Giulie?Fa conto... a me piace attraversare un massiccio qui vicino,
Giulie?Fa conto... a me piace attraversare un massiccio qui vicino,
Piccole Dolomiti, Prealpi Venete... zone del Gruppo del Carega e del Massiccio del Pasubio.Giulie?
La prima parte che hai scritto mi ha portato indietro vent'anni e fatto venire la pelle d'oca (grande Z1)Sono molto combattuto tra essere felice di trovare le tracce ready_to_use (che poi non lo sono davvero mai!) e scontento all'idea che chiunque senza un minimo di conoscenza del territorio e totalmente impreparato percorra delle perle che i pionieri con le marzocchi z1 e le gazza da 2.8 hanno scoperto in totale anonimato 20 anni prima a suon di "bastoni nei denti" e formative ravanate olimpioniche. In ogni caso magia zero. Ma é l'evoluzione e alla fine qualcosa di buono la condivisione delle tracce porta cmq.
L'esplorazione classica mtb (cartina e sentieri) rispetto ad altre discipline (vedi ski touring, alpine climbing, scrambler ecc) ha la peculiarità che alla fine sei sempre sul sentiero... quindi é una esplorazione píú o meno "controllata"... dove il rischio é maggiormente soggettivo. É piú facile provarci perché tutto sommato le variabili sono relativamente poche. Come dice qualcuno sopra nello skialp se non sai leggere BENE un report valanghe/ non pianifichi e non sai come/dove e quando muoverti... la probabilità di tornare alla cività in un sacco di plastica é alta.
E poi ci sono i tour con la bici lontano da casa in zone remote... dove se ti capita qualcosa e non sai come gestire gli imprevisti a casa non ci torni. Credo che quella sia la nuova frontiera dell'esplorazione: della magia vera! Alzando l'asticella poi ci sono quelli che portano la bici oltre il concetto di itinerario per bici... e quelli sono uno sparuto numero di riders precursori che stanno rivoluzionando ulteriormente il concetto di esplorazione mtb. Io li guardo con tanta ammirazione.
Chissà perché pensavo fossi friulano, comunque ancora complimenti ho seguito,"sulla carta", alcune tue tracce e sono davvero notevoli, qualcuno direbbe, "pure troppo"Piccole Dolomiti, Prealpi Venete... zone del Gruppo del Carega e del Massiccio del Pasubio.
Io ho invece l'idea opposta. Anzi, trovo fastidioso l'atteggiamento elitario di tenere "segrete" alcune tracce per riservarle a pochi (non sto parlando di te @Mauro-TS , ma in generale).Anch'io nutro un sentimento contrastante riguardo alla condivisione delle tracce. Se da un lato ne apprezzo la disponibilità quando vado in zone che non conosco, dall'atro mi girano quando qualcuno condivide tracce locali conosciute da pochi
Interessante! Non lo conoscevo sto sito...messo tra i preferiti!
Potrei essere d'accordo se la condivisione fosse come qualche anno fa... più virtuosa, con responsabilità e rispetto. Ma la tendenza oggi ha preso un'altra piega.Io ho invece l'idea opposta. Anzi, trovo fastidioso l'atteggiamento elitario di tenere "segrete" alcune tracce per riservarle a pochi (non sto parlando di te @Mauro-TS , ma in generale).
Più tracce sono condivise, maggiore è la possibilità di scelta e meno affollamento ci sarà sul singolo percorso. Inoltre, se la condivisione è accompagnata da informazioni oggettive sulla difficoltà, si riduce anche il rischio di incidenti, in quanto si sa a cosa si va incontro.
Io dedico buona parte del mio tempo all'esplorazione, e non mi faccio problemi nel mappare nuovi sentieri su OpenStreetMap o pubblicare tracce per MTB.
Potrei essere d'accordo se la condivisione fosse come qualche anno fa... più virtuosa, con responsabilità e rispetto. Ma la tendenza oggi ha preso un'altra piega.
Se avessi letto anche il resto del mio post capiresti che, dove la montagna sta diventando un BENE DI CONSUMO, la condivisione può mandare a pu**ane un trail che alcuni locals (rispettosi) hanno recuperato da un sentiero in disuso o poco frequentato, per semplice aumento esponenziale della frequentazione. E non è elitarismo, ma semplicemente proteggere il territorio da afflussi di massa, dove la massa non può che fare danni.
È successo in alcuni casi qui da noi in Ticino, a seguito della pubblicazione di alcune tracce particolarmente belle. Le hanno notate i redattori di una nota rivista (che pubblica anche tracce online) della Svizzera tedesca e durante i week-end primaverili/autunnali le frequentazione è esplosa (con tanto di furgonate organizzate ... alias: bene di consumo).
Qual'è stato il risultato? Sentieri tritati (qualcuno direbbe "shredded" ma qui s'intende veramente devastati), e villeggianti dei monti attraversati piuttosto contrariati (per non dire inca**ati).
Si sono divertiti come matti, e del nostro bel Ticino ancora ne parlano con entusiasmo... ma ora i trail chi li sistema? E come andiamo a spiegare ai villeggianti quando passiamo noi locals che non c'entriamo nulla?
Tu una soluzione ce l'avresti?
Soluzioni ce ne sono diverse: se un tracciato attira molti turisti non dovrebbe essere un problema per gli enti preposti farsene carico, ovvero affidare ufficialmente la gestione a qualche soggetto competente. Se è invece un tracciato frequentato anche da molti pedoni la soluzione è ovviamente vietarlo alle bici, quantomeno nei week end. La terza soluzione è lasciare andare il tracciato al suo destino, una volta disfatto calerà anche il numero di bikers interessati...
Tu una soluzione ce l'avresti?
La prima è senz'altro una soluzione, ma non in tutti casi (vedi #92), le altre due le chiamo "conseguenze", per il locals in particolare.Soluzioni ce ne sono diverse: se un tracciato attira molti turisti non dovrebbe essere un problema per gli enti preposti farsene carico, ovvero affidare ufficialmente la gestione a qualche soggetto competente. Se è invece un tracciato frequentato anche da molti pedoni la soluzione è ovviamente vietarlo alle bici, quantomeno nei week end. La terza soluzione è lasciare andare il tracciato al suo destino, una volta disfatto calerà anche il numero di bikers interessati.
Certo @marco sono d'accordo nei casi dove diventa economicamente sostenibile e l'indotto compensa (e si spera vada oltre) i costi di manutenzione. Putroppo non è sempre il caso, anche perché un certo tipo di turismo da mordi-e-fuggi lascia ben poco indotto.
Non sono un esperto di marketing, ma cifre alla mano, ci sono trail/sentieri che per loro natura si erodono molto rapidamente e i costi di manutenzione non sono più sostenibili se promossi per il grande pubblico. Potrei farti alcuni esempi dell'effetto Ride.
Infatti è quello che viene fatto per i trail promossi per il grande pubblico e funziona spesso, ma non sempre.Da cosa nasce cosa, alla fine. Se l'offerta ricettiva di un posto non attira la gente, proprio l'arrivo di tanti biker può spronare i local ad andare nella direzione di un pubblico sportivo che non vuole il 5 stelle fronte lago, ma magari un bed&breakfast a prezzi accettabili.
Un weekend in Ticino uno Zurighese lo fa anche volentieri, basta vedere Locarno e Ascona in primavera e autunno quando di là fa freddo.
Infatti è quello che viene fatto per i trail promossi per il grande pubblico e funziona spesso, ma non sempre.
Ma ti faccio l'esempio di una traccia che hai pubblicato anche tu e fortemente pubblicizzata da Ride (nella loro Top ten):
Monti della Gana - Agarone, discesa su sentiero 3km ca., pendeza media 22%, costo di sistemazione come trail ca. 250kCHF, costo di manutenzione ca. 30kCHF/anno.
A parte il fatto che Allegra lo ha definito non sostenibile, se calcoli anche l'ammortamento dell'investimento iniziale, capirai che servirà un sacco d'indotto soltanto in quella zona per compensare i costi. Tralasciando il fatto che attraversa due nuclei di montagna e quel sentiero è il loro unico accesso, anche in salita.
sai che non l'ho mai fatto? Mi mandi la traccia?
Monti di Motti - MTB-MAG.com | Itinerari
itinerari.mtb-mag.com
Tu avevi fatto il giro lungo (anche più bello ma che fanno in pochi) mentre la maggior parte svolta a dx al bivio. Ora hanno messo a pagamento il tratto di strada dal bivio in poi per i veicoli a motore... conseguenza di un'eccessiva frequentazione.ahhh i Monti Motti. In effetti l'ho fatto solo 1 volta nel 2016, dopodiché ho lasciato perdere perché era sporco e non credevo che mai lo pulissero.
Parlando di eccessiva frequentazione immaginatevi di partire per un solitario giro in quota e ritrovarvi quiTu avevi fatto il giro lungo (anche più bello ma che fanno in pochi) mentre la maggior parte svolta a dx al bivio. Ora hanno messo a pagamento il tratto di strada dal bivio in poi per i veicoli a motore... conseguenza di un'eccessiva frequentazione.