La discesa su single trail ripristinato è perfetta,inizialmente flow su sassi di piccole dimensioni...



Poi man mano che si scende cominciamo a trovare tratti esposti...

...anche con catene...



...e dopo un susseguirsi di tornantini su bel ripidone da affrontare in nose press...



breve rampa in salita, ma sempre pedalabile...


...dopo, da questo punto il sentiero diventa flow,veloce e guidato...


interrotto saltuariamente da sezioni ..
tecniche...




E così il percorso prosegue alternando a tratti alcune rampe...non impegnative...fino al raggiungimento del passo...




La discesa è veramente interminabile e il tempo intanto sembra sorriderci...e ampi spazi di sereno cominciano a illuminare la vallata.


arriviamo così,dopo parecchi km su single trail a intersecare il manto bitumato del Gavia...soddisfatti con un sorriso a 32 denti!

Breve pausa e ora la seconda parte della discesa....molto tecnica che ci porterà a S.Caterina e che già avevo descritto nel racconto precedente dei TRE TREMILA.



Con l'ultimo tratto prima del paese tutto su velocissimo sentiero flow nel bosco....giusta ricompensa per terminare quella che è stata una delle più lunghe e belle discese del comprensorio di S.Caterina V.



Trail lungo di una 40 di km...dislivello positivo di 600/700 mt circa....visto l'utilizzo delle funivie...sia per Bormio 3000 che per Sunny Valley... dislivello negativo 3500 mt ...quindi trail per chi a poca voglia di pedalare....ma per chi ha tanta voglia di divertirsi su sentieri e panorami stupendi!
Alla prox.
:}}}::yeah!:
@salukkio
 

marco del lest

Tutto fuorché il bitume
3/2/19
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Val Nure
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Specyalizzed fat boy
MONTE RAGOLA (PC/PR)

Durante la settimana, parlando con Paolino del Monte Ragola, sono venuto a sapere che è l'unico monte del nostro Appennino su cui non è mai salito.
.....bisogna provvedere!!

Alle 8:00 siamo in sella al Passo delle Pianazze dove su una bella sterrata con alcuni tratti molto ripidi prendiamo quota.
Passiamo in luoghi x noi molto particolari, conosciuti tanti anni fa.
Passando alla Fontanaccia sopra i Roffi riaffiorano ricordi di escursioni fatte con il nostro babbo, di raccolte di funghi, di epiche bagnate e di tante risate.



Passando nelle vicinanze della Grotta del Partigiano e restando sotto il Monte Camulara o Lazzarina raggiungiamo Prato Bure:

davanti a Paolino la sagoma inconfondibile del Monte Ragola:



arriviamo con parecchi tratti a spinta e un po' pedalando ad intercettare il sentiero che sale da Prato Grande:

Il sentiero CAI non è assolutamente ciclabile ma sugli altri versanti è decisamente peggio!!





comunque la salita non è lunga e in poco tempo siamo in cima:



vista a 360° su tutte le cime circostanti:



scambiamo 4 chiacchiere con diversi escursionisti che sono risaliti da un affollato Passo dello Zovallo.

Da questo versante, proprio mentre stiamo partendo, arriva anche uno stremato e-biker che si è spallato l'e-bici tra le rocce del non facile sentiero che noi percorreremo in discesa.

Inizialmente il sentiero è bellissimo:











Poi diventa decisamente + ostico e non ciclabile.
Infatti il CAI lo considera come tipologia: EE





Perdiamo quota sino ad intercettare il sentiero che ci porta al Passo dello Zovallo dove, percorrendo la sterrata che ben conosciamo, ci dirigiamo a Prato Grande:



Attraversiamo il Prato destinazione Monte Camulara ed i suoi bei piani sommitali:





Ora su traccia studiata da Paolino scendiamo su sentieri poco battuti sino all'abitato di Roffi e rientriamo al Passo delle Pianazze via Lagazzo:



Grazie a Paolino x le foto e la compagnia. :prost:

...comunque il risotto fatto a casa con i funghi freschi trovati qualche ora prima non ha prezzo...:il-saggi:
Anche se c'è caldo!!!

Ancora un po' di Monte Ragola ... Portatore sano di bici pesante ...
MONTE RAGOLA (PC/PR)

Durante la settimana, parlando con Paolino del Monte Ragola, sono venuto a sapere che è l'unico monte del nostro Appennino su cui non è mai salito.
.....bisogna provvedere!!

Alle 8:00 siamo in sella al Passo delle Pianazze dove su una bella sterrata con alcuni tratti molto ripidi prendiamo quota.
Passiamo in luoghi x noi molto particolari, conosciuti tanti anni fa.
Passando alla Fontanaccia sopra i Roffi riaffiorano ricordi di escursioni fatte con il nostro babbo, di raccolte di funghi, di epiche bagnate e di tante risate.



Passando nelle vicinanze della Grotta del Partigiano e restando sotto il Monte Camulara o Lazzarina raggiungiamo Prato Bure:

davanti a Paolino la sagoma inconfondibile del Monte Ragola:



arriviamo con parecchi tratti a spinta e un po' pedalando ad intercettare il sentiero che sale da Prato Grande:

Il sentiero CAI non è assolutamente ciclabile ma sugli altri versanti è decisamente peggio!!





comunque la salita non è lunga e in poco tempo siamo in cima:



vista a 360° su tutte le cime circostanti:



scambiamo 4 chiacchiere con diversi escursionisti che sono risaliti da un affollato Passo dello Zovallo.

Da questo versante, proprio mentre stiamo partendo, arriva anche uno stremato e-biker che si è spallato l'e-bici tra le rocce del non facile sentiero che noi percorreremo in discesa.

Inizialmente il sentiero è bellissimo:











Poi diventa decisamente + ostico e non ciclabile.
Infatti il CAI lo considera come tipologia: EE





Perdiamo quota sino ad intercettare il sentiero che ci porta al Passo dello Zovallo dove, percorrendo la sterrata che ben conosciamo, ci dirigiamo a Prato Grande:



Attraversiamo il Prato destinazione Monte Camulara ed i suoi bei piani sommitali:





Ora su traccia studiata da Paolino scendiamo su sentieri poco battuti sino all'abitato di Roffi e rientriamo al Passo delle Pianazze via Lagazzo:



Grazie a Paolino x le foto e la compagnia. :prost:

...comunque il risotto fatto a casa con i funghi freschi trovati qualche ora prima non ha prezzo...:il-saggi:
Anche se c'è caldo!!!

ancora un pò di Ragola....
portatore sano di bici pesante....
 

windfed

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Ceillac - Francia.
Quando lo scorso anno ho visto le foto di Ila&Cla, ho deciso che sarebbe diventata la meta di una mia vacanza.
Detto....fatto...e fanculo al Covid....
oggi sono salito al Lago St.Anne e Lago Miroir.
Ho una Emtb....ma qui serve a poco...con le tracce fornite dalla "coppia" suddetta () non si fanno "banali" strade bianche! si spinge in salita e spesso si scende a piedi in discesa..single track for ever!

Se volete godervi i panorami ed avere dettagli sulla zona andate a cercare i Post di Miciolo della scorsa estate...cmq anche le mie scarse foto "statiche" possono rendervi l'idea della bellezza dei posti!!

Lac Miroir
20200823_133048.jpg
Lac St.Anne
20200823_123306.jpg
Panorami a gogo
20200823_130811.jpg
20200823_120816.jpg
20200823_123851.jpg
Ecco un esempio dei single track al posto delle sterrate...ma ci sono alcuni passaggi flow divertenti e mai troppo veloci.
20200823_132207.jpg 20200823_123952.jpg
 
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miciolo

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piacenza
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CHAVANNES - MONT FORTIN - YULAZ

La prima escursione in Valdigne non poteva essere che al cospetto del Gigante d'Europa, il Monte Bianco.

La traccia che abbiamo seguito è pubblicata anche qui sul forum:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/14766

Lo start è da La Balme, un paio di km e attraversiamo La Thuile, da dove deviamo sempre su strada asfaltata sino a Porassey.

La strada ora diventa sterrata ed immersi nella bellezza del Vallon des Chavannes puntiamo il Colle.





Ila con alle spalle il ghiacciaio del Rutor:



Ormai il Colle des Chavannes a 2603 mt è in vista!!



Al Colle vedute spaziali sul Gruppo del Monte Bianco con i suoi ghiacciai:





La maggior parte dei biker qui si ferma o scende in Val Veny, noi ripercorriamo x qualche centinaio di metri la via dell'andata ed imbocchiamo il bel sentiero che porta al Monte Fortin:





oltrepassiamo piccoli laghetti:







e ritorniamo ancora a vedere il M.Bianco:







Il sentiero, sempre pedalabile, si snoda sulla cresta in un ambiente spettacolare:













Oltrepassiamo il blu Lac de l'Aiguille des Chavannes:



in questo ambiente si spalla anche volentieri!!



dopo questo tornante segnato dalla palina occorre prestare attenzione:



bici al fianco è d'obbligo:



o sulla schiena:



o sotto il braccio:



qualche tratto tecnico:





ed arriviamo al Col d'Arp.

Da qui l'ideale sarebbe scendere su Courmayeur, ma noi abbiamo l'auto a La Balme e decidiamo di seguire la traccia.

Perdiamo quota ravanando nei pascoli:



poi su una tranquilla sterrata in erba ed infine su sentiero molto wild che ci catapulta all'auto.

Questo sentiero presenta alcuni passaggi belli tosti e secondo me non vede il passaggio di una bici già da parecchio tempo.

Nel complesso un gran bel giro ma che può lasciare un po' l'amaro in bocca ai "douniller".

Noi ampiamente soddisfatti dalle vedute fantastiche sul Gruppo del Bianco e del Rutor .
 

windfed

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Trek Rail 9.9 & BMC RoadMachine02
Ceillac, Francia.
Lac e Col de Clausis.
Oggi altra traccia fornita dalla "coppia formidabile"....ve lo dico subito...mi sono fermato a metà...
(Imho) una ebike è svantaggiata in percorsi di "cicloalpinismo", dove il portage e la spinta sono spesso presenti.
Se il fondo è compatto....diventa uno skilift, ma se ci sono sassi smossi... si spinge ...e non si spalla...e sono almeno 10kg in più di una mtb!!!
Ho abbandonato perché ero solo (la foto in azione me l'ha fatta un turista a piedi)...a 2500m... su un sentiero in costa MOLTO esposto. Impossibile spingere di fianco o spallare una ebike di 20 e passa kg.
Quindi...sono tornato indietro ma... è stato ugualmente STU-PEN-DO!
20200825_131750.jpg
20200825_124338.jpg 20200825_131010.jpg

Vedi l'allegato 20200825_124403.mp4

















Come sempre....cercate le foto di Claudio & Ila...che non finirò mai di ringraziare per i consigli e le info ricevute.
 

Allegati

  • 20200825_123052.jpg
    20200825_123052.jpg
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miciolo

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GHIACCIAIO DEL RUTOR (AO)

Prima di leggere il foto report date un'occhiata alla descrizione di paiogs autore della traccia che seguiremo:

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/19972 x capire il tipo di tracciato ed alcune nostre scelte.

Partiamo da Villaret, una piccola frazione di La Thuile dove su una comoda sterrata vista Monte Bianco guadagniamo quota tralasciando il primo anello che fa Paio alla Punta della Croce:



Dopo un breve spintage andiamo ad intercettare la traccia originale ed inizia un lunghissimo traverso:

in parte lo si pedala:







in parte si porta:





alcuni tratti ferrati ci vengono in aiuto:



lasciamo le vedute sul Gruppo del Bianco per passare al Ghiacciaio del Rutor o Ruitor che si apre davanti:





Continuiamo sul lungo traverso:



con l'aiuto di corda e catena superiamo alcuni tratti esposti:





Finalmente arriviamo al Rifugio Deffeyes dove dagli sguardi dei gestori e degli escursionisti presenti capiamo che lì di mtb ne arrivano veramente poche.



Ora siamo indecisi, non arriveremo di certo al Colle Planaval raggiunto da Paio, ma ormai che siamo qui non vogliamo salire un attimo a vedere il ghiacciaio?

Scelta azzeccata, dopo una breve spallata si apre davanti ai nostri occhi un tripudio di laghi, ghiaccio e sentieri fattibili:

il Lago del Rutor:



il Rutor davanti a noi coi suoi nevai:



l'acqua che esce dal Ghiacciaio:



Ci avviciniamo al Ghiacciaio:







ora si percorre sino al Rifugio il sentiero fatto all'andata:







Paio descrive la discesa fattibile ma molto tecnica e sfiancante. Diversi tratti non riusciamo a farli, complice la stanchezza e diversi canali di scolo con pietre alte anche 30 cm in un susseguirsi di massi di tutte le dimensioni:







Arriviamo al bel Plan de la Liere con il Lac du Glacier:



Qui abbandoniamo la traccia di Paio, percorriamo tutto il Plan de la Liere cercando, con un largo giro, di trovare sentieri un po' meno tecnici:



Inizialmente tutto ok



poi la scelta si rivela del tutto errata; il sentiero va nella direzione opposta a dove dobbiamo scendere, continua a salire e non è proprio del tutto agevole:



comunque continuiamo a seguirlo e con una larga curva ora il sentiero punta nella direzione giusta :




arriviamo ad intercettare una polverosa pista del bike park:



che percorriamo sino in fondo.

Alle 20:15, dopo 11 ore, raggiungiamo l'auto dopo una giornata dove avevo messo in preventivo anche passare la notte fuori!!

Però siamo riusciti a vedere il Ghiacciaio del Rutor prima che sparisca x sempre!!!
 

windfed

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Spettacolo...."one more time".

Voi 2 (Ila & Claudio) siete in primo luogo ALPINISTI (molto di + che escursionisti) e poi.... per complicarvi la vita, vi portate (spesso!) la bici e quindi.... BIKER...... e di grandissimo livello in entrambi i settori!
:}}}:
 
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windfed

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Ceillac, Francia.

Oggi mi serviva una uscita TRAIL....altrimenti va a finire che devo ritornare in mtb....vista la difficoltà di portare la mia ebike in posti ....MOLTO ALLMOUNTAIN.

Avevo poco tempo....e frugando tra l'App OutoorActive e una carta locale....mi sono costruito un giro di 2.5h sui sentieri vicini al villaggio, con lunghi singletrack molto stretti e il solito panorama spettacolare..
Qualche foto.
20200827_140832.jpg 20200827_145844.jpg 20200827_131430.jpg 20200827_134131.jpg
 

miciolo

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VAL FERRET (AO)

Quello che vado a descrivere credo sia uno dei giri + completi che si possano fare in questa zona.

Noi abbiamo preso spunto da questa traccia:

https://www.gulliver.it/itinerari/deux-sauts-tete-entreda-entreves-giro/

Se l'autore @rocciaclimb è lo stesso che è qui sul forum colgo l'occasione x ringraziarlo.

Itinerario con panorami sul Gruppo del Bianco fenomenali, discese a tratti lisce come biliardo e a tratti tecniche con rocce ferme.
.....c'è anche un discreto spintage/portage x circa 900 mt D+ che rende il giro bello tosto come impegno fisico.

Partiamo da Courmayeur in direzione Val Ferret, dove occorre prestare attenzione a non farsi asfaltare dalle numerose auto di merenderos che risalgono.
Teniamo l'asfalto sino ad Arnouva dove inizia il sentiero e dove incrociamo diversi runner francesi che si stanno allenando nella direzione opposta.
Dopo uno spintage leggero il sentiero diventa ciclabile e senza difficoltà sino al Rifugio Bonatti:







tranne che x un breve tratto:



Rifugio Bonatti che non effettua servizio bar/ristorante; facciamo il pieno di acqua e via x 500 mt D+ a spinta con qualche tratto pedalato nel Vallone di Malatrà:







Raggiungiamo il Colle e siamo pronti x la prima discesa:





Breve pausa:



La cima del Monte Bianco con i suoi nevai in bilico:



uno sguardo alla traccia sul GPS e si riparte:







Risaliamo sino al Col Sapin e successivamente sino alla cima della Tete de la Troche su sentiero molto ripido:





e siamo in cima:



Dalla Tete de la Troche parte un sentiero super lissssscio sempre vista Monte Bianco che ti fa ben presto dimenticare la fatica fatta sino ad ora:













Nell'ultimo tratto, prima del Rifugio Bertone, il sentiero si fa + tecnico con passaggi su roccette:







Dal rifugio parte una discesa bellissima, molto impegnativa, tutta su tornanti, rocce ben piantate e radici:







Distrutti ma contenti arriviamo alla macchina consapevoli di aver portato a termine un altro bel girone.
In tutto saranno 1700 mt D+ perchè non abbiamo fatto l'A/R sulla Tete Entre Deux Sauts fatta invece da rocciaclimb.

Nel complesso giro da: 10 x i panorami, 10 x le discese e ....10 x i tratti a spinta e di portage!!:}}}:
 
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VAL FERRET (AO)

Quello che vado a descrivere credo sia una dei giri + completi che si possano fare in questa zona.

Noi abbiamo preso spunto da questa traccia:

https://www.gulliver.it/itinerari/deux-sauts-tete-entreda-entreves-giro/

Se l'autore @rocciaclimb è lo stesso che è qui sul forum colgo l'occasione x ringraziarlo.

Itinerario con panorami sul Gruppo del Bianco fenomenali, discese a tratti lisce come biliardo e a tratti tecniche con rocce ferme.
.....c'è anche un discreto spintage/portage x circa 900 mt D+ che rende il giro bello tosto come impegno fisico.

Partiamo da Courmayeur in direzione Val Ferret, dove occorre prestare attenzione a non farsi asfaltare dalle numerose auto di merenderos che risalgono.
Teniamo l'asfalto sino ad Arnouva dove inizia il sentiero e dove incrociamo diversi runner francesi che si stanno allenando nella direzione opposta.
Dopo uno spintage leggero il sentiero diventa ciclabile e senza difficoltà sino al Rifugio Bonatti:







tranne che x un breve tratto:



Rifugio Bonatti che non effettua servizio bar/ristorante; facciamo il pieno di acqua e via x 500 mt D+ a spinta con qualche tratto pedalato nel Vallone di Malatrà:







Raggiungiamo il Colle e siamo pronti x la prima discesa:





Breve pausa:



La cima del Monte Bianco con i suoi nevai in bilico:



uno sguardo alla traccia sul GPS e si riparte:







Risaliamo sino al Col Sapin e successivamente sino alla cima della Tete de la Troche su sentiero molto ripido:





e siamo in cima:



Dalla Tete de la Troche parte un sentiero super lissssscio sempre vista Monte Bianco che ti fa ben presto dimenticare la fatica fatta sino ad ora:













L'ultimo tratto prima del Rifugio Bertone il sentiero si fa + tecnico con passaggi su roccette:







Dal rifugio parte una discesa bellissima, molto impegnativa, tutta su tornanti, rocce ben piantate e radici:







Distrutti ma contenti arriviamo alla macchina consapevoli di aver portato a termine un altro bel girone.
In tutto saranno 1700 mt D+ perchè non abbiamo fatto l'A/R sulla Tete Entre Deux Sauts fatta invece da rocciaclimb.

Nel complesso giro da: 10 x i panorami, 10 x le discese e ....10 x i tratti a spinta e di portage!!:}}}:
Bellissimo giro. Complimenti
 

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