La proposta di [MENTION=72512]Manny[/MENTION] è ben accetta dal gruppo...ci ritroviamo in sette, io, Maurizio [MENTION=72512]Manny[/MENTION], Marco [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION], Andrea [MENTION=79925]Scrat59[/MENTION], Armando, Marino e Matteo...è la terza volta che vado sull'isola e allora via, destinazione, come sempre il Camping Valle S.Maria dall'amico biker Michele che assieme alla famiglia gestisce il bel campeggio sulla spiaggia di Lacona.
Quest'anno il buon Michele ci ha promesso di farci visitare la parte più selvaggia dell'isola, quella occidentale del Monte Capanne...le sue perlustrazioni autunnali e invernali sono state molteplici.
Resoconto della prima giornata sull'Isola d'Elba (01 maggio).
La giornata è bellissima, partiamo da Marina di Campo
inizialmente su bitume in piano, lambendo l'unico aeroporto dell'isola (sullo sfondo).
Iniziamo a salire, la vegetazione in maggio sull'isola è spettacolare, la colorazione gialla e il profumo delle ginestre ci accompagnano lungo la salita
che con tratto deciso ci porta a Colle Reciso , e di seguito alla Madonna del Buonconsiglio.
Con successivo bel tratto nella fitta vegetazione guadagniamo l'abitato di Poggio nel Comune di Marciana.
Un meritato pit-stop è d'obbligo sia al paese che alla vicina Fonte di Napoleone per il rifornimento d'acqua.
Inizia ora la parte più spettacolare della nostra uscita; prima con una forestale giungiamo al Romitorio di S.Cerbone e da lì a poco la traccia si riduce a sentiero che, con un ultimo tratto a spinta, ci porta sul favoloso traverso in quota del Monte Capanne.
Il sentiero da terroso si trasforma improvvisamente in un bel lastricato costituito da pietraie fisse
dove la vista si apre incredibilmente ai nostri occhi.
Le macchine fotografiche la fanno da padrone, ad ogni metro scatta lo scatto , il traverso è fantastico, ciclabilissimo e molto lungo, passiamo proprio sotto la cabinovia per la cima del Capanne
...rimaniamo increduli...l'ambiente è molto diverso dal nostro Trentino per cui ci appare ancora più unico.
L'andatura non è lenta ma lentissima per il gran numero di foto che ci "spariamo"...il tratto è davvero straordinario.
Poi il sentiero cala decisamente e i tratti tecnici ci esaltano
...diversi salti rocciosi "fattibili" ci portano l'adrenalina a mille
fino ad incrociare la carrozzabile asfaltata che ci riporta con i "piedi a terra".
La prossima destinazione è il Monte Perone con le sue antenne
e il suo panorama mozzafiato dal quale la vista spazia sul bellissimo Golfo di Procchio e Capo d'Enfola...qui ci fermiamo per il pranzo.
Dopo una bella sosta ristoratrice, il buon Michele ci avverte che il giro è ancora lungo e allora ritemprati dalle fatiche ci dirigiamo su un altro bel traverso verso il Monte Maolo...il sentiero molto selvaggio
a tratti non risulta ciclabile, anche se alla fine, conteggiamo solo sei, sette minuti a spinta,
fino al promontorio di Masso alla Quata contraddistinto da grossi macigni di pietra dalle forme arrotondate.
Anche qui la vista si apre a più non posso, l'ambiente è più unico che raro, verso valle vediamo il bel Golfo di Marina di Campo da dove siamo partiti
mentre sul lato opposto possiamo ammirare l'imponente cima del Monte Capanne con le sue antenne.
Ci aspetta ora un'interminabile discesa fino al livello del mare, quasi 800 m di dislivello negativo...che goduria...prima con tratto terroso con tornantini, poi con tratto a toboga con salti artificiali...un vero bike park nel bosco...divertimento assicurato.
La seconda parte di discesa è invece nella vegetazione bassa dove grossi massi affiorano dalla superficie che ci costringono ad affrontare e superare alcuni tratti tecnici
...anche qui ci divertiamo con molti cambi di direzione in contropendenza...dobbiamo stare molto uniti, i numerosi sentieri, che solo il local Michele conosce molto bene, ci portano al Molino Moncione.
Siamo ancora abbastanza alti e la discesa è ancora lunga e godibilissima
...con un ultimo tratto arriviamo ad una forestale che in breve ci porta sul bellissimo golfo e la spiaggia di Cavoli.
Il rientro su bitume segue la strada litoranea che in breve ci riporta al punto di partenza.
Che dire, in conclusione...bravo e grande Michele
...ci hai regalato una memorabile uscita dagli ambienti variegati e spettacolari e dal divertimento assoluto.
In serata, dopo telefonata con [MENTION=16721]lonebiker[/MENTION], abbiamo fatto visita agli amici veneti che nel frattempo avevano raggiunto anche loro l'isola per una trasferta indimenticabile.
Qui le altre foto della giornata.
[album]43553[/album]
Quest'anno il buon Michele ci ha promesso di farci visitare la parte più selvaggia dell'isola, quella occidentale del Monte Capanne...le sue perlustrazioni autunnali e invernali sono state molteplici.
Resoconto della prima giornata sull'Isola d'Elba (01 maggio).
La giornata è bellissima, partiamo da Marina di Campo
inizialmente su bitume in piano, lambendo l'unico aeroporto dell'isola (sullo sfondo).
Iniziamo a salire, la vegetazione in maggio sull'isola è spettacolare, la colorazione gialla e il profumo delle ginestre ci accompagnano lungo la salita
che con tratto deciso ci porta a Colle Reciso , e di seguito alla Madonna del Buonconsiglio.
Con successivo bel tratto nella fitta vegetazione guadagniamo l'abitato di Poggio nel Comune di Marciana.
Un meritato pit-stop è d'obbligo sia al paese che alla vicina Fonte di Napoleone per il rifornimento d'acqua.
Inizia ora la parte più spettacolare della nostra uscita; prima con una forestale giungiamo al Romitorio di S.Cerbone e da lì a poco la traccia si riduce a sentiero che, con un ultimo tratto a spinta, ci porta sul favoloso traverso in quota del Monte Capanne.
Il sentiero da terroso si trasforma improvvisamente in un bel lastricato costituito da pietraie fisse
dove la vista si apre incredibilmente ai nostri occhi.
Le macchine fotografiche la fanno da padrone, ad ogni metro scatta lo scatto , il traverso è fantastico, ciclabilissimo e molto lungo, passiamo proprio sotto la cabinovia per la cima del Capanne
...rimaniamo increduli...l'ambiente è molto diverso dal nostro Trentino per cui ci appare ancora più unico.
L'andatura non è lenta ma lentissima per il gran numero di foto che ci "spariamo"...il tratto è davvero straordinario.
Poi il sentiero cala decisamente e i tratti tecnici ci esaltano
...diversi salti rocciosi "fattibili" ci portano l'adrenalina a mille
fino ad incrociare la carrozzabile asfaltata che ci riporta con i "piedi a terra".
La prossima destinazione è il Monte Perone con le sue antenne
e il suo panorama mozzafiato dal quale la vista spazia sul bellissimo Golfo di Procchio e Capo d'Enfola...qui ci fermiamo per il pranzo.
Dopo una bella sosta ristoratrice, il buon Michele ci avverte che il giro è ancora lungo e allora ritemprati dalle fatiche ci dirigiamo su un altro bel traverso verso il Monte Maolo...il sentiero molto selvaggio
a tratti non risulta ciclabile, anche se alla fine, conteggiamo solo sei, sette minuti a spinta,
fino al promontorio di Masso alla Quata contraddistinto da grossi macigni di pietra dalle forme arrotondate.
Anche qui la vista si apre a più non posso, l'ambiente è più unico che raro, verso valle vediamo il bel Golfo di Marina di Campo da dove siamo partiti
mentre sul lato opposto possiamo ammirare l'imponente cima del Monte Capanne con le sue antenne.
Ci aspetta ora un'interminabile discesa fino al livello del mare, quasi 800 m di dislivello negativo...che goduria...prima con tratto terroso con tornantini, poi con tratto a toboga con salti artificiali...un vero bike park nel bosco...divertimento assicurato.
La seconda parte di discesa è invece nella vegetazione bassa dove grossi massi affiorano dalla superficie che ci costringono ad affrontare e superare alcuni tratti tecnici
...anche qui ci divertiamo con molti cambi di direzione in contropendenza...dobbiamo stare molto uniti, i numerosi sentieri, che solo il local Michele conosce molto bene, ci portano al Molino Moncione.
Siamo ancora abbastanza alti e la discesa è ancora lunga e godibilissima
...con un ultimo tratto arriviamo ad una forestale che in breve ci porta sul bellissimo golfo e la spiaggia di Cavoli.
Il rientro su bitume segue la strada litoranea che in breve ci riporta al punto di partenza.
Che dire, in conclusione...bravo e grande Michele
...ci hai regalato una memorabile uscita dagli ambienti variegati e spettacolari e dal divertimento assoluto.
In serata, dopo telefonata con [MENTION=16721]lonebiker[/MENTION], abbiamo fatto visita agli amici veneti che nel frattempo avevano raggiunto anche loro l'isola per una trasferta indimenticabile.
Qui le altre foto della giornata.
[album]43553[/album]