Punt ...non solo piacenza.......

windfed

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mi permetto di dire la mia...sono un vecchio REGOLARISTA... ho vissuto gli anni d'oro del fuoristrada piacentino e le discussioni sullo stato dei sentieri ci sono sempre state.... da qualche anno ancora più accese a causa della sovrapopolazione di runner, biker, ebiker e altri frequentatori di boschi.
Non difendo i motociclisti, che scavano solchi su terreno bagnato, specie se imbranati.... o "forestieri" che hanno meno rispetto delle terre altrui. x fortuna sono diminuiti i lombardi, quasi spariti i tedeschi con GPS e accompagnatori prezzolati/collusi in valtrebbia; ora ci sono gruppi organizzati e in regola (scuole enduro).... che almeno hanno un ruolo attivo nel territorio, oltre che fare manutenzione in alcune zone.
Capita sempre più raramente di incontrare smanettoni a gas aperto.... rallentano, salutano. Ma se si trovano in difficoltà... raspano anche loro in salita.
Evito il solito passaggio di responsabilità a cacciatori/agricoltori/fuoristradisti con mezzi da 1 tonnellata a 4 ruote motrici.... altra battaglia persa da anni.

Si potrebbero fare un sacco di cose per ripristinare i sentieri....ma non si è mai fatto nulla. L'amministrazione provinciale è ottusa, non capisce il potenziale delle nostre colline che potrebbero diventare un bike park "naturale", con pochissimi investimenti.
TREBBIAWHEELS e altri gruppi.... sono gli unici che fanno manutenzione e andrebbero sostenuti.
Si potrebbe organizzare una GIORNATA TUTTI INSIEME NEI BOSCHI SENZA RUOTE.... è sempre stato un mio "pallino" personale.
Ci avevo provato anni fa con le moto, ci siamo ritrovati in 4.... quando ne servivano 40. :azz-se-m:
Ah... e se trovi in giro il Sig.Precisetti, rischi anche una querela per aver tagliato 4 rami o scavato un canale di scolo. :rosik:

Il mio post sta diventando LUNGO E NOIOSO.... quindi mi fermo qui.
Ben disponibile se si vuole continuare "in privato", magari con qualche idea concreta; potrei dedicarci del tempo nella mia terza età... ormai vicina!
Ho già il nome del gruppo VSP - VOLONTARIATO SENTIERISTICO PIACENTINO
:balla-co:
Lascio spazio alle BELLISSIME foto di Claudio & Ila :}}}:
 

emilio78

Biker cesareus
24/11/11
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Rivergaro
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ciao
vi informo che grazie al grosso lavoro dei pensionati di Teglio è stato riaperto il sentiero che scende alla Spessa (val di Riglio), l'imbocco al momento è segnalato soltanto da striscia bianca e rossa ed il sentiero è traccuati con sassi colorati di rosso (era fluo ora non più).
L'imbocco lo trovate una volta arrivati a Teglio vicino alla stalla (ormai usata solo come fienile) che si trova dall'altro lato della strada rispetto al centro abitato.

stiamo cercando di riaprire il vecchio sentiero che collega Teglio a Gragnano di Sopra (Riglio) ma al momento siamo fermi causa blocco di rovi ed altre piante, speriamo di riuscirci x l'estate.
 

windfed

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ciao
vi informo che grazie al grosso lavoro dei pensionati di Teglio è stato riaperto il sentiero che scende alla Spessa (val di Riglio), l'imbocco al momento è segnalato soltanto da striscia bianca e rossa ed il sentiero è traccuati con sassi colorati di rosso (era fluo ora non più).
L'imbocco lo trovate una volta arrivati a Teglio vicino alla stalla (ormai usata solo come fienile) che si trova dall'altro lato della strada rispetto al centro abitato.

stiamo cercando di riaprire il vecchio sentiero che collega Teglio a Gragnano di Sopra (Riglio) ma al momento siamo fermi causa blocco di rovi ed altre piante, speriamo di riuscirci x l'estate.

vero!! grande lavoro in VALNURE !! :yeah!::yeah!:
 

miciolo

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GROSTE' (DOLOMITI DI BRENTA) - TN

Ieri pomeriggio ci siamo sciroppati quasi tre ore di auto per raggiungere Carisolo in Val Rendena x essere belli scattanti x il giro odierno. :il-saggi:

Il giro fatto oggi rientra tra i nostri preferiti; belle vedute e discese da leccarsi i baffi.
L'unico dubbio è sulla nostra condizione fisica, senza allenamento un D+ di 1700 mt con salite a tratti belle pesanti è una bella incognita.

Partiamo con il nostro passo tranquillo, sotto un cielo sereno, da Carisolo (801 mt slm); percorriamo la strada vecchia che passa prima a S.Antonio di Mavignola e poi a Madonna di Campiglio ed in poco + di 1 ora e mezza raggiungiamo Campo Carlo Magno.

Ora parte la bella sterrata in direzione Rifugio Graffer - Passo Grostè (2500 mt slm) con alcuni tratti in salita veramente tosti:





Rifugio Graffer, trovato x la prima volta, chiuso:





Si risale ancora verso il Rifugio Stoppani e l'adiacente Passo Grostè:









Breve sosta:



Solitamente facciamo un anello iperpanoramico in quota ma la presenza di nevai ed il meteo in peggioramento ci fanno desistere.
Decidiamo di rientrare, ci bardiamo e siamo pronti x la discesa:











scendiamo su piste a tratti ancora innevate:



Appena sotto il Rifugio Graffer parte il bel sentiero che, passando sotto le pareti della Corna Rossa, scende in Vallesinella.
All'inizio c'è un evidente cartello di divieto alle bici; noi lo abbiamo sempre percorso, logicamente non in luglio/agosto e non abbiamo mai avuto problemi con i rari escursionisti:











Il sentiero è bellissimo, alterna tratti scorrevoli a tratti gradonati ma sempre fattibili e qui le ruotone delle genius si sono fatte particolarmente apprezzare:







Scendendo arriviamo alle Cascate di mezzo da dove parte il sentiero dell'Arciduca (ci sono un paio di frane/slavine dove bisogna passare con bici a mano).
Altro sentiero bellissimo con molte radici è quello che scende al Vivaio Brenta:



Breve trasferimento a Sant'Antonio e discesa sul bel sentiero che taglia la strada fatta in salita.

Arriviamo a Carisolo belli cotti!!

Per la maggior parte dell'itinerario non abbiamo visto anima viva complice anche i Rifugi e le funivie ancora chiusi.

E' un itinerario che non delude mai!! :medita:
 

marco del lest

Tutto fuorché il bitume
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ciao
vi informo che grazie al grosso lavoro dei pensionati di Teglio è stato riaperto il sentiero che scende alla Spessa (val di Riglio), l'imbocco al momento è segnalato soltanto da striscia bianca e rossa ed il sentiero è traccuati con sassi colorati di rosso (era fluo ora non più).
L'imbocco lo trovate una volta arrivati a Teglio vicino alla stalla (ormai usata solo come fienile) che si trova dall'altro lato della strada rispetto al centro abitato.

stiamo cercando di riaprire il vecchio sentiero che collega Teglio a Gragnano di Sopra (Riglio) ma al momento siamo fermi causa blocco di rovi ed altre piante, speriamo di riuscirci x l'estate.
Se vi serve un buon decespugliatore (Active brutale da 65 cc che da il meglio di se nei roveti impenetrabili....) per qualche ora di lavoro fatemi sapere, di tempo ne ho poco, ma dato che sfrutto sempre il lavoro altrui vorrei ricambiare... in caso contattami. saluti
 

peppoc85

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devinci spartan
GROSTE' (DOLOMITI DI BRENTA) - TN

Ieri pomeriggio ci siamo sciroppati quasi tre ore di auto per raggiungere Carisolo in Val Rendena x essere belli scattanti x il giro odierno. :il-saggi:

Il giro fatto oggi rientra tra i nostri preferiti; belle vedute e discese da leccarsi i baffi.
L'unico dubbio è sulla nostra condizione fisica, senza allenamento un D+ di 1700 mt con salite a tratti belle pesanti è una bella incognita.

Partiamo con il nostro passo tranquillo, sotto un cielo sereno, da Carisolo (801 mt slm); percorriamo la strada vecchia che passa prima a S.Antonio di Mavignola e poi a Madonna di Campiglio ed in poco + di 1 ora e mezza raggiungiamo Campo Carlo Magno.

Ora parte la bella sterrata in direzione Rifugio Graffer - Passo Grostè (2500 mt slm) con alcuni tratti in salita veramente tosti:





Rifugio Graffer, trovato x la prima volta, chiuso:





Si risale ancora verso il Rifugio Stoppani e l'adiacente Passo Grostè:









Breve sosta:



Solitamente facciamo un anello iperpanoramico in quota ma la presenza di nevai ed il meteo in peggioramento ci fanno desistere.
Decidiamo di rientrare, ci bardiamo e siamo pronti x la discesa:











scendiamo su piste a tratti ancora innevate:



Appena sotto il Rifugio Graffer parte il bel sentiero che, passando sotto le pareti della Corna Rossa, scende in Vallesinella.
All'inizio c'è un evidente cartello di divieto alle bici; noi lo abbiamo sempre percorso, logicamente non in luglio/agosto e non abbiamo mai avuto problemi con i rari escursionisti:











Il sentiero è bellissimo, alterna tratti scorrevoli a tratti gradonati ma sempre fattibili e qui le ruotone delle genius si sono fatte particolarmente apprezzare:







Scendendo arriviamo alle Cascate di mezzo da dove parte il sentiero dell'Arciduca (ci sono un paio di frane/slavine dove bisogna passare con bici a mano).
Altro sentiero bellissimo con molte radici è quello che scende al Vivaio Brenta:



Breve trasferimento a Sant'Antonio e discesa sul bel sentiero che taglia la strada fatta in salita.

Arriviamo a Carisolo belli cotti!!

Per la maggior parte dell'itinerario non abbiamo visto anima viva complice anche i Rifugi e le funivie ancora chiusi.

E' un itinerario che non delude mai!! :medita:
Cavolo siete sempre il top voi 2 non deludere mai, siete fantastici.
Io non pedalò più da mesi ormai, troppo tempo, pedalate anche un po' per me ne avrei bisogno
 
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miciolo

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PIANI DI ARTAVAGGIO E DI BOBBIO (LC)

Ieri escursione con discreta ravanata nella bella e panoramica Valsassina nel Lecchese.

Non ci siamo mai stati, sappiamo che dovremo salire x 1400 D+, dovremo affrontare un bel traverso con alcuni punti attrezzati e sulla discesa , ....buio completo.

Partiamo di buon' ora dall'abitato di Maggio dove su una sterrata quasi totalmente nel bosco e poi nell'ultimo tratto tra prati, raggiungiamo Passo Culmine S.Pietro.



Breve discesa su asfalto per intraprendere la bella e comoda sterrata che porta ai Piani di Artavaggio:

La fioritura dei ranuncoli colora di giallo i prati:





Salendo dai Piani di Arvataggio, la strada s'inerpica fino a raggiungere il rifugio Nicola:



Proseguiamo lasciandoci sulla sinistra il Rifugio Cazzaniga





ora un tratto tranquillo su bel sentiero prima su erba e poi su roccia:







arriviamo a Casera Campelli con l'adiacente laghetto:



ancora qualche bel tratto di sentiero scorrevole:





ed arriviamo all'imbocco del sentiero attrezzato degli STRADINI:



il sentiero è discretamente esposto; se fatto a piedi non presenterebbe difficoltà particolari, ma con le bici al seguito non bisogna abbassare la guardia.

qualche breve tratto lo si pedala, giusto il tempo per la foto:





nei tratti + "complicati" ci sono cavi e staffe in abbondanza:











Il sentiero si addolcisce e qualche pedalata si riesce a fare;



Arriviamo al Rifugio Lecco ai Piani di Bobbio situato proprio in un brutto posto.....



per la discesa, la sera prima, abbiamo adocchiato in rete un sentiero CAI con diverse denominazioni; chi lo chiama sentiero Italia, chi Pequeno easy.

Inizia dopo questa civetta:





La discesa, a parte un primo tratto ed un ultimo tratto, si rivela infattibile; il sentiero già stretto e scavato di suo è invaso dalla vegetazione, non sai cosa trovi sotto le ruote ed è un continuo sbattere i pedali contro rocce o radici nascoste.

Arriviamo al punto di partenza belli provati, + dalla discesa fatta x la maggior parte a piedi che dal tratto esposto e ferrato del sentiero degli Stradini.

Nel complesso abbiamo trovato luoghi molto belli ma anche molto frequentati soprattutto nelle adiacenze dei vari Rifugi.
Da non sottovalutare il traverso degli Stradini se non si è abituati all'esposizione e alle Vie Ferrate.
....da non sottovalutare anche la possibilità di avere notizie "fresche" sui vari sentieri al fine di evitare di farne gran parte a piedi!!! :il-saggi:
 

gigi58

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DAL PASSO DEL BOCCO A LEVANTO.

Stupendo trail lineare sull'AV 5T che è una deviazione...poco conosciuta per Levanto...della tradizionale AVML....trail di 50 km per 1600 mt.di D+ circa,con solo 4/5 km di asfalto...il resto per la maggior parte, tutti single trail. Il percorso fatto segue il tracciato dell'AV 5T....però,con tante deviazioni su splendidi sentieri,poco conosciuti,su cui solo la nostra guida del luogo Aron ci poteva condurre.

In breve...lo start è al Passo del Bocco esattamente sul confine tra Emilia e Liguria (1000 mt di Alti.). Si inizia scalando il m.te Zatta (1400 mt) che in passato avevo già raggiunto...ma questa volta,su nuovo sentiero che non conoscevo....quasi tutto ciclabile!
:yeah!:
Sul m.te Zatta di Ponente si percorre tutta l'AVML in cresta ( ...e che cresta!) Si oltrepassano il m.te Zatta di Levante e anche Prato Pinello fino a raggiungere,quasi,la strada asfaltata. (Stupenda la discesa mista, con tratti tecnici,flow e radici).
Da questo punto in poi fino al Passo Biscia si abbandona la AVLM e si percorre tutto un single trail (mai fatto prima),tutto ciclabile, denominato del "Baciccia" fino a ricongiungersi ancora all'AV 5T...bello,bello!
:i-want-t:
Dal Passo Biscia ( anche questo fuori programma per raggiungere il ristorante) si sale,a tratti spingendo, per fare un sentiero di cresta,superpanoramico e divertentissimo....a fine discesa.... sosta ristoro e dopo pranzo...una sterrata,defaticante, ci condurrà al m.te Porcile...l'ultimo tratto su ampio S.Trail molto veloce.
Si oltrepassano quindi il m.te Zenone e il m.te Alpe,rimanendo sempre in quota...su un misto di S.Trail sempre ciclabile e si arriva al Valico di Velva.

Dal valico inizia la parte più dura di tutto il percorso....dopo un tratto di sterrata decidiamo di abbandonare l'Av 5T per raggiungere un sentiero di cresta che dalla cima Stronzi ci condurrà al M.te S.Nicolao.
La salita è, purtroppo,un delirio...tutta a spinta per un paio di km su stretto e scavato sentiero (questo non era in programma)....si poteva comunque raggiungere il m.te S.Nicolao su sterrata evitando la cima Stronzi (il nome è una garanzia).
:pirletto:
Arrivati alla cima Stronzi si percorre il S.Trail di cresta a raggiungere il m.te S.Nicolao...alla fine la faticaccia della salita è stata ampiamente ricompensata!
:-)
Neanche il tempo di riprenderci arriviamo,giusti,giusti all'imbocco della discesa (San Nicolao Antenne 1).
La discesa è molto bella,veloce,con alcuni Drop e compressioni da superare...4 km.di goduria pura!
:sbavon:
Su asfalto dopo 2/3 km arriviamo all'ultima e interminabile discesa che ci condurrà a Levanto.
Che dire....dopo un breve tratto in salita...inizia il divertimento!
Wow...giu' a tutta.....11/12 km dI sentiero (DH 28-19 freeride) che è un misto di flow,tratti tecnici e roccia viva che si alternano in maniera sincrona che neanche il più bravo dei pittori poteva pennellare!
L'ultimo tratto,dal m.te delle Streghe,è impegnativo,ripido con curve a gomito (nose press) tutto su roccia e pietre...simile all'Hard Rock di Varazze.
:celopiùg: :-)

Arrivati a Levanto,tutti interi...solita "birretta" e via....treno per Chiavari e poi navetta per il Passo.
:prost:
Tempo di percorrenza del percorso senza la sosta ristorante....7 ore circa!
Partiti alle 9,00 del mattino dal Passo del Bocco...siamo arrivati a casa verso l'una di notte con una sosta serale per un panino.
Lo "sbattimento" per la logistica è ampiamente ripagata dallo spettacolare percorso...senza ombra di dubbio uno dei migliori che abbia mai fatto!

Un grazie particolare a Aron...la guida,che ci ha accompagnato in questa bella giornata e per averci fatto scoprire sentieri che,senza la sua conoscenza del territorio, sarebbe stato impossibile trovare.
Ringrazio anche Max,Riccardo e Enrico che hanno condiviso questa bella esperienza e hanno accettato al volo la mia proposta...ampiamente ripagata!
:}}}:

Sotto qualche foto... Screenshot_20200621-010907_ViewRanger.jpg 20200621_230031.jpg 20200620_144635.jpg 20200620_145250.jpg 20200620_184523.jpg 20200620_184900.jpg 20200620_184531.jpg Screenshot_20200622-221738_Trailforks.jpg
 

gigi58

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Stupendo trail lineare sull'AV 5T che è una deviazione...poco conosciuta per Levanto...della tradizionale AVML....trail di 50 km per 1600 mt.di D+ circa,con solo 4/5 km di asfalto...il resto per la maggior parte, tutti single trail. Il percorso fatto segue il tracciato dell'AV 5T....però,con tante deviazioni su splendidi sentieri,poco conosciuti,su cui solo la nostra guida del luogo Aron ci poteva condurre.

In breve...lo start è al Passo del Bocco esattamente sul confine tra Emilia e Liguria (1000 mt di Alti.). Si inizia scalando il m.te Zatta (1400 mt) che in passato avevo già raggiunto...ma questa volta,su nuovo sentiero che non conoscevo....quasi tutto ciclabile!
:yeah!:
Sul m.te Zatta di Ponente si percorre tutta l'AVML in cresta ( ...e che cresta!) Si oltrepassano il m.te Zatta di Levante e anche Prato Pinello fino a raggiungere,quasi,la strada asfaltata. (Stupenda la discesa mista, con tratti tecnici,flow e radici).
Da questo punto in poi fino al Passo Biscia si abbandona la AVLM e si percorre tutto un single trail (mai fatto prima),tutto ciclabile, denominato del "Baciccia" fino a ricongiungersi ancora all'AV 5T...bello,bello!
:i-want-t:
Dal Passo Biscia ( anche questo fuori programma per raggiungere il ristorante) si sale,a tratti spingendo, per fare un sentiero di cresta,superpanoramico e divertentissimo....a fine discesa.... sosta ristoro e dopo pranzo...una sterrata,defaticante, ci condurrà al m.te Porcile...l'ultimo tratto su ampio S.Trail molto veloce.
Si oltrepassano quindi il m.te Zenone e il m.te Alpe,rimanendo sempre in quota...su un misto di S.Trail sempre ciclabile e si arriva al Valico di Velva.

Dal valico inizia la parte più dura di tutto il percorso....dopo un tratto di sterrata decidiamo di abbandonare l'Av 5T per raggiungere un sentiero di cresta che dalla cima Stronzi ci condurrà al M.te S.Nicolao.
La salita è, purtroppo,un delirio...tutta a spinta per un paio di km su stretto e scavato sentiero (questo non era in programma)....si poteva comunque raggiungere il m.te S.Nicolao su sterrata evitando la cima Stronzi (il nome è una garanzia).
:pirletto:
Arrivati alla cima Stronzi si percorre il S.Trail di cresta a raggiungere il m.te S.Nicolao...alla fine la faticaccia della salita è stata ampiamente ricompensata!
:-)
Neanche il tempo di riprenderci arriviamo,giusti,giusti all'imbocco della discesa (San Nicolao Antenne 1).
La discesa è molto bella,veloce,con alcuni Drop e compressioni da superare...4 km.di goduria pura!
:sbavon:
Su asfalto dopo 2/3 km arriviamo all'ultima e interminabile discesa che ci condurrà a Levanto.
Che dire....dopo un breve tratto in salita...inizia il divertimento!
Wow...giu' a tutta.....11/12 km dI sentiero (DH 28-19 freeride) che è un misto di flow,tratti tecnici e roccia viva che si alternano in maniera sincrona che neanche il più bravo dei pittori poteva pennellare!
L'ultimo tratto,dal m.te delle Streghe,è impegnativo,ripido con curve a gomito (nose press) tutto su roccia e pietre...simile all'Hard Rock di Varazze.
:celopiùg: :-)

Arrivati a Levanto,tutti interi...solita "birretta" e via....treno per Chiavari e poi navetta per il Passo.
:prost:
Tempo di percorrenza del percorso senza la sosta ristorante....7 ore circa!
Partiti alle 9,00 del mattino dal Passo del Bocco...siamo arrivati a casa verso l'una di notte con una sosta serale per un panino.
Lo "sbattimento" per la logistica è ampiamente ripagata dallo spettacolare percorso...senza ombra di dubbio uno dei migliori che abbia mai fatto!

Un grazie particolare a Aron...la guida,che ci ha accompagnato in questa bella giornata e per averci fatto scoprire sentieri che,senza la sua conoscenza del territorio, sarebbe stato impossibile trovare.
Ringrazio anche Max,Riccardo e Enrico che hanno condiviso questa bella esperienza e hanno accettato al volo la mia proposta...ampiamente ripagata!
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Sotto qualche foto... Vedi l'allegato 363861 Vedi l'allegato 363853 Vedi l'allegato 363855 Vedi l'allegato 363856 Vedi l'allegato 363857 Vedi l'allegato 363858 Vedi l'allegato 363859 Vedi l'allegato 363860
Vedi l'allegato VID-20200624-WA0000.mp4
 

miciolo

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MONTE AIONA e LAGHI LAME E GIACOPIANE (GE)

Ieri ritorniamo a fare un giro in compagnia; ci sono Enrico, Gigi, Ricky e Valerio, equamente divisi tra mtb e e-mtb.

Stranamente, nonostante le 57 primavere, sono il + giovane ma con questi personaggi so già che il giro non sarà "rilassante".

L'itinerario prescelto segue una traccia di Paolino, ormai fermo ai box da qualche settimana x intervento al ginocchio, che incarna lo spirito con cui abbiamo iniziato a pedalare. Sono 40 km x D+ 1600 di sentieri e sterrate con ZERO mt in asfalto.

Lo start è dal Rifugio Casermette del Penna in provincia di Genova a ridosso del confine con la provincia di Parma.

Su comoda sterrata raggiungiamo una prima volta il Passo della Spingarda, da dove parte il sentierino che ci porta in cima al monte Aiona (1701 mt)

La salita non è semplice, facciamo alcuni tratti a piedi tra i massi, ma riuscendo a stare in equilibrio si pedala anche:









Modalità discesa "on" e siamo pronti x il bel single track sul Lago delle Lame:



Sullo sfondo il lago di Giacopiane che raggiungeremo in un secondo momento.









Il trail entra nella faggeta; inizialmente si mantiene molto scorrevole



per diventare sempre + tecnico scendendo.

.....non sono riuscito a fare foto x la scarsa collaborazione dei presenti!!! :rosik:

Una volta raggiunto il Lago delle Lame, breve sosta panino e seconda risalita verso la Cappelletta,
da cui si riparte per un'altra divertente discesa:



Ora un tratto inedito x me e ila: la bella discesa sui Laghi di Giacopiane:



giù la testa!!

















distanziamento sociale:



Ennesima risalita di D+ 600 mt sino al Passo della Spingarda su una sterrata che non sembra finire mai:





La salita è pedalabile ma complice il caldo e lo scarso allenamento ci muoio dentro:



Dal Passo della Spingarda raggiungiamo Passo Incisa passando tra i monti Nero e Cantomoro:

Arriviamo alle macchine x il consueto birrone al Rifugio.

Grazie ai compagni di viaggio che mi hanno sempre aspettato alleviando la cotta presa con acqua e integratori vari.



Per chi c'era e x chi vuole farsi un'idea del giro posto tutte le foto QUI
 

gigi58

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MONTE AIONA e LAGHI LAME E GIACOPIANE (GE)

Ieri ritorniamo a fare un giro in compagnia; ci sono Enrico, Gigi, Ricky e Valerio, equamente divisi tra mtb e e-mtb.

Stranamente, nonostante le 57 primavere, sono il + giovane ma con questi personaggi so già che il giro non sarà "rilassante".

L'itinerario prescelto segue una traccia di Paolino, ormai fermo ai box da qualche settimana x intervento al ginocchio, che incarna lo spirito con cui abbiamo iniziato a pedalare. Sono 40 km x D+ 1600 di sentieri e sterrate con ZERO mt in asfalto.

Lo start è dal Rifugio Casermette del Penna in provincia di Genova a ridosso del confine con la provincia di Parma.

Su comoda sterrata raggiungiamo una prima volta il Passo della Spingarda, da dove parte il sentierino che ci porta in cima al monte Aiona (1701 mt)

La salita non è semplice, facciamo alcuni tratti a piedi tra i massi, ma riuscendo a stare in equilibrio si pedala anche:









Modalità discesa "on" e siamo pronti x il bel single track sul Lago delle Lame:



Sullo sfondo il lago di Giacopiane che raggiungeremo in un secondo momento.









Il trail entra nella faggeta; inizialmente si mantiene molto scorrevole



per diventare sempre + tecnico scendendo.

.....non sono riuscito a fare foto x la scarsa collaborazione dei presenti!!! :rosik:

Una volta raggiunto il Lago delle Lame, breve sosta panino e seconda risalita verso la Cappelletta,
da cui si riparte per un'altra divertente discesa:



Ora un tratto inedito x me e ila: la bella discesa sui Laghi di Giacopiane:



giù la testa!!

















distanziamento sociale:



Ennesima risalita di D+ 600 mt sino al Passo della Spingarda su una sterrata che non sembra finire mai:





La salita è pedalabile ma complice il caldo e lo scarso allenamento ci muoio dentro:



Dal Passo della Spingarda raggiungiamo Passo Incisa passando tra i monti Nero e Cantomoro:

Arriviamo alle macchine x il consueto birrone al Rifugio.

Grazie ai compagni di viaggio che mi hanno sempre aspettato alleviando la cotta presa con acqua e integratori vari.



Per chi c'era e x chi vuole farsi un'idea del giro posto tutte le foto QUI
....prima volta sul m.te Penna,bella giornata,gran giro,single trak stupendi e solita bella compagnia.
Purtroppo mancava l'ideatore del giro...Paolo...speriamo di rivederlo in sella al più presto!
 

miciolo

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FORT JANUS - LAC GIGNOUX (MONTGENEVRE) FR

Bella escursione odierna in terra transalpina alla scoperta di quello che resta del Fort Janus a 2.529 mt slm e successivo passaggio al Lac Gignoux (Lago dei sette colori x noi italiani).

Lo start è da Montgenevre (1860 mt slm), pochi km oltre il confine, dove affrontiamo una comoda sterrata che, senza impensierci, ci fa guadagnare quota.

Davanti a Ila la nostra prima meta:



Agevole e con buon fondo è la sterrata che porta al Fort Janus:





Fort Janus è stato costruito alla fine dell'800 ed utilizzato anche negli anni '40 in quanto faceva parte della Linea Maginot:



Le vedute sono mozzafiato, si spazia dal Massiccio degli Ecrins alla Chaberton:





Siamo saliti anche in cima al Monte Janus, dieci minuti a piedi dal Forte:





.... trails iperpanoramici:





che lasciano il posto ad un divertente sentiero che con i suoi su e giù ci porta al Lago Gignoux:







Lac Gignoux o Lago dei sette colori:



i 200 mt lineari (5 minuti) dopo il lago sono i + duri del giro:



il sentiero è sempre molto scorrevole e non presenta difficoltà particolari:











qualche tratto su roccia:





Meno divertente invece gli ultimi 150 mt D- percorsi su una ripida pista da sci con picchiata a freni fumanti su Montgenevre:



Nel complesso un giro dai panorami superlativi, con zero asfalto e poche difficoltà sia a livello di tecnica che di resistenza fisica.

...e la prima è andata!!!
 

miciolo

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TOUR JAUNE DE BARRABAS (BARDONECCHIA) TO

L'escursione odierna è una di quelle che entra di diritto tra le + interessanti da un punto di vista paesaggistico.
Ma tutte le cose belle sono anche quelle + sudate e l'itinerario di oggi non è da meno.

Partiamo dai 1280 mt di Bardonecchia dove, una volta attraversato Campo Smith, una mortifera sterrata con rampe assassine ci fa guadagnare quota.
Fortunatamente la sterrata è tutta nel bosco e salendo, pur restando sempre molto impegnativa, diventa + pedalabile:



Guadagnando quota i larici lasciano il posto ad un aspro paesaggio:



Davanti a me la Caserma della Mulattiera e sulla dx l'omonimo Passo:



Al Passo della Mulattiera, punto + alto del giro di oggi a 2409 mt slm.





ed ora giù per il sentiero in direzione Col des Acles:







davanti a Ila l'imponente sagoma del Rocher de Barrabas:



Ora abbandoniamo il sentiero principale e deviamo a sx x percorrere l'impegnativo sentiero che ci porterà proprio sotto alla Tour Jaune de Barrabas:



La prima parte del sentiero la si pedala:



bici in spalla x 100 mt circa e svalichiamo al colletto:



ora inizia un sentiero da sogno, in un ambiente di montagna con guglie dalle forme fantastiche:















paesaggio molto particolare che ricorderemo x parecchio tempo:











Dopo aver svalicato al colletto del Gui, si apre sotto di noi la piana di Melezet e di Bardonecchia:



Ora su un tecnico sentiero, tra tornanti, gradoni, radici e sassi smossi, perdiamo 500 mt di quota sino al Colle della Scala:





Ora dovremmo tagliare la strada con tratti di sentiero ma alcuni avvisi di non percorribilità ci fanno desistere ed optiamo x un palloso asfalto sino a Melezet.

Su sterrata prima e su una divertente discesa del bike park chiudiamo una giornata alquanto impegnativa ma di enorme soddisfazione.
 
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