Tutto quello che dite è giuto. L'uomo che ci mette la faccia e lo staff.
ma occorre essere realistici. Questo tipo di cose lo fatto solo i ragazzi giovani (che di solito si sbattono poco si queste problematiche) e i pensionati. I primi vengono presi relativamnte poco sul serio per via dell'eta. I seccondi spesso non si interessano di problematiche come le nostre perchè seguono altri sport. Queste die categorie avrebbetro il tempo da dedicare alla promozione e tutela dell'utilizzo del territorio in bici. Personalmente tra il lavoro e la famiglia ho dovuto spesso dare su anche io a molte situazioni perchè se no poi chi pedala? Chi sta con moglie e figlio. Per questo dico ci vuole un volenteroso con uno staff per un dato territorio se poi questi volenterosi si conoscono e si scambiano esperienze allora può nascere qualcosa a livello nazionale. ma quante persone così conoscete voi?
Ad ogli modo l'aria sta cambiando in positivo anche nel CAI: questo è un buon segno per noi perchè il CAI è una potenza.
Io credo che tutti noi (pure io un pò...) ci aspettiamo sempre molto dagli altri.
Ammettiamolo: speriamo che sia sempre qualcun'altro che scende in campo, che va a contrattare coi Comuni, coi gestori dei parchi, si studia le mappe catastali, elabora progetti, ecc.
Il "lavoro sporco" - ma è meglio dire noioso e spesso frustrante - del dialogo con l'istituzione si spera sempre che lo faccia qualcun altro.
Certo che tutti preferiscono pedalare anzichè andare a litigare coi sindaci, coi proprietari dei terreni, ecc ecc.
Invece io penso che qui dobbiamo essere in tanti a dare qualcosa, anche poco, ma tutti devono metterci un pò del loro.
Sennò fatto da uno o anche da pochi (e magari pure poco sostenuti dal grosso del movimento) diventa un compito titanico.
Chiedete a chi già ha impersonato il ruolo di "one-man-against-all"....sentirete che vi dice.
Nella mia città conosco un pò di persone che gestiscono associazioni sportive di mtb. Hanno famiglia, non sono più ragazzini, sottraggono un sacco di tempo a mogli e figli, sinceramente non so nemmeno come possano tenerla assieme la famiglia e lo sport.....
Si sbattono come dei matti anche solo per organizzare un raduno domenicale, per aprire un sentiero, pr fare un'uscita in gruppo.
C'hanno la passione, questo fa la differenza.
Lottano per una causa, perchè la pratica della mtb sia sempre possibile.
Non possiamo lasciarli soli.
Non possiamo lasciare che facciano da soli.