Renè a 4460 metri di altitudine
La sveglia alle 4:30 del mattino è accettabile da un normale essere umano solo se il jetlag lo spingerebbe a scendere dal letto comunque, come nel mio caso. Carichiamo le bici al buio sul fido Toyota e ci prepariamo a trascorrere le prossime 2 ore sballonzolati a destra e a manca per arrivare ai 4460 metri del passo Abra de Lares. La notte ha lasciato spazio al giorno così riusciamo a vedere la bellissima valle che porta al passo, con le immancabili rovine Inca. La strada è lunghissima e da essa vediamo il vecchio sentiero (Inca anche quello) che ci riporterà in valle dopo circa 1600 metri di dislivello.
Il sentiero Inca
In alto tira vento e fa freddo, la luce è però straordinaria e il cielo di un blu intenso. Appena i raggi del sole ci colpiscono ci togliamo le giacche e i cappelli di lana e torna l'estate, oltre che la vita nelle nostre membra intirizzite.
Qui i sentieri vengono usati ogni giorno dagli abitanti del posto
La discesa è prima su un sentiero che taglia una volta la strada di salita, poi sulla vecchia carrareccia Inca sui cui bordi (e non solo) pascolano capre, mucche e decine di curiosissimi lama. Più si scende più tutto diventa verde, fino ad entrare in uno stretto canyon che mette i brividi: sulle sue pareti rocciose, infatti, sono state scavate delle buche che fungono da loculi per i morti. Questi risalgono da prima degli Inca, quindi si parla di qualche migliaio di anni fa. La prima volta passiamo di qui a mezzogiorno, dove il sole e il bel torrente danno un tocco di giardino dell'Eden a questo posto. La seconda volta invece ci passiamo nel tardo pomeriggio, quando il crepuscolo incombente e il vento tagliente mi fanno venire i brividi al pensiero di dove ci troviam. Per fortuna passiamo a manetta senza fermarci, dato i compiti quotidiani in forma di foto e video sono giá stati fatti.
Questa signora pare cementata in quel posto. Era lì alle 12 ed era sempre lì anche alle 17:30.
Adesso qui sono le 10 di sera e siamo tutti brasati dalla sveglia infame, dall'aria rarefatta e dal vento. Domani partiamo alle 8, insomma si dorme (...).
Renè e Rob in azione
Money shot
Qui trovate qualche foto dei due mezzi di Rene Wildhaber e Rob J. Cliccare per ingrandire.