News MTB in Trentino: divieti!

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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Torino
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Se avete 10min di tempo e mente sgombra da tutto, rumori, suoni e...anche preconcetti, vi consiglio di leggere questo post

Non chiamatemi fratello, non sono della tribù

lo ha scritto un forumendolo delle mie zone.
Sembra OT rispetto a questo topic, giudicherete voi se lo è o no.
Io credo invece che abbia un sottile legame rispetto al discorso divieti.
Comunque sia io da quando l'ho letto ieri sera non ho smesso di pensarci.
Mi è parso un grande spunto di riflessione critica sui nuovi modelli di fruizione della montagna dai quali molto spesso discendono come logica conseguenza i divieti.
Che spesso nascono non per sopruso dell'amministrazione ma per tutelare, per fronteggiare le avanzate delle orde barbariche.
Ovviamente i divieti, visti dall'altra parte (=da noi utenti), sono indigesti e a volte intollerabili.

Ma c'è chi la montagna la vorrebbe diversa......discorso molto difficile.

Buona lettura
 

papiriccio

Biker tremendus
3/5/05
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terra di mezzo
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la realtà in trentino è molto varia, però posso assicurarti che è facile trovare il rifugista che usa il 4x4 due/tre volte al giorno o il malgaro con il quad che scorrazza perchè "autorizzato", io mi ricordo quando i malgari andavano a piedi e i rifugisti andavano in paese ogni due/tre giorni! lì continuano ad asfaltare/incementare le strade forestali per renderle più "accessibili" anche se la maggior parte sono poi di fatto chiuse al traffico con tanto di sbarra. in più all'ufficio turistico di Ledro non si fà menzione da nessuna parte a possibili limiti per la mtb , ma ri ricorda che per pescare e andar per funghi bisogna pagare (strano non trovate?)
ho visto sul tg regionale del trentino un a polemica sull'utilizzo per le bici della strada del ponale, grazie anche ad un cartello sibillino che ne vieta l'accesso hai mezzi meccanici (quindi anche ai passegini e le sedie a rotelle e protesi varie) malgrado sia segnalato su pubblicazioni anche della provincia di TN come pista ciclabile!
 

muoversi

Biker superis
17/7/09
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verona
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:nunsacci: seconde me il punto chiave della discussione sui divieti nella prov. di Trento è trovare QUALE LOGICA guida la decisione del legislatore locale ? ribadisco in linea generale che impatto ambientale hanno le INFRASTRUTTURE dedicate alla pratica dello sci ? quanti battipista operano nei comprensori sci della provincia ? quanti q.li di gasolio consumano in quota ? etc. etc. etc. e poi ci si m............a con il danno ambientale creato dalle bike ma x piacere !!!!!!! :nunsacci:
 

sembola

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La "ratio" della legge è molto semplice per quanto sbagliata (a mio parere, sia chiaro): le mtb sono viste da alcuni, pochi ma molto potenti a livello politico e turistico, come un pericolo per chi va a piedi sui sentieri, pubblico che rappresenta il 99% di chi va in vacanza in Trentino. Chi va in mtb per viottoli è una frazione infinitesima e trascurabile a livello economico, mentre chi scia o fa a fare le merende tiene in piedi l'economia turistica.
Una volta si diceva "cherchez la femme", oggi basta seguire l'odore dei soldi per capire il perchè delle cose...
 

rovermtb

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[...]
Chi va in mtb per viottoli è una frazione infinitesima e trascurabile a livello economico, mentre chi scia o fa a fare le merende tiene in piedi l'economia turistica.
[...]

Parrebbe non essere più proprio così e vediamo se questo studio potrà far cambiare qualcosa:

Vacanze in bici, un affare da 85 milioni

Trentino — 28 agosto 2010


TRENTO. Il cicloturismo in Trentino è un’affare da 85 milioni di euro. Le piste ciclabili che sono diffuse in modo capillare su tutto il territorio portano molti turisti e una ricerca dell’Osservatorio provinciale per il turismo ha valutato le ricadute economiche sul territorio. Il periodo più gettonato è ovviamente quello estivo e la maggior parte dei turisti arriva dalla Germania. Ammonta a 85 milioni di euro la ricaduta economica sui territori del Trentino attraversati dalle piste ciclabili. Una cifra non indifferente resa possibile dai molti chilometri distribuiti in tutte le valli della provincia. A renderlo noto è la ricerca svolta dall’Osservatorio provinciale per il turismo che sarà presentata a Levico Terme in occasione della terza Fiera delle Vacanze in Bici che si terrà l’11 e il 12 settembre prossimi. La ricerca “Cicloturismo e cicloturisti in Trentino” è stata condotta nel corso del 2009 su quanti hanno frequentato le piste ciclabili in Val di Sole, Valsugana, Valle del’Adige e Garda Trentino. Mille quattrocento sono stati i soggetti intervistati, tra residenti, turisti ciclisti, e naturalmente cicloturisti, sia italiani che stranieri (otto su dieci, in prevalenza provenienti da Germania e Olanda). Se la ciclabile della Valle dell’Adige rimane saldamente in testa per numero di passaggi, è il Garda trentino a movimentare i flussi maggiori di questo segmento turistico e a beneficiare della relativa ricaduta: 75 milioni di euro, un quarto del totale nel periodo estivo, così come un quarto di presenze e arrivi nell’estate qui è costituito da turisti ciclisti e cicloturisti. Insomma, le vacanze in biciletta sono una moda e il Trentino è una meta ambita. La Fiera si aprirà sabato 11 settembre con un’escursione in mountain bike alle 9.30 e poi, alle 10, con la cerimonia d’inaugurazione. Alle 11.30 sarà presentata la ricerca “Cicloturismo e cicloturisti in Trentino” con l’intervento del dottor Gianfranco Betta, direttore dell’Osservatorio provinciale per il turismo della Provincia. Nel pomeriggio sono previsti anche percorsi didattici di mountain bike per bambini e ragazzi all’interno del PalaLevico e saranno presentate tutte le piste ciclabili presenti in Trentino. Il giorno seguente si riprenderà con i percorsi all’interno del PalaLevico e poi saranno presentati alcuni progetti territoriali che riguarderanno alcune zone del Trentino tra le quali il Lagorai e la via del Brenta.
 

sembola

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Parrebbe non essere più proprio così e vediamo se questo studio potrà far cambiare qualcosa:

Appunto, piste ciclabili e cicloturismo, non sentieri di alta quota. La settimana scorsa ero in val Pusteria, nel corso di cinque giorni e 250 km ho incontrato otto bici (di cui quattro in Austria ;-)) , praticamente come in duecento metri della pista ciclabile di fondovalle verso Lienz o Brunico. E un sacco di gente a mangiare nelle malghe o in paese, a San Candido di giovedì alle 14 non son riuscito a bere una birra...
 

rovermtb

Moderatur Beatus
Bisognerebbe vedere con mano questo studio. Sinceramente dubito che possa essere il turismo delle piste ciclabili a portare così tanto denaro. La ciclabile Lago di Garda - Rovereto e su a Trento (che è di gran lunga la principale della Provincia) è piena, ma di local ed il numero di strutture adhoc sul suo percorso non da proprio l'idea di un turismo così forte.

Ho la netta impressione che buona parte (molto buona parte) di tali cifre siano concentrate nell'alto garda, dove già ci sono le deroghe.. Il resto? Otto bici, appunto.

Speriamo che possa essere uno spunto per far capire che forse è meglio non ghettizzare questo movimento, ma coccolarlo..
 

sembola

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Bisognerebbe vedere con mano questo studio. Sinceramente dubito che possa essere il turismo delle piste ciclabili a portare così tanto denaro.
Tu sei del luogo e certe modalità "spannometriche" non puoi usarle :mrgreen: ma basta vedere in autostrada che biciclette sono sul tetto o sul portellone delle auto: qualche front, rarissime full, moltissime mtb della coop. Che sul Garda vivano anche di freeride è plausibile, ma solo lì.
 

FROG

Biker ciceronis
28/1/05
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VALPOLICELLA VR
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Nel giro che ho fatto con Scratera nella settimana dopo ferragosto in pasubio non abbiamo incontrato neanche quelle... visto 5 escursionisti su 2200m di dislivello :specc:

Erano tutti in Tirol ... in un rifugio, piumeno scritto così " KARWENDEHAUS ", mi sà che erano almeno un migliaio sul ora di pranzo. Io ho speso 13euro, fa x 1000 evedi quanto viene fuori. Dillo al gestore del Rif. Papa se gli può interessare o è trascurabile....

In svizzera a Davon, Scohl, Arosa, la bici è ben vista con sentieri ciclabili segnati fino a 2300 e rifugi atrezzati. Nei bivacchi in quota, trovi viveri, smaglia catene e pezze. Parliamo di posti dove il turismo è ricco estate e inverno, potrebbero farne a meno delle MTB, perchè allora? Questione di testa, vedono lontano! Sta di fatto che nei ultimi anni le mie vacanze le passo là.
 

Longjnes

Biker infernalis
scusate ma di che stiamo parlando?
guardando la sezione mtb del sito di promozione val di fassa


non solo non c'è scritto sui divieti
ma è addirittura incentivata la mtb, al posto delle auto, con impianti di risalita e su tutto il territorio.
Quindi se è vero che la legge non accetta ignoranza, è altrettaneto vero che
chi ignorante non lo è può tranquillamente dire di essere entrato in un sentiero in un punto dove non c'erano cartelli (ammesso che ci siano).
In città i cartelli di sensi unici sono ripetuti a tutti gli incroci e non solo a inizio strada.

ma qualcuno ha mai preso una multa?
 

muoversi

Biker superis
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:nunsacci: infatti nella mente del legislatore la confusione regna sovrana AUSTRIA SVIZZERA stanno spingendo a TUTTA sul turismo dei biker in quota xchè sono le alte zone quelle che devono competere duramente dal punto di vista economico nel periodo estivo. x quel che riguarda la frequentazione sentieristica della montagna trentina e dolomitica in almeno 30 anni di esperienza diretta posso dire che al di fuori del mese di agosto ci sono zone assolutamente solitarie dove si può fare un minitrek e incontrare al massimo 10 pers in 1 settimana, si faccia piuttosto una campagna educativa verso chi va in bike sui sentieri e comunque ci sono sempre austria e svizzera e soprattutto l'APPENNINO
 

sembola

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:nunsacci: infatti nella mente del legislatore la confusione regna sovrana AUSTRIA SVIZZERA stanno spingendo a TUTTA sul turismo dei biker in quota xchè sono le alte zone quelle che devono competere duramente dal punto di vista economico nel periodo estivo. x quel che riguarda la frequentazione sentieristica della montagna trentina e dolomitica in almeno 30 anni di esperienza diretta posso dire che al di fuori del mese di agosto ci sono zone assolutamente solitarie dove si può fare un minitrek e incontrare al massimo 10 pers in 1 settimana, si faccia piuttosto una campagna educativa verso chi va in bike sui sentieri e comunque ci sono sempre austria e svizzera e soprattutto l'APPENNINO

Non è il "legislatore" che deve spingere su un turismo o su un altro, sono gli operatori economici. Che evidentemente in determinate aree stanno già bene così e non sentono la minima necessità di diversificare la loro offerta; salvo piangere miseria e strapparsi i capelli dopo una stagione poco felice anche per loro scelte sbagliate.
Quando arrivi in venti ad un passo appenninico e chiedi al ristorante se, anche con calma, ti fanno una pastasciutta anche da mangiare sul prato nei piatti di plastica e ti rispondono che "non hanno tempo" capisci bene che l'unica spiegazione è quella di cui sopra...
 

Trinità

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http://trentinocorrierealpi.gelocal...ews/sat-bici-in-montagna-nuove-regole-5007079

la Sat torna alla carica con nuove castronerie.

La motivazione loro di fondo non cambia, vogliono eliminare la mtb dalla montagna, possibilmente ovunque. Poco tempo fà un virgolettato del presidente Motter "ci sono le strde forestali, vadano su quelle"
Quindi in barba alla regola da loro proposta "sentiero non più largo di , con pendenza non superiore a " , questo il vero pensiero !

Ora il lupo perde il pelo ma non il vizio. La strategia, dopo che per anni ci hanno parlato dell'erosione del sentiero, è un'altra.

Sicurezza, e percorsi Ad-hoc. Detto così pare che la sat ci venga incontro, aiutandoci a disegnare percorsi ad Hoc ...

La realtà è che vogliono giocare con la burocrazia italiana. Vogliono spaventare gli operatori turistici dicendo in poche parole che "se un utente cade su un bel sentiero tecnico, occhio che hai responsabilità anche tu che lo hai proposto"

Come se sulle ferrate non venisse mai giù nessuno ...

Si inserisce in questo anche un'altro concetto. Percorso ad hoc, quindi SOLO QUELLO E' CONSENTITO, si decuce che tutto il resto non lo è.

Molto meglio che ragionare al contrario (tutto è consentito salvo ...) che obbligherebbe la sat o altri a tabellare con divieti ect, operazione lunghissima e costosa.

Attenzione quindi, perchè abilmente e con un bel pò di vasellina stanno facendo quello che era il loro scopo già dai primi divieti 1993; via la mtb dalla montagna.
 

sembola

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Le legge ottenuta non ha cambiato le cose di una virgola, perchè la legge tanto desiderata dai sattini è rimasta lettera morta. Nessuno in Provincia si è chiesto dove trovare le risorse umane e materiali per controllare migliaia di km di sentieri, senza le quali ogni divieto assume il sapore di una grida manzoniana. Ma soprattutto c'è l'impressione che gli enti preposti al controllo ritengano, probabilmente giustamente, altre le priorità ed altri i problemi.
 

Trinità

Biker popularis
13/11/03
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che fosse lettera morta era ovvio già da prima, però noi biker eravamo arrabbiati di come la nostra attività venisse criminalizzata al cospetto dell'ecologia, quando poi in montagna viene concesso di fare delle porcherie indicibili ad esempio
rifugi-discoteche
rifugi diventati ristoranti tipici ai quali bisogna asfaltare la strada per arrivarci
impianti di risalita senza senso (val jumela, collegamento folgaria veneto, nuovi impianti nel parco adamello brenta dove dovrebbero essere vietati)
ecomostri di cemento armato come sulla Marmolada
e ce ne sarebbero molti altri .... altro che chiusura dei passi dolomitici

Il punto è proprio quello di criminalizzare la mtb, poi è ovvio che per qualsasi regola facciano, io andrò ugualmente. Ci sono tanti di quei sentieri sat che non vengono nemmeno più mantenuti da loro. Chi và in Panarotta partendo da Levico a piedi ?! nessuno, forse qualche cacciatore...

L'avvertimento è quello di non abbassare la guardia, l'utlima volta con il mail bombing che è partito in provincia si sono immediatamente resi conto di aver combinato una castroneria colossale.

Ora io dico, attenzione poichè il lupo della sat non ha cambiato una virgola la sua idea che è TOTALMENTE CONTRARIA ALLA MTB. O meglio è totalmente contraria a chi non và a piedi.
 

papiriccio

Biker tremendus
3/5/05
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il problema rimane sempre quello però, una legge (anche se ingiusta) quando non viene applicata normalmente porta al lassismo prima e poi diventa come una specie di invito al suo opposto. chi ha sui 40 anni ricorderà quando lo skateboard era illegale, in realtà pochissimi vennero fermati ma quei pochi diventarono "martiri" per la causa ed essere multati era motivo di vanto...
il fatto che di fronte a pochi che assalivano gli arredi urbani storici con le loro manovre si preferì vietare il tutto e ogni skater si sentiva quasi in dovere di sfidare i vigili urbani...
 

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