Mountainbike fra Lecco e Bergamo

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Miur

Biker serius
Provato oggi un giro proposto dalla guida: per non sbagliare, ho scelto un percorso con difficoltà tecnica medio-bassa (sono una chiavica in discesa...), il n° 51 (Alle pendici del Monte Misma). Non ho terminato l'itinerario perchè già la prima discesa sul sentiero 539 mi ha ucciso : tracciato parecchio ripido in alcuni punti, con parecchie rocce affioranti lungo tutto il suo sviluppo. A tutto ciò si è aggiunta una spanna buona di foglie (colpa della stagione), con molti rami secchi per il lavoro di disboscamento. Mi consola che anche il mio compare, che normalmente non ha grossi problemi tecnici in discesa, si è spesso arreso ed è sceso per un buon tratto bici alla mano. Non mi sento di confermare la difficoltà fornita dagli autori e mi spaventa l'idea di cosa potrebbe essere un itinerario impegnativo. Spesso chi è forte in una disciplina tende a minimizzare le proprie capacità, commettendo il grave errore di sottostimare la propria bravura: le persone "normodotate" che si confrontano con lui si trovano poi in grande disagio. Insomma, se sei forte e sei abituato a fare certe cose, sei portato a dimenticarti che, ciò che per te è normale, potrebbe essere difficile per qualcun altro.
La mia vuole essere solo una critica costruttiva: se scelgo un itinerario non impegnativo da fare nel fine settimana e questo si rivela essere una badilata (e mi diverto poco) allora avrò sprecato il (poco) tempo che ho disposizione per il mio sport preferito.
Al contrario, la salita verso la Pratolina mi è piaciuta molto: vista l'esposizione, dev'essere buona da fare anche durante i periodi più caldi.

Ad ogni modo, siccome ho la testa dura, sicuramente riproverò qualche altro giro della guida, sempre rigorosamente di difficoltà massimo media.
 

cllocate

Biker marathonensis
31/12/03
4.229
-116
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66
Ponte S. Pietro BG
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Provo ad abbozzare un'ipotesi di risposta anche se in tutta sincerità ho girato poco sul Misma e non conosco il tracciato redatto dal Mau.
Premesso che tra gi autori non ci sono dei superman è evidente che sin dalla prefazione la guida si pone come strumento di diffusione soprattutto per gli appassionati all-mountain, e che le valutazioni sono state fatte in relazione alle capacità medie dei frequentatori di questi itinerari, cosa che abbiamo avuto occasione di testare in anni di uscite comuni.

Va anche detto che alcune variabili che tutti conosciamo possono aumentare il grado di difficoltà di alcuni itinerari, leggasi strato di foglie che nasconde gli ostacoli, bagnato , fango o addirittura neve e ghiaccio.

Bisognerebbe anche approfondire l'aspetto tecnico tipo bike usata, front full, sella alta sella bassa servirebbe qualche nozione in più è chiaro che anche il concetto di discesa va un pò approfondito se come affermi prima d'ora non avete mai avuto problemi e qui vi siete trovati in difficoltà. E' chiaro che tratti a piedi possono far parte dell'itinerario in considerazione della propria tecnica e dello spirito di autoconservazione.

Insomma serve qualche indicazione in più per poter capire e magari darti dei suggerimenti su dove iniziare per arrivare a percorrere gli itinerari impegnativi con divertimento .

.... anche la località di residenza non ti aiuta :smile:
 

Miur

Biker serius
Allora, vediamo se riesco a fornirti un quadro più completo della mia tragica situazione.
La guida per questo itinerario riporta, alla voce stile, "Cross country", ragione per cui ho lasciato a casa la full da 140 in favore della front corsaiola. Su questo tipo di bici la sella non la muovo mai (la chiusura è a brugola e le chiavi pesano...).
Purtroppo non possiamo scegliere il posto dove mamma e papà ci fanno nascere, ed a me è toccata la Pianura Padana (e con l'aria che tira cambiare lavoro e trasferirsi è mooooolto dura...). Però ogni fine settimana con meteo decente si carica la biga in macchina e si parte alla scoperta di nuovi itinerari in montagna (prevalentemente provincia di Brescia e Piacenza oppure in Trentino): giro del Dinavolo (PC), Tremalzo da Riva del Garda (TN), Rifugio Pirlo allo Spino (BS), Gaver (BS), Rifugio Curò (BG) e via discorrendo...

E' logico che, se decido di imbarcarmi in un itinerario valuato tecnicamente impegnativo metto in conto che dovrò tribolare parecchio. E me ne guarderei bene dal lamentarmi: come dice il detto "Chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
Ma se opto per un "Basso-medio" e mi ritrovo in forte difficoltà, allora qualche dubbio mi viene...

Ad ogni modo, trovando la guida molto interessante, visto che sei uno degli autori, qualsiasi consiglio vorrai darmi riguardo agli itinerari proposti sarà bene accetto. Basta che non mi consigli di appendere la bici al chiodo e di darmi alle bocce...:cry:
 

cllocate

Biker marathonensis
31/12/03
4.229
-116
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Ponte S. Pietro BG
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Appendere la bici al chiodo mai e sprattutto mai i chiodi nelle bici ( nel senso di forature)
Perdonami la batuuta sulla pianura ma ho parecchi amici in quel di Crema e anche lì a salite non stanno messi un gran che bene.
Avendo lapossibiltà di sciegliere tra una front e una full mi sa che hai già una risposta alle tue perplessità visto il "basso - medio" con cui ti sei confrontato.

E' tutto relativo , io rientro adesso da un giro qui fuori casa in val brembana , le quattro gocce che sono scese questa mattina mi hanno costretto a giocarmi un paio di jolli su un itinerario che conosco come le scale di casa ... l'importante è non restare senza jolli :smile:

buone pedalate
 

Mau

Biker infernalis
30/10/02
1.989
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Olera - Bergamo
www.orme.tv
Ciao Miur
Ti ringrazio per il tuo contributo critico e mi spiace di questo primo impatto con l’utilizzo sul terreno del nostro lavoro. Le tue parole mi danno lo spunto per una riflessione, che non vuole suonare come una scusa o un mea culpa ma vuole essere l’inizio di un confronto, che mi permetta di comprendere come migliorare per un eventuale futuro lavoro.
Premetto di essere un pedalatore come tanti e lungi da me l’intenzione di sottostimare le difficoltà degli itinerari che ho proposto per apparire agli occhi di chi li percorre un “manico”, se così è sembrato me ne scuso. Anzi ci tengo a precisare che il motore che mi ha spinto in questo lavoro è stato esclusivamente la passione per le mie montagne e la bicicletta, con il desiderio di vedere più persone a pedalare e sudare su questi sentieri. L’idea che coloro che acquistano la guida e vengono a pedalare prendano delle “badilate” con il rischio che non tornino, mi rattrista proprio perché il mio obbiettivo era esattamente quello opposto. Anche per questo sono molto attento a questo tipo di osservazioni e critiche.
Veniamo alla questione difficoltà degli itinerari. Questo aspetto è stata la croce di tutto il lavoro. Con Fiore, Claudio e Marzia ne abbiamo dibattuto a lungo e pur avendo cercato di darci degli standard, la soggettività di ciascuno gioca sempre una parte fondamentale. Non ti dico poi quando alla fine abbiamo rivisto tutti gli itinerari mettendo in ordine stile, difficoltà tecnica e difficoltà atletica. Come ha già detto Claudio è stato un casino perché molte sono le variabili legate non solo alla preparazione del biker ma alle caratteristiche del mezzo usato, fermo restando che le condizioni oggettive siano ottimali. Già qui mi dici che le condizioni non erano ottime, in autunno/inverno lo strato di foglie copre ogni asperità aumentando le difficoltà nella guida, poi se non ho capito male hanno pure tagliato il bosco e vi siete trovati parecchia ramaglia sul sentiero. Effettivamente ciò non aiuta anzi può rendere tutto decisamente difficile.
Quando parliamo di difficoltà tecnica, questa viene valutata in relazione a tutto l’itinerario salite comprese, si è quindi cercato di dare un valore che rappresenti mediamente tutto il tracciato e può succedere che ci siano brevi sezioni più impegnative. Tu parli della salita al Curò, secondo il nostro criterio tecnicamente è decisamente impegnativa, non tanto per la discesa che, pur dandoti una bella frullata di braccia, si fa sempre in sella ma per la salita che se fatta in sella presenta sezioni decisamente tecniche e difficili.
Entrando nel merito della proposta n° 51 “Sulle pendici del Misma” come ogni itinerario è stato frutto non solo di lunghe pedalate, ma anche di tanti pensieri. Mentre pedalavo e tracciavo mi chiedevo costantemente se quel sentiero sarebbe stato proponibile o meno e come avrei potuto classificarlo, facendo però attenzione a non proporre semplicemente percorsi già conosciuti e battutti, ma cercando di inserire tratti nuovi e poco conosciuti o combinazioni di salite e discese inusuali.
Sarebbe stato semplice in zona Misma riproporre la classica discesa di Santa Maria di Misma o le più brevi e tranquille discese di Pradale e della Carezzola, tracciati che si trovano in rete o sulle vecchie guide. Come dico nelle note introduttive del 51 ho riassemblato due giri e ho detto che la difficoltà tecnica è leggermente più alta della media lungo la prima discesa, proprio lungo il sentiero 539. Mentre confezionavo il percorso sono stato più volte tentato di togliere questa prima discesa, ma mi spiaceva non citarla perché ci son parecchio affezionato, indicando però la possibilità di evitarla e giunti alla Pratolina svoltare a sinistra e abbreviare e semplificare l’anello, evitando la discesa a Cornale e la risalita a Spersiglio. Tornando alla difficoltà tecnica le salite, essendo su asfalto, non presentano difficoltà, mentre la seconda disegna semplice e la terza scorrevole e divertente, solo nella prima ci sono brevi sezioni ripide e con rocce affioranti. Anche per questo, su 26 km dell’intero percorso, ritenevo equilibrato dare un impegno basso/medio, evidenziando una maggiore difficoltà sulla prima discesa.
Ora leggendo il tuo commento mi sono dato del somaro, perché trattandosi di un itinerario stile crosscountry avrei forse dovuto mettere l’impegno tecnico eslusivamente medio, evidenziando meglio che lungo la prima discesa si sarebbero incontrate le maggiori difficoltà.
Spero tanto che il tuo giudizio sul nostro lavoro non sia fermi alla “badilata”presa e mi auguro che tu ci metta nuovamente alla prova. E se torni “Sulle pendici del Misma” prova a tagliare la prima discesa e dirigiti perso il Roccolone e Pradale, vedrai che ti divertirai un sacco e forse alla fine della Carezzola, magari penserai: “ma quel balengo del Mau, non poteva metterci ancora qualche metro in più su un single-trail sconosciuto?”
Fammi sapere come va la prossima uscita e buone pedalate.
mau
 

Mau

Biker infernalis
30/10/02
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Olera - Bergamo
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Ciao Giulnet
Grazie mille dei complimenti, fanno sempre piacere.
L’itinerario 76 ha la traccia, vedo con l’editore di capire perchè non è stata caricata e di porre rimedio, nel frattempo scrivimi alla mia e-mail che te la invio ([email protected]).
In merito al formato delle tracce essendo garmin lo sponsor … non abbiamo rielaborato niente in gpx, ma come hai già detto, smanettare è un piacere e riconvertire la traccia non è un problema.
Buon divertimento e buone pedalate.
mau
 

Miur

Biker serius
Non era mia intenzione scatenare sensi di colpa in chi ha speso tempo e fatica per realizzare una guida che, ripeto, trovo interessante e ben fatta. E che, nonostante la disavventura di sabato scorso, ricomprerei ancora.
Tu parli di sentieri e percorsi conosciuti e, per questo, di scarso interesse e facilmente reperibili. Mi trovi in disaccordo: per chi non vive e frequenta le vostre zone d'origine, niente è scontato o troppo usuale. E, esperienza diretta, non sempre c'è da fidarsi di ciò che si trova in rete (tracce gps errate, descrizioni sommarie o imprecise e via discorrendo): un libro dà molta più sicurezza.
Ad ogni modo, dopo la tua risposta e quella di Claudio, le prossime uscite basate sulla vostra guida le farò con la full (anche se mi piange il cuore lasciare a casa la mia front): di sicuro tornerò sul Misma e magari, perchè no, sullo stesso sentiero per la discesa. Nella speranza di trovare meno foglie e rami secchi.

Buone pedalate anche a voi ed alla prossima uscita in liberia!
 

marzia

Modera_i_tour?
24/6/03
4.209
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sondrio
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Non era mia intenzione scatenare sensi di colpa in chi ha speso tempo e fatica per realizzare una guida che, ripeto, trovo interessante e ben fatta. E che, nonostante la disavventura di sabato scorso, ricomprerei ancora.

ciao,
più che sensi di colpa, credo che ciascuno di noi tenga molto a che il proprio lavoro non venga frainteso. e questa finestra di scambio con l'utilizzatore finale è senza dubbio di grande aiuto a tutti per capirsi meglio. quindi, grazie a te per il contributo.. e al forum per la possibilità che ci dà di rendere il libro più interattivo!
;-)
buone pedalate!
 

Mau

Biker infernalis
30/10/02
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Olera - Bergamo
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ciao Miur
tranquillo, dormo sonni beati.
Marzia ha comunque centrato la questione.
Quindi benvengano report come i tuoi.

Se vuoi utilizzare la tua xcbike attendi la primavera e sparati il giro della valle gandino.
Mentre sugli altri percorsi della guida se ti porti una full ti diverti ovunque, personalmente se scendo dalla boga in discesa non ne faccio un dramma, anzi mi vien voglia solo di riprovarci.
Poi guardati in giro e leggi le descrizioni, scoprirai un sacco di possibilità per accorciare o allungare il chilometraggio o per aumentare e diminuire le difficoltà, reinterpretando le nostre proposte.

Oltre a reinterpretare si può anche ribaltare, utilizzando i tracciati di salita anche per la discesa, come le salite in Cavlera da Vertova e da Riso. Oppure ti faccio un esempio. Se vuoi sbiciclettare stile crosscountry, prendi l'itinerario che porta in vetta al Poieto e ribaltalo, ovvero sali da gazzaniga sino in ganda lungo l'asfalto e da li un po pedalando e po spingendo vai in vetta al Poieto, quindi non scendere dal sentiero 523 lungo il crinale, che è meglio affrontare con una full, ma ripercorri a ritroso la traccia di salita, scendemdo in val di gru ed in val vertova. Vedrai che bella sgroppata.
buone pedalate
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Treviglio
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@Mau

Innanzitutto grazie per i molti consigli.
Proprio ieri ho fatto la salita del 59 e discesa lungo la salita del 58.
Per far qualche km in più son partito da Ranica (facendo la ciclabile), in totale son diventati 65 km, non male!
Salita da Vertova su asfalto e cemento, passaggio al rifugio Cavlera (niente Dasla, il mio socio dopo la salita era KO!), discesa (vista la pioggia dei giorni scorsi) lungo la variante A del 58.
Pedalata al 99,9%, praticamente tutto eccetto un tratto all'altezza del traliccio della variante A del 58, causa presenza neve in rapida fusione ed erba fangosa/scivolosa. Un po' di fango e la presenza di 3 cagnolini inferociti hanno completato il resto della discesa a tratti un po' ripida (deve essere bella tosta da fare in salita!).
Giornata tiepida e limpidissima, panorama stupendo con le vette innevate.
Al di là del tracciato tecnico/non tecnico, divertente (cioè impegnativo) o facile, pedalato o a spinta, ... è piacevole scoprire ancora, non lontano dalle città, luoghi immersi in una tranquillità e pace quasi d'altri tempi.
Per questo mi piace la montagna e quindi la mtb.

[URL="http://img845.imageshack.us/img845/1818/dsc00015i.jpg"][url]http://img845.imageshack.us/img845/1818/dsc00015i.jpg[/URL][/URL]
[URL="http://img707.imageshack.us/img707/9960/dsc00022bz.jpg"][url]http://img707.imageshack.us/img707/9960/dsc00022bz.jpg[/URL][/URL]
[URL="http://img717.imageshack.us/img717/9543/dsc00032blg.jpg"][url]http://img717.imageshack.us/img717/9543/dsc00032blg.jpg[/URL][/URL]
 
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Mau

Biker infernalis
30/10/02
1.989
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Olera - Bergamo
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Grazie a te Giulio.
Certo che partendo da Ranica e poi con la bella sgroppata sino in Cavlera, non fatico ad immaginare che il socio era cappottato.
Mentre percorrevo i sentieri delle mie valli e poi formulavo le proposte che ci sono nella guida, altre mille potevano essere le possibilità e tu hai colto questo aspetto scomponendo e ricomponendo differenti itinerari per crearti un percorso adatto alla tua voglia del momento, al tuo allenamento, alla tua curiosità.
Buone pedalate.
Ora con una settimana di sole il fango diminuirà soprattutto a sud
ciao
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Ieri ho fatto l'itinerario 21, allungandolo però con la traccia [URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3840"][url]http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3840[/URL][/URL] trovata nel forum.
Quindi partenza da Paderno, tratto lungo l'Adda, salita al Canto da Pontida, discesa a Mapello seguendo l'it.21, risalita al Canto seguendo l'it.21, discesa a Sotto il Monte e rientro a Paderno.
Totale 44 km e 1100 mt dislivello circa.

Impressioni di un trail biker alle prime armi con sentieri nei boschi:

Salita da Pontida: è inizialmente su asfalto, poi su facile sterrato con pendenze regolari.

Discesa a Mapello: all'inizio in 2 o 3 tratti son dovuto scendere dalla biga, forse per eccessivo spirito di autoconservazione (ma bisogna prendere il sentiero a sx che parte dal cortile antistante la chiesa, come ho fatto io, oppure no?). Poi invece con mia meraviglia è filato tutto liscio, pedalando (con la dovuta cautela) fino a Mapello e divertendomi a superare roccette, radici varie e una breve mulattiera con scalinata.

Risalita al Canto: primo tratto su asfalto (le pendenze cominciano a sentirsi), poi sentiero nel bosco. Mi sono quasi stupito della facilità della risalita nel bosco, all'incirca fino al tratto in direzione pietra di Sant'Alberto. In effetti in questo tratto, esposto a nord, la presenza di fango mi ha costretto più volte a scendere dalla biga ed a "guadare". Qualche breve tratto ripido con rocce, soprattutto subito dopo la pietra di Sant'Alberto, può essere fatto in biga solo dai più esperti.
Subito dopo ci si ricongiunge con la sterrata che risale da Pontida, dove si può valutare lo stato di forma confrontando la velocità di salita con quella fatta in precedenza ;(;-(;=(

Discesa a Sotto il Monte: prima parte ciottolata, poi sentiero scorrevole ben battuto, infine asfalto. Molto facile e veloce.

Lo considererei un itinerario fisicamente impegnativo se allungato con la traccia del forum come ho fatto io. Tecnicamente una buona palestra per prendere confidenza con sentieri nei boschi.
Come sempre grazie a Mau per le "dritte".
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Treviglio
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Fatto anche l'itinerario 15, a quanto sembra un classico della zona.
In effetti il contenuto dislivello ed il corto kilometraggio ne possono fare un buon percorso di allenamento anche serale (per chi abita in zona...).
Mi sembra ci sia la possibilità di allungarlo dirigendosi verso il Pialeral.
Salita ai Pian dei Resinelli così facile da invitare a spingere (da tanto non facevo salite su bitume al 7-8%!!!).
Panorama, non c'è che dire, stupendo.
Ultimo tratto per arrivare al rifugio Soldanella abbastanza tosto (ma breve), poi inizia un bello sterrato fino al bivio di Alpe Musc'era. Li comincia la discesa su sentiero. Non serve abbassare la sella, la discesa non è mai ripida e in diversi tratti bisogna anche pedalare un po'.
Non lo nascondo, nel primo km di sentiero ho pedalato ben poco. Poi, una volta che stavo prendendo confidenza, taaac, in un punto stretto tra due rocce il ginocchio mi si è incastrato tra una roccia ed un tronco d'albero.
Con il ginocchio un po' dolente, mi son fermato a riflettere qualche istante.
Primo pensiero: azz, proprio domani ho la partita a tennis :ueh:
Secondo pensiero: quando mi decido a passare dal Salvi a prendere le protezioni? :nunsacci:
Terzo pensiero: :cry: :pirletto: :scassat: :help: :vecio:
A questo punto dovevo rientrare sano a casa per cena, con le mie forze. Quindi bassa velocità, massima prudenza, al minimo sospetto di ostacolo scendere dalla biga.
Poi una volta finito il tratto nel bosco e prendendo a destra, il sentiero si allarga e diventa una facile sterrata.
Scendendo, è rimasta l'amarezza di aver fatto il tratto tecnicamente più bello buona parte a piedi, ed il proposito di tornarci ancora (poi rileggendo la guida vedo che in discesa dà pedalabilità al 95%... facendo due conti avrò pedalato l'85%, quindi neanche male eheh!). :i-want-t:
 

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shottolo

Biker serius
5/9/08
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bergamo
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ciao
ieri ho fatto l'itinerario che da carenno porta al pertus (seguendo fedelmente la traccia gps)
lascio qui un paio di info per chi vuole ripeterlo:
- la direzione per Boccio è a sinistra uscendo dal parcheggio (io che non ero mai stato in zona ho dovuto cercare un cartello segnaletico per capire da che parte andare)
- in discesa, dopo il convento e dopo il sentierino, andare a sinistra (leggera salita) verso la calchera (quindi NON verso destra e nemmeno in discesa lungo la strada con cartello "strada privata" anche se sembrebbe logico proseguire lì)
- arrivati al borgo con stalla prendere il sentierino a destra SUBITO dopo aver passato le case, NON seguire la mulattiera

ho voluto precisare questi punti perché, sicuramente mea culpa, ieri abbiamo avuto qualche problema di orientamento e vorrei evitarveli ;)

saluto il tizio che ci ha sorpassato in mtb quasi arrivati al pertus... magari ci legge :D
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Treviglio
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ciao
ieri ho fatto l'itinerario che da carenno porta al pertus

Non avevo inserito questo itinerario nella lista delle cose da fare a breve perchè catalogato freeride, però mi sembra un buon percorso di allenamento.
Panorami?
La salita è su buon fondo?
Ma soprattutto la discesa, è tecnica/difficile tutta o solo qualche breve pezzo (ove al massimo si scende...) ed il resto ben pedalabile?
Ciao!
 

ride4fun

Biker assatanatus
16/7/07
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BeRgAmO
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Seguita la traccia N° 61 domenica.
Che dire, salita asfaltata al Rif. Parafulmine, tratto divertente fino al Malga Lunga, saliscendi da pedalare per raggiungere lo Sparavera e discesa nel bosco da leccarsi i copertoni, mai troppo tecnica quindi interamente percorribile in sella.
Ringrazio e mi complimento con gli autori per la possibilità di scoprire splendidi tracciati ad un tiro di schioppo da casa.
o-o
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Treviglio
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Finalmente ho fatto l'it.51, senza la discesa a cornale, un po' più difficile, ma dalla pratolina andando direttamente ai prati di pradale.
Inizio di riscaldamento lungo la ciclabile della val seriana (attenzione a pedoni e ciclisti vari), poi a pradalunga (attenzione ad un tratto di strada contromano) inizia una bella salita asfaltata con buone pendenze: 3,5 km al 12%, poi falsopiano subito dopo il santuario, poi gran finale con rampa fino al 20% su asfalto e poi sterrato fino ad arrivare alla pratolina.
Li, su consiglio di Mau, per evitare la discesa a cornale, ho preso a sx la sterrata ancora in leggera salita che porta al roccolone (ad un paio di bivi tenere la destra).
Al roccolone non scendere a destra ma proseguire dritti seguendo la traccia dell'it.53 fino ad arrivare ai prati di pradale, dove si riprende la traccia dell'it.51.
Breve tratto in sentiero, poi discesa in parte sterrata in parte asfaltata.
Dopo una breve risalita su asfalto, inizia un divertente tratto in leggera discesa su sentiero, con diversi gradoni rocciosi superabili con un po' di attenzione e di tecnica, che riporta alla ciclabile della valle.
Tutto sommato un buon itinerario, abbreviato come ho fatto io diventa un buon allenamento serale per chi abita in zona.
Ma ormai la gamba è ben allenata per la salita e mi chiede itinerari più lunghi ed impegnativi, la discesa a cornale e risalita andavano fatti... ma il tempo è tiranno... sarà per la prossima!
 

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giulnet

Biker urlandum
15/5/09
589
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Treviglio
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Seguita la traccia N° 61 domenica.
Che dire, salita asfaltata al Rif. Parafulmine, tratto divertente fino al Malga Lunga, saliscendi da pedalare per raggiungere lo Sparavera e discesa nel bosco da leccarsi i copertoni, mai troppo tecnica quindi interamente percorribile in sella.
Ringrazio e mi complimento con gli autori per la possibilità di scoprire splendidi tracciati ad un tiro di schioppo da casa.
o-o

Il tour della val gandino?
Caspita, ce l'ho nella lista!
Se ti va di rifarlo a breve avvisami!
 

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