Penso che Frenk si riferisse a questa tipologia di interventi.
Come se non si sapesse che Peat ha vinto il suo primo titolo quando era già vecchio ,proprio perchè ha avuto finalmente sotto il sedere una bici all'altezza del compito,non ti dico io (che ho seguo il mondiale da quasi venti anni )quanti altri ne avrebbe potuti vincere prima.Quanto abbia patito Hill quando (a differenza dell'anno prima) aveva un telaio di serie anzichè quello con angolo piu' aperto,come l'abbia perso a Commezzadura ecc ecc potrei continuare per Minnar con quel gear box ecc
Ha ragione in pieno proflex, è chiaro che il manico conta ma quando te la devi vedere con tanti altri manici tutti vicini a te la bici torna ad avere il ruolo determinante che le spetta
Se un'ammortizzatore è messo bene ho male non c'è bisogno di provare la bici, la cinematica è una scienza esatta basta conscerla ,anche tra gli ingegneri ci sono quelli che avrebbero fatto meglio a fare un'altro mestiere ma qui non c'è neanche bisogno di un ingegnere basta Itreb
Alberto Ancillotti
Quindi sembrerebbe di capire:
- Steve Peat non ha vinto mondiali fino a quando non è stato in sella a un VPP (però con il monopivot mi risulta abbia vinto qualcosa in Coppa...)
- Hill in Val di Sole ha usato un telaio stock, quando era sulla cresta dell'onda (averlo saputo l'avrei detto a Mike Skinner, che da quando ha misurato il telaio di Sam, mi ha chiesto in continuazione di averne uno con le stesse geometrie. Il telaio di Sam & Brendan arrivavano da una piccola factory nordamericana specializzata in lavori di questo tipo, mentre i telai commerciali arrivavano da Taiwan)
- in HRC solo in ritardo di qualche anno si sono accorti che la bici di Minnaar non andava affatto per cui l'hanno compattata (peccato che con quella bici Lehikoinen ci abbia fatto la sua stagione migliore vincendo pure una tappa di Coppa)
- Lapierre - azienda che produce oltre 90mila bici l'anno, tutte di media/alta gamma - sostituisce una bici di successo come la DH-920 con una totalmente sbagliata, basandosi sulle impressioni d'utilizzo della nuova piattaforma del tester dell'azienda, che si chiama Nico Vouilloz (il quale da sempre è conosciuto per l'estrema sensibilità in sella e per la massima
cura nella messa a punto del mezzo)
Per giustificare quest'ultimo punto si fa riferimento un link con una foto - che poi è un fotogramma - estrapolato da un video di una run di Blenkinsop domenica scorsa a Leogang, in un tratto scavatissimo di una pista ridotta in condizioni estreme dai continui passaggi e dalle condizioni meteo. Sarebbe bello vedere lo stesso fotogramma di tutte le altre bici in gara a Leogang nello stesso identico punto alle stesse identiche velocità...
Ma davvero crediamo che aziende come Lapierre e tester come Vouilloz non si accorgano se qualcosa non funziona e in nome del famigerato "marketing" rovinino la propria reputazione (o spendano il loro nome come nel caso di Nico) decidendo di sostituire un progetto di successo (in termini di mercato & funzionalità) come quello della DH-920 con un nuovo sistema? Non sarebbe molto più semplice e redditizio fare aggiustamenti minimi al sistema utilizzato (nel caso di LP facendo magari un FPS3) e alle geometrie del mezzo? Progettare un nuovo sistema costa soldi, tanti soldi.
La rete è piena di video delle prove e del giorno di gara a Leogang, e spesso vengono riproposti i passaggi dei vari top riders (e quindi dei relativi telai) nello stesso identico punto. Piuttosto che estrapolare un singolo fotogramma, concentratevi su come lavorano le differenti bici nel medesimo tratto, dopodichè ognuno giunga alle proprie personali conclusioni.
Comunque concordo che il telaio, le sospensioni, i freni, le coperture e tutta la componentistica in generale constribuiscano sempre più al successo - o meno - di un determinato atleta. Per non parlare poi del lavoro dei meccanici dall'alba fino a notte fonda per far sì che tutto funzioni alla perfezione.
Ciao,
Romano