Punt ...non solo piacenza.......

miciolo

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MONTI TREVINE E PENNA (PR)


Il Monte Penna visto dal Monte Trevine (foto di Luca)
...sembra impossibile ma ci saliremo!!

bella trasferta in quella zona dell'Appennino Ligure che più amiamo, al confine tra le province di Parma e di Genova.
L'itinerario, studiato in 5 minuti da Paolino la sera prima, prevede una bella indigestione di sentieri stavolta tutti in provincia di Parma.

Lo start è dal solito Rifugio Casermette del Penna che risulterà essere molto valido a fine giro per placare sete ed appetiti vari!

Pronti via, ci infiliamo subito in un labirinto di sentieri sotto la guida esperta di Paolino (ormai sono più di 50 anni che veniamo da queste parti; Paolino si ricorda tutto, da del tu anche alle piante; ....io invece mi perdo ancora nelle immense faggete).

Arriviamo, su sentieri che più flow non si può, alla Nave del Monte Penna, una depressione che ricorda la chiglia di un'imbarcazione



Ora inizia un breve tratto a spinta e di bici in spalla per raggiungere la sommità del Monte Trevine (mt 1651)



qualcosa si pedala ancora



ma appena si esce allo scoperto ci si presenta il Monte Penna con le sue pareti strapiombanti



lo stretto canalino prima della cima presenta sempre qualche attimo di passione



siamo in cima, posto bellissimo





ma la strada è ancora lunga quindi è meglio partire





pur avendo piovuto non poco qualche giorno prima, siamo sicuri di trovare un fondo perfettamente percorribile

tratti su roccia



si alternano a tratti in faggeta



bisogna prestare un briciolo di attenzione alle radici ed a qualche sporadico ramo caduto



Arriviamo al Rifugio Faggio dei Tre Comuni, trovato chiuso.

sentiero perfetto



Passiamo in prossimità della sorgente del fiume Taro dove, abbassandoci di qualche centinaio di mt, Paolino ci porta a vedere questa bella cascata

nella foto Luca



a dire il vero qualche breve tratto un po' tecnico c'è, ma è poca roba





terminata la discesa siamo alla Diga sul Taro, punto più basso del giro ed ora dobbiamo riguadagnare quota su una comoda sterrata



Breve a/r verso il Monte Carignone



e dopo un interminabile sentiero con alcuni tratti di sterrata arriviamo prima al Rifugio Monte Penna e poi a Passo Incisa.

Ora ci toccano circa 250 D+ di bici a spinta con l'ultimo tratto di portage per salire sulla nostra seconda meta odierna: il Monte Penna a 1735 mt.



l'espressione di Luca e Paolino è eloquente ....bisogna stringere i denti!!



l'eleganza di Ila che non si scompone neanche...



contenti in vetta!!



questo è quello che si vede da lassù

foto di Luca



Ora dobbiamo ritornare a Passo Incisa percorrendo a ritroso il sentiero fatto all'andata.







A Passo Incisa Paolino propone di allungare l'itinerario per percorrere altri single trails, ma la truppa si ammutina e si punta dritti al Rifugio dove ci aspettano le birre di fine giro. :prost:
 

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Grazie a voi!! :-?:
Sono i miei posti preferiti ... Zona Penna, Trevine e aggiungo Aiona e alta val nure sono angoli di paradiso!!
E le foto, a mio parere, lo dimostrano!!! ;-)
Anche il giro di ieri è frutto di molteplici escursioni in bici e a piedi anche in solitaria; sarà per questo che ormai oltre a parlare ai faggi... sento che mi rispondono pure!!:-)
 

miciolo

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MONTE LESIMA - GIRO DELLE 4 REGIONI (AL/GE/PC/PV)



Per questo itinerario ci troviamo in quel lembo di terra condiviso da 4 Regioni: la nostra Emilia, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.

Lo start è dai Piani del Lesima, località situata in una piana ai piedi del nostro gigante Monte Lesima, che come tutte le cose buone, lo terremo per fine giro.

Vorremmo ripetere un itinerario già pedalato altre volte, sperando in un finestra di bel tempo in questo piovoso maggio.

Subito scaldiamo i motori su una dura sterrata sino a raggiungere le Strade Provinciali 88, 18 e 90.

La nostra prima meta è il Monte Chiappo che, con i suoi 1700 mt, è il punto di partenza delle discese del bikepark di Pian del Poggio.

L'ascesa, circa 250 mt di dislivello, è quasi tutta a spinta per le mtb, con l'e-bike invece credo sia tutta pedalabile:



salendo siamo distratti dalle fioriture di orchidee



e arriviamo in cima al Monte Chiappo



bei tratti nei pascoli tenendo sempre presente il pericolo del filo spinato sulle recinzioni che, pur essendo vietato, qui è parecchio utilizzato



...non sono esperto di bovini, ma l'animale al centro in piedi mica mi sembra una mucca (ingrandite e guardate sotto la pancia!!!)



Arriviamo nella civiltà a Capannette di Cosola dove Paolino si confronta con ciclisti ben più famosi



Attraversiamo la strada e dietro le case prendiamo il bel sentiero CAI 101

Inizia ora una bella cavalcata sui crinali dove passeremo in sequenza i Monti Cavalmurone (1670 mt) ed il Monte Legnà (mt 1669).



qualche brevissimo tratto tecnico



l'immancabile filo spinato con la piramide del Monte Alfeo sullo sfondo



e anche il Monte Legnà è raggiunto:



Breve andata e ritorno per salire alla croce e siamo ancora sul sentiero principale



A scanso di equivoci va detto che questi monti raggiungono quasi tutti la stessa altezza che va dai 1640 mt ai mt 1724 ma è un continuo salire e scendere. (dotarsi di calzature adatte alla camminata in caso si voglia affrontare questo itinerario con una mtb!!)

Arriviamo alle pendici del Monte Carmo e qui le vie di accesso sono due; solitamente giriamo intorno e saliamo per la via più agevole, molto più lunga ma anche molto meno dura della direttissima che solitamente utilizziamo per la discesa.
Oggi, visto che il sentiero diretto si presenta molto scivoloso e pericoloso per la discesa, decidiamo di affrontarlo con portage in salita e di scendere dal versante opposto.

Faremo sempre così!!!
Portage duro ma breve



e siamo ai 1642 della Croce sul Monte Carmo



Scendiamo per il sentiero che passa tra i pascoli







per i maniaci del pulito c'è anche la possibilità di lavare le bici a costo zero



Ripercorriamo il sentiero dell'andata, con qualche piacevole deviazione sino a perdere quota su una forestale che termina sulla strada asfaltata che proviene da Bogli e che pedaleremo sino al Passo del Giovà.

Proseguiamo sulla strada già fatta qualche ora prima in senso contrario ed arriviamo a scartare il nostro cioccolatino di giornata:
la salita al Monte Lesima. Per fortuna il tratto è asfaltato, ma vi assicuro che è molto ma molto duro.
Una sbarra vieta l'accesso al traffico veicolare. La scavalchiamo.

Il Monte Lesima, a 1724 mt, è riconoscibile grazie alla sua "palla bianca" collocata sulla cima. La palla non è altro che una postazione radar per uso aeronautico



fatiche ...quasi finite



per scendere ai Piani del Lesima, dove abbiamo le auto, ci sono due possibilità; noi optiamo per il bel sentiero di cresta che, con qualche rilancio, ci fa superare in sequenza il Monte Tartago 1688 mt, il Monte Terme 1489 mt e il Monte La Colla 1438 mt.









se poi siete appassionati di fiori, come lo è Ila, sarete sempre fermi a fotografare!!



il giro termina all'Albergo Prodongo dove siamo accolti da Biagio e Heidi, due splendidi bernesi



e dal proprietario Giuseppe con cui abbiamo scambiato volentieri 4 chiacchiere

......logicamente davanti ad una buona birra!!! :prost:
 

miciolo

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MONTARLONE E LE DISCESE DI ROVEGNO (GE)



Per questa escursione in Alta Val Trebbia in terra ligure cerchiamo soprattutto il divertimento percorrendo le belle discese della zona che, essendo su roccia, sono fattibili anche se ha appena piovuto.

La partenza è dal solito parcheggio di Gorreto, primo comune ligure oltre il confine regionale con la nostra Emilia.

Decidiamo di risalire su asfalto, per evitare l'umido dei sentieri su terra tipo Percorso ginnico e Ex Colonia.

Così facendo oltrepassiamo gli abitati di Rovegno e di Pietranera dove incontriamo il feroce micio della Val Trebbia



Dopo circa di 10 km veramente tranquilli arriviamo all'inizio della prima discesa.
C'è chi la chiama Costa del Lupo, chi Sentiero dei Cavalli, chi Cancello Basso
comunque il risultato è sempre lo stesso: divertimento allo stato puro;
la discesa si presenta con un fondo fantastico su gradoni di roccia tecnici al punto giusto e mai pericolosi

















Purtroppo la discesa finisce troppo presto e all'abitato di Casanova togliamo le nostre protezioni e siamo pronti per la risalita del Crescione che ci riporta in quota tra fioriture di ginestre



Per dare anche un'impronta All Mountain alla nostra escursione decidiamo di risalire sino ai 1501 mt del Montarlone.

L'ultimissimo tratto è con bici a spinta o a spalla



siamo in cima



Dopo aver fulminato le nostre barrette alla coppa e al prosciutto crudo godendoci il panorama su tutte le vette appenniniche circostanti, siamo pronti per la discesa.



Per un brevissimo tratto ripercorriamo al contrario il sentiero d'andata



poi su ripido sentiero nel bosco arriviamo al bivio prendendo il sentiero per il Monte Oramara che abbandoniamo a Prato Foppiano per percorrere il trail Mirtilli Neri che si innesta sul tecnico trail La Ciappa

Qui ci sono un paio di passaggi "scenografici"











ed arriviamo nell'ultimo tratto della Ciappa, sempre impegnativo













Il trail termina a Foppiano dove scambiamo due chiacchiere con un local, appassionato di outdoor (mtb, trial e trail building).

Nei nostri piani ora c'è l'incognita della discesa che noi chiamiamo della Chiesetta (sulle mappe Garbarino 2 ...credo)

Il local ci sconsiglia la discesa, a suo avviso ci sono diversi tratti franati che dovranno essere sistemati e ci indirizza verso un altro trail che parte da un'altra Chiesetta, però a Pietranera.
Le indicazione sono precise, troviamo immediatamente il sentiero (sulle mappe Garbarino 1)
Il sentiero potrebbe essere interessante ma è molto scavato dall'acqua e soprattutto dalle moto ed è anche molto bagnato.

.....e mentre aspettiamo che 2 moto riescano a salire....

......TAAC!!



Il giro termina praticamente qui. Le bici vengono parcheggiate sul sentiero e l'istinto fungino che abbiamo tutti e tre prende il sopravvento.
...dico solo che la cena è stata risotto con i funghi verdi!!!

Ignoriamo, vista la condizione del sentiero, la deviazione che solitamente percorriamo; per fiondarci giù dalla sterrata bruciafreni che termina all'abitato di Garbarino.

Ancora 2 minuti e siamo alla Ila mobile.

I trail, quelli alti, sono sempre garanzia di divertimento!!

Meno divertente il rientro in auto tra una decina di semafori incontrati per lavori in corso ma soprattutto per gli smanettoni in moto che ogni week end procurano lavoro ad una serie di persone che ne farebbero volentieri a meno (Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, 118, Ortopedie varie, Carri Attrezzi) e purtroppo anche alle Pompe Funebri.

P.S.: non allego, come di consueto, la traccia GPX dell'escursione, in quanto la stessa può essere parecchio migliorata evitando l'asfalto iniziale e la brutta sterrata finale.
 

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Gorreto-Montarlone... il mio giro estivo preferito... ora vi stresso con qualche domanda
Quindi scenderr dalla chiesetta di Foppiano ..meglio di no?
Esisteva anche un trail che rimaneva a dx del guado prima di entrare a Foppiano...senza attraversare il ruscello. sapete se è percorribile? Aveva un franone in fondo, prima di arrivare a Garbarino.
Garbarino 1.. dove si prende?

Inevitabile... mi perderò come un bego!
 
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Gorreto-Montarlone... il mio giro estivo preferito... ora vi stresso con qualche domanda
Quindi scenderr dalla chiesetta di Foppiano ..meglio di no?
Esisteva anche un trail che rimaneva a dx del guado prima di entrare a Foppiano...senza attraversare il ruscello. sapete se è percorribile? Aveva un franone in fondo, prima di arrivare a Garbarino.
Garbarino 1.. dove si prende?

Inevitabile... mi perderò come un bego!
Ciao Max,
con il proprietario della prima casa che trovi a Foppiano dopo aver guadato il ruscello ci siamo fermati un bel po' a chiacchierare.
Ci ha detto che il franone della strada vecchia di Rettagliata (quella che trovi alla fine della discesa del Crocione che è poi il trail che rimane a dx senza guadare il ruscello) prossimamente dovrebbe essere sistemato. Se non mi ha raccontato una balla, i fondi sono già stati stanziati.

Per prendere il Garbarino 1 devi ritornare da Foppiano a Pietranera su asfalto e prendere la prima deviazione a destra, poi ancora a destra e vedi una Chiesetta. Prosegui poi tenendo la sx. Non è difficile da trovare.
Credo che ci sia anche su Trailforks.
Comunque non ci ha entusiasmato, ...forse perchè troppo bagnato e rovinato dalle moto.
 
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Dopo quasi 3 mesi di stop ho ripreso in mano la (e)mtb per godermi un po' di fuoristrada e finalmente son tornato nella TRAIL AREA BOBBIO/COLI... per provare il nuovo trail "Poggio dei Castelli".
Ancora una volta..... GRANDISSIMI TRAIL BUILDER di Bobbio/Coli, avete realizzato un trailer stupendo, immerso nel bosco con un terreno stre-pi-to-so, che se rimane cosi anche in estate (umido!) è una vera goduria!
E non solo, anche gli altri Trail sono manutenuti in modo perfetto!!

Offro ben volentieri il mio aiuto per la manutenzione, scrivetemi se vi servono 2 braccia in più!
 
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Ciao Max,
con il proprietario della prima casa che trovi a Foppiano dopo aver guadato il ruscello ci siamo fermati un bel po' a chiacchierare.
Ci ha detto che il franone della strada vecchia di Rettagliata (quella che trovi alla fine della discesa del Crocione che è poi il trail che rimane a dx senza guadare il ruscello) prossimamente dovrebbe essere sistemato. Se non mi ha raccontato una balla, i fondi sono già stati stanziati.

Per prendere il Garbarino 1 devi ritornare da Foppiano a Pietranera su asfalto e prendere la prima deviazione a destra, poi ancora a destra e vedi una Chiesetta. Prosegui poi tenendo la sx. Non è difficile da trovare.
Credo che ci sia anche su Trailforks.
Comunque non ci ha entusiasmato, ...forse perchè troppo bagnato e rovinato dalle moto.
... mi sto preparando per l'ALTA VAL TREBBIA.... in effetti su Trailforks informano che i trails "GARBARINO" sono chiusi: forse conviene fare base di partenza a Rovegno e scendere dopo Foppiano per il trail "Galletto"?
garbarino.jpg
 

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... mi sto preparando per l'ALTA VAL TREBBIA.... in effetti su Trailforks informano che i trails "GARBARINO" sono chiusi: forse conviene fare base di partenza a Rovegno e scendere dopo Foppiano per il trail "Galletto"?
Vedi l'allegato 650316
Il "Galletto" l'avevo fatto solo una volta con fondo asciutto durante un Raduno e me lo ricordo molto scorrevole e su terra.
...non so come sia in caso di fondo bagnato e se al momento sia percorribile.
...ma finirà anche di piovere!!
....ormai il LunaPark è andato (...solo i piacentini capiscono!)
 
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IL MONTE RAGOLA ED I SUOI LAGHI (PC)

per questa escursione non usiamo tracce caricate sui GPS ma andiamo "a sentimento!"

Partiamo con molta calma dalla Piazza della Chiesa di Ferriere dove, su comodo asfalto, passiamo gli abitati di Canadello e Rocconi.

Un saluto ad una mia vecchia fiamma :romeo:



e continuiamo tranquilli sino ad intercettare in un tornante a destra la dura sterrata che termina a Pian Meghino dove il Pertuso F.C. gioca le sue partite di calcio in casa.

Continuiamo su tranquilla sterrata



ed arriviamo al Rifugio Prato Grande in contemporanea con i ragazzi che ne stanno curando la riapertura.



Scambiamo volentieri con loro 4 chiacchiere e ci fa molto piacere vedere l'entusiasmo con cui lavorano per rendere presentabile la struttura.
Per il momento si può consumare solo fuori dal Rifugio, ottima la torta di patate (anche se non è proprio consigliata se dopo decidi di salire sino in vetta al Monte Ragola con le bici....), la crostata forse sarebbe stata più digeribile :°°(:

Il Monte Ragola, con i suoi 1712 mt di altezza si staglia sopra Prato Grande e può essere raggiunto da due versanti: il versante che facciamo noi dove il sentiero è caratterizzato da vegetazione bassa e sassi, ...che odio; ed il versante lato Zovallo che è caratterizzato da un portage duro ma più "caratteristico".





Per me la risalita è durissima, sarà il primo caldo e l'umidità presente. :zapalott:

appena in cima prendo possesso del posto che avevo prenotato alla Pro Loco dove recupero le forze



Intanto il tempo cambia ed anche sul Monte Ragola scappano due gocce di sabbia



Partiamo per la discesa ripercorrendo in parte il tratto fatto anche all'andata cercando di ricollegarci alla traccia che passa sui prati sotto il Monte Camulara o Lazzarina per i local.







stavolta imbrocchiamo il sentiero giusto e la discesa è tutta in sella



le solite staccionate di filo spinato da oltrepassare :arrabbiat:



e scendiamo agevolmente





Rifugio di nuovo in vista!!!
che vuol dire sosta birra!!! :prost:



Dopo aver reintegrato i liquidi persi puntiamo su ottima sterrata con fiori stile Sanremo verso Lago Bino



Il Lago è molto alto



vuoi non mettere un po' di pepe ad un giro troppo tranquillo da un punto di vista tecnico?
La discesa sul sentiero che parte alla sx della sterrata e scende a Lago Moo presenta dei tratti belli divertenti



anche la piana di Lago Moo è intrisa d'acqua.
Attenzione se ci andate che bisogna conoscerla in quanto è un attimo "bagnarsi i piedi!!" :bollicine:





Guardiamo l'orologio e a causa del Monte Ragola, della torta di patate, delle birre e delle chiacchiere al Rifugio decidiamo che possiamo scendere per la sterratona che porta a Canadello dal Lago Moo evitando di allungare il giro nella Vallata di San Gregorio

...logicamente con qualche taglio!!



Arriviamo alla Ila mobile pronti per un'ulteriore sosta in gelateria. :-o

....che atleti che siamo!!

E' stato un piacere fermarci e trovare la Baita di Prato Grande semi operativa come punto di appoggio e soprattutto conoscere i ragazzi che ci stanno lavorando.:}}}:
 
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LE PIETRE E L'ARMELIO IN VAL TREBBIA (PC)

...ma lo sapete che in Val Trebbia abbiamo posti del genere?
e neanche molto distanti!!



con questa escursione, con partenza da Perino, saliamo sulle Pietre sulla sponda sinistra e successivamente sul Monte Armelio sulla sponda destra della nostra magica Val Trebbia.

Subito belle rampe, per fortuna asfaltate, a Donceto e successivamente al bivio in direzione Pietra Perduca a Muntà







siamo in un posto magico, si respira la storia; l'Oratorio di Sant'Anna risale al X secolo.





nel frattempo si è alzato un forte vento che rende difficoltose le foto sulla cresta



meglio scendere, ...è più salutare!



Ci portiamo sulla strada che sale a Pietra dove prendiamo il sentiero CAI che, con alcuni tratti a spinta, ci porta all'altro Oratorio dedicato alla Madonna di Caravaggio proprio sotto all'altro gigante ofiolitico: la Pietra Parcellara.

Inizialmente in discesa e successivamente con diversi tratti a spinta ci portiamo sull'ultima Pietra di giornata, la Pietra Marcia



subito notiamo che il terreno è alquanto secco e scivoloso;
...ci saranno delle belle noci da rompere sui "ripidi" del Pietrail!!!

Il Pietrail è una delle più belle discese della zona, molto tecnica soprattutto se fatto in condizioni di terreno secco.

Partiamo belli tranquilli



tra fioriture di ginestre, anche se consiglio di non distrarsi!!



.....quando Ila si morsica il labbro inferiore vuol dire che è sotto pressione :bacetto:



Arriviamo in fondo, ripassiamo alle auto e rigonfiamo gli pneumatici sgonfiati a inizio discesa a pressione molto bassa.

Ora ci aspetta la seconda risalita di giornata sull'altro versante in direzione Monte Armelio passando per gli abitati di Pellegri, Boioli e Marubbi, alternando tratti asfaltati senza traffico a tratti sterrati.

Arriviamo alla sella del Monte Armelio e vuoi non salire alla Croce di vetta??

I tratti di portage non mancano e lo prendiamo come un buon allenamento per quello che affronteremo tra qualche settimana :spetteguless:







Arriviamo discretamente provati in cima :il-saggi:



Sgonfiamo ancora le gomme, mettiamo le protezioni e giù tra le rocce del Monte Armelio!!







Seguiamo una flebile traccia in un bellissimo ambiente











ci avviciniamo alla parte alta del Pistino





...e qui finiscono le foto.

La parte alta del Pistino è molto rovinata dall'acqua e dalle moto ed alcuni tratti li affrontiamo a piedi.

Bisogna prestare anche attenzione ad un drop artificiale non segnalato e non bypassabile, messo in un punto molto pericoloso.
Se non lo conoscete e non ci arrivate con la velocità giusta c'è da farsi male!!!

:espulso!: a chi costruisce queste "trappole" :arrabbiat:

Finalmente terminiamo il Pistino parte alta e ci innestiamo sul Covid Trail, che è sempre divertente ed impegnativo.

La giornata finisce ad un tavolino della Piscina di Perino dove facciamo la cosa che ci riesce meglio!!! :prost:
 

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La vetta dell'Armelio, anche se impegnativa, vale la pena.
Panorami sulla valle a 360 e poi scendere, discesa non banale, in mezzo alla natura selvaggia e rocciosa... ma che bello è.. :sbavon:
Mi ero dimenticato dell'esistenza di questo bellissimo angolo sotto l'Armelio.:-)
Grazie per la bella giornata!!! :prost:
 

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VAL D'AVETO (PC)



C'è un determinato periodo dell'anno (questo!!) in cui alcuni sentieri della selvaggia Val d'Aveto (affluente della Trebbia) rinascono e ritornano percorribili grazie al lavoro di trail builder locali che, con "marasse" e decespugliatori, riaprono vecchi trail completamente chiusi dalla vegetazione in alcuni tratti.

....ma qual è questo periodo?
quando c'è la bella marcia di Cattaragna!!
Quest'anno sarà fatta il 7 luglio e se potete vi consiglio di andarci.
Sentieri e luoghi TOP!!

Ma veniamo a noi.
La Val d'Aveto non è proprio una valle "ciclabile".
H. Hemingway l'ha definita la Valle più bella del Mondo, forse perchè aveva appena preso il trotone della vita nelle limpide acque del torrente oppure si era "carburato" ben bene nelle osterie della zona.
Sta di fatto che la Val d'Aveto è bellissima e selvaggia ma anche molto pericolosa anche se fatta solamente in auto.

Così Paolino tira fuori dal cilindro questa bella escursione che prevede di lasciare un'auto a Salsominore (dove termineremo il giro) e di risalire in auto sino a Torrio (dove inizieremo il giro).

La strada della Val d'Aveto è pericolosa perchè dalle scarpate soprastanti si staccano massi anche di enormi dimensioni che arrivano sull'asfalto a volte bloccandone addirittura il passaggio. Devi solo sperare di non trovarti nel posto e nel momento sbagliato.
Infatti in auto superiamo alcuni massi caduti nella notte che ostruiscono parzialmente la carreggiata all'altezza della Madonnina del Roccione ed arriviamo alla deviazione per Boschi - Torrio.
In questi ultimi 6 km che ci sono prima di raggiungere l'abitato di Torrio dovete sperare di non incrociare un altro mezzo in quanto la strada è strettissima e le piazzuole sono molto poche.

Finalmente siamo a Torrio, scarichiamo le tre bici dalla Ila mobile ed iniziamo a pedalare dopo aver fatto il pieno di acqua freschissima proveniente dalle sorgenti della Ciapa Liscia.

La giornata è spaziale, cielo blu, qualche nuvola bianca e verde ovunque.

Arriviamo a Passo Crociglia dove inizia lo sterrato.



saliamo all"Angelo" del Monte Crociglia a 1578 mt



prossima meta il Monte Carevolo,

inizialmente tutto facile su bel sentiero



ma gli ultimi 100 mt sono un po' più ripidi







siamo in cima al Monte Carevolo a mt 1552



Breve sosta contemplativa e siamo pronti con mentoniere e protezioni a ripercorrere in discesa il tratto spallato in precedenza



















Percorriamo sempre a ritroso un breve tratto per poi scendere decisi verso la Val d'Aveto.

Solitamente questi sentieri, come scritto in precedenza, sono sempre piuttosto malconci, ma oggi sono perfetti.

C'è solo un breve passaggio di un canale dove occorre scendere dalla bici



Sino al Monte Rocchetta è tutto molto flow, ma anche dopo





Più si scende e più il trail diventa tecnico, con tratti su roccia e tornanti gradonati



davanti a Ila distese di boschi della Val d'Aveto



a freni bollenti arriviamo in vista dell'abitato di Cattaragna



l'ultimo tratto di sentiero è bello divertente







Ora ci spostiamo su asfalto prima a Curletti e poi a Costa dove tagliamo il giro previsto, evitandoci 300 mt di dislivello di spintage feroce ma ahimè anche la bella discesa tra i castagni secolari di Cattaragna con sentiero perfettamente pulito.

Proseguiamo e picchiamo giù verso Salsominore su sentieri percorribili nonostante la vegetazione con alcuni rilanci impegnativi

la nostra meta là in fondo



peccato che sotto di noi ci siamo discreti strapiombi e dobbiamo risalire per scendere



il sentiero CAI che stiamo seguendo si innesta sul trail "Casella" sempre molto ma molto tecnico



Vivi atterriamo al bar-ristorante del paese dove plachiamo la sete. :augustin:

Ora il duo Ila-Paolino con la Paolinomobile ritornano a Torrio per recuperare la Ilamobile mentre il sottoscritto si sta facendo il mazzo al bar a curare le bici. :-)

Grazie a Paolino per la bella idea, soprattutto per aver evitato il tratto in bici su asfalto da Salsominore a Torrio che, a 61 anni suonati, non mi avrebbe lasciato indifferente!!! :il-saggi:
 
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MONTE CAMICIA MT 2564- GRAN SASSO (AQ)



Ecco il fotoreport della nostra prima escursione in Abruzzo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Come prima escursione decidiamo di complicarci ben bene la vita con un itinerario, trovato qui sul forum, che garantisce vedute spettacolari ma ahimè anche tanto portage e discese per noi non semplici.

Subito i piani di partire presto per evitare il caldo saltano per una gara marathon bituminosa che, causa strade chiuse, ci rende impossibile spostarci anche in bici.

Terminato il passaggio degli atleti possiamo finalmente partire ed in auto ci portiamo al capiente parcheggio del Rifugio Fonte Vetica.

Scarichiamo le bici e vediamo subito la nostra meta



appena terminato l'asfalto del parcheggio, spingiamo per un breve tratto e poi inizia una intensa sessione di portage di quasi 1000 mt di dislivello nel Vallone di Vradda





per un brevissimo tratto riusciamo a pedalare





la nostra meta si avvicina e la calura è mitigata da un forte vento che inizia anche a dare un po' di fastidio soprattutto facendo effetto vela alle nostre bike sulle nostre spalle



sotto di noi una parte del vasto Altipiano di Campo Imperatore



Ultimi colpi di pedale prima dell'ultima fatica per salire in vetta al Monte Camicia



sotto lo sguardo interessato del padrone di casa



Impressionante il punto panoramico a strapiombo che superiamo



è fatta, siamo in cima



il vento nel frattempo è sempre più fastidioso ed un po' siamo preoccupati per il tratto di cresta che dovremo percorrere per raggiungere il successivo Monte Tremoggia

ripercorriamo in discesa un tratto del sentiero percorso all'andata



non si va male



sull'altro versante si intravede bene il sentiero che percorreremo a breve sulle creste



sulla sinistra di Ila la spaventosa parete nord



il sentiero è un continuo su e giù ed è poco scorrevole







alcuni traversi sono bellissimi, solo il vento ci disturba tanto



ormai il Monte Camicia è alle spalle



molti tratti non sono ciclabili, almeno per me e Ila; questo discorso non vale per Andrea, che scende ovunque



alla nostra sinistra il Dente del Lupo





pedalata di cresta



la discesa si addolcisce nei prati









Alla Sella di Fonte Fredda giriamo secchi a destra



tratti non semplici



l'ultimo tratto solo Andrea è riuscito a farlo in sella; troppi gradoni e troppo ripido





Arriviamo vivi alla Ilamobile



Siamo consapevoli di aver percorso un itinerario di cicloalpinismo dove in 9 km (lunghezza totale del giro) siamo saliti di 1000 mt con bici in spalla e siamo scesi di altrettanti mt su una discesa a tratti molto complicata e tecnica.
...quando dico così io e Ila ringraziamo il vibram delle nostre scarpe!! :smile:

Questo discorso non vale invece per Andrea :sculacci:

Grazie a @rpapero per la traccia che riporto qui sotto

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/17393
 

miciolo

Biker obiettivus
15/6/08
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CANYON DELLO SCOPPATURO (AQ)

Stavolta cambiamo completamente tipologia di escursione cercando di macinare km e dislivello, evitando il ciclodisagio.

Partiamo direttamente da casa a Castel del Monte



il giro previsto è xc, quindi lasciamo a casa protezioni e mentoniere e ci dirigiamo su piacevoli sterrate verso Campo Imperatore.

Passiamo sotto il Monte Bolza su cui faremo un trekking nei prossimi giorni



il giro è veramente rilassante



sbuca davanti a noi anche il Gran Sasso con il suo Corno Grande



in discesa verso la piana di Campo Imperatore



Campo Imperatore con il Gran Sasso



sotto lo sguardo di un giovane rapace: poiana?



iniziamo a percorrere il Canyon dello Scoppaturo dove sono state girate diverse scene del film "Trinità" con Terence Hill e Bud Spencer. I più "maturi" ricorderanno senz'altro i film spaghetti western











alle spalle di Ila il Monte Camicia su cui siamo saliti nell'escursione precedente



nonostante la carenza d'acqua i prati sono belli verdi







ci sono anche lunghi tratti nelle faggete del Voltigno



anche grandi spazi aperti



Per rientrare alla base percorriamo in senso contrario il tragitto tabellato della Marathon MTB che ci sarà questo week end dove io e Ila abbiamo esaurito a spinta le ultime energie.
...questo non vale per Andrea che credo abbia la colla attaccata ai pedali sia in salita che in discesa!!!
 

miciolo

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MONTI PORTELLA E AQUILA - GRAN SASSO (AQ)



Gran bella escursione di cicloalpinismo light alla scoperta delle creste del Monte Portella prima e del Monte Aquila poi, che si riveleranno in gran parte ciclabili.

Siamo al cospetto del Corno Grande nel Gran Sasso in Abruzzo, la cima più alta dei nostri Appennini.

Lo start è da uno dei tanti parcheggi lungo la strada che porta a Campo Imperatore.

Durante l'avvicinamento su asfalto il Corno Grande non passa inosservato



Arriviamo a Campo Imperatore



Dall'Osservatorio, iniziamo a spingere le bici e a portarle per brevi tratti in direzione del Rifugio Duca degli Abruzzi



Subito notiamo che il sentiero è tenuto benissimo

Arriviamo al Rifugio dove scambiamo due chiacchiere con i simpatici gestori ed alcuni escursionisti



Risaliamo ancora qualche metro di dislivello e ci ritroviamo in un ambiente bellissimo; gli escursionisti sono praticamente spariti e davanti a noi la cresta del Monte Portella a 2385 mt di quota







tutto il sentiero è su roccia



sopra alle nuvole







il sentiero passa sul bordo di strapiombi da non prendere sottogamba



troviamo anche un salto di roccia dove occorre passarsi le bici



Ad una Forcella prendiamo a destra l'evidente sentiero che porta nella selvaggia Val Maone scendendo su un sentiero dove inizialmente occorre surfare nel brecciato





E' un continuo scattare foto







La roccia lascia il posto a praterie



e scendiamo sino alle Capanne del Val Maone, dove deviamo a destra ed iniziamo a risalire in direzione del Rifugio Garibaldi

la risalita è un mix di parti pedalate, di tratti a spinta e brevi tratti in portage




macchie di arnica ovunque



Oltrepassiamo il Rifugio Garibaldi, trovato chiuso e dopo un breve tratto di spintage arriviamo alla Sella del Monte Aquila

I primi tratti di salita verso il Monte Aquila sono pedalabili mentre l'ultimo tratto è a spinta/spalla.



Siamo finalmente in cima ai 2494 mt del Monte Aquila



Il primo tratto di discesa è abbastanza ostico ed esposto



con qualche salto di roccia





ma poi la discesa migliora ed il sentiero riusciamo a farlo tutto in sella, sempre con la massima attenzione





sotto di noi la Piana di Campo Imperatore









Arriviamo al Vado di Corno dove nei prati imbocchiamo il sentiero del Cammino del Gran Sasso



è bellissimo pedalare in questi spazi sconfinati



... e troppo presto siamo alla Ila mobile con il sorriso dei giorni migliori.
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo