Mongi (parere personale).
Assolutamente da evitare per il downhiller:
- il percorso ha un’unica linea (la traccia del sentiero è un single track e non una pista, quindi non si fanno traiettorie differenti e non si cerca la “migliore traiettoria”, per il semplice fatto che ce n’è solo una: tutti lungo la stessa linea)
- è poco pendente (anche la nera è un FR di difficoltà media/bassa);
- non ha assolutamente “ritmo” incalzante, tipico delle piste DH.
Assolutamente da provare per il Freerider stiloso:
- grazie all’Amico Marcio ho potuto apprezzare tutte le divertinterie (non ho tirato il road gap), compresa la bellissima session “play station” (quella con il doppio ed il doppino, lo step up che manda il tranfert (che non riuscivo a chiudere) ed il salto dei mirtilli;
- molto divertente, a mio parere, l’ultima session (prima della carrozzabile per il rientro con tutti i funny wall), quella che inizia con passerellina e step up da prendere a missile!
- è un tracciato che, dopo qualche giro di assuefazione necessario per ricordare “dove e cosa ci sia cosa”, permette di imparare a “muovere la biga in aria”!
Ad essere sincero, lo sconsiglio a chi debba percorrere più di 200km per raggiungere la location, anche al FreeRider.
Tra Mongi e Sauze preferisco sauze, che riesce ad appagare anche chi vuole aprire il gas (anche se Sauze, al pari del Mongi, presenta un’unica traiettoria/linea).
OT: CIAO Y!