Rene e fotografo al settimo cielo
Oggi giornatona con due diversi itinerari: al mattino la discesa della Megavalanche, al pomeriggio un sentiero che parte da delle rovine distanti circa mezz'ora dal nostro albergo.
L'aria è rarefatta ma non veramente fredda al Passo Abra Malaga (quota 4316 m.) alle 7:20 di mattina. La strada per venire quassù è perfetta, degna e forse pure meglio di qualche famoso passo alpino: asfalto liscio come il marmo, pendenza costante, traffico assente. Vi chiederete se ci siamo pedalati i 1600 metri di dislivello: ebbene no, il nostro amico rimane Mr. Toyota, come durante il viaggio dell'anno scorso in Bolivia. Le risalite richiederebbero troppo tempo ed energia - vista l'altitudine - e non ci permetterebbero di vedere e sopratutto provare tutti i sentieri che abbiano in programma.
Le fortificazioni Inca sopra il nostro albergo
Il panorama al passo è stupefacente, con ghiacciai e montagne a perdita d'occhio. Come vedete dalle foto stamattina c'era solo Rene con me, dato che Rob è rimasto a letto a curare un cagotto che lo ha perseguitato tutta la notte. E chi meglio di Mr. Megavalanche in persona può scendere in scioltezza questo fantastico sentiero? Rene ha vinto la prima edizione, quella storica dove c'erano tutti i pro, e anche oggi ci dà dentro di brutto. Abbiamo anche girato un video che però non sarà pronto prima del mio ritorno a casa.
Il sentiero è fluido e taglia ripetutamente la strada, presentando quindi delle rampe ripide ma che si lasciano cavalcare alla grande dalla Torque S5 che oggi ho fregato a Rob. A proposito, quelli dell'aeroporto ci hanno detto che hanno trovato la mia bici e che domani sera dovrebbe essere qui in albergo da noi! Gioia e stupore. Non aspettatevi però foto del mezzo, dato che mi è stato tassativamente vietato da Canyon di pubblicare qualsiasi cosa prima di una certa data. Siate però sicuri che sarete praticamente i primi nell'universo ad evere notizie ed impressioni di guida.
Rob resuscitato
Torniamo al nostro paese, mangiano, recuperiamo Rob che nel frattempo riesce a stare lontano dalla tazza per qualche minuto e risaliamo sul Toyota per andare a dei resti di quello che era un forte Inca. Bellissimo. E senza uno dicasi 1 turista. Da lì parte un bel sentiero abbastanza dolce e molto fluido che taglia tutta la valle fino al nostro albergo, fra resti Inka (ce ne sono dappertutto) e ruscelli idilliaci. Immancabili, nei villaggi, i cani che ci inseguono per morderci i garretti, e pure qualche animale vagante che regolarmente finisce sotto le
ruote dei primi. Oggi è toccata a KB che ha arrotato una pecora spaventata dal passaggio del primo rider (lui era il secondo). Pecora e KB volano per terra, ma se la cavano entrambi con qualche escoriazione.
Pace e silenzio in un posto dimenticato da Dio - come ai tempi degli Inca
Domani partenza alle 5 di mattina per andare in un altro posto glorioso. State sintonizzati!