Ciao ragazzi,
ho la enduro expert sl (taglia M, sono alto 1,72) da poco più di un mese ed ho percorso circa 600 km, di cui almeno 500 su sterrati con caratteristiche molto diversificate.
Di seguito le mie impressioni, ad oggi ancora non definitive.
Appena presa la bike ho avuto la netta impressione di essere un po' sbilanciato in avanti, confermata dalle prime uscite, in cui ho effettivamente constatato che la posizione in sella era troppo avanzata per i miei gusti, la bici mi sembrava corta ed il peso sbilanciato in avanti: ho arretrato la sella al massimo e "ruotato" la piega verso l'esterno, guadagnando in tutto due/tre centimetri (spero non sia un problema di taglia). Inoltre, nell'ultima uscita, ho abbassato la sella di circa 1,5 cm (riportandola, in verità, all'altezza impostata dal mio si vende, che io avevo incautamente modificato appena arrivato a casa) e mi pare di averne tratto beneficio, migliorando nettamente la posizione, a causa, presumo, dell'abbassamento del baricentro. Con questi accorgimenti mi pare di aver trovato la posizione più o meno corretta, eliminando sostanzialmente la sensazione di sbilanciamento in avanti.
La forcella mi sembra piuttosto pigra sullo sconnesso con piccoli ostacoli in rapida successione, a prescindere dalle regolazioni (l'impressione permane anche "sgonfiando" la forca rispetto alla pressione raccomandata da specy, regolando al minimo la compressione e al massimo la velocità del rebound); risultato: la bike (e pure io, di conseguenza) soffre le discese veloci, sconnesse, con pietre, in quanto l'anteriore "rimbalza" un tantino e, quindi, e non è facilissima da controllare: come ha già detto qualcuno nel forum, arrivi in fondo "ben shakerato", cosa che, da un enduro, non mi aspettavo. Spero che questa sensazione si attenui, o perché la forcella (che peraltro, provata da fermo sembra "morbida e sensibile") completa il rodaggio o piuttosto perché io mi ci abituo (nella mia esperienza annovero una forcella rst - se la cavava, per il costo - una
suntour axon - licenziata perché pigra da morire - e tre
MARZOCCHI - ottime -). D'altro canto l'enduro va ottimamente nelle discese con fondo più omogeneo e senza pietre, in barba a dossi, buche e quant'altro: per dirne una scende molto bene le scale. Niente da dire sull'ammortizzatore che, per quanto mi riguarda, lavora alla grande ed è praticamente insensibile alla pedalata. Con mia sorpresa, l'enduro va davvero bene in salita, dove copia egregiamente il terreno in tutte le situazioni: unico limite, l'eskar posteriore (pressione 2.8-3) è OK su terreno asciutto o umido abbastanza compatto, ma soffre, più del dovuto, il fango e, soprattutto, lo strato di foglie bagnato che in questa stagione è piuttosto frequente, dove slitta maledettamente (probabilmente lo sostituisco a breve con un nobby nic 2.25, che mi dicono essere ottimo). Ho provato pure un percorso downhill (monte cavo, sentiero n. 4) con pendenze davvero ripide e risultati disastrosi, in quanto risulta impossibile abbassare la sella più di un paio di cm rispetto alla posizione "normale" e, di conseguenza, mi sembrava di stare in bilico su un precipizio, per cui me la sono fatta a piedi: ovvio che dovrò accorciare il cannotto.
Eccellenti i
freni, effettivamente un po' rumoroso il cambio.
Tirando le somme, a mio modesto avviso l'enduro va "assimilata" gradualmente e adattata alle proprie caratteristiche, cosa che io sto ancora facendo, guadagnando confidenza ad ogni uscita.
Sto valutando l'eventuale sostituzione del cannotto per aumentare l'arretramento della sella (da verificare con il mio si vende e previa esatta misurazione della mia attuale posizione rispetto al movimento centrale).
Attendo i vostri riscontri, con le vostre impressioni o le eventuali domande che vogliate rivolgermi.
Ciao a tutti
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