Il problema è proprio questo: si sta a fare la punta su fesserie quando il problema è ben diverso. L'associazione serve per gli enti, sul territorio ci si può muovere diversamente contattando i proprietari dei terreni dove passano i sentieri.
Posso dirti la mia esperienza.
E' capitato da noi (Maranello) che ci siano state delle lamentele (non sempre motivate) da parte di privati.
I casi che ho affrontato sono:
A) una persona che ci impediva di passare sulla tracia dicendo che era privata; sono andato in comune all'ufficio tecnico e ho verificato: vero niente da fare - trovato sentiero alternativo.
B) Un guardiacaccia che ci impediva di entrare in una riserva di una coop. venatoria. Ho contattato il presidente e mi ha detto che, a parte il periodo della caccia (per ovvi motivi), potevamo andare.
C) il tracciato di una vecchia ferrovia dismessa con le strutture privatizzate: ho chiesto il permesso ai propietari per passare e salvo i casi in cui ci si passava quasi in casa loro e pochi altri il permesso è stato accordato. Peccato che hanno cominciato a passarci cavalli, e forse penso anche qualche moto... E mi sa che li presto saranno dolori.
Un'associazione di persone motivate in tal senso dà la possibilità di fare questi contatti umani (che spesso risolvono tanti conflitti) un pò per volta senza obbligare un solo buon samaritano a fare tutto il lavoro (e poi chi pedala?).
Ci si può ricollegare tornando agli enti dicendo che anche questa è una strada: i divieti ci sono se qualcuno si lamenta!
Se l'associazione non si fa vuol dire che nella zona o non c'è nessuno a cui interessa la cosa o che tutti aspettano a vedere cosa succede, sperando che le cose continuino ad andare così come ora.
Il problema è che andare in bici è un passatempo, nessuno vuole sbattersi per queste cose invece di andare a pedalare, salvo poi piangere quando si potà girare solo sulle ciclabili o sulle carreggiabili lungo il fiume. Ci vuole un volenteroso o un gruppo di 2-3 amici che parta. Tempo e pazienza.
Belle parole? Forse ma io nel mio piccolo queste cose cerco di farle e qualche risultato ce l'ho avuto ;-9
Belle parole,anzi sacrosante!
Ti do pure un punto di reputazione.
A Torino a tutti i rider sta a cuore poter raidare nella collina circostante. Siamo una delle poche metropoli italiane con un bosco molto esteso (e tutelato da un parco) a 10min di auto dal centro cittadino.
Ma tra il dire e il fare, come sai, ci sta un bel mare di parole.
La strada dell'associazione peraltro a Torino fu pure tentata circa 2 anni fa - tra l'altro ebbe non pochi iscritti (circa 90) - ma finì male, tra mille polemiche e con zero risultati pratici.
Le zone su cui giriamo sono amministrativamente complesse, attraversano molti fondi privati, qualche demaniale, sono tutte sotto la tutela dall'Ente Parco e godono di una certa "protezione" da parte di ProNatura e del CAI che, avendo curato le prime tracciature dei sentieri ai tempi che furono, le vedono un pò come "roba loro".
Tutti soggetti con cui c'è da trovare un dialogo, far capire le nostre ragioni, stringere accordi.
Serve tempo, molto tempo e voglia di fare.
Uno solo non ce la può fare.
Nel mio caso poi tra lavoro e bimbih piccoli il tempo che potrei dedicare è poco ma quel poco lo metterei a disposizione con un gran piacere.
Per ora registriamo una positiva discesa in campo di una locale scuola mtb che pare abbia cominciato a trattare privatamente con le autorità, senza assemblee popolari, direttivi, o larghe intese.
D'altronde molti di coloro che nel passato hanno tentato la strada della ricerca dell'intesa allargata mi dicono che è una battaglia per lo più persa, sfiancate per chi ci prova con infimi risultati.
Che dire ...magari questo è un approccio + pragmatico che arriva al dunque più in fretta.
Vedremo....speriamo e non disperiamo.